Oklahoma City Thunder 98 – 95 Portland Trail Blazers
Nello scontro al vertice della Western della notte, Durant passa come al solito in ufficio e recapita una prestazione standard da 36 punti e 10 rimbalzi. OKC fa 2-2 nel bilancio finale di regular season contro quella che ormai è a tutti gli effetti una diretta concorrente ad Ovest. Jeremy Lamb segna 18 punti, compresa la tripla chiave dall’angolo del 96-95 Thunder con 1:38 da giocare. Lillard (16 punti, 7 assist) perde la palla decisiva in penetrazione ma i Blazers recuperano il possesso. LaMarcus Aldridge, protagonista di una serata tutt’altro che positiva da 12 punti totali con 5-22 al tiro, sbaglia il jumper dopo aver mandato con una finta Perkins al bar del Moda Center. Oklahoma City vince la partita numero 14 delle ultime 16.
Miami Heat 103 – 97 Phoenix Suns
Dopo il giro a vuoto nella terra dei Mormoni, James riporta gli Heat al successo e lo fa segnando 37 punti e marchiando a fuoco le giocate decisive della partita. Assist dell’allungo sull’87-83 per – manco a dirlo – Ray Allen, appostato con i piedi fuori dall’arco per esplodere la classica tripla spezza-gambe e palla rubata con corsa in solitaria (ah no, c’è Dragic a coprire.. sì ok, è in solitaria) dall’altra parte per la schiacciata del +7 a 1:13 dalla fine. Si segnalano anche i 21 di Bosh e i 26 di Gerald Green.
Utah Jazz 96 – 79 Los Angeles Lakers
Nel derby occidentale del tanking i Jazz infliggono ai padroni di casa la sesta sconfitta casalinga consecutiva (roba da record franchigia pareggiato) e si fanno superare nella classifica al rovescio. Los Angeles ha semplicemente troppi pochi effettivi da mandare sul parquet, così Kaman regala la seconda prestazione “sublime” del suo scorso di stagione (25+14). Alec Burks segna 13 dei suoi 24 finali nel quarto periodo. Adesso si fa veramente dura giustificare il prezzo da pagare per lo spettacolo che va in scena ogni sera allo Staples.
Washington Wizards 89 – 92 Memphis Grizzlies
Bradley Beal realizza il career high di punti con 37 (15-24) ma quando la partita è sul filo del rasoio manda fuori dal bersaglio 5 di 6 tentativi. La mano di Marc Gasol invece non trema: segna il piazzato del +5 a 26 secondi dal termine. 18 punti a testa per lui e Nick Calathes, autore di una buonissima prova in regia.
Atlanta Hawks 85 – 100 Chicago Bulls
Sorpasso dei Tori ai danni dei falchi nella speciale corsa al fattore campo nel primo turno ad Est, l’unico che può essere superato da squadre che non si chiamino Pacers e Heat. Ci pensa Noah che mette a segno una tripla doppia da 19 punti, 16 rimbalzi e 11 assist. D’altronde quando hai Joakim in campo e Thibodeau sul pino nella Eastern di quest’anno sei da playoff anche se non lo vuoi. Per sicurezza aggiungono solidi mattoni anche Taj Gibson (24+12) e Jimmy Butler (12+13). Boozer, oggi infortunato, comincia a capire perché in linea di massima sta a guardare nell’ultimo quarto. 15 del fresco All-Star Millsap dall’altra parte ma con 9 errori su 15 tiri.
Sacramento Kings 99 – 109 Cleveland Cavaliers
Udite, udite! Anthony Bennett, che negli ultimi tempi è sembrato almeno un giocatore di basket, segna 19 punti e prende 10 rimbalzi. Fine delle trasmissioni.
Dallas Mavericks 89 – 114 Charlotte Bobcats
Brutta battuta d’arresto per la compagine di Cuban in vista dello sprint finale, che si preannuncia piuttosto rovente, all’ultimo posto playoff ad Ovest. Al Jefferson segna 30 punti, Anthony Tolliver 22. Gli scintillanti Bobcats della notte stabiliscono il record franchigia con 42 assist di squadra. Per di più i 42 assist su 45 tiri realizzati rappresentano la più alta percentuale registrata da una squadra in stagione (.933). Quando persino Josh McRoberts mette a referto 13 assist, vuol dire che ogni tentativo di rimettere le cose a posto è destinato a fallire, almeno per la serata.
grande amante del basket, del vino e della scrittura, segue l’NBA dal 1994, quando i suoi occhi furono accecati dal fulgido bagliore emanato dal talento irripetibile di Penny Hardaway. Nutre un’adorazione incondizionata per l’Avv. Federico Buffa e non perde occasione di leggere i pezzi mai banali di Zach Lowe.