Los Angeles Clippers @ Indiana Pacers 92–106
Indiana si conferma pressoché imbattibile sul parquet della Bankers Life Fieldhouse, portando a 21 vinte e una sola persa il record casalingo e interrompendo la striscia di 5 vittorie di fila dei Clippers. Partono meglio gli ospiti, che però già nella seconda metà del primo quarto vedono salire esponenzialmente il livello dei padroni di casa, che prendono il sopravvento e vanno ben presto alla giugulare del match. Stephenson e Crawford giocano da diretti avversari e si scambiano giocate degne di un’All Star Game da campetto sull’asse Brooklyn-Seattle: match pari per quanto riguarda i punti (22 a testa) ma il numero 1 di casa condisce il tutto con 12 rimbalzi e 7 assist per una prestazione davvero a tutto tondo. I Pacers toccano anche il +20, Griffin è meno preciso rispetto alle ultime uscite mentre Paul George è semplicemente devastante: 36 punti e 6 rimbalzi, incluso il punto esclamativo della schiacciata dell’anno nel finale.
Detroit Pistons @ Washington Wizards 104–98
Washington spreca per la terza volta stagionale la possibilità di salire sopra il 50% di vittorie (non succede dall’ottobre 2009, ndr.), perdendo in casa contro i Pistons. John Wall inizia alla grande, e dopo il circus shot messo a segno nell’ultima partita si diverte a volare ad alta quota: prima un poster mancino a Monroe, poi un’alley oop in contropiede per tenere avanti i suoi. Padroni di casa avanti all’intervallo, ma che si vedono raggiunti e superati nel terzo quarto dagli arrembanti ospiti: Josh Smith, autore di soli 2 punti nel primo tempo, ne segna 12 (su 22 totali del suo tabellino finale), portando in vantaggio i Pistons. Wall ci prova fino alla fine, segnando gli ultimi 10 punti per gli Wizards e chiudendo con 34 punti e 6 assist; Detroit però trova un contributo fondamentale dalla panchina, coi 20 punti di Stuckey che chiudono la contesa in favore della franchigia dell Motown.
Miami Heat @ Charlotte Bobcats 104–96 (OT)
Seconda vittoria di fila per gli Heat, che hanno bisogno di un overtime per battere per la quindicesima volta consecutiva i Bobcats. La partita è combattuta e equilibrata dall’inizio alla fine, con le squadre che vanno a braccetto senza riuscire a piazzare parziali decisivi; LeBron è come sempre al timone della nave, Bosh sopperisce alla grande all’assenza di Wade chiudendo con 22 punti, ma i padroni di casa se la giocano grazie alla doppia doppia di Jefferson (22 punti e 14 rimbalzi) e a un ottimo Sessions dalla panchina (16 punti e la chicca della schiacciata su tentativo di chasedown di James). LeBron non converte il tiro della vittoria allo scadere, ma si rifà ampiamente dominando in lungo e in largo il supplementare: i suoi 34 punti, 8 rimbalzi e 6 assist so, come spesso accade, decisivi per il successo dei suoi.
Philadelphia 76ers @ Chicago Bulls 78–103
Chicago resta a caccia del 50% di vittorie, battendo i Sixers ormai ufficialmente impegnati nella corsa alla prima scelta assoluta del prossimo Draft. È un no contest su tutta la linea quello andato in scena allo United Center: Chicago domina e va in fuga già dal secondo periodo, grazie a un Noah indemoniato (21 punti, 16 rimbalzi e 4 stoppate) affiancato da un Boozer che chiude a sua volta in doppia doppia (16 punti e 13 rimbalzi). La panchina dei Bulls mette il sigillo sulla facile vittoria, soprattutto grazie ai 19 punti e 8 assist di Augustin.
Milwaukee Bucks @ Houston Rockets 104–114
I Rockets rispettano i pronostici e battono i Bucks, ancora a secco di vittorie nel 2014 e sempre più all’ultimo posto della lega. Houston non dilaga, ma si mette avanti al primo possesso senza più lasciare il comando e controllando agevolmente le operazioni. Milwaukee ci prova con i 26 punti e 7 assist di Knight e i 20 e 15 rimbalzi di Henson, ma i texani mandano ben tre giocatori sopra la soglia del ventello: Harden realizza 22 punti e 5 rubata, Howard chiude in doppia doppi a quota 20 punti e 14 rimbalzi. Ma il protagonista di serata è uno dei giovani rampanti dei Rockets: Terrence Jones chiude infatti con un career high di 36 punti, che lo rende il più giovane della franchigia sopra quota 30 alle spalle di un certo Hakeem Olajuwon. Il sophomore da Kentucky aggiunge anche 11 rimbalzi e l’azione che chiude i giochi e che finisce sulla copertina della partita: stoppata sulla tripla di Mayo e layup a chiudere un coast to coast con ball handling da guardia.
Utah Jazz @ Minnesota Timberwolves 72–98
Partita senza storia al Target Center, coi padroni di casa che battono facilmente i Jazz. Gli ospiti, sempre all’ultimo posto della Western Conference ma che hanno riacciuffato le squadre che gli precedono, fanno risuonare i ferri per tutta la sera, chiudendo il match con un emblematico 29% al tiro. Di contro, i T’Wolves sono decisi a interrompere il digiuno dopo tre sconfitte di fila, e ci riescono grazie a un ottima prova del loro starting five: Rubio ispira con 9 assist, Martin chiude con 20 punti e la coppia di lunghi domina in lungo e in largo. Sarà doppia doppia per entrambi, con Love che si ferma a quota 18 punti e 13 rimbalzi (anche 5 assist per lui) e Pekovic che spadroneggia con 27 punti e 14 rimbalzi. I playoff restano distanti, ma i Timberwolves sperano di poter prendere l’abbrivio giusto dopo il successo di stanotte.
Golden State Warriors @ New Orleans Pelicans 97–87
Vittoria importante per Golden State, che si mantiene in scia alle dirette concorrenti per i playoff battendo in trasferta i Pelicans. New Orleans si conferma una delle incompiute della stagione, e al tempo stesso un progetto molto intrigante per il futuro: ottava sconfitta in fila per la franchigia della Louisiana, che però nel primo tempo era riuscita ad andare in doppia cifra di vantaggio grazie al solito, scintillante Anthony Davis (31 punti e 17 rimbalzi). Gli ospiti iniziano a macinare basket e vengono fuori alla distanza, grazie a Curry che, in una serata di scarsa vena dall’arco, abusa in penetrazione della difesa avversaria. Steph mette assieme un tabellino che parla di 28 punti, 8 assist, 6 rimbalzi e 4 rubate e trova in Lee (22 punti) e nella doppi doppia da 10 punti e 15 rimbalzi (più 5 stoppate) di Bogut i compagni di viaggio ideali per portare i suoi al successo esterno.
Portland Trail Blazers @ Dallas Mavericks 127–111
Grande successo esterno di Portland, che schianta i Mavericks grazie a tre quarti giocati ai limiti della perfezione. Gli ospiti costruiscono il loro quinto successo consecutivo già nel primo tempo: 71 punti segnati a fronte dei 52 avversari, un dominio legittimato da un terzo periodo chiuso con un parziale di 33-18. Tutto il quintetto titolare dei Blazers scollina in doppia cifra, con le doppie doppie di Lopez (16 punti e 12 rimbalzi), Lillard (14 punti e 10 assist) e soprattutto Aldridge (30 punti e 12 rimbalzi), che stravince il duello con Nowitzki (il tedesco si ferma a 18 punti). Con questo successo i Blazers raggiungono gli Spurs in vetta alla Western Conference.
Studente in giurisprudenza, amo ogni genere di sport e il suo lato più romantico. Seguace di Federico Buffa, l’Avvocato per eccellenza, perché se non vi piacciono le finali NBA non voglio nemmeno conoscervi.
“Ricordati di osare sempre”.
Anthony Davis si sta confermando il fenomeno che era al college, ma ancora nn è decisivo per le vittorie di NO, però se continua così prima o poi i Pelicans cambieranno rotta…!! Portland sta facendo una stagione davvero bellissima, forse nn avranno completamente ciò che serve per il titolo, ma si meritano i playoffs e molto di più…Lillard e Aldridge stanno facendo una stagione superba…