Brooklyn Nets @ Toronto Raptors 80–96
Fine della magia per i ritrovati Nets, che perdono malamente in terra canadese contro una diretta concorrente nella Atlantic Division. Brooklyn è priva di Garnett, tenuto a riposo da coach Kidd dopo il doppio overtime contro gli Heat, e nel primo tempo sembra accusare il colpo andando sotto in doppia cifra. Gli ospiti si svegliano però in maniera prepotente nel secondo tempo, con un grande inizio di ripresa che vede protagonista Paul Pierce (15 punti e 4 rimbalzi per l’ex Celtics) a regalare il +10 ai suoi. Toronto non vuol deludere il rapper Drake, ambasciatore della franchigia e per l’occasione speaker della gara, e si profonde in una rabbiosa rimonta che assume decisamente i contorni della fuga: il 18-0 a cavallo tra terzo e quarto periodo si rivela letale per i Nets, che cadono sotto i colpi di un DeRozan da 26 punti, 7 rimbalzi e 5 assist. Grande vittoria dei canadesi, che si portano a 4 partite di vantaggio sui Nets e mettono nel mirino gli Hawks per il terzo posto a Est.
Houston Rockets @ Washington Wizards 114–107
Rockets e Wizards non si fanno mancare niente, in una partita in cui si sono visti rimonte epiche, parziali micidiali e ben due sospensioni per la pioggia filtrata dal tetto del Verizon Center. Houston sembra poter far sua la partita con un gran primo tempo: Howard vola dove osano le aquile (23 punti e 7 rimbalzi per lui) e i Rockets toccano anche un rassicurante +25. Washington però non si abbatte, e nel quarto periodo piazza un parziale di 23-3 guidato Wall (23 punti e 10 assist) col quale cancella lo svantaggio e si porta addirittura in vantaggio mandando in delirio i propri tifosi. Gli ospiti dimostrano però di essere squadra vera, ricomponendosi e andando a vincere con autorità: un contro parziale di 10-0 ispirato da Harden (top scorer con 25 punti ai quali aggiunge 8 rimbalzi e 5 assist) e da una stoppatona di Jones su Beal regala il successo ai texani.
Phoenix Suns @ Detroit Pistons 108–110
Vittoria importante per i Pistons, che battono al Palace of Auburn Hills dei coriacei e mai domi Suns. Detroit scappa avanti fin dalla palla a due: Jennings è in vena creativa, e con 11 assist nel solo primo quarto (saranno 18 in totale) eguaglia il record di franchigia di un certo Isiah Thomas e fa volare al ferro tutta la batteria di lunghi dei padroni di casa. Pistons avanti di 13 lunghezze all’intervallo, ma i Suns ci credono ancora e malgrado l’assenza dell’infortunato (e recentemente operato) Bledsoe rimontano con pazienza sfruttando i 23 punti di Channing Frye. Si arriva ai possessi finali col punteggio in parità, grazie alla tripla di Tucker: Smith (altra grande partita da 25 punti, 11 rimbalzi e 5 assist) infila la tripla del +3, Gerald Green pareggia i conti con tre tiri liberi a 4 secondi dal termine. I Pistons si affidano ancora a J-Smoove, e l’ex Hawks 6 non delude: entrata di forza, appoggio al vetro e nuovo +2 con un secondo e due decimi sul cronometro. L’ultimo, disperato tentativo di Green finisce sul ferro, e Detroit può brindare al secondo successo consecutivo.
New York Knicks @ Philadelphia 76ers 102–92
Profumo di playoff per i Knicks, che con la quarta vittoria consecutiva sbancano Philadelphia e proseguono la loro lenta risalita in classifica. New York mantiene l’inerzia sostanzialmente per tutta la partita, un match nel corso del quale i padroni di casa hanno comunque provato a ribaltare il corso degli eventi ma sono stati tenuti a bada da degli ottimi Knicks, forti anche del ritorno di J.R. Smith (14 punti per lui). New York va all’intervallo avanti di 12 e non si volta più: Anthony chiude con 18 punti, 9 rimbalzi e 7 assist, ma la copertina di giornata se la prende un sempre più redivivo Stoudemire: Amar’e è il top scorer di giornata, con 21 punti dalla panchina che si rivelano fondamentali per il successo dei suoi. Knicks adesso a un passo dalla zona playoff, distanti solo una vittoria dall’ottavo posto detenuto dai cugini Nets.
Charlotte Bobcats @ Chicaco Bulls 97–103
I Chicago Bulls continuano la loro lenta e costante resurrezione dalle tenebre del post infortunio di Rose, battendo i Bobcats in casa e siglando la quinta vittoria consecutiva. Partono forte i padroni di casa, avanti e in controllo per tutto il primo tempo chiuso da un layup al volo di Augustin, che gioca una partita da “cuore ingrato” contro la sua ex squadra (20 punti e 12 assist per lui). Charlotte però rimonta nel terzo quarto, portandosi addirittura in vantaggio ad inizio quarto periodo grazie al trio Henderson-Walker- Jefferson (che segnano rispettivamente 30, 29 e 20 punti a testa). La leadership degli ospiti però dura giusto un possesso, il tempo necessario per far scatenare Noah: il 13 dei Bulls schiaccia due volte di fila e cancella il contropiede dei Bobcats, chiudendo con 19 punti, 14 rimbalzi e 3 stoppate e dando il là all’allungo finale della squadra di coach Thibodeau che si porta ad una sola partita dal 50% di vittorie.
Milwaukee Bucks @ Oklahoma City Thunder 85–101
Qualche brivid di troppo per i Thunder, che si complicano la vita con un primo tempo abbondantemente sotto il par ma riescono comunque ad avere la meglio di una Milwaukee sempre più fanalino di coda della lega. Il primo tempo è giocato in retromarcia piuttosto che con le marce basse, con orrori assortiti da una parte e dall’altra. Oklahoma mette il turbo a partire dal terzo quarto, sferzata dal vantaggio ospite siglato da Knight: è ovviamente Kevin Durant a salire in cattedra, vanificando la buona prova della panchina ospite e costruendo l’ennesima partita da aspirante Mvp. Il Divino chiude con 33 punti, 10 rimbalzi e 7 assist, supportato dalla doppia doppia di Ibaka che punta forte sul 17 (tanti sono i punti e i rimbalzi dell’ibero-congolese). OKC torna a vincere, tornando a braccare gli Spurs a braccetto coi Blazers.
New Orleans Pelicans @ Dallas Mavericks 107–110
Vittoria di capitale importanza per i Mavs, che consolidano l’ottavo posto a Ovest battendo i Pelicans al termine di una partita ricca di emozioni e decisa da un finale controverso. I padroni di casa restano avanti nel punteggio per buona parte del match, guidati da un meraviglioso Nowitzki da 40 punti, venti dei quali nel solo terzo quarto. Dallas però non riesce a decollare malgrado la classe di Wunder Dirk, anche perché di fronte a sé trova dei Pelicans che vendono carissima la pelle. I ragazzi della Louisiana arrivano anche al sorpasso, con uno strepitoso Davis da 28 punti e 14 rimbalzi innescato in alley-oop da un buon Rivers. Dallas sembra poter piazzare l’allungo decisivo grazie a un gioco da tre punti di Ellis (26 punti per Monta), che ruba palla e segna in contropiede subendo fallo; ma New Orleans non molla, e la tripla di Darius Miller dà il -1 e una nuova speranza agli ospiti. I Mavericks vanno a +3 coi liberi di Calderon, e nel finale si ripete un film già visto a Minnesota: il tentativo dei Pelicans è confusionario e poco ortodosso, ma il fallo su Austin Rivers appare solare. Sarebbero stati tre tiri liberi per il figlio d’arte, che avrebbe avuto così la possibilità di mandare la contesa all’overtime; forse le continue lamentele di Cuban sono servite a qualcosa…
Orlando Magic @ Denver Nuggets 94–120
È decisamente tornato il sereno in Colorado: dopo le 7 sconfitte di fila sfociate nel “caso Miller”, i Nuggets sono tornati a marciare e inanellano la quinta vittoria consecutiva, battendo gli Orlando Magic al Pepsi Center. La tenue resistenza dei sempre più arrendevoli Magic dura praticamente un solo quarto: Denver segna 69 punti nel solo primo tempo, andando a riposo con un +20 che, di fatto, chiude precocemente i giochi. Ben sette giocatori in doppia cifra per i padroni di casa, che toccano anche il +35 prima di inserire il pilota automatico e godersi un successo che li mantiene a due partite di distanza dalla zona playoff: nel mirino ci sono i Suns, diventati un bersaglio appetibile dopo l’infortunio di Eric Bledsoe.
Boston Celtics @ Portland Trail Blazers 104–112
Portland deve sudare più del previsto, ma riesce ad avere la meglio su dei Celtics in ripresa ma che chiudono la loro trasferta a Ovest con 5 sconfitte (8 di fila in totale). I biancoverdi partono alla grandissima e giocano un primo tempo stellare, chiuso col 62% al tiro grazie alle prove straordinarie di Bradley (top scorer dell’incontro con 25 punti), Crawford e Bayless. I Blazers restano in scia grazie alle triple a un ottimo McCollum in uscita dalla panchina, e mettono la testa avanti per la prima volta a metà del terzo quarto, con un break e un tentativo di fuga deciso ad inizio quarto periodo. Boston rimane a galla grazie al tocco di Sullinger, e nonostante la stanchezza i padroni di casa concedono agli ospiti più di un’opportunità per riportarsi a un solo possesso di distanza. La solita doppia doppia di Aldridge (21 punti e 13 rimbalzi) e la prova da all-around di Batum (16 punti, 7 rimbalzi e altrettanti assist) sono però insormontabili per i Celtics, per una vittoria che consente ai Blazers di restare incollati agli Spurs in vetta alla Western Conference.
Studente in giurisprudenza, amo ogni genere di sport e il suo lato più romantico. Seguace di Federico Buffa, l’Avvocato per eccellenza, perché se non vi piacciono le finali NBA non voglio nemmeno conoscervi.
“Ricordati di osare sempre”.
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