cleveland-cavaliers-v-boston-celtics-20131228-204123-832Cleveland Cavaliers @ Boston Celtics 100-103

I Celtics fanno e disfano al TD Garden, riuscendo alla fine a portare a casa una vittoria che interrompe la loro striscia di tre sconfitte consecutive. Nel matinée del sabato, i biancoverdi dominano per tre quarti di gara, grazie alla vena di Jeff Green (19 punti e 8 rimbalzi) e alla lucida follia di Jordan Crawford (19 anche per lui, con 5 rimbalzi e 5 assist). Nel quarto periodo, però, gli uomini di coach Stevens accusano uno degli ormai proverbiali blackout, permettendo ai Cavs di accorciare nel punteggio e di mettere a segno una clamorosa rimonta. Irving è in serata da one man show (saranno 32 i suoi punti totali), e Waiters ha in mano il pallone per pareggiare: il numero 3 ospite trova però un super Brandon Bass sulla sua strada, col numero 30 che va a stoppare l’entrata dell’avversario e salva capra e cavoli, blindando il successo.

Brooklyn Nets @ Indiana Pacers 91–105

Indiana non si fa sorprendere e vince in casa, conservando il primato nella Eastern Conference e issandosi in vetta alla lega, alla pari con Oklahoma City. Brooklyn gioca un buon primo tempo, rinfrancata dalla vittoria contro i Bucks, portandosi anche avanti nel punteggio nel corso del secondo quarto grazie ad un ispirato Paul Pierce (18 punti e 5 rimbalzi per l’ex capitano dei Celtics); i Pacers tornano però immediatamente in controllo della situazione, con un gioco da quattro punti di Paul George che chiude alla grande la prima frazione e lancia i padroni di casa per l’allungo decisivo. George è il top scorer con 24 punti, mentre Lance Stephenson flirta con l’ennesima tripla doppia e chiude con 23 punti, 9 rimbalzi e 7 assist.

New York Knicks @ Toronto Raptors 100–115

Back to back vincente per i Raptors, che battono i Knicks per la seconda sera di fila mettendo un bel mattoncino per la leadership della Atlantic Division. Si gioca a campi invertiti rispetto alla notte scorsa, ed è l’occasione per il ritorno a Toronto da avversario di Andrea Bargnani; l’azzurro è accolto da una bordata di fischi al momento dell’introduzione del quintetto ospite, e chiuderà con 12 punti e 5 rimbalzi. I padroni di casa giocano alla grandissima per tre quarti e mezzo, portandosi anche intorno a quota 20 punti di margine grazie ai 23 punti (7/11 da tre) di Terrence Ross; New York, ancora senza Anthony, trova l’orgoglio per provarci e grazie a un sorprendente Murry (11 punti e 6 assist) e a uno Stoudemire d’antan (23 punti e 9 rimbalzi) si riportano sul -6 con poco più di tre minuti da giocare. I Raptors incassano bene e mettono l’ipoteca sul successo, con la tripla di Lowry che chiude il match suggellando una grande prestazione personale fatta di 32 punti, 11 assist e 8 rimbalzi.

Detroit Pistons @ Washington Wizards 82–106

Prova di forza per la squadra della capitale, che strapazza una diretta concorrente per la corsa ai playoff della Eastern Conference. Non c’è praticamente partita al Verizon Center, dove i padroni di casa mettono a segno ben 62 punti nel primo tempo, andando all’intervallo in vantaggio di 21 punti. Wall domina e ispira i compagni, chiudendo con 20 punti e 11 rimbalzi, mentre i Pistons, trovano l’unica nota positiva della serata nella discreta prova di Monroe, uno dei pochi a salvarsi coi suoi 14 punti e 7 rimbalzi. Il match si chiude ufficiosamente dopo nemmeno tre quarti; Washington si porta così ad un successo dal 50% di vittorie, mentre Detroit viene sonoramente bocciata e perde un’ottima occasione per guadagnare terreno e scalare posizioni.

625x527-19Charlotte Bobcats @ Atlanta Hawks 116–118 (OT)

Atlanta si conferma amante dell’overtime, vincendo per la seconda volta di fila al supplementare contro i Bobcats. Gli ospiti si fanno preferire nei tempi regolamentari, andando al riposo in vantaggio e scollinando oltre la doppia cifra di margine grazie ai 22 punti di Henderson; gli Hawks, però, rimontano a cavallo tra terzo e quarto periodo (da segnalare la 99esima partita consecutiva con almeno una tripla a bersaglio per Kyle Korver) e riportano in parità l’incontro che va verso i minuti finali. I due ex compagni Jefferson e Millsap danno vita a uno splendido duello, con Big Al che chiude a quota 24 punti e 23 rimbalzi e l’ala di casa che risponde con un massimo stagionale di 33 punti accompagnati da 13 rimbalzi. Charlotte è avanti di 3, ma a pochi secondi dallo scadere una magia di Antic, che segna l’unico canestro della sua serata con una tripla tirata su una gamba sola, manda il match all’overtime. Atlanta, malgrado l’assenza di Horford, ne ha di più, e chiude i conti grazie al solito, ottimo Teague (20 punti e 9 assist) e a un grande Lou Williams dalla panchina (28 punti).

Dallas Mavericks @ Chicago Bulls 105–83

Non conosce fine la crisi dei Bulls, che perdono in maniera netta e imbarazzante contro degli ottimi Mavs. La partita racconta di un dominio assoluto degli ospiti, che chiudono il primo quarto già in doppia cifra di vantaggio e vanno all’intervallo su un +27 che, di fatto, chiude i conti già a metà gara. Monta Ellis è il top scorer di giornata con 22 punti, seguito dagli eterni Nowitzki e Carter, entrambi a quota 18; ai Bulls non bastano il cuore e  la doppia doppia di Noah, autore di 20 punti e 10 rimbalzi, per salvare quantomeno la faccia e non sprofondare sempre più fuori dalla zona playoff.

625x527-20New Orleans Pelicans @ Houston Rockets 98–107

Terza vittoria consecutiva per i Rockets, che battono i Pelicans al termine di una partita belle ed equilibrata. Le due squadra vanno a braccetto per quasi tutto l’incontro: Houston prova più volte ad allungare, trascinata da un Howard da 24 punti e 18 rimbalzi (ma anche 8 palle perse); Anthony Davis riesce a fare match quasi pari col dirimpettaio e risponde con 18 punti e 16 rimbalzi che tengono in corsa i Pelicans (che beneficiano anche dei 22 punti e 12 rimbalzi di Anderson). A tre minuti dal termine è ancora tutto in parità a quota 94: è qui che inizia il James Harden show, col Barba (21 punti per lui) che si prende la ribalta nel parziale di 16-4 col quale i Rockets chiudono il match, mettono il punto esclamativo grazie a un canestro di Parsons.

Denver Nuggets @ Memphis Grizzlies 99–120

I Memphis Grizzlies continuano la loro lenta risalita verso il 50% di vittorie, superando le croniche difficoltà casalinghe e battendo i Denver Nuggets. Match pari nel primo tempo, chiuso dagli ospiti con un vantaggio di appena una lunghezza sulle ali di un Lawson da 20 punti e 8 assist; nel secondo tempo, però, si scatenano i Grizzlies, che segnano ben 65 punti tra terzo e quarto periodo e staccano nettamente i Nuggets. Randolph chiude a quota 20 punti, ma è la panchina dei padroni di casa a fare la differenza: ben quattro giocatori in doppia cifra tra le riserve di coach Joerger, con i 17 punti di Ed Davis che guidano una second unit che produce più della metà dei punti dei Grizzlies (saranno 62 in totale alla sirena finale).

625x527-21Minnesota Timberwolves @ Milwaukee Bucks 117–95

I T’Wolves pareggiano il loro record a quota 15, battendo nettamente i Bucks sempre più fanalino di coda della lega. Gli ospiti producono ben 64 punti nel primo tempo, che però non bastano ad archiviare la pratica contro i 55 segnati dai padroni di casa tenuti in vita dai 23 punti e 9 rimbalzi di Middleton e dalle buone prove di Knight e Mayo (rispettivamente con 18 e 19 punti all’attivo). Minnesota continua a premere sull’acceleratore, chiudendo i conti con un terzo periodo da 39 punti: sesta doppia doppia consecutiva per uno straordinario Love, che chiude con 33 punti e 15 rimbalzi (e 6 assist, tanto per gradire). A far da scudieri al numero 42 troviamo Kevin Martin, autore di 20 punti, e Pekovic, con 19 punti e 11 rimbalzi; 4 punti, 8 assist e 6 rubate per Rubio, T’Wolves a due partite di distanza dall’ottavo posto a Ovest.

Philadelphia 76ers @ Phoenix Suns 101–115

Phoenix vince di autorità contro i Sixers, in una partita che in sede di pronostico pre stagionale doveva rivelarsi un derby per la prima scelta assoluta al prossimo Draft ma che invece assume tutt’altro significato alla luce della grande stagione messa in piedi da Suns di coach Hornacek. Gli ospiti vendono comunque cara la pelle, chiudendo il primo tempo sotto solamente di un punto e rimanendo a contatto anche nel terzo quarto, grazie a un sontuoso Carter-Williams da 27 punti, 6 rimbalzi, 6 assist e 4 palle rubate, ai 30 punti del top scorer Thaddeus Young e ai 22 dalla panchina di Wroten. I Suns giocano l’ennesima, ottima prova di squadra, e allungano definitivamente nel quarto periodo: career high per Miles Plumlee (22 punti, 13 rimbalzi e 3 stoppate), 41 punti totali per la coppia Dragic-Bledsoe e 18 punti dalla panchina per Marcus Morris. Phoenix vince la sua diciottesima gara stagionale, conservando un sorprendente sesto posto nella Western Conference.

Miami Heat @ Portland Trail Blazers 108–107

Partitissima nella Rip City, dove si affrontano due delle potenze della lega: da una parte gli Heat, privi di LeBron James, dall’altra i Blazers che vogliono dimostrare di non essere più una sorpresa ma una solida realtà. I padroni di casa giocano meglio nel primo tempo, e vanno all’intervallo in vantaggio di quattro lunghezze; i Blazers tentano addirittura l’allungo in chiusura di terzo quarto, grazie a un jumper dalla linea di fondo di Aldridge (22 punti e 7 rimbalzi per lui) e una prova bilanciata di tutto il quintetto titolare doppia cifra per tutti e cinque gli starters, con Lillard che chiuderà a quota 16 punti e 7 assist). Miami però vuol dimostrare di saper vincere anche senza LeBron, e nel quarto periodo si affida alla coppia Wade-Bosh: il numero 1, mai troppo sottovalutato, sigla dall’angolo la tripla del pareggio e dalla punta quella del sorpasso, ma tre liberi di Batum rimettono avanti i padroni di casa; tocca allora a Wade rendersi protagonista, con la schiacciata in entrata che vale il 105 pari. Nei secondi finali, Lillard penetra ma perde palla, Batum recupera e subisce ancora fallo: i liberi del francese danno il +2 a Portland, con 7 secondi e 7 decimi da giocare. Palla a Wade, che penetra e attira il raddoppio della difesa per poi effettuare un misterioso scarico sul perimetro: Bosh riceve dai 9 metri, e col cronometro che sta per scadere manda a bersaglio la pazzesca tripla che vale il sorpasso degli Heat. Con 5 decimi sul cronometro, Batum serve una grande rimessa per una conclusione al volo di Aldridge, che però non coglie l’attimo e non prende nemmeno il ferro. Finisce in gloria per gli Heat, che volano sulle ali di un Bosh da 37 punti (15/26 al tiro) e 10 rimbalzi, coadiuvato dai 16 punti e  7 assist di Wade e dai 34 punti della panchina.

1388299076000-USP-NBA-Utah-Jazz-at-Los-Angeles-ClippersUtah Jazz @ Los Angeles Clippers 90–98

Vittoria, come da pronostico, per i Clippers, che trovano sula loro strada un avversario più duro del previsto e devono faticare fino in fondo per avere la meglio dei giovani e futuribili Jazz. Ospiti che chiudono addirittura in vantaggio il primo tempo; nessuno eccelle nelle fila di Utah, ma tutti portano il proprio contributo alla causa rendendo incerto un match sulla carta scontato. I Clippers sono decisi a tornare a vincere dopo due sconfitte brucianti nelle combattutissime sfide contro Golden State e Portland, e trovano nell’asse Paul-Griffin la coppia ideale per concretizzare il loro progetto: Blake è semplicemente dominante, mortificando i malcapitati avversari tra ottimi giri in post e schiacciate ad alta quota che gli valgono un tabellino da 40 punti e 10 rimbalzi, mentre il play arriva ad un solo assist dalla tripla doppia, chiudendo con 21 punti, 10 rimbalzi e 9 passaggi vincenti. Utah però non demorde, e con un jumper dalla linea di fondo di un ottimo Kanter (17 punti e 12 rimbalzi) e due liberi di Burke pareggia a quota 90; serve tutta la sagacia di Chris Paul, che prima serve Griffin per la schiacciata mancina e poi scippa alla Arsenio Lupin il pallone dalle mani di Kanter per armare la mano di Crawford per la tripla decisiva. L’8-0 finale vale il ritorno al successo per gli angeleni, distanti ora tre partite dal terzo posto a Ovest.

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