Partita senza storia in Ohio, dove i Bengals superano agevolmente dei Vikings che paiono pensare più all’offseason ormai alle porte che a cercare di salvare ulteriormente l’onore dopo un’annata deludente e travagliata; grande protagonista Andy Dalton, che per la prima volta nella storia della franchigia di Cincinnati riesce a portare la squadra ai playoffs per la terza stagione consecutiva, confermando la grande crescita di questa regular season con altri 4 touchdown pass confezionati per i compagni, 2 dei quali ricevuti dal fenomenale A.J. Green, tornato a dettar legge in endzone.
Sugli scudi anche la difesa, dove continua a impressionare favorevolmente Vincent Rey, autore di un TD su ritorno di intercetto, a mettere a segno gli altri touchdowns dei padroni di casa ci hanno pensato BenJarvus Green-Ellis, su corsa da 4 yards, Jermaine Gresham e Mohamed Sanu, il penultimo Bengal ad perforare l’area di meta avversaria prima della segnatura finale del numero 18, con la quale, nel corso del terzo quarto, si è di fatto chiuso il match; per Minnesota pochissime le note positive, con Adrian Peterson che non incide al rientro dopo una settimana d’assenza, e Matt Cassell che chiude con 1 solo TD pass e ben 3 palloni pizzicati. A tenere alta la bandiera dei Vikes i giovani Jairus Wright, che mette la propria firma sul boxscore con una presa da 36 yds, e Cordarelle Patterson, dentro su una reverse da 35 yards.
Dallas 24 at Washington 23
I Cowboys rimangono in corsa sia per la division che per il playoffs grazie all’invenzione in extremis di Tony Romo, che si fa perdonare il bruttissimo secondo tempo della scorsa settimana traducendo un disperatissimo quarto & dieci in un touchdowns che potrebbe rappresentare il fotogramma della stagione della franchigia texana, sempre alle prese con i suoi fantasmi di dicembre ma pronta a rialzarsi per giocarsi fino in fondo l’ultima chance; a servirgliela sul più classico dei piatti d’argento DeMarco Murray, mattatore del match contro i Redskins, ai quali ha segnato in apertura e in chiusura di partita, prima su corsa, 3 yards, e poi su ricezione, 10 yds, arrivata proprio mentre i padroni di casa meno se la aspettavano.
Washington, guidata ancora da Kirk Cousins, 197 yds, 1 TD, 1 INT, ha provato a chiudere la propria striscia perdente, e a fine terzo quarto è sembrato che ci fosse davvero riuscita, dopo che Pierre Garcon, presa da 8 yds, e Alfred Morris, portata da 4 yards, gli avevano regalato un vantaggio di 6 punti, ulteriormente ampliato dal kicker Kai Forbath in apertura di ultimo quarto; nove lunghezze che non sono bastate a tenere a bada Dallas, decisa a sfruttare appieno la possibilità di giocarsi il tutto per tutto tra sette giorni, nel testa a testa con gli Eagles, e andata a segno, oltre che con il runningback, anche con il solito Dez Bryant, tornato sorridente e raggiante a fine partita.
Oakland 13 at San Diego 26
Tengono viva la speranza i Chargers, che dopo aver superato piuttosto agevolmente i Raiders si apprestano a giocarsi il proseguo della loro stagione la prossima settimana, nella sfida divisionale contro i Chiefs, già qualificati ai playoffs; a Rivers e compagni, tenuti in vita anche dalle sconfitte di Miami e Baltimore, serviranno altresì altre due battute a vuoto di queste due per staccare il biglietto per la postseason, ma l’importante, per i californiani, sarà replicare la buona prestazione offerta ieri, nella quale sono risultati decisivi Ryan Mathews, 99 yards corse e 1 touchdown, Keenan Allen, ancora a segno su ricezione da 4 yds, e Nick Novak, una vera e propria sicurezza con 4 field goal trasformati su altrettanti tentati.
A Oakland non basta invece la buona gamba del collega Sebastian Janikowski, andato a segno da 20 e 42 yards, e il ritorno nel box score di Darren McFadden, a penalizzarla infatti è principalmente la difesa, che concede tantissimo agli avversari commentendo falli evitabili e venendo punita con sanzioni che hanno un certo peso nell’economia di un match comunque combattuto, che nell’ultimo periodo avrebbe anche potuto regalare qualche sorpresa, nonostante il solito, inesistente, running game dei Raiders, che non riescono a sfondare il numero delle 60 yds totali alternando lo stesso numero 20 con Rashad Jennings e Taiwan Jones.
NY Giants 23 at Detroit 20
Sgambetto imprevisto da parte di New York, che con il field goal da 45 yards in overtime di Josh Brown pone fine alle residue speranze playoffs dei Lions, incredibilmente capaci di gettare via una vittoria, ormai quasi conquistata, a cinque minuti dalla fine dei tempi regolamentari; a condannare Detroit alla sconfitta che vale l’uscita di scena il quarterback Matthew Stafford, in difficoltà per tutta la sera contro la difesa dei Giants, dalla quale ha subito 2 intercetti, ed incapace di trovare la via dell’endzone sfruttando il validissimo gioco aereo messo in piedi da coach Schwartz.
Suo l’erroro che costa la stagione ai Lions, su un passaggio pizzicato da Will Hill, che con un ritorno su intercetto da 38 yards spedisce il match ai supplementari, invalidando la meta che poco prima aveva dato una certa tranquillità ai padroni di casa, passati a condurre grazie ad una corsa da 2 yds dell’undrafted rookie Theo Riddick e alla successiva trasformazione da 2 punti firmata dal tight end Joseph Fauria; i due, a pochi secondi di distanza avevano completato una rimonta iniziata prima dell’intervallo, con la portata d 1 yard di Joique Bell e il sack messo a segno, ai danni di Eli Manning, in endzone da Nick Farley, che erano serviti a Detroit per rispondere al TD segnato nel secondo periodo da Jerrell Jernigan, su pass da 20 yds del numero 10. Un botta e risposta, prodigatosi anche nell’extra time che alla fine ha visto uscire vincitori gli ospiti, decisi comunque a lottare fino all’ultimo per salvaguardare il proprio orgoglio.
Arizona 17 at Seattle 10
Continua la calvacata vincente dei Cardinals, che centrano la settima vittoria nelle ultime otto partite superando uno dei team favoriti per la conquista del Lombardi Trophy, ovvero i rivali divisionali di Seattle, condannati a chiudere la loro striscia di affermazioni casalinghe dopo quattordici partite, a causa della prima sconfitta subita al CenturyLink in carriera dal loro quarterback Russell Wilson, arrivato ad un passo dal chiudere il secondo anno da professionista senza essere mai stato battuto tra le mura amiche; un record che invece è stato annullato dall’ottima difesa di Arizona e da Carson Palmer, uno dei figli prediletti da Pete Carroll a Southern California, che davanti al suo ex head coach decide di rifarsi di un primo tempo pessimo, nel quale ha lanciato 4 intercetti, confezionando il TD pass decisivo per Michael Floyd, a segno su ricezione da 31 yards dopo essere stato quasi inutilizzato nei precedenti 57 minuti.
Azione decisiva che tiene vive le speranze di postseason per la franchigia allenata da Bruce Arians e segna il terzo stop stagionale per i Seahawks, incapaci di incidere a livello offensivo, dove non sono riusciti a sfruttare l’ottimo lavoro difensivo dei vari Kam Chancellor, Malcom Smith e Richard Sherman (2), autori degli intercetti che avevano imbrigliato nel primo tempo l’attacco ospite, andando a segno con il solo Zach Miller, su presa da 11 yds nell’ultimo quarto; quando il tight end è entrato nell’endzone avversaria mancavano poco più di sette minuti al termine, un tempo sufficente ai Cards per recuperare lo svantaggio accumulato dopo l’extra point realizzato da Steven Hauschka, e costringere i padroni di casa a cercare a tutti i costi un touchdown per impattare l’incontro, grazie alla conversione da 2 punti firmata da Rashard Mendenhall.
Pittsburgh 38 at Green Bay 31
Servirà un mezzo miracolo agli Steelers per centrare l’obiettivo playoffs, ma se è vero che la speranza è l’ultima a morire ai ragazzi di coach Tomlin non resta che tenerla viva fino in fondo e sperare in un passo falso combinato di Dolphins, Ravens e Chargers la prossima settimana, quando Pittsburgh dovrà affrontare i Browns; situazione venutasi a creare dopo l’avvincente vittoria conquistata all’ultimo respiro ieri, in un Lambeau Field innevato, grazie ad una portata da 1 yard del rookie Le’Veon Bell, decisivo per l’intera durata del match con 124 yards corse e una presenza fissa nelle trame offensive degli ospiti, ben orchestrate da Big Ben Roethlisberger, autore di 3 touchdowns, 2 su passaggio e 1 personale su corsa, e di una prestazione sublime.
Prestazione che incide tantissimo sull’esito di una partita densa di botta e risposta, nella quale Matt Flynn cerca di non far rimpiangere l’assenza prolungata di Aaron Rodgers confezionando un TD pass, per Jarrett Boykin, in apertura, e distribuendo successivamente il pallone a Eddie Lacy e John Kuhn per tre segnature che permettono a Green Bay di rimanere in partita fino all’ultimo, e di sfiorare ancora una volta l’overtime grazie alla corsa da 1 yard, nell’ultimo quarto, del fullback; azione che si rivela inutile pochi minuti più tardi, quando gli ospiti decidono di chiudere i conti nei tempi regolamentari, suggellando la loro settima vittoria stagionale con la run che pone fine ad un match affrontato con il piglio giusto, in cui erano andati a segno, in precedenza, Emmanuel Sanders, Matt Spaeth, e Cortez Allen, su ritorno da intercetto di 40 yards.
New England 41 at Baltimore 7
Undicesimo titolo divisionale per i Patriots, che infliggono una ripassata storica ai Ravens, sfruttando le non perfette condizioni fisiche di Joe Flacco, costretto a giocare con un tutore, per non lasciare nemmeno le briciole ai Campioni uscenti, estromessi dal match già prima dell’intervallo, quando gli ospiti erano passati a condurre in tutta tranquillità, forti di un 17-0 che lasciava pochissimo spazio alle repliche dei padroni di casa, incapaci di reagire anche nel secondo tempo, quando New England invece di limitarsi a controllare ha deciso di continuare a tenere alte attenzione e pressione concedendo pochissimo alla franchigia allenata da Harbaugh.
A segno in apertura con LeGarrette Blount e Shane Vereen, New England ha nuovamente accelerato nel quarto finale, rispondendo alla segnatura su corsa del quarterback avversario con altre tre segnature, firmate ancora una volta dal prodotto di Oregon, da Chandler Jones, che ha recuperato un fumble di Tyrod Taylor in endzone, e Tavon Wilson, giunto in area di meta dopo aver pizzicato il backup QB dei Ravens ed aver ritornato l’ovale per 74 yards.
Chicago 11 at Philadelphia 58
Gli Eagles mantengono il vantaggio nella East superando senza difficoltà i Bears nel Sunday Night Football, deciso già ampiamente nei primi trenta minuti di gioco grazie al netto vantaggio 24 a 3 con cui Philadelphia è arrivata all’intervallo, forte dei touchdowns messi a segno da Riley Cooper, ricezione da 5 yds, LeSean McCoy, corsa da 1 yard, Brent Celek, presa da 10 yards, e del field goal trasformato da Alex Henery, capace di centrare i pali da 49 yds di distanza; a quest’ultimo risponde poco dopo il collega e avversario Robbie Gould, che dalle 50 prova timidamente a tenere in corsa Chicago, nuovamente distanziata nel terzo periodo da un sack messo a segno in endzone da Cedric Thornton, che ferma Matt Forte prima che possa superare la propria linea di meta, e da una nuova run da 1 yard del prodotto di Pittsburgh, letteralmente scatenato e deciso a mantenere il primato NFL tra i runningbacks.
Dopo il nuovo allungo di Philadelphia, gli ospiti segnano il TD della bandiera con Brandon Marshall, reception da 6 yards a cui fa seguito una conversione da 2 punti di Earl Bennett, prima di un’ulteriore accelerazione finale degli uomini allenati da Chip Kelly, che chiudono in bellezza segnando ancora 3 touchdowns negl’ultimi quindici minuti del match; a chiudere il conto e mandare in archivio una partita già ampiamente decisa, ci pensano Chris Polk, su corsa da 10 yards, Brandon Boykin, che intercetta Jay Cutler, e Bryce Brown, su galoppata in endzone da 65 yards.
Folgorato sulla via del football dai vecchi Guerin Sportivo negli anni ’80, ho riscoperto la NFL nel mio sperduto angolo tra le Langhe piemontesi tramite Telepiù, prima, e SKY, poi; fans dei Minnesota Vikings e della gloriosa Notre Dame ho conosciuto il mondo di Playitusa, con cui ho l’onore di collaborare dal 2004, in un freddo giorno dell’inverno 2003. Da allora non faccio altro che ringraziare Max GIordan…
Dai Romo fai il miracolo portaci ai play off anche se……. la strada sarà brevissima… ma sognare non costa nulla….
comunque attualmente non si vede una stra-favorita per il titolo anche la più completa Seattle perde i colpi….. probabilmente saranno i play offs più incerti che ricordo
cosa ne pensate?
Buone feste da Daniele
Penso troppo male se dico ke i Seahawks nn si sn proprio dannati l`anima x vincere qst partita in modo da complicare la vita ai 49ers?!? I seahawks di qst stagione con 4 intercetti ecc non perdono mai più ql partita ahah, sono un po` malfidato!!
Cmq concordo, saranno playoffs molto molto incertii…
Seattle, Denver e Kansas City sembrano essere nel classico “stato di grazia”, ma certamente i playoffs saranno difficili da pronosticare, soprattutto dopo le recenti battute di arresto dei Seahawks, una squadra che fino ad un paio di settimane fa pareva davvero un gradino sopra le altre, soprattutto in NFC.
Difficile capire chi potrà arrivare in fondo, ma i PO sono un’altra cosa dalla regular season; vedremo.
Buone feste anche a te Daniele, e a tutti gli utenti del grande mondo di Playitusa.
forza bengalssssssssssssssss,questo può essere l’anno buono per la franchigia :-)