Minnesota 26 at Baltimore 29
Si infiamma nel finale il match tra Vikings e Ravens, con i secondi che la spuntano proprio all’ultimo respiro grazie ad un touchdown realizzato su ricezione da Malcom Brown, che con uno straordinario controllo del corpo riesce a mantenere il possesso all’interno dell’endzone prima di scivolarne fuori; azione che permette a Baltimore di trovare al settima vittoria stagionale e mantenere vivissima la strada verso i playoffs, in scia ad una Cincinnati padrona della AFC North.
Prima del TD decisivo, un ultimo quarto scoppiettante che regala infiniti colpi di scena ai tanti fans che avevano sfidato la tormenta di neve abbattutasi sul Maryland per seguire una partita iniziata con il freno a mano decisamente tirato, a causa delle condizioni atmosferiche che hanno impedito a due attacchi di per se già poco produttivi, di mettere a segno azioni degne di nota.
In un clima da tregenda i Ravens si portano in vantaggio nel primo quarto con una presa di Ed Dickson, 1 yard, in endzone, alla quale rispondono i Vikings con 2 field goal di Blair Walsh, che dopo aver istruito gli addetti alla pulizia del campo, riesce, nonostante il ghiaccio e la neve, a centrare i pali dalle 39 e dalle 40 yards di distanza; segnature che nel secondo e nel terzo periodo tengono vivo il match, prima della baraonda finale iniziata da un bel touchdown realizzato da Jerome Simpson, 8 yds, che recupera nell’area di meta avversaria un bel passaggio di Matt Cassell, 265 yards e 2 TD pass a fine partita.
Al drive vincente di Minnesota risponde Baltimore, con Dennis Pitta su ricezione da 1 yard, prima che gli ospiti trovino nuovamente la strada dell’endzone grazie ad una corsa di Toby Gerhart, che sfonda centralmente colmando le 41 yards che lo separano dalla goal line; distanza ancora maggiore quella ricoperta da Jacoby Jones pochi secondi più tardi, che riporta avanti i suoi con un kickoff return di 77 yds che anticipa di pochissimo un’altra giocata pazzesca dei Vikes, con Cassell che imbecca il rookie Cordarelle Patterson per una volata in TD da 79 yds. Big play annullato dall’invenzione finale di Joe Flacco, 245 passing yards, che riscatta una partita non proprio eccelsa del prodotto di Delaware, in precedenza autore di 3 intercetti, lanciati nelle mani di Andrew Sendejo, Chad Greenway e Marcus Sherels.
Indianapolis 28 at Cincinnati 42
Mantiene il vantaggio nella AFC North Cinci, che superando i Colts continua la sua striscia di imbattibilità casalinga e mette quasi la parola fine ai discorsi divisionali, con un primo tempo chiuso in netto vantaggio grazie al TD pass confezionato da Andy Dalton, 275 yards e 3 TD lanciati, per Marvin Jones, 29 yards, e la discussa meta realizzata da BenJarvus Green-Ellis, convalidata dagli arbitri dopo un replay che sembra mostrare il ginocchio a terra del runningback prima che l’ovale superi la linea dell’endzone.
Discorsi moviolistici a parte, che lasciamo volentieri ai tragicomici processi mediatici del nostro Bel Paese, sempre l’ex runner dei Patriots permette ai Bengals di allungare ancora e portarsi sul 21-0 ad inizio secondo tempo, con un’altra portata da 1 yard che inaspettatamente risveglia gli ospiti, a segno in rapida successione con Da’Rick Rogers e LaVonn Brazill, entrambi su passaggio, da 69 e 19 yards, di Andrew Luck, che chiude con 326 yards e 4 TD pass a fine match.
Riportatisi sotto, i Colts vengono poi nuovamente distanziati dai padroni di casa, che a cavallo tra il terzo e l’ultimo quarto trovano ancora in due occasioni la via dell’endzone realizzando altrettanti touchdowns con Jermaine Gresham, ricezione da 1 yd, e A.J. Green, presa da 9 yards, che anticipano di poco il rush finale, nel quale Cincinnati risponde con la meta personale di Dalton, su corsa da 8 yards, ad un ultimo, disperato, tentativo di rimonta di Indy, capace di smuovere ulteriormente il box score con altri 2 TD rec di Brazill e Rogers, con quest’ultimo che chiude da leading receiver del team con 6 prese per 107 yds.
Detroit 20 at Philadelphia 34
La neve non ferma gli Eagles, che dopo un inizio in sordina rimontano i Lions e ottengono l’ottava vittoria stagionale grazie ad un LeSean McCoy in forma smagliante, che sul terreno imbiancato del Lincoln Financial Field da spettacolo facendo segnare il nuovo record di franchigia con 271 yards corse e 2 touchdown realizzati, che nell’ultimo quarto decidono in favore dei padroni di casa la sfida.
E dire che da come era iniziata la giornata sembrava che per Philadelphia potesse giungere la sesta sconfitta del 2013, con un attacco imbrigliato e un Nick Foles per la prima volta messo in serissima difficoltà da una difesa avversaria; il QB al secondo anno si ferma a 179 yds con il primo intercetto della stagione sul groppone, ma fino al TD pass lanciato per DeSean Jackson, 19 yds, sul finire del secondo quarto, fatica parecchio a mettere il pallone in aria, come d’altronde succede anche al collega Matthew Stafford, 148 yds, a secco di lanci in endzone se si esclude la two-point conversion messa nelle mani di Joique Bell, dopo che lo stesso aveva aperto le danze su corsa da 2 yds.
Con Reggie Bush infortunatosi quasi subito è toccato a lui reggere il backfield di Detroit, che ha trovato il modo di mettere alle corde gli Eagles con due ritorni dirompenti di Jeremy Ross, a segno sia nel secondo periodo, su punt return da 58 yds, sia nel quarto, con un big play da 98 yards su kickoff che permette ai Lions di tornare momentaneamente in vantaggio nell’ultima tornata; più sette annullato in meno di un minuto da McCoy, che dopo aver aperto il quarto con una corsa da 40 yds, decide di fare il bis andando a segno con un’altra cavalcata da 57 yards, che consente a Philly prima di recuperare, portandosi sul 20 a 20, e poi di sopravanzare gli ospiti, con la conversione da 2 punti firmata da Foles e Riley Cooper.
Trovatisi avanti per la prima volta nel match, i padroni di casa chiudono il conto a metà ultima frazione, con una corsa da 1 yd dello stesso quarterback che regala un rassicurante più otto ai ragazzi di Chip Kelly, capaci di andare ancora dentro prima che si esaurisca il tempo con Chris Polk, che stende definitivamente Detroit con una run da 38 yards, fissando il punteggio sul 34 a 20 finale.
Cleveland 26 at New England 27
Rimonta impressionante dei Patriots, che nell’ultimo minuto riescono a superare dei Browns piuttosto solidi, capaci di metterli in difficoltà e tenerli a bada per buona parte di un match segnato, oltre che da un freddo polare, dal bruttissimo infortunio subito da Rob Gronkowski, uscito dal campo a causa di un problema al ginocchio che parrebbe interessare il famigerato legamento crociato anteriore; senza il TE, il gioco offensivo di New England fatica a mettersi in moto e rispondere ad una banda Chudzinski scatenatissima fin dal primo minuto di una partita condotta saldamente per tre quarti, dopo aver chiuso in vantaggio il primo tempo grazie ai 2 field goal trasformati da Billy Cundiff, 43 e 37 yards.
All’uno-due del kicker si aggiunge poi ad inizio terzo quarto la segnatura di Gary Barnidge, su TD pass di un ottimo Jason Campbell, che chiude con 391 yards e 3 touchdowns; a questa nuova realizzazione degli ospiti rispondono i Pats su calcio, con Stephen Gostkowski che trasforma da 33 yds prima che ancora i Browns trovino lo spunto per raggiungere nuovamente l’endzone avversaria, con un altro big play di Josh Gordon, che ancora una volta mette in mostra tutto il suo talento sfornando un TD rec da 80 yards che per poco non estromette definitivamente dalla partita New England, a segno prima della fine del quarto con Shane Vereen, su corsa da 6 yds.
Sotto di 8 punti ad inizio ultimo periodo la franchigia di Boston riesce ad accorciare con una bomba da 50 yard del kicker, ma a poco più di due minuti dal termine subisce una nuova meta da parte degli ospiti, che ampliano il divario con Jordan Cameron, su ricezione da 4 yds; la giocata finalmente risveglia Tom Brady, che in 30 secondi netti confeziona i 2 touchdown pass decisivi, pescando sul fondo dell’endzone prima Julian Edelman, 2 yards, e poi mandando dentro sulla destra Danny Amendola, che con una ricezione da 1 yd porta a termine una rimonta insperata, resa possibile anche grazie al pallone recuperato da Kyle Arrington sul kickoff precedente. Una sconfitta amara per i Browns, che non riescono nemmeno a sfruttare la loro ultima occasione, con Cundiff che sbaglia il field goal finale da 58 yards di distanza.
Oakland 27 at NY Jets 37
Geno Smith rivede i fantasmi del recente passato ad inizio partita, quando, dopo che i suoi Jets si erano portati in vantaggio con un field goal da 41 yards firmato da Nick Folk, non riesce ad ampliare il divario sbagliando un passaggio e facendosi intercettare da Kevin Burnett; per sua fortuna, e per quella dei biancoverdi newyorkesi, Sebastian Janikowski non riesce ad emulare il collega e sbaglia il successivo calcio da 52 yds, permettendo al rookie quarterback di riprendersi e rifarsi qualche minuto più tardi, pescando, sul finire del tempo, Jeremy Kerley libero in endzone, con un passaggio da 25 yds che sblocca i padroni di casa e la loro giovane guida.
Nel secondo periodo provano a rispondere i Raiders, a segno in apertura con il kicker veterano, 41 yards, prima che i padroni di casa allunghino ulteriormente con il secondo calcio infilato dal loro specialista, 23 yds, e un punt bloccato da Antonio Allen, che dopo aver stoppato il tentativo degli ospti, insegue l’ovale e la ricopre all’interno della loro area di meta, portando i Jets su un rassicurante 20 a 3 all’intervallo.
Dopo la pausa si scatena Marcel Reece, fullback che sostituisce nel backfield i vari runningback infortunati di Oakland, ma non basta alla franchigia californiana per ribaltare il punteggio e vincere la partita; il runner al quarto anno da Washington prova a scuotere l’ambiente con una cavalcata da 63 yards, alla quale risponde Smith nel drive immediatamente successivo, segnando con una corsa personale da 8 yds, prima che Rod Streater provi a rimettere tutto in discussione recuperando un pallone messo in aria dal QB Matt McGloin, 245 yds, 2 TD, 1 intercetto.
Sul 17 a 27 ci pensa ancora una volta Folk a ristabilire le distanze, su calcio da 51 yards, anticipando di pochissimi minuti il collega Janikowski, che riporta sotto i Raiders con un field goal da 40 yards; distanze di nuovo invariate che rimarranno così fino al termine della sfida, per un divario di dieci punti che viene confermato dalle realizzazioni di Chris Ivory, corsa da 15 yards, e Mychal Rivera, che prima del two minute warning permette al proprio QB di chiudere in attivo il rapporto TD/INT confezionando il secondo TD pass di giornata, 1 yard, che rende più digeribile l’intercetto subito in precedenza da Ed Reed.
Miami 34 at Pittsburgh 28
Altra partita dove non mancano neve e spettacolo, soprattutto nel quarto finale, con Miami che trova il sorpasso e Pittsburgh a cui non riesce il controsorpasso definitivo per un piede galeotto di Antonio Brown, uscito dal campo a dodici yards dall’endzone, mentre correva verso di essa, raggiunta inutilmente dopo un bel trick play inventato dall’attacco degli Steelers; un epilogo amaro per la franchigia della Pennsylvania, che pare ormai definitivamente estromessa dalla corsa playoffs , reso ancor più aspro dopo aver iniziato bene la sfida, con il TD pass confezionato dal numero 7 per Emmanuel Sanders, a segno su presa da 7 yards.
Vantaggio iniziale che invece di far giocare in scioltezza i padroni di casa ha inspiegabilmente ringalluzzito gli ospiti, poco abituati al clima invernale di Pittsburgh, ma decisamente a proprio agio sulla coltre bianca che ha ricoperto il terreno di gioco, favorevole ai Dolphins che ribaltano prima dell’intervallo grazie al kick segnato da Caleb Sturgis, 30 yds, e alla ricezione in endzone di Charles Clay, su pass da 6 yards di Ryan Tannehill, alla prima partita sotto la neve della sua ancor giovane carriera.
Il quarterback originario del Texas guida ottimamente il suo attacco, e riesce a tenere davanti i suoi nonostante il pick six di Troy Polamalu, che a metà terzo periodo regala il primo vantaggio della partita agli Steelers, passati a condurre dopo che la safety, su ritorno da 19 yards, e il già citato Brown, su ricezione da 43 yds, avevano risposto alla meta di Daniel Thomas, promosso titolare dopo l’uscita dal campo di Lamar Miller a causa di una concussion; il numero 17 di Miami ribatte alle due segnature di Pittsburgh con il secondo TD pass di giornata, da 4 yds per Brian Hartline.
Ad inizio ultimo quarto tornano al comando i ragazzi di coach Tomlin, con Jerricho Cotchery che recupera un passaggio da 16 yards, e ci restano fino a quasi tre minuti dal termine, quando Clay firma un nuovo sorpasso con una presa da 12 yards, che anticipa di pochissimo il field goal del definitivo 34 a 28 siglato da Sturgis, abile ad infilare i pali in scioltezza da 27 yds; la trasformazione del rookie da Florida obbliga di fatto gli Steelers a cercare la via per l’endzone avversaria, cosa che non riesce per un soffio, o meglio, per un misero spicchio di terreno. E’ bastato quello a frenare la rocambolesca azione orchestrata da Sanders, Cotchery, Le’Veon Bell, Marcus Gilbert e finalizzata da Ben Roethlisberger, 349 yards e 3 TD pass, capace di innescare Brown e condurre gli Steelers a dodici passi dal tenere vivo un sogno.
Buffalo 6 at Tampa Bay 27
Partita che ha preso un’unica direzione fin dalle prime battute, con i Buccaneers decisi a continuare la loro striscia vincente iniziata tre settimane fa centrando la quarta vittoria della stagione, necessaria ad allungare una lista che finalmente risulta più digeribile rispetto allo sciagurato 0-8 di inizio stagione; affermazione, quella ottenuta ieri sui Bills, che permette oltretutto alla franchigia della Florida di agganciare gli avversari, finiti in un vicolo cieco che nell’ultimo periodo li ha visti perdere cinque match dei sei disputati.
Un problema per coach Doug Marrone, che nelle prossime week sarà messo sotto la lente d’ingrandimento come il collega Greg Schiano, salvato finora dall’incredibile ripresa di cui si è reso protagonista il suo team, già a segno nel primo drive della sfida con una cavalcata da 80 yards dell’interessantissimo Bobby Rainey, ancora a segno dopo l’esplosivo esordio di quindici giorni fa; al runner risponde Dan Carpenter, con un field goal da 40 yds, prima che Vincent Jackson raccolga il primo dei 2 touchdown pass lanciati da Mike Glennon, 90 yards e 2 intercetti.
L’ex receiver dei Chargers va a segno su pass da 38 yards, dando il là ai Buccaneers, che prima dell’intervallo mettono in ghiaccio la partita con la trasformazione da 53 yds di Rian Lindell, ex del match, e la ricezione da 5 yards di Tim Wright, per un 24 a 3 che lascia pochissime speranze di rimonta agli ospiti, spazzati via da una Tampa dominante a livello difensivo e capace di totalizzare 5 turnovers, tra i quali spiccano, indubbiamente, i 4 intercetti lanciati dal rookie QB E.J. Manuel.
Le difficoltà riscontrate dal prodotto di Florida State e, in generale, dall’intera offense, consente ai Bills di segnare solamente su calcio; a farlo è ancora una volta Carpenter, che centra i pali da 46 yards di distanza, prima che a sette secondi dal termine del terzo quarto, il già citato ex Lindell, completi l’opera firmando il 27 a 6 finale con un field goal da 32 yards.
Folgorato sulla via del football dai vecchi Guerin Sportivo negli anni ’80, ho riscoperto la NFL nel mio sperduto angolo tra le Langhe piemontesi tramite Telepiù, prima, e SKY, poi; fans dei Minnesota Vikings e della gloriosa Notre Dame ho conosciuto il mondo di Playitusa, con cui ho l’onore di collaborare dal 2004, in un freddo giorno dell’inverno 2003. Da allora non faccio altro che ringraziare Max GIordan…
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