Chicago 20 at Minnesota 23
Altra partita finita in overtime per i Vikings, che dopo aver pareggiato la scorsa settimana contro Green Bay, riescono ad ottenere la terza vittoria della stagione sui Bears, in un supplementare emozionante che ha visto gli infallibili Robbie Gould, appena diventato padre, e Blair Walsh sbagliare un field goal a testa prima che il kicker di Minnesota piazzasse quello decisivo, dalle 34 yds.
Epilogo perfetto di un match combattuto, con i padroni di casa che hanno dovuto affrontare un nuovo infortunio di Christian Ponder, 3 u 8 per 40 yards, sostituendolo con Matt Cassell, 243 yds, 1 TD, 1 INT, e puntare sulle gambe di un ritrovato Adrian Peterson, alla quinta prestazione over 200 della carriera, con la quale supera le 10,000 yards corse da professionista grazie alle 211 totalizzate contro Chicago.
Bears che non hanno però concesso la via dell’endzone al numero 25, tant’è che i Vikes hanno aperto le danze con Cordarelle Patterson, a segno su corsa da 33 yds in risposta ai 2 calci piazzati da Gould, da 30 e 40 yards, nel primo tempo, con i quali gli ospiti erano rimasti in partita prima di accelerare con i due big play realizzati in coppia da Josh McCown, 355 yds e 2 TD pass, e Alshon Jeffery, spedito verso l’area di meta avversaria con passaggi da 80 e 46 yards.
Il receiver al secondo anno, che ha fatto segnare il nuovo record di yds ricevute in una singola partita per i Bears con 249 yards conquistate, non è riuscito comunque a regalare la vittoria ai suoi, rimontati nel quarto finale da una presa di Greg Jennings, 8 yds, e un field goal di Walsh, 30 yards, a venti secondi dal termine dei regolamentari; prova generale di quanto fatto una quindicina di minuti più tardi, per un 23 a 20 che inguaia, e non poco, i Bears.
Arizona 21 at Philadelphia 24
Quarta vittoria consecutiva per gli Eagles, che rimangono nella scia dei Cowboys per la conquista della NFC East e confermano la grande crescita di Nick Foles, ancora determinante con 237 yards e 3 touchdown pass lanciati in 21 completi;il quarterback al secondo anno, per nulla intimorito da una delle migliori difese della lega, ha messo in chiaro le cose fin da subito, finalizzando l primo drive offensivo dei padroni di casa con il passaggio da 6 yds che ha permesso a Zach Ertz di inaugurare il box score.
A questa segnatura hanno poi risposto gli ospiti a metà secondo quarto, con il solito Larry Fitzgerald che ha trasformato in oro il pallone messo in aria da Carson Palmer, 302 yds, 3 TD, 2 INT, raggiungendo l’area di meta dopo una sgroppata da 43 yards totali, per un pareggio durato appena una serie; tanto, o poco, è bastato a Philadelphia per riportarsi avanti, prima con un FG di Alex Henery, 32 yds, e poi con una presa in endzone di Brent Celek, 1 yard, dopo la penalità comminata a Jerraud Powers per un’interferenza sulle 28 di Arizona.
Cardinals che soccombono ancora, TD di Ertz su ricezione da 24 yards ad inizio terzo quarto, prima di provare un’incredibile rimonta finale, sfiorata grazie ai 2 touchdown pass completati da Palmer per Michael Floyd, 23 yds, e Jim Dray, 3 yards, e non riuscita per un’ottima difesa degli Eagles, che dopo aver concesso 5 yards a Andre Roberts, non permettono all’attacco ospite di conquistare il primo down nei successivi quattro tentativi; palla riconquistata e messa in cassaforte tra le sicure mani di LeSean McCoy, 115 yds di total offense a fine partita.
Jacksonville 32 at Cleveland 28
Nella poco invidiabile sfida tra franchigie più perdenti delle ultime stagioni, la spuntano i Jaguars, con un touchdown di un ragazzo che, proprio da Cleveland, è partito alla conquista della NFL; Cecli Shorts III, originario della città che da sempre è la casa dei Browns, dei quali si è dichiarato tifoso, ha deciso la partita, realizzando la segnatura decisiva, su ricezione da 20 yards.
Un colpo basso per i padroni di casa, che hanno disputato un buon match, iniziato con il piede giusto grazie alla corsa in endzone, 1 yard, firmata da Willis McGahee, con la quale i due team hanno dato fuoco alle polveri, scambiandosi i convenevoli a suon di touchdowns; una rarità per due squadre solitamente abituate a segnare pochissimo e che invece hanno superato i 30 punti, combinati, già all’intervallo.
Dopo la meta del RB veterano, Jacksonville ha risposto con Clay Harbor, presa da 18 yds, ma si è trovata nuovamente ad insegure dopo aver subito il TD su ricezione, 21 yards, di Josh Gordon, che per buona parte del secondo quarto ha permesso ai padroni di casa di dominare incontraastati; un dominio venuto meno nel finale, quando prima dell’intervallo, in appena un minuto e diciannove secondi, i Jaguars piazzano 13 punti con Mercedes Lewis, presa da 8 yds, e Josh Scobee, che centra i pali da 44 e 36 yards.
Tre realizzazioni in rapidissima successione che sfruttano il momento orribile di Browns, con Brandon Weeden che prima lancia 2 intercetti, pizzicati da Cyprien e Gratz, e poi subisce un forced fumble, obbligando il suo team ad una rimonta disperata, che ad un certo punto pare anche riuscire; prima accorcia con Greg Little, reception da 4 yds, poi dopo un altro errore che conede una safety agli avversari e un field goal di Scobee, 25, trova addirittura il vantaggio grsazie ad un big play di Gordon, che diventa il primo giocatore professionista a ricevere per più di 200 yards, 261, in due partite consecutve nella storia della NFL.
Un vantaggio che però viene annullato dal già citato Shorts, altro receiver dal talento indiscutbile, partito alla conquista della lega più ambita dalla piccola Mount Union, college di Division III.
Miami 23 at New York Jets 3
I Dolphins tengono vive le speranze di postseason vincendo agevolmente sui rivali Jets, ancora afflitti dal problema riguardante la posizione di quarterback, dove continua a deludere Geno Smith, autore di una pessima prestazione chiusa con 29 yards e 1 intercetto; non fa meglio il suo sostituto Matt Simms, che seppur accolto dagl’applausi di quello stesso MetLife Stadium che poco prima aveva fisciahiato il suo collega, ha completato per 79 yds, facendosi pizzicare in un’occasione esubendo 3 sacks.
Un disastro totale, tant’è che Rex Ryan pare stia per rispolverare il veterano David Garrard, che non gioca un match NFL dal 2010, nel tentativo di rivitalizzare un attacco andato ancora solamente a segno su field goal, trasformato da Nick Folk nel corso del terzo quarto, quando ormai Miami aveva da tempo preso il largo grazie alle segnature del kicker Caleb Sturgis, 34 e 43 yds, e al touchdown firmato da Brian Hartline, su passaggio da 31 yards di Ryan Tannehill, 28 su 43 per 331 yds, 2 TD e 1 intercetto.
Divario ulteriormente ampliato dopo la timida reazione dei padroni di casa, con Mike Wallace a segno su presa da 28 yards e, a chiudere, il terzo cacio infilato tra i pali dal rookie Sturgis, che da una distanza di 18 yards poneva fine all’incontro.
Tennessee 14 at Indianapolis 22
Cinque field goal trasformati dal più vecchio giocatore della lega, Adam Vinatieri, permettono ai Colts di staccare definitivamente i Titans e avvicinarsi alla conquista della South Division della AFC, che ora guidano in assoluta tranquillità con un rassicurante record 8-4.
A segno nel primo quarto da 47 e 48 yards, il kicker di Indianapolis sopperirsce al solito inconsistente attacco Colts di quest’ultimo periodo, che non riesce ad incidere sul match, condizionato, come sempre, delle tante assenze che e hanno decimato il lineup; a corrente alternata Andrew Luck, 200 yards e 1 intercetto, non fa di certo meglio l’avversario Ryan Fitzpatrick, 201 yards, 1 TD e 3 INT, che va comunque dentro su corsa da 1 yd, ribaltando il risultato a metà seconda frazione.
La run vincente del QB da Harvard, risveglia però i padroni di casa, che tornano al comando con altri 2 calci realizzati dal numero 3, 45 e 37 yds, prima che Chris Johnson riporti nuovamente avanti i Titans con una ricezione da 1 yard; anche in questo caso, i ragazzi di coach Pagano non si scompongono, e dopo essere ritornati in vantaggio con Vinatieri, 49 yds, trovano il TD della sicurezza con Donald Brown, che tornato titolare al posto di Trent Richardson, firma l’ottava win stagionale dei Colts.
New England 34 at Houston 31
Dati per spacciati alla vigilia i Texans vendono cara la pelle contro i Patriots, portandoli fino ad un passo dallo spauracchio overtime dopo una buona prestazione che non è comunque servita ad evitare la decima sconfitta stagionale, nel giorno del ritorno sulla sideline di Gary Kubiak, al rientro dopo i problemi di salute di qualche settimana fa.
Avanti con la prima delle tre corse in endzone di Ben Tate, 102 yards e 3 TD totali, e il field goal realizzato da Randy Bullock, 43 yards, Houston ha resistito al primo ritorno di New England, ricezione da 23 yds di Rob Gronkowski, chiudendo in vantaggio di 10 punti il primo tempo grazie ad una nuova segnatura dell’ex runner di Auburn, vero mattatore del match.
Vantaggio che è stato però annullato nel terzo periodo dagli ospiti, a segno su run con il fullback James Develin e su passaggio con la presa di Shane Vereen, abile a ricevere un bel pallone lanciatogli da Tom Brady, 271 yds, 2 TD e 1 intercetto; prima dell’inizio dell’ultimo quarto Texans nuovamente in endzone con Case Keenum, 15 su 30 per 272 yards e 1 intercetto, che buca la difesa avversaria con una corsa da 1 yard, anticipando di pochi minuti una nuova risposta dei Pats con LeGarrette Blount, a segno con una portata da 7 yds.
Il runningback scelto per sostituire l’infortunato Stevan Ridley apre le danze di un’emozionante ultima frazione, caratterizzata dal botta e risposta finale, con Houston che sorpassa ancora New England grazie alla terza corsa da TD di Tate, e gli uomini di Bill Belichick che chiudono definitivamente il conto con 2 field goal trasformati da Stephen Gostkowski, che segna in fotocopia centrando i pali da 53 yards di distanza.
Folgorato sulla via del football dai vecchi Guerin Sportivo negli anni ’80, ho riscoperto la NFL nel mio sperduto angolo tra le Langhe piemontesi tramite Telepiù, prima, e SKY, poi; fans dei Minnesota Vikings e della gloriosa Notre Dame ho conosciuto il mondo di Playitusa, con cui ho l’onore di collaborare dal 2004, in un freddo giorno dell’inverno 2003. Da allora non faccio altro che ringraziare Max GIordan…
C’è un errore… Brady ha lanciato per 371 non 272.
e Ridley era fuori per scelta tecnica…