Nella penultima gara “notturna” dell’ anno in Texas ci sono state “due corse” nella stessa gara: Jimmie Johnson da un lato, ed il resto dei piloti dall’ altro.
Il californiano, partito nelle prime posizioni aveva ben chiaro quali erano le sue aspettative di gara messe a frutto sin dalle prime battute, con l’aiuto di un bilanciamento perfetto dell’ auto. Dopo aver preso il comando della gara non si è nemmeno “voltato” macinando secondi su secondi sugli avversari, guadagnandosi la bandiera a scacchi con tutto l’onore della categoria.
Il suo dominio nell’ arco dei 334 giri è durato ben 255 fermate; dominio che non si vedeva da anni. Una prestazione del genere abbatte ogni resistenza avversaria, anche in chiave titolo nel quale Johnson ha ripreso la leadership del campionato ai danni di Kenseth, forse in modo definitivo.
Dietro al 48 è un’ altra gara: le due Chevrolet di Earnhardt jr e Kahne e le coppie dei team Penske e Kenseth, risalito da metà schieramento causa una penalizzazione in pit lane, hanno lottato per due posti sul podio. Nella bagarre tra questi sei piloti ad uscirne “vincitore” è Earnhadt Jr abile nel tenere a distanza i suoi rivali, giunti ad un secondo e mezzo l’uno dall’ altro.
In conclusione la prova ha dato a Johnson una particolare statistica importante: vincitore agguerrito degli ovali da 1.5 miglia sin dagli albori della sua carriera, è riuscito nuovamente a vincere almeno 1 ovale di queste dimensioni in una singola stagione. La curiosità del caso è che abbia vinto l’ultima volta proprio un anno fa in Texas.
La situazione in classifica è ancora ristretta, ma ora toccherà a Kenseth attacare Johnson, altrimenti potrebbe scappargli il titolo.
Sono un grande appassionato di motori americani, che a 27 anni ha seguito le orme dei grandi campioni. Tramite la mia passione e le mie conoscenze cercherò di raccontarvi il mondo della NASCAR nel modo più dettagliato possibile. Possibilmente, cercherò di farvelo amare