Washington 16 at Philadelphia 24
Per tre quarti gli Eagles sono stati gli assoluti dominatori della partita, concedendo solo le briciole ai rivali Redskins, poi improvvisamente nell’ultimo periodo la squadra di Chip Kelly ha allentato la presa e, per poco, i ragazzi del vecchio Mike Shannahan non sono riusciti nell’impresa di rimontare in soli quindici minuti.
Una lezione per la giovane combriccola guidata da Nick Foles, 296 yards e nessun TD pass, che aveva tenuto saldamente il pallino del gioco fin dall’inizio del match, consolidando con 3 touchdowns su corsa l’ottimo lavoro offensivo svolto dall’attacco in campo aperto, con protagonista assoluto il solito LeSean McCoy, autore di 2 segnature, entrambe su corsa da 1 yard, e capace di chiudere con 77 rushing yards e 73 yds ricevute.
Numeri che evidenziano ancora una volta la sua importanza negli Eagles, spaventati dopo la sua improvvisa uscita dal campo nel corso del secondo quarto a causa di un infortunio all’avambraccio; allarme ovviamente rientrato e coppia, delle meraviglie, ricomposta immediatamente con Foles, che aveva aperto le danze con la corsa da 4 yards a inizio partita.
Una corsa che alla fine risulterà comunque determinante, visto che i Redskins, nel disperato tentativo di rientrare, sono stati costretti a cercare di concludere tre drive da 8 punti, per pareggiare i 3 TD avversari e il field goal messo a segno da Alex Henery, 24 yds; impresa riuscita solo in parte, con Robert Griffin III che dopo aver colpito Darrell Young, 62 yds, Aldrick Robinson, 41 yards, e essersi occupato delle due trasformazioni da 2 punti, prima con pass completato per Nick Williams e poi con corsa personale in endzone, si fa intercettare in endzone, da Brandon Boykin, il passaggio che avrebbe portato Washington a sole due lunghezze dai padroni di casa.
Un finale thrilling che forse il match avrebbe meritato ma che invece ha sapientemente scongiurato il defensive back degli Eagles, regalando ai suoi la vittoria numero 6 in stagione, con la quale volano in testa alla NFC East.
NY Jets 14 at Buffalo 37
Trasferta amara per i Jets, che vengono strapazzati dai Bills al Ralph Wilson Stadium, uscendo con le ossa rotte e nuovi dubbi sul rookie quarterback Geno Smith, autore di una pessima prestazione, 103 yds, 0 TD, 3 INT, chiusa anzitempo quando coach Rex Ryan ha deciso di mandare in campo il suo backup Matt Simms, che ha cercato di rendere meno cupa la giornata lanciando un TD pass, 13 yards, per Jeff Cumberland nell’ultimo quarto.
Prima dell’epilogo però la franchigia biancoverde era stata letteralmente dominata da Buffalo, capace di chiudere in netto vantaggio, 20-0, all’intervallo, dopo aver pizzicato il numero 7 avversario, con Jairus Byrd, che si ripeterà nel terzo quarto, e segnato con Dan Carpenter, field goal da 40 e 42 yards, T.J. Graham, ricezione da 34 yds, e Frank Summers, corsa da 3 yards.
Al rientro dagli spogliatoi la timida reazione ospite, a segno con Chris Ivory su tuffo da 1 yard, scatenava ulteriormente i Bills, che prima intercettavano una seconda volta Smith dando il via al drive che portava ad un nuovo TD pass di E.J. Manuel, 43 yards per Marquise Goodwin, e poi facevano l’enplein riportando in endzone il terzo pallone pizzicato al QB dei Jets, con Da’Norris Searcy che festeggiava al termine di una galoppata da 32 yards.
Segnatura arrivata prima dell’inizio dell’ultimo quarto, nel quale chiudevano definitivamente i conti la già citata presa di Cumberland e il terzo field goal di giornata trasformato da Carpenter, che dalle 43 fissava il risultato sul 37 a 14 finale, che sanciva, oltre che l’affermazione dei Bills, la vittoria a distanza di Manuel nella sfida tra quarterback rookie, vinta a mani basse da quest’ultimo con 245 yards e 2 touchdown pass lanciati.
Cleveland 20 at Cincinnati 41
Inizio orribile per i Bengals, con Andy Dalton che lancia due intercetti in altrettanti drive e regala uno slancio insperato ai Browns, volati in vantaggio 13-0 a fine primo quarto, grazie ai 2 field goal calciati da Billy Cundiff, 20 e 28 yds, e al ritorno, dopo il secondo pallone pizzicato, da Joe Haden, 29 yards, un vero incubo nei primi quindici minuti di partita per il quarterback di Cinci.
Discorso che cambia invece radicalmente nel secondo quarto, quando lo stesso numero 18 decide di rimettersi in carreggiata e nel giro di tre minuti riscatta la pessima partenza riportando avanti i padroni di casa, con 2 touchdown pass confezionati per Jermaine Gresham, 25 yds, e Muhamed Sanu, 6 yards, prima che la difesa decida di archiviare la pratica Browns già prima dell’intervallo.
Ad annichilire Cleveland ci pensano Tony Dye, su ritorno da 24 yards in seguito ad un punt bloccato, e Vontaze Burfict, che riporta in endzone, 13 yds, un fumble del runner avversario Chris Ogbonnaya, per un più quindici destinato ad aumentare ulteriormente all’halftime, grazie al field goal messo a segno da Mike Nugent, che da 41 yards regala un vantaggio rassicurante a Cincinnati.
Nel terzo quarto arriva l’unica segnatura offensiva dei Browns, con Jason Campbell, 248 yds, 1 TD, 3 INT, che serve Josh Gordon, pass da 74 yards, ed anticipa di pochi minuti un’altra accelerata dei Bengals, abili a mantenere il controllo della partita ed andare ancora dentro con il terzo TD pass di giornata di Dalton, 95 yards, 3 TD e 2 intercetti, per Alex Smith ed un nuovo calcio, 38 yds, di Nugent, con il quale si chiude la sfida del Paul Brown Stadium.
Baltimore 20 at Chicago 23
Sospesa per circa due ore a causa dei violenti nubifragi abbattutisi sul Midwest degli States, la sfida tra Ravens e Bears è stata ulteriormente prolungata dall’overtime dopo che i sessanta minuti dei tempi regolamentari non erano riusciti a decidere quale delle due compagini avrebbe dovuto uscire vittoriosa dal Soldier Field.
In vantaggio con corsa da 1 yard di Ray Rice, 136 yards a fine partita, Baltimore ha allungato prima della sospensione grazie ad un field goal da 52 yds di Justin Tucker, che ha mantenuto in vantaggio gli ospiti fino all’ultima porzione del secondo quarto, quando, dopo la ripresa, Chicago si era rifatta sotto accorciando anzitempo con Robbie Gould, kick da 20, e impattando successivamente il match con un intercetto riportato in endzone da David Bass, 24 yards.
A pareggio raggiunto nuovo spunto dei Ravens, che si riportano avanti con una presa in tuffo di Torrey Smith, che riceve un passaggio da 9 yards di Joe Flacco, l’unico in giornata del quarterback da Delaware, autore di 2 intercetti, prima che i Bears rispondano ancora con il kicker, a segno questa volta dalle 46 yards.
Sotto un’incessante pioggia si sviluppa poi un terzo quarto privo di emozioni, che fa da antipasto ad un ultimo periodo ricco di colpi di scena, aperto dal sorpasso di Chicago, grazie al passaggio ricevuto da Matt Forte, su lancio da 14 yards completato da Josh McCown, e chiuso a tre secondi dal termine dal calcio che riporta il match in parità, firmato da Tucker, che centra i pali dalle 21 yds. Sempre un kick deciderà poi il match a metà dell’overtime, con Gould che realizza dalle 38 yards permettendo ai Bears di raggiungere i Lions in testa alla North.
Arizona 27 at Jacksonville 14
Per la prima volta in stagione Carson Palmer non lancia alcun pallone ai difensori avversari, o meglio, lo lancia, ma non va a referto visto che dalla sideline avevano appena chiamato un timeout, e i Cardinals rinsaldano il loro record positivo vincendo agevolmente in Florida, contro un team che comunque nelle ultime settimane ha mostrato qualche progresso.
Miglioramenti che trovano una certa continuità anche nell’inizio dei Jaguars, a segno per quello che si traduce nel primo TD stagionale all’interno delle mura amiche del EverBank Field, firmato da Danny Noble su passaggio da 62 yards di un propositivo Chad Henne, che chiude con 295 yds, 1 TD e 2 intercetti; realizzazione alla quale risponde Larry Fitzgerald, su lancio da 14 yards del proprio quarterback, prima che Maurice Jones-Drew ristabilisca a sorpresa le distanze, con una corsa da 1 yard che chiude un drive cominciato in una zona di campo favorevolissima ai padroni di casa, conquistata da Jordan Todman con un ritorno di punt da 59 yards.
Il botta risposta non impensierisce però Arizona, che dal secondo quarto prende il comando delle operazioni e pareggia prima dell’intervallo con una corsa da 5 yards del redivivo Rashard Mendenhall, impiegato con il contagocce visti i grandi numeri messi insieme dalla passing offense, che celebra il grande talento di Michael Floyd, a segno nel terzo quarto con una presa da 91 yards, TD più lungo della stagione in NFL, e capace di chiudere con 193 yds all’attivo in 6 ricezioni.
Il big play del prodotto di Notre Dame consente ai Cardinals di ottenere un vantaggio rassicurante con ancora più di venti minuti da giocare, e consente a coach Arians di condurre in porto la vittoria controllando con la difesa e limitandosi ad aumentare lo score grazie ai calci realizzati da Jay Feely, a segno con 2 field goal da 21 e 32 yards.
Oakland 23 at Houston 28
Nel segno dei volti nuovi Matt McGloin, 197 yards e 3 TD pass, e Rashad Jennings, 150 yds e 1 touchdown, arriva la quarta vittoria stagionale per i Raiders, che orfani di Terrelle Pryor e Darren McFadden riescono comunque ad espugnare Houston, mettendo ancora più in crisi la squadra allenata da Gary Kubiak, tornato a guidare i Texans dopo l’ischemia che lo aveva colpito qualche settimana fa.
Dagli skybox però l’allenatore dei padroni di casa può poco, e il doppio vantaggio iniziale di Oakland non fa altro che complicare le cose, con il giovane quarterback dei californiani che mostra di avere il ghiaccio nelle vene non patendo in alcun modo l’emozione dell’esordio, bagnato con 2 passaggi da touchdowns in rapida successione, consegnati nelle mani di Denarius Moore, 5 yds, e Rod Streater, 17 yards.
A questi rispondono i Texans, che con una reazione rabbiosa ribaltano il punteggio prima dell’intervallo, andando a segno con Garrett Graham, 42 yards, che riceve un passaggio completato da Case Keenum sottoposto a grande pressione, Keshawn Martin, punt return da 87 yards, e Randy Bullock, a segno per la prima volta in carriera da una distanza superiore alle 50 yards.
Come da copione, però, in un match nel quale si sono divisi equamente i quarti le due franchigie impegnate, nel terzo sono poi nuovamente i Raiders a spingere sull’acceleratore e trovare un altro doppio vantaggio, questa volta decisivo, grazie al terzo TD pass completato dal proprio QB, 26 yards per Mychal Rivera, e alla corsa vincente, 80 yds, di Jennings; due segnature che abbattono le speranze residue dei padroni di casa, nel frattempo passati da Keenum a Matt Schaub, sceso in campo nel tentativo di rianimare l’impalpabile attacco texano ma in grado di avvicinare solamente gli avversari, non riuscendo andare oltre ai 2 field goal calciati dal kicker, che giunge a quota 3 in giornata realizzando da 26 e 30 yards.
Minnesota 20 at Seattle 41
Implacabile in casa, Seattle ottiene la quinta vittoria consecutiva tra le mura amiche del CenturyLink Field, raggiungendo quota dieci in stagione che confermano il loro netto predominio in NFC, dove continuano a mietere vittime, non ultima la Minnesota sconfitta senza patemi nella serata di ieri, al termine di una partita già abbondantemente finita nel primo tempo, dopo un vantaggio di 11 punti che aveva messo al sicuro la franchigia allenata da Carroll.
E dire che in partenza la partita pareva poter essere più combattuta, con Steven Hauchka e Blair Walsh che dopo essersi scambiati i convenevoli iniziali, field goal realizzati da 50 e 32 yards, hanno lasciato spazio ai rispettivi attacchi, andati a segno con Marshawn Lynch, corsa da 4 yards, e Jarius Wright, che alla prima apparizione da starter con i Vikings si fa subito notare con una ricezione da 38 yds.
Touchdown reso vano da una nuova run del prodotto di California, che con una portata da 1 yard regala un nuovo vantaggio ai Seahawks, prima che Walsh accorci ancora le distanze, FG da 45 yards, e l’ex Percy Harvin metta in condizione i padroni di casa di piazzare quasi il colpo del K.O., con un ritorno da 58 yards che concede all’attacco guidato di Russell Wilson di godere di un’ottima posizione di campo; occasione ovviamente colta al volo dal numero 3 che confeziona per Doug Baldwin un TD pass da 19 yards.
In pesante ritardo all’intervallo i Vikings hanno poi provato inutilmente a farsi sotto, e dopo un terzo quarto avaro di emozioni nell’ultimo sono stati costretti a forzare, incorrendo nel terzo pesante errore di giornata di Christian Ponder, che completa l’opera in negativo facendosi pizzicare per la seconda volta dalla difesa avversaria, a segno con ritorno di intercetto di Walter Thurmond, 29 yards; la segnatura segue di pochissimi secondi un altro passaggio da touchdown firmato da Wilson, che aveva pescato Lynch con un lancio da 6 yds ampliando ulteriormente il divario tra le due franchigie.
Distanza destinata ulteriormente ad aumentare prima della fine, con il secondo field goal trasformato da Hauschka, 26 yards, prima che una nuova presa di Wright, a segno su passaggio da 21 yards del subentrato Matt Cassell, spedito in campo dopo l’ennesimo errore del titolare, renda leggermente meno amara l’ottava sconfitta stagionale a Minnesota.
Folgorato sulla via del football dai vecchi Guerin Sportivo negli anni ’80, ho riscoperto la NFL nel mio sperduto angolo tra le Langhe piemontesi tramite Telepiù, prima, e SKY, poi; fans dei Minnesota Vikings e della gloriosa Notre Dame ho conosciuto il mondo di Playitusa, con cui ho l’onore di collaborare dal 2004, in un freddo giorno dell’inverno 2003. Da allora non faccio altro che ringraziare Max GIordan…
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