Chicago 41 at Washington 45
Ai Redskins evidentemente portano bene i backup quarterback, visto che le uniche due vittorie della stagione sono fin qui arrivate contro dei pitcher di riserva; dopo Matt Flynn nei Raiders qualche settimana fa, ieri è toccato a Josh McCown, che non giocava un match di regular season da quasi due anni, e che è subentrato a Jay Cutler dopo l’infortunio all’inguine subito da quest’ultimo.
Protagonista indiscusso della partita il runningback Roy Helu Jr., che chiude con 41 yards e 3 touchdowns all’attivo, segnando l’ultimo, quello decisivo, quando mancano 45 secondi al termine di una sfida combattutissima ed emozionante, che ha visto le due squadre rincorrersi per la sua intera durata, dopo una partenza in sordina segnata dai field goal di Kyle Forbath, 38 yds, e Robbie Gould, 47 yards, e dalla realizzazione su corsa, 2 yds, di Matt Forte.
Il runner di Chicago, come il già citato collega, entrerà poi in endzone in altre due occasioni, nel terzo e nell’ultimo quarto, quando i Bears hanno provato una rimonta sfuggita solo per un soffio, al termine di un quarto finale zeppo di segnature; prima dell’epilogo non erano però mancate le azioni in grado di far trattenere il fiato agli spettatori, con un intercetto di Brian Orakpo, 29 yds, e un bel punt return di Devin Hester, 81 yds, con il quale il talento da Miami ha eguagliato il record di un mostro sacro come Deion Sanders.
Primato che aveva regalato il vantaggio agli ospiti per qualche minuto prima della fine del primo tempo, annullato da una ricezione da 3 yds di Jordan Reed, giovane tight end dei Redskins che realizza il career high con 134 yards conquistate in 6 prese; lui e Aldrick Robinson, autore di una reception vincente nell’ultimo periodo, 45 yds, risultano, al termine, i target primari di Washington, che ritrova anche Robert Griffin III, alla miglior prestazione stagionale con 298 yards, 2 TD, 1 INT, e 84 yds conquistate su corsa. Per Chicago a segno pure Martellus Bennett, nel finale, su TD pass da 6 yds di McCown, che chiude con 204 yards e 1 TD.
San Francisco 31 at Tennessee 17
Il ritorno finale non basta ai Titans per rimettere in piedi una partita in cui hanno pesato tantissimo le dieci penalità per 100 yards, tra le quali quella gravissima fischiata ad Akeem Ayers, reo di aver colpito con il casco il ginocchio del quarterback avversario Colin Kaepernick, che aveva appena messo in aria l’ovale poi pizzicata da Bernard Pollard; gioco annullato dal fallo del difensore, e pochi play più tardi Niners che ampliano il vantaggio, portandosi sul 10-0, proprio grazie ad una serpentina da 20 yards del numero 7.
Prima di questo touchdown San Francisco era già andata avanti con un field goal da 44 yards di Phil Dawson, l’unico di un match nel quale il gioco di corsa degli ospiti l’ha fatta da padrone, guidato da un Frank Gore capace di chiudere con 70 yards e 2 segnature all’attivo, una sul finire del secondo quarto ed un’altra a metà del terzo, quando i californiani avevano il pieno controllo delle operazioni.
Solo nell’ultimo periodo si sono infatti risvegliati i padroni di casa, che con un buon Jake Locker, al rientro dall’infortunio, per poco non sfioravano l’impresa grazie ai 2 touchdown pass lanciati dal numero 10, che prima ha servito Chris Johnson sul medio corto lanciandolo verso un TD da 66 yards, e poi ha completato da 26 yds per Delaine Walker, a tre minuti dalla fine. Ad impedire una comeback impensabile fino a pochi attimi prima, la meta realizzata da Kassim Osgood, che ricopre direttamente in endzone il pallone perso da Darius Reynaud nel tentativo, fallito, di punt return.
Cleveland 13 at Green Bay 31
Senza quattro starter fondamentali come i wide receiver James Jones, Randall Cobb, e gli outside linebacker Clay Matthews, Nick Perry, i Green Bay Packers riescono comunque a centrare la quarta vittoria della stagione affidandosi al suo giocatore più rappresentativo, Aaron Rodgers, che completa per 260 yards e 3 touchdown pass affidandosi al parco ricevitori rimasto, in cui ha dato un buonissimo apporto il tight end Jermichael Finley, a segno nel drive d’apertura su ricezione da 10 yards, prima di lasciare il campo in barella dopo aver subito un bruttissimo colpo al collo in un contatto con l’avversario Thashaun Gipson.
Prima dell’infortunio aveva contribuito allo sviluppo del passing game con 5 prese per 70 yards, chiudendo comunque secondo alle spalle di un ottimo Jarrett Boykin, leading receiver del team, con 8 ricezioni per 103 yards, compreso TD finale con il quale i padroni di casa chiudono i conti a meno di quattro minuti dalla fine del match, scongiurando la disperata rimonta avversaria, orchestrata da un Brandon Weeden ancora troppo fumoso, 149 yds, 1 TD, 1 INT, che dopo tanti errori si è rifatto parzialmente proprio nell’ultimo periodo, quando ha perforato l’endzone di Green Bay con un TD pass da 2 yards per il TE Jordan Cameron.
Un risveglio tardivo per i Browns, che prima di questa segnatura avevano contrapposto solo due field goal di Billy Cundiff, 46 e 44 yards, alle realizzazioni dei Packers, andati a segno con Eddie Lacy, 1 yard, Mason Cosby, calcio da 26 yards, e Jordy Nelson, che all’inizio del quarto finale aveva impresso l’accelerata decisiva con il touchdown su ricezione, 1 yd, del 24 a 6.
Houston 16 at Kansas City 17
Partita tesa e combattuta tra Chiefs e Texans, in cui la spuntano i padroni di casa grazie ad una bella giocata di Tamba Hali nell’ultima azione della partita, nella quale inchioda a terra con un sack l’esordiente Case Keenum, 271yards e 1 TD, e costringe Houston, rimasta senza timeout, ad alzare bandiera bianca ed arrendersi alla quinta sconfitta della stagione.
Una season pazzesca per Kansas City, che continua la sua striscia di imbattibilità giungendo su un 7-0 difficilmente pronosticabile in estate, merito del lavoro di Andy Reid e dell’impatto di Alex Smith, che si conferma quarterback maturo, capace di lavorare bene sul cronometro e mantenere il controllo del match; certo, se fosse finita diversamente l’intercetto lanciato avrebbe pesato parecchio sull’ex Niners, che continua a fare enorme affidamento sulle corse di Jamaal Charles, ancora a segno, questa volta su run da 1 yard.
Il prodotto di Texas, 86 yds a fine partita, risponde così al vantaggio iniziale di Randy Bullock, kick da 48 yards, prima che il rookie DeAndre Hopkins permetta a Keenum di bagnare l’esordio NFL con un TD pass, ricevendo per 29 yards e regalando un più 7 ai Texans, che tengono saldamente la testa fino ad un passo dall’intervallo, quando lo stesso quarterback dei Chiefs riporta avanti suoi su corsa da 5 yards.
Nel secondo tempo le difese hanno la meglio, con i padroni di casa che mettono ancora punti sul tabellone grazie a un calcio da 22 yards di Ryan Succop e gli ospiti che continuano a rimanere agganciati al match con altri 2 field goal del loro kicker, a segno questa volta da 21 e 47 yds; ne sarebbe bastato un quarto per permettere ai Texans di fermare la cavalcata di KC, favorita anche dagl’infortuni che hanno messo fuori gioco Brian Cushing, ginocchio sinistro, e Arian Foster, avambraccio, togliendo a Houston entrambe i playmaker, sia difensivo che offensivo.
Baltimore 16 at Pittsburgh 19
Altra partitissima decisa nei secondi finali, con il pallone calciato da Shaun Suisham che entra tra i pali dell’endzone difesa da Baltimore proprio mentre il cronometro giunge sullo 0, a sancire il termine di una sfida combattutissima che sorride a Pittsburgh, capace di ribaltare il campo in meno di due minuti, dopo aver subito la meta di Dallas Clark a 1:58 dal termine del match.
Una partita in cui hanno , come sempre, dominato le rispettive difese, mettendo in serissima difficoltà gli attacchi avversari, che hanno chiuso vicini sia nel punteggio che nel computo delle yards conquistate, alternando da una parte Joe Flacco, 215 yds e 1 TD, e Ray Rice, 45 yards, e dall’altra Ben Roethlisberger, 160 yds e 1 TD, e Le’Veon Bell, 93 yards, le due coppie di quarterback e runningback che si sono date battaglia sul terreno di gioco.
In vantaggio Pitt con una ricezione da 3 yards del TE Heath Miller, Baltimore ha inseguito fino alla meta realizzata da Clark, rispondendo con 3 field goal di Justin Tucker, 46, 38 e 32 yds, ad altrettanti calci trasformati da Suisham, che era andato a segno da 34, 28 e 38 yards, rispettivamente nel secondo, nel terzo e nell’ultimo quarto, a brevissima distanza dal kick con il quale ha poi deciso la sfida, firmando la ventottesima rimonta della carriera professionistica di Roethlisberger.
Denver 33 at Indianapolis 39
Se passaggio di testimone doveva essere, non poteva avvenire in una cornice migliore, con un Lucas Oil Stadium che celebra al meglio il ritorno dell’eroe Peyton Manning mandando sugli schermi le immagini di uno dei momenti più magici della sua carriera, quando completò il passaggio che garantì a lui e Marvin Harrison di diventare il duo QB-WR con più connessioni nella storia della National Football League; un video per celebrare una coppia indimenticabile, conclusosi con la simpatica scritta, comparsa sull’ultimo fotogramma, “Thanks Peyton, But Tonight I’m A Colts Fan”.
E così, come d’altronde è giusto che sia, è stato, tutti in piedi a tifare per il nuovo che avanza e che convince sempre di più, reduce da un’altra prestazione solidissima, Andrew Luck, che non contento di aver lanciato per 228 yards e 3 touchdowns, decide di imprimere il suo marchio sull’incontro in maniera ancora più decisa con una corsa da 10 yards che, nell’ultima parte del terzo quarto, porta su un pesantissimo più 19 i padroni di casa.
Indianapolis che dopo essere stata costretta per ben due volte ad inseguire, all’inizio del primo e del secondo quarto a causa delle segnature di Eric Decker e Julius Thomas, a segno su ricezioni da 17 e 12 yards, ha prima risposto con Adam Vinatieri, field goal da 27 yds, e Darrius Heyward-Bey, pass da 11 yds, e poi preso il comando delle operazioni con 3 realizzazioni in rapida successione, che gli hanno permesso di chiudere con un buon vantaggio, 26 a 14, già il primo tempo.
Ad annichilire la resistenza dei Broncos l’ovale persa da Manning e rotolata fin al di fuori dell’endzone, per una safety valsa 2 punti, il passaggio da 20 yards ricevuto da Stanley Havili, e la ricezione da 8 yards del redivivo tight end Coby Fleener arrivata a 10 secondi dall’intervallo; un tris che ha messo al tappeto i Broncos, che dopo aver messo a tabellone un solo field goal di Matt Prater nel terzo periodo, decidono di giocarsi il tutto per tutto in quello finale, quando i padroni di casa si accontentato di controllare andando nuovamente a segno con Adam Vinatieri, che piazza la palla tra i pali calciando da 52 e 42 yards di distanza.
San Francisco
Proprio quest’ultima trasformazione è quella che decide di fatto il match, infatti, dopo i touchdowns segnati da Demaryius Thomas, ricezione da 31 yards, e Knowshon Moreno, corsa da 1 yard, gli ospiti non possono limitarsi a provare un solo assalto finale da 7 punti, ma sono costretti a cercare di giocare due drive nei restanti cinque minuti, per riuscire a coprire i 9 punti che li distanziano dai Colts; impresa che ovviamente non riesce, con i Broncos che chiudono con un FG da 47 yds di Prater e Manning che subisce la sua prima sconfitta stagionale, terminando il suo ritorno nella casa che è stata sua per tantissimi anni con 386 yards completate, per 3 touchdowns e 1 intercetto, ad opera dell’ex teammate Pat Angerer.
Folgorato sulla via del football dai vecchi Guerin Sportivo negli anni ’80, ho riscoperto la NFL nel mio sperduto angolo tra le Langhe piemontesi tramite Telepiù, prima, e SKY, poi; fans dei Minnesota Vikings e della gloriosa Notre Dame ho conosciuto il mondo di Playitusa, con cui ho l’onore di collaborare dal 2004, in un freddo giorno dell’inverno 2003. Da allora non faccio altro che ringraziare Max GIordan…
Unica nota dolente nella partita dei Packers: la divisa :D