Continua la discesa vorticosa dei New York Giants, battuti per la sesta volta in stagione, questa volta dai lanciatissimi Chicago Bears, che si rifanno della sconfitta subita la scorsa settimana a New Orleans, inanellando la quarta vittoria dell’anno, tra le mura amiche del Soldier Field.
Inizio in salita, come al solito, per i blue newyorkesi, con un Eli Manning ormai irriconoscibile che lancia 2 intercetti nel giro di cinque minuti, facendosi pizzicare nei primi due drive della partita da Zach Bowman, promosso titolare in sostituzione dell’acciaccato Charles Tillmans, e da Tim Jennings, che riporta l’ovale appena “rubata” fino in endzone, per una corsa da 48 yards che vale la prima realizzazione del match.
Sotto di sette punti, con due passaggi diretti a Reuben Randle interrotti dalla difesa avversaria, i Giants abbandonano quasi completamente il gioco aereo e decidono di muovere maggiormente palla a terra, con Brandon Jacobs che conduce un buonissimo drive, concludendolo nell’area di meta avversaria dopo una corsa di 4 yards, la quinta della serie, che permette agli ospiti di impattare il risultato.
La felicità, ovviamente, dura pochissimo, con Chicago che va nuovamente avanti grazie ad un TD pass da 10 yards di Jay Cutler, che, manco a dirlo, trova il fido Brandon Marshall all’interno dell’endzone newyorkese, pochi minuti prima che una nuova reazione dei ragazzi di Coughlin conduca nuovamente sul pareggio la partita, questa volta con un passaggio finalmente completato su Reuben Randle, a segno con ricezione da 37 yards.
Ancora una volta, però, i Bears rispondono subito, e la segnatura che doveva permettere ai Giants di farsi forza e combattere nel tentativo di strappare la prima vittoria stagionale, si trasforma in quella che segna la loro fine; Chicago segna nel drive immediatamente successivo nuovamente con Marshall, su pass da 3 yards, e prima dell’intervallo allunga ancora con Robbie Gould, che con un clacio da 40 yards porta avanti di 10 punti i suoi.
Padroni di casa che prima di limitarsi a controllare, incidono ulteriormente sul risultato con altri 3 punti firmati dal loro kicker, che nella serie che apre il terzo quarto della sfida, trasforma un field goal da 52 yards, regalando un vantaggio di sicurezza a Chicago, abile, di qui in avanti, a chiudere ogni tentativo di rimonta dei newyorkesi.
I Giants, provano comunque a fare qualcosa, e dopo essere fermati nel drive immediatamente successivo, riescono ad accorciare le distanze prima della fine del terzo periodo, con una nuova corsa vincente di Jacobs, che porta a due le realizzazioni personali andando a segno da 1 yard.
Sul 21 a 27 si attende una fiammata decisiva da New York, e soprattutto da Manning, che l’anno scorso è stato il miglior quarterback della lega secondo le statistiche accomulate negl’ultimi due quarti di partita; invece, il prodotto di Ole Miss, conferma di aver ormai invertito il trend in questo 2013 e si fa nuovamente pizzicare da Tim Jennings, a 3:27 dal termine.
Su quest’ultimo intercetto del cornerback dei Bears, si chiude di fatto la sfida, con Chicago che si gode un’altra ottima prestazione di Cutler, decisivo con i suoi 24 passaggi completati su 36 per 262 yards, 2 TD, e le 20 yds conquistate in 3 corse; in difesa, per i Bears, oltre alle grandi prove dei già citati Bowman e Jennings, da segnalare l’ennesima buona prova di Major Wright, 11 tackles, che ha finalmente raggiunto in NFL quello standard altissimo cui ci aveva abituato con la divisa di Florida in NCAA.
Buoni anche i numeri messi insieme da Jon Beason, alla sua seconda apparizione con i Giants, dopo la trade con la quale si è trasferito da Charlotte a New York, chiusa con 12 placcaggi all’attivo, 3 in più del corner Prince Amukamara, in una difesa che ha dato qualche segnale di ripresa rispetto alle scorse settimane.
Vista la crisi della NFC East, nonostante la partenza 0-6, la peggiore dal 1976, se anche Eli, 239 yds, 1 TD, 3 INT, riuscisse in qualche modo a riprendersi, la franchigia newyorkese potrebbe ancora riuscire nell’impresa di staccare un biglietto per i playoffs.
Folgorato sulla via del football dai vecchi Guerin Sportivo negli anni ’80, ho riscoperto la NFL nel mio sperduto angolo tra le Langhe piemontesi tramite Telepiù, prima, e SKY, poi; fans dei Minnesota Vikings e della gloriosa Notre Dame ho conosciuto il mondo di Playitusa, con cui ho l’onore di collaborare dal 2004, in un freddo giorno dell’inverno 2003. Da allora non faccio altro che ringraziare Max GIordan…
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