Una gara5 finita al secondo overtime… puo’ solo voler dire che entrambe le squadre hanno giocato tutte le carte che potevano giocarsi. Solo una pero’ e’ riuscita a usare tutti gli assi che aveva nella manica, e sono stati i padroni di casa dello United Center.
La quinta partita tra Chicago e Los Angeles comincia pero’ tutt’altro che in equilibrio. I Blackhawks si portano subito in vantaggio 2-0 gia’ nel primo periodo, con un Quick non propriamente ineccepibile soprattutto sulla prima rete. Poi pero’ Los Angeles tira fuori la grinta: accorcia le distanze con un gol in shorthanded e pareggia con un gol in powerplay. Si arriva a quattro minuti dalla fine con le squadre in parita’, quando Kane segna il secondo gol della serata e porta in vantaggio i suoi: delirio allo United Center. I Kings cercano in tutti i modi di recuperare quell’ultima rete, fino a 10 secondi dalla fine, quando ce la fanno: silenzio innaturale allo United Center.
Si va al primo overtime, ma il risultato non si schioda dal 3-3. Bisogna andare avanti ad oltranza, ormai i rigori sono un ricordo del passato. E allora si continua, con occasioni da entrambe le parti. Ma capitan Toews recupera un disco e lo porta avanti sul lato sinistro, si accentra, distrae Quick e la passa a destra, dove Kane non aspettava altro: disco in rete, hat-trick per lui, esultanza in ginocchio, sirene e fari rossi accesi, “Chelsea Dagger” a palla negli altoparlanti, e -4 sui megaschermi.
Il tempo di preparare tappeti e tavoli, e viene presentato (non consegnato, attenzione che non si toccano i trofei, ma solo IL Trofeo, quello finale) ai Blackhawks, vincitori della Western Conference, il Campbell Bowl. Chicago ha meritato di arrivare in finale per tutto il percorso che ha seguito in questi playoff. Dopo un primo turno praticamente di routine contro Minnesota, si e’ trovata davanti Detroit e ha saputo recupare una serie dall’1-3 fino al 4-3 di gara7. Poi questa serie finale con Los Angeles che non e’ stata semplice, ma neanche preoccupante. Adesso se ne vedranno delle belle in finale contro dei Bruins altrettanto in forma.
Per quanto riguarda i campioni uscenti, probabilmente hanno pagato lo scotto di aver giocato un sacco di partite (rispettivamente 6 e 7) nei primi due turni di post-season, e soffrendo un sacco nelle gare in trasferta (ne hanno vinta solo una). Un Quick troppo altalenante, e che di norma ha giocato a medio bassi livelli, non ha di sicuro aiutato. Se poi consideriamo anche che in questa serie finale Richards e’ stato fuori per infortunio gia’ dalla prima gara, rientrando solo in gara5 (e segnando, oltretutto), tutto ha contribuito a questa sconfitta. Hanno comunque lottato, considerando che nell’ultima partita (tra l’altro la partita piu’ lunga giocata nella storia della franchigia) hanno recuperato e pareggiato due volte, da un 2-0 e dal 3-2. Menzione d’onore per capitan Brown: nell’intervista post-partita, ha dichiarato di essersi rotto il legamento crociato posteriore del ginocchio sinistro durante gara6 del secondo round contro San Jose. Se ve lo state chiedendo, ve lo confermo io: e’ sempre sceso sul ghiaccio in tutte le partite seguenti. Because it’s the Cup.
Risultati 8 giugno 2013
Los Angeles @ Chicago 3-4 (2OT) Serie: Chicago vince 4-1
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kings finalmente a casa. Il prossimo anno se ne escono gia’ in semifinale di conference se non al primo turno. Le botte di culo capitano un anno….
Quick fara’ la fine di cam newton….
Adesso super finale chicago-boston. Sulla carta la finale migliore degli ultimi anni.