Nona W in fila per i Denver Nuggets, che nella notte espugnano la Quicken Loans Arena di Cleveland. Otto dei nove Nuggets scesi in campo vanno in double figure, ed è il Gallo Danilo Gallinari a chiudere da top scorer per i suoi, realizzando 19 punti (con 3 su 6 dall’arco) e raccogliendo 9 rimbalzi. 17 punti in 29 minuti per il solito Kenneth Faried, mentre sull’altra sponda i migliori sono Kyrie Irving e Tristan T. Thompson, che chiudono rispettivamente con 26 e 20 punti.
Charlotte @ Philadelphia 76 – 87
Perde ancora la peggior squadra della Lega, che al Wells Fargo Center di Philadelphia si inchina ai 76ers. Gara a punteggio bassissimo, aiutato dal fatto che entrambe le squadre chiudono con un disastroso 2 su 16 dalla linea dei tre punti, con Charlotte che chiude addirittura col 30% dal campo. Per i 76ers è sempre il neo-all star a fare pentole e coperchi, Jrue Holiday, che mette a referto 20 punti e smista 7 assistenze. Sontuosa doppia-doppia per Lavoy Allen, che non solo infila 14 punti ma strappa addirittura ben 22 rimbalzi. Poca roba per i Bobcats, che tuttavia trovano 20 punti in 33 da Ramon sessions in ucita dalla panchina.
Detroit @ Milwaukee 105 – 100
Bella vittoria in esterna per i Detroit Pistons, che collezionano la ventesima W stagionale ai danni dei Milwaukee Bucks sul parquet del BMO Harris Bradley Center. Sei uomini in doppia cifra per i viaggianti, e ben tre doppie-doppie a referto, quella di Charlie Villanueva, in forma ritrovata, con 18 punti e 13 rimbalzi, quella di Greg Monroe, autore di 14 punti e 13 rimbalzi, e soprattutto quella del da poco arrivato Josè Calderon, che oltre a mandare i suoi compagni in maniera vincente per 10 volte, ne mette 23 tirando 10 su 13 dal campo e 3 su 4 da tre. E’ Jennings a guidare i Bucks, ma i suoi 26 punti non giustificano lo scomodo 8 su 27 con cui tira dal campo per metterli a referto.
Golden State @ Dallas 91 – 116
In una partita che dura pressappoco un quarto e mezzo, all’American Airlines Center i Dallas Mavericks si impongono sui Golden State Warriors, alla quarta sconfitta consecutiva in altrettante trasferte in cinque notti. E’ serata di grazia per uno Shawn Marion versione Phoenix Suns, che piazza una solida doppia-doppia da 26 punti e 11 rimbalzi. C’è un po’ di spazio per tutti i Mavericks, cinque di questi vanno in double figure, 11 a referto e 13 addirittura scendono in campo, facendo vedere pallacanestro (poca) da garbage-time già dal principio del terzo periodo. Nulla da segnalare per i Warriors, che trovano in Stephen Curry il loro miglior realizzatore con 18 punti, totalizzati tirando 8 su 23 dal campo.
Utah @ Sacramento 109 – 120
Tornano a vincere i Sacramento Kings, e lo fanno all’interno delle mura amiche ai danni degli Utah Jazz. Grande supporto per i padroni di casa, che ogni qualvolta un Jazz andava ad amministrare dei tiri liberi hanno potuto udire cori in favore di Sacramento, con la richiesta di non spostare la franchigia a Seattle e far si che la stessa Sacramento possa rimanere un città di basket. La partita è equilibrata per tre quarti, dopo dei quali i Kings piazzano il break decisivo, grazie in particolar modo alla scintillante prova di Isaiah Thomas, che tra 10 su 16 dal campo per combinare 25 punti. 24 in uscita dalla panchina per Marcus Thornton, a cui si accoda l’altra scollinata sopra i 20 da 21 punti di Jason Thompson, che non fa rimpiangere un “sedato” Cousins da 11 punti e 13 rimbalzi. Per i Jazz grande prova della panchina, che mette a referto 69 ei 109 punti finali (più della metà, quindi), e trova in Burks, 24 punti, e Jefferson, 16 punti, i suoi migliori realizzatori.
Va bene che il sito ormai vive nell’oblio totale da mesi ormai, ma i tifosacci dei Lakers dove sono spariti? Sono in esilio sull’isola di Sant’Elena? Vivono dentro dei Bunker nascosti per la vergogna e l’inettitudine dimostrata nel corso di questi anni? Ma che hanno? stanno soffrendo come cani? buahahhaah come GODO!