Cleveland @ Toronto 99 – 98
Spettacolo puro all’Air Canda Center di Toronto, dove la squadra di casa ospitava i Cleveland Cavaliers in back-to-back. La partita è per tre quarti appannaggio della squadra di casa, che molla troppo presto il manubrio nel quarto periodo, cedendo il parziale di 33 a 23 nel quarto periodo che si rivelerà decisivo per le sorti della contesa. A decidere l’incontro una tripla del rookie dell’anno uscente Kyrie Irving a 0.9 secondi dal termine, che corona una super prestazione da 32 punti, 4 rimbalzi e 5 assist del sophmore da Duke. Ottime prestazione della panchina dei Cavs, che con soli quattro elementi totalizza 35 punti, dei quali 17 messi a segno da Marresse Speights e 12 da Wayne Ellington. Per i padroni di casa ottima prestzione corale, tanto che sono ben 5 gli uomini in double-figure, ed è Amir Johnson, con una doppia doppia da 18 punti 12 rimbalzi a segnare la strada per i Raptors. 17 punti per Alan Anderson in uscita dal pino.
New York @ Philadelphia 80 – 97
Sono i 75 punti in tre di Jrue Holiday (35), Thaddeus Young (20) e Nick Young (20) la gara senza quasi mai storia al Wells Fargo Center tra i padroni di casa dei 76ers e i viaggianti New York Knicks. Ai Knicks non bastano i 25 punti di Carmelo Anthony, che ha bisogno di ben 28 conclusioni per metterli a segno, e non basta neanche la sua ventottesima partita consecutiva oltre i venti punti (pareggiato il record di Pat Ewing). I leader dell’Atlantic Division soccombono sotto i colpi dei 76ers, e il dato che fa la differenza è sicuramente lo 0 su 17 dal campo combinato da Jason Kidd, Iman Shumpert e J.R. Smith, che chiudono con un punto in tre, portando i Knicks alla quinta sconfitta nelle ultime otto partite disputate.
Chicago @ Washington 73 – 86
Seconda vittoria in fila per i Wizards, che riescono in questa striscia solo per la seconda volta in stagione. Solida prestazione del lungo Emeka Okafor, che mette a segno una consistente doppia-doppia da 15 punti e 16 rimbalzi, da sommare alla doppia prestazione da 16 punti l’uno di John Wall e di Nenè Hilario. Si interrompe per la terza volta in stagione il filotto di tre partite vinte da Chicago, che si consolano con l’enorme prova di carattere di Joakim Noah, che strappa una quasi tripla-doppia da 9 punti, 17 rimbalzi e 10 assist, che equilvalgono al suo massimo in carriera. Discreta prestazione di Nate Robinson, che in 28 minuti in uscita dalla panchina mette a referto 19 punti, che non bastano a placare il parziale di 23-11 del terzo quarto che siglerà la spaccatura decisiva nel corso della gara.
Minnesota @ Charlotte 101 – 102
È guerra pura tra due delle peggiori squadre della Lega, che tuttavia danno vita ad uno scontro interessantissimo alla Time Warner Cable Arena di Charlotte, dove giungevano i Minnesota Timberwolves in back-to-back. Ad eccezione del primo periodo (34-22 Minnesota), la partita vive sul filo dell’equilibrio per tutta la sua durata, e sono Kemba Walker da una parte (25 punti) e Luke Ridnour dall’altra (22 punti) ad imporsi rispettivamente come i top scorer delle proprie squadre. Sul 101 – 99 Minnesota e Gerald Anderson a piazzare la giocata decisiva, con una tripla che vale il sorpasso decisivo per il match, perché il timido tentativo di buzzer beater di J.J. Barea si infrange contro le mani di Kemba Walker, abile a stoppare il tiro all’ultimo secondo. Nonostante ciò, buona la prestazione del funambolo portoricano, che in uscita dalla panchina, mette a segno 19 punti in 32 minuti di gioco, a cui fanno eco i 23 punti in uscita dalla panchina dei Bobcats dell’ex Lakers Ramon Sessions.
Brooklin @ Houston 106 – 119
Nulla da fare al Toyota Center di Houston per I Brooklin Nets, che reggono un solo quarto e si arrendono al parziale di 34 – 20 piazzato dai Rockets nel secondo periodo. È James Harden il solito mattatore per i bianco-rossi, che sigla 29 punti con 7 su 15 dal campo e 13 su 14 dalla linea della carità. Omer Asik continua a fare la voce grossa sotto i tabelloni, e totalizza un’altra mastodontica doppia-doppia da 20 punti e 16 rimbalzi, a cui si accodano i 14 punti, 9 assist e 5 rimbalzi di un Jeremy lin tuttofare. Tra i viaggienti, doppia-doppia di Deron Williams da 27 punti e 11 assist, ma i problemi dei Nets sono sotto i tabelloni, dato che i rimbalzi di squadra raccolti sono solo 31 a fronte dei 5i catturati da tutti i Rockets. Incolore Joe Johnson da 13 punti, e prestazione standard di un Brook Lopez da 21 punti e 7 rimbalzi.
Golden State @ Milwaukee 102 – 109
Un terzo quarto da 35 a 19 da il via libera alla vittoria casalinga dei Milwaukee Bucks, e a farne le spese sono i Warriors in back-to-back, iniziato con la sconfitta nella notte scorsa contro i Chicago Bulls. Non basta il 5 su 9 da tre e i 26 punti di uno scatenato Stephen Curry, nonostante venga accompagnato da ben altri quattro uomini in doppia cifra. Dei Bucks, addirittura sei superano quota dieci e due quota venti, ossia Monta Ellis e Brandon Jennings (20 a testa), uno dei “dinamic duo” più scoppiettanti della Lega. Sempre per i Bucks, doppie-doppie per Ilyasova, 18 punti e 12 rimbalzi, e Sanders, 16 punti e 11 rimbalzi.
Phoenix @ San Antonio 99 – 108
Trentaseiesima vittoria stagionale e ottava in fila per i San Antonio Spurs, che ancor privi di Tim Duncan chiudono con un ottimo due sue due il back-to-back contro Dallas prima e Phoenix poi. A recitare il ruolo della vittima di turno proprio i Suns, che non riescono a dar valore alle prestazioni di Jarred Dudley, autore di 23 punti, e alla straripante performance di Michael Beasley, che sigla 25 punti in 22 minuti alzandosi dal pino. Nonostante la consueta prova in coro degli Spurs, due voci si ergono più delle altre, quelle dei soliti noti Tony Parker, in serata da 31 punti, e di Manu Ginobili, che con 20 punti in 21 minuti si conferma sempre più il sesto uomo che tutti gli allenatori vorrebbero avere. Inquietante il gap tra le palle perse dell’una e dell’altra squadra, solo 9 per gli Spurs e ben 17 per i Phoenix Suns, che nonostante ciò se la giocano fino al quarto periodo prima di subire il break decisivo.
Sacramento @ Denver 93 – 121
Back-to-back devastante per i Kings, che dopo esser andati KO tra le mura amiche contro i Thunder, si spostano al Pepsi Center di Denver, dove ad attenderli ci sono i Nuggets di Danilo Gallinari. La partita è un tiro a segno allo stato puro, e i Nuggets aggrediscono sin dalla palla a due la loro preda, chiudendo il primo quarto già in vantaggio di 14 lunghezze e realizzando ben 39 punti. Da li in poi è già accademia, e dopo aver toccato il massimo vantaggio oltre i 30 punti, i padroni di casa chiudono in gestione, concedendo minuti di “garbage time” già dal terzo periodo. 11 uomini a referto nelle file di Denver, di cui sei vanno in double figure, con Tay Lawson, 26 punti, ed Andre Iguodala, 20 punti, a tracciare la strada. Poco, anzi, nulla per i Sacramente Kings, che fanno i conti con la pessima giornata di Cousins, 3 punti e due rimbalzi, con 1 su 6 al tiro, e raccolgono di buono solo i 16 punti di Aaron Brooks off the bench.
Indiana @ Utah 110 – 114
Grande partita all’EnergySolutions Arena, dove gli Utah Jazz mettono KO i Pacers dopo un tempo supplementare, arrivato grazie a due errori allo scadere dei regolamentari di Gordan Hayward e Al Jefferson. Entrambi prenderanno tiri importanti nell’over – time, ed entrambi si redimeranno, dato che lo stesso Al Jefferson siglerà 8 dei suoi 25 punti totali proprio nell’extra time. Partita sempre molto combattuta, e a nulla serve lo strapotere fisico sotto le pance dei viaggianti, che pur raccogliendo 13 rimbalzi in più non trovano la contromisura adatta a fermare la serata di grazia di Paul Millsap, autore di 21 punti. Per i Pacers, tre scollinato oltre i venti punti, David West, 24, Paul George, 23, e George Hill, 22, che combinano per 69 punti in tre, più della metà del totale di squadra.
LA Clippers @ Portland 100 – 101
Il match clou della nottata andava in scena al Rose Garden, e la partita non scomoda le attese, regalandoci un quanto mai tiratissimo quarto periodo. Sono due tiri della carità messi a segno da J.J. Hickson a decidere la gara, dal terzo quarto in poi sempre in equilibrio, e un jumper corto sul primo ferro di Jamal Crawford è l ‘ultimo segno di vita per i Clips, costretti a cedere il passo ai padroni ci casa. Ottima prestazione in generale per lo stesso Crawford, che mette a segno 16 dei suio 19 punti finali nel secondo tempo, e a dargli manforte è Blake Griffin, sempre più in forma, che aggiunge una quasi tripla-doppia da giocatore all – around, 24 punti, 10 assist e 8 rimbalzi. Sono in tre a fare la differenza per i bianco-rosso-neri, Nicholas Batum, Wesley Matthews, e il probabilissimo “Rookie of the Year” Damien Lillard, che infilano gli avversari rispettivamente con 20 punti, 18 punti e 20 punti, con Batum che completa una tripla doppia maestosa a cui vanno aggiunti 12 assist e 10 rimbalzi. La statistica della gara è la performante serata al tiro da tre punti dei padroni di casa, che tirando quasi col 45%, infilano 11 bombe su 25 tentativi, mentre solo 7 su 16lo score dalla lunga distanza per i viaggianti dei Clips.
Wow, bentornati i recap estesi e bravo raffop :-)
I Clippers in calo non me li aspettavo piú, ci stavo facendo il callo a vederli vincere…