Ormai nessun grande nome è rimasto disponibile sul mercato dei free agent nella NBA. Restano buoni giocatori o specialisti che potrebbero comunque andare a completare roster di squadre, anche, di primo livello. L’ultimo ad accasarsi è stato Joel Przybilla, che ha appena firmato ufficialmente per Milwaukee.
Carlos Delfino (ala piccola) – L’ex Bucks si sta mettendo in grande evidenza in queste Olimpiadi viaggiando a medie realizzative importanti (15,2 punti di media con la sua Argentina) dimostrando di aver ritrovato quella forma fisica che ha faticato a trovare durante la passata stagione a causa di svariati problemi fisici. Potrebbe diventare un ottimo innesto, anche uscendo dalla panchina, contribuendo con il suo tiro da fuori e con la sua ottima difesa sulla palla.
Kenyon Martin (ala grande) – Reduce da una stagione altalenante con i Los Angeles Clippers, Martin ha già calamitato l’interesse di alcune squadre, Lakers e Nets su tutti. Il suo atletismo gli garantisce una buona difesa e tanti rimbalzi, difensivi e offensivi, da portare alla causa.
Leandro Barbosa (guardia) – Il brasiliano ha disputato una buona Olimpiade dopo un finale di stagione deludente con i Pacers. Nonostante l’avanzare dell’età può ancora assicurare un buon impatto realizzativo, uscendo dalla panchina se correttamente gestito dal coach di turno. Qualche giorno fa erano girati alcuni rumors su un presunto interessamento dei Lakers.
Mickael Pietrus (ala piccola) -Il francese garantisce un grande atletismo sui due lati del campo, triple e ottima difesa. Inizialmente Pietrus sembrava essere deciso a rimanere ai Celtics ma negli ultimi giorni il suo agente, Bill McCandless, ha fatto sapere che il suo assistito ha attirato l’attenzione di molte squadre NBA, una su tutte i Bucks con la quale la trattativa sarebbe già ben avviata.
Matt Barnes (ala piccola) – Anche nel caso di Barnes ci troviamo di fronte ad un ottimo difensore, buon rimbalzista e, se in serata, in grado di essere anche un fattore offensivo. I limiti riguardano la sua tendenza ad immischiarsi in situazioni complicate dentro e fuori dal campo. Dovrebbe lasciare i Lakers dopo un paio di stagioni vissute tra alti e bassi.
Derek Fisher (playmaker) – L’ex playmaker dei Lakers è reduce da un buon finale di stagione con i Thunder, con i quali ha saputo far pesare la sua grande esperienza nei momenti delicati dei playoffs che hanno visto OKC arrivare a sfiorare il titolo. Potrebbe far comodo a molte squadre alla ricerca di un playmaker di riserva in grado di fornire 10-15 minuti di solidità ed esperienza.
Anthony Tolliver (ala grande) – Free agent passato troppo inosservato, a mio avviso. Tolliver è uno di quei pochi lunghi in grado di fornire un buon gioco perimetrale essendo in grado di aprire le difese avversarie con il suo tiro dalla media e lunga distanza. Reduce da un paio di stagioni difficili a Minnesota dopo aver fatto vedere il meglio del proprio repertorio con la maglia dei Warriors. E’ in cerca di riscatto.
Tracy McGrady (guardia) – Con il passare degli anni e dopo continui problemi fisici, T-Mac si è saputo riciclare come buona combo-guard in grado di costruire tiri per i compagni e, alla bisogna, anche di segnare. Il talento è sempre lì, il fisico non sempre lo assiste ma l’ex Hawks potrà ancora far comodo a tante squadre nella NBA.
Andray Blatche (ala grande) – Per talento, forse, dovrebbe essere uno dei primi della lista. Il vero problema di Blatche è la tenuta mentale, il basso QI cestistico e uno spiccato egoismo in certe situazioni. Sono questi i motivi principali della sua cacciata dai Wizards al termine della passata stagione. Le sue doti offensive non sono in dubbio, ora gli serve solo un coach in grado di saperlo incanalare nella giusta direzione.
Altri due ottimi elementi come Alonzo Gee e Jeff Green sono rimasti esclusi da questa lista perché sembrano ormai in procinto di firmare il prolungamento del proprio contratto, rispettivamente, con Cleveland Cavaliers e Boston Celtics.
Salve a tutti, seguo la NBA dai tempi di Hakeem “the dream”Olajuwon e del suo primo titolo. Tifo Rockets anche se non è bel periodo. Con tutte le ali che abbiamo dovremmo volare … non è così in anzi.McHale è una disgrazia per ora. Aspettavo l’uscita quindicinale di american superbasket perchè ai tempi era l’unica mia fonte non avendo mai avuto sky,e internet era con il 56k. Diciamo che sono tra la new e la old generation e sono soddisfashion. Buon sport usa, qui su playitusa. :-)
Jodie Meeks (guardia). Uno di quei giocatori giovani (classe ’87) sul quale investire per il futuro. Nelle ultime due stagioni, Meeks è riuscito a ritagliarsi uno spazio importante nelle rotazioni dei Sixers, partendo spesso in quintetto base e mettendo insieme buone cifre (10,5 punti nel 2010-11 e 8,4 nel 2011-12). Anche nel caso di Meeks siamo di fronte ad un buon tiratore da tre punti ma con ampi margini di miglioramento per quanto riguarda anche altri aspetti del proprio gioco
Meeks e’ diventato un Laker
Aggiungerei Josh Howard e Dante Greene e soprattutto M. Redd che con i Suns ha dimostrato di essere ancora una dei migliori tiratore dell’Nba .. e Luis Amudson (interessati i Knicks) che qualche legnata sotto canestro la può sempre dare
concordo julius ma di loro ne ho gia’ parlato come probabile shane battier. Free agent che vanno in una contender…. per poi dominare una gara delle finals. non possono scrivere le stesse cose. Cmq hai fatto bene a segnalarli in qst articolo