Secondo quanto riportato da David Aldridge su NBA.com, ieri mattina è stato trovato l’accordo per cedere la franchigia di New Orleans a Tom Benson, ottantaquattrenne imprenditore originario proprio della Big Easy, già proprietario della franchigia NFL dei Saints dal 1985.
“La mia intenzione è di rendere questa franchigia una delle più forti della Lega” ha dichiarato Benson, “altrimenti non l’avrei acquistata. Sono contentissimo di essermi lanciato in questa nuova e stimolante impresa”.
La cessione, secondo fonti molto vicine ed attendibili, sarebbe stata formulata sulla base di 338 milioni di dollari e nell’accordo sarebbe stata chiesta la garanzia alla nuova dirigenza di non far spostare gli Hornets dalla Louisiana nel futuro prossimo.
Benson avrà il compito di risollevare le sorti di una squadra ancora in via di ricostruzione, oltre che l’obiettivo di ridare entusiasmo ad un ambiente andato pian piano sfaldandosi dal momento della cessione di Chris Paul.
Appassionato di basket americano e di calcio, soprattutto quello inglese da qualche tempo, è laureato triennale in Scienze Politiche presso la LUISS di Roma e studia Marketing presso lo stesso ateneo. Gioca agonisticamente a basket. Conta diverse collaborazioni sul web come redattore sportivo, specializzato in basket NBA. E’ regolarmente iscritto all’ODG del Lazio come pubblicista.
A quanto pare, ha potuto acquistare gli Hornets pur già possedendo i Saints poichè entrambe le squadre sono di NO. Bene così, almeno finisce sta storia dell’NBA proprietaria!
sissi concordo,era una situazione molto ambigua che faceva restare nel limbo gli Hornets e comunque influenzava anche le altre squadre (vedi Lakers-Paul)…non mi piace proprio che Stern sia anche quello che prende le decisioni per una delle squadre..
Grazie a Papà Stern noi la mattina ci alziamo e scriviamo articoli, quest’uomo va solo ringraziato..
Contento per gli Hornets, furioso per i Kings.
I Maloof si sono tirati indietro adducendo perplessità riguardo i costi del progetto, che secondo i propri legali, porterebbero la città e i Maloof stessi alla bancarotta. Strano che al momento dell’accordo (senza sottoscrivere nulla) si siano stretti la mano, pianto, alzate le braccia, votato il piano etc………………
In realtà sembra che la famigliola (in condizioni economiche pietose e sull’orlo della bancarotta) abbia virato verso l’ammodernamento dell’arena esistente. Cosa che loro non avevano preso in considerazione proprio per puntare su una struttura simile a quella di Orlando. In pratica si sono cagati sotto, pensando che un progetto del genere li potesse metterli ancor più in difficoltà.
Kevin Johnson ha detto chiaramente che non spenderà un dollaro per rinnovare l’arena esistente e che i Maloof devono prendere una decisione. Se rimanere e entrare nel consorzio che finanzierà il progetto, se cedere la franchigia o trovare partner minori rimanendo a Sactown e aderendo sempre al progetto, oppure andarsene. Il sindaco ha espresso la volontà di andare avanti col progetto convinto che un’altra franchigia potrebbe comunque trovare appetibile Sacramento.
Qualcuno sostiene che alla fine Johnson accetterà di finanziare l’ammodernamento dell’arena, salvo sottolineare la stupidità della cosa. Se da un lato si lamentavano degli scarsi introiti non capisco ora perchè andrebbe bene. La famiglia deve 67 mln alla città, il nuovo piano imporrebbe altri debiti che evidentemente non possono sostenere. Inoltre sembra che Gavin sia un mezzo demente, causa dei disastri finanziari a cui la famiglia è andata incontro ultimamente. Hanno ceduto attività per salvare il casinò.
Non so come andrà a finire, ma a prescindere dai Kings, credo che la famiglia debba farsi da parte e lasciare il giocattolo a gente finanziariamente a posto. Una franchigia NBA piena di debiti con proprietari vicini al collasso non è un mix perfetto. Credo che Johnson speri in un cambio di propiretà che darebbe a lui e a Sacramento l’opportunità di rimanere lì.
Nel frattempo la Power Balance Pavillion sarà la casa dei Kings per un altro anno. Si salvi chi può.
i Maloof sono delle teste di ***** e non da oggi,quindi per me niente di nuovo sotto il sole..purtroppo in molti casi il problema principale di un team NBA sta in chi lo possiede,in molti hanno come principale proposito quello di far soldi con la squadra,e poi magari vincere…questo è un dato di fatto
Vero, salvo che loro con i Kings ci stanno rimettendo un sacco di soldi. Lo stesso Cuban è andato in perdita nonostante giochi i PO da un decennio e ha almeno 15/18 mila spettatori a serata. I Kings ne hanno 12/13 mila di media, in una città inguardabile che necessitava di un’arena nuova. L’idea di rivitalizzare il downtown (sembra un dock abbandonato) ha un senso, salvo che i proprietari sono indebitati fino al collo e pensano di tenere il giocattolo affidandosi a soci di minoranza. Anaheim serviva a questo.
La cosa giusta sarebbe la cessione della società ad un facoltoso o a un gruppo di investitori, come accade a Philly. Fino a quando i Maloof rimarranno al timone saranno dolori. Dispiace ma il loro tempo è finito.
ora che gli hornets hanno un nuovo proprietario da tifoso spero che hansen compri i kings e li porti a seattle
No. I Kings sono di SacTown. Odierei l’idea di tifare i Seattle Supersonics. Perchè in caso di relocation la città di Seattle ha sentenziato (decisione della corte) che qualunque franchigia NBA avrà quel nome.
ti capisco, per lo stesso motivo non riesco a tifare oklahoma city, ma spero che seattle abbia prima o poi una squadra vista la sua non trascurabile tradizione cestistica
LET’s GO HORNETS!!!!