16^ W stagionale per I Bucks, che nella “gara degli attacchi” vincono in volata sui Knicks. Una mortifera media dall’arco dei tre punti è la chiave della partita, poiché i Bucks tirano 13-26 da tre, e mandano ben tre uomini abbondantemente oltre i venti punti: Ilyasova, 26, Jennings, 25, e Dunleavy, 25, a cui si somma la doppia doppia di Gooden da 12 punti e 10 rimbalzi. Anche dall’altra parte tre uomini da 20+ punti, ed è Stat il migliore, che totalizza 27 punti, seguito dai 22 di Anthony e dai 20 di Lin.
Utah 91 – Philadelphia 104
Dopo un sostanziale equilibrio durato tre quarti, I 76ers si aggiundicano il match casalingo al Wells Fargo Center. 23 W stagionale per Philadelphia, che si mantiene saldamente al quarto posto nella Eastern Conference. Thaddeus Young e Lou Williams, entrambi uscenti dalla panchina, i top scorer della serata, che con 21 punti a testa accompagnano le doppie doppie di Iguodala (10pt 10ass 7rimb) e Turner (16pt 12rimb). Millsap il migliore dei suoi, con 15 realizzazioni.
New Jersey 83 – Charlotte 74
Comoda vittoria esterna per i Nets, che pur dotati di un incolore Deron Williams, battono la peggior squadra della Lega per record, i Bobcats. La differenza la fanno i punti dalla panchina di Morrow e Farmar, che realizzano rispettivamente 17 e 11 punti. Solida prova di Kris Humpries, che mette a referto assieme a 15 rimbalzi, anche 20 punti. Per i Bobcats solo due uomini in double figure, e Corey Magette è l’unico in leggera evidenza, con 19 punti a cui aggiunge 7 rimbalzi.
Portland 86 – Boston 104
Dura poco meno di due quarti la contesa al TD Garden tra Boston Celtics e Portland Trail Blazers. A fine primo tempo, infatti, sono già 35 le lunghezze che dividono le due squadre, frutto di ben 28 palle perse in 48 minuti dei Blazers, a cui fanno fronte le sole 7 perse da Boston. Riesce a gestire il minutaggio dei suoi veterani, quindi, Doc Rivers, che trova 22 punti sia da Ray Allen che da Paul Pierce, che consentono alla loro squadra di ottenere la 21 W in stagione. Totalmente assenti i Blazers, che pur raccogliendo 21 rimbalzi in più dei Celtics, tirano 16 volte di meno degli avversari e trovano in Lamarcus Aldridge il “trascinatore”, autore anche lui di 22 punti.
Atlanta 85 – Detroit 86
Vittoria a sorpresa e al fotofinish per I Pistons, che battono di una lunghezza tra le mura amiche gli Hawks ancora privi di Al Horford. La partita si risolve a 24 secondi dalla fine, grazie al definitivo sorpasso Pistons firmato Tayshaun Prince, che realizza un gancio in corsa. A un secondo dalla fine occasione sulla sirena per Joe Johnson, che però fallisce mandando sul ferro. 21 punti per l’”inutile” top scorer della gara, Josh Smith, che conferma il suo gran periodo di forma. Per Detroit, 20 punti per Monroe, che è ben accompagnato dai 17 di Prince e dai 19 con 12 rimbalzi di Jason Maxiell.
Cleveland 96 – Oklahoma City 90
Botta d’arresto casalinga per I Thunder, che vengono sconfitti a domicilio dai Cavs. Non bastano i 23 punti di Durant, e i 19 di Russel Westbrook, che fronteggiano una prova corale dei Cavs, cinque uomini in doppia cifra, con Jamison,21 punti, a segnare la via.
LA Lakers 105 – Minnesota 102
Dopo esser stati sotto anche di 12 lunghezze, rimontano e vincono I Lakers di Kobe, autore nella notte del 29000 punto in carriera, impresa riuscita solo a Kareem, MJ, Chamberlain e a Karl Malone. 34 punti finali per il Mamba, aiutato dalle giocate di un Bynum in serata da spolvero, in doppia doppia da 26pt e 10 rim. 10 punti per il rookie Rubio, 25+13 per il solito Pekovic e 22pt+10rimb per Derrick Williams, ma pesa l’assenza di Kevin Love nelle file dei Wolves.
LA Clippers 120 – San Antonio 108
Vincono in trasferta I Clips, I Texas, confermandosi una delle maggiori contenders as ovest. Di fronte, gli Spurs, privi però di Tony Parker. Il parziale decisivo è del quarto periodo, ed è il solito Paul a mettere la firma, trovando 36 punti senza strafare. Apporto “ medio “ per Blake Griffin, che pur tirando col 50%, realizza solo 15 punti, con 9 rimbalzi. 33 punti uscendo dalla panchina per Mo Williams, che trova una serata magica tirando 7-9 da tre punti. In casa Spurs e Manu il miglior scorer, con 22 punti, più 17 di Tim Duncan.
New Orleans 97 – Denver 110
Ennesimo derby italiano della stagione tra I nostril Marco Belinelli e Danilo Gallinari, visto nella notte in versione “ sesto uomo “. Vincono un’altra volta i Nuggets, che acquisiscono lentamente un vantaggio poi suggellato nel quarto periodo. La prestazione degli italiani non è tuttavia di risalto, non a caso ai 9 punti in 24 minuti di Danilo rispondono i 12 in 26 minuti di Belinelli, che tira 4-12 dal campo. Il topo scorer della serata è Aron Afflalo, che con 28 punti conferma la vena realizzativa delle ultime uscite che lo ha visto scollinare anche oltre i 30 punti,a cui seguono i 20 punti del solito Harrington off the bench. 18 per Thomas per i viggianti, e 17 per Jarret Jack.
Dallas 97 – Sacramento 110
Inizia il filotto di partite casalighe per I Sacramento Kings, ed è “buona la prima”, presa battendo i campioni in carica dei Mavs. Una super prestazione corale è l’antidoto ai campioni, infatti sonon ben 7 gli uomini oltre le dieci realizzazioni, ossia gli starting five più Salmons e Garcia, ed è Marcus Thornton il migliore, con 17 punti. A nulla servono i 23 dalla panca del JET, Jason Terry, che è mal supportato dai suoi compagni, e anche da un insolito Nowitski, in serata no, autore di 13 punti, con 9 rimbalzi.
Penso che questa sia la piu brutta stagione di melo da quando è nell’NBA! Davvero troppe decisioni sbagliate! Capitolo bynum, fossi nei lakers me lo terrei bello stretto, sperando che rimanga sano!
si teme per il gionocchio di Rubio, e proprio su quel contatto con Bryant a 15” dalla fine cosa ne pensate? non era sfondamento?
lo sfondamento presuppone che il difensore si stabilizzi sul luogo dell’impatto prima che arrivi l’attaccante, Rubio gli è corso incontro arrivandogli addosso
bè so bene cosa voglia dire, ma grazie per aver rispolverato la regoletta! comunque al di là della scompostezza del gesto mi è parso che si sia stabilizzato all’ultimo momento…
tant’è, quest’anno per Minnie, per quanto la truppa giallo viola sia inguardabile, i Lakers restano imbattibili.
mai nella vita
il mio ginocchio invece va molto grazie ai consigli del forum, grazie a tutti davvero!!!!!
ciao michele e da un po che non parliamo dei tuoi amati celtics,spero che tu non abbia lo stesso infortunio di garnett hihihihihihih…
cmq buona guarigione e alla prossima…..
ho temuto davvero di fare come garnett nel 2009 e di compromettere la mia stagione primaverile sui campetti, poi per fortuna da quando ho sostituito il voltaren con un antiinfiammatorio è passato tutto ehehehe
irving è veramente forte
vorrei capire come qualcuno abbia avuto il coraggio di dire che rubio è più forte in prospettiva di irving…mah!!! irving ha pure 2 anni in meno…
d-matt
immotivato “patriottismo” nostrano?
credo proprio di si
vabbe c’ho un cazzo da fare per cui andiamo con i commenti della giornata.
-vittoria clamorosa dei cavs in casa della miglior squadra della lega ed oggi si ritrovano a 2 gare dalla zona po.non badate troppo ai numeri di irving(ha tirato male) anche perche nel money time ha ancora una volta trascinato i suoi alla vittoria con un piao di giocate decisive.
clamoroso anche la vittoria dei clippers in casa spurs,non tanto per il risultati in se(che ci puo stare) ma perche era dal 2002 che non vincevano una gara contro gli spurs.partitona di paul e mo williams che e assieme ad harden il miglior sesto uomo dalla lega.
-le 3 squadre piu vecchie de la lega(lakers,celtics,mavs) stanno avendo tanti alti e bassi,d’altronde che non fosse una stagione per vecchi lo si sapeva.quest e il motivo per cui i lakers perdono contro le 2 peggiori squadre della lega per poi andare a vincere a minnesota.i celtics hanno passegiato contro i blazers e i mavs se non sono in crisi poco ci manca.
Irving ha qualcosa di speciale, ricorda Parker per movenze, ma tira meglio da fuori, W dei Cavs che ha dell’incredibile ma con questo qua è bene cominciare a pensare che nulla è impossibile e che il futuro post James possa essere roseo, onore anche a professionisti esemplari come Jamison e Parker
Il Draft non sarà una scenza esatta ma Irving è il migliore del 2011, la nidiata 2012 promette davvero di essere epocale al pari di quella del 2004
Volevo dire 2003
Sui Knicks non insisto…altrimenti ripeto alla nausea…la difesa è un optional….
Cmq sta stagione è da prendere con le pinze…veramente questi backtoback fanno delle stragi.
Stanotte è toccato ai thunders.
Complimenti a Kobe….29000…son tanti.
Scusate ho detto una cazzata su Oklahoma, però il discorso sulla stagiona compressa resta valido.
New york e dallas che ad oggi rischiano seriamente i po. Okc che perde con i cavs in casa è abbastanza incredibile.. bene bynum che nonostante le gufate giornaliere di peterson continua a fare numeri
Avevo sbagliato a scrivere il nick
beh yaya vincere a minneapolis senza love non è che sia chissà quale impresa per i lakers.
per i celtics invece più che alti e bassi parlerei di mediocrità generale.
licenziare d’antoni please. non se ne può veramente più.
quando la squadra difende decentemente non segna, quando segna non difende manco per il cazzo.
anche ieri un’altra sconfitta evitabilissima contro un avversario tutt’altro che irresistibile, tra l’altro diretto concorrente per l’ottavo posto ad Est (perchè, parliamoci chiaro, più di un’ottavo posto questa squadra cosi allenata non può arrivare).
mi chiedo cosa debba fare uno per essere licenziato. Il record è negativo nonostante un roster a questo punto di primo livello, la squadra è senza nè capo nè coda (e adesso 2 playmakers decenti li ha a disposizione, douglas e bibby sono in panchina in pianta stabile), il gioco raffazzonato che più non si può, anthony cioè la tua superstar è completamente avulso da tutto e da tutti (e ci credo, schemi non c’è ne sono neanche a pagarli a peso d’oro se non palla al play e speriamo si inventi qualcosa. anthony sarà quello che è, egoista, mangia palloni, etc. ma certamente a Denver non faceva cosi schifo come oggi a NY e un motivo ci sarà. lo stesso dicasi per JR Smith che in queste prime 2 settimane è un pesce fuor d’acqua. casualemente la migliore gara in maglia Knicks è stata la prima assoluta contro i Mavs quando giocò senza aver sostenuto mezzo allenamento agli ordini di dumbtoni….).
Sono convinto che con un qualunque allenatore un minimo esperto del gioco e un minimo decente questa stessa squadra arriverebbe almeno 6° (se non 5°) e giocherebbe una pallacanestro più sensata ed equilibrata. qui ormai non è un problema di giocatori (che poi, che cazzo, ma il roster è nettamente superiore a quello di almeno 18-20 franchigie: Melo, Stoudamire, Chandler+Baron Davis e JR Smith dalla panca+un bel rookie come Shumpert e la sorpresa dell’anno Lin. neanche allenasse ancora Lee, W. Chandler e Duhon) ma di coah e del suo staff. è evidente.
ditemi se sbaglio sul problema dei NY: Anthony
si sbagli ;-)
Il problema dei knicks per me è chiaramente il loro coach. Ma va anche detto che i knicks, sempre guidati da d’antoni senza melo e stat hanno vinto 9 gare su 10(giusto?) guidati da lin. Il che mi porta ad essere confuso, perché poi quando è tornato melo + stat i knicks hanno ripreso a far schifo. Lin è stato ricoperto di merda senza motivo, e lui comunque continua a giocar bene 15+6 di media. A me sembra che uno come melo non accetterà mai di essere guidato da un lin qualunque. Anthony non è quel genere di giocatore che se un suo compagno è in tiro, lui si fa da parte. Mi pare evidente il suo fastidio nei confronti di lin e da come giocano i knicks, pare che tornati i due big+la testa bacata di smith, il resto del gruppo non sia più disposto a farsi guidare dal sophomore che piaccia o no, ha dato a new york la miglior striscia di vittorie in stagione.
Oh cristo, voto sintassi: 3- …
si, ma bisogna guardare anche a calendario: molte di quelle W sono arrivate contro squadre come Wizards, Kings, Raptors, Nets, T-wolves pistons e Cavs. poi si, ci sono stati un paio di exploit contro Lakers e Mavs, ma anche un paio di sconfitte evitabili contro avversari modesti (Hornets e Nets in casa u tutte).
appena appena il calendario si è fatto più tosto (miami, dallas e san antonio fuori) sono arrivate sconfitte piuttosto nette.
Melo a Denver non era il miglior giocatore del mondo e neppure 1 che migliorava i compagni. Però era un gran bel giocatore. Non era lo schifo di oggi a NY. e anche a Denver c’erano un paio di egoisti e teste calde come JR Smith stesso e Martin, oltre ad un centro come Nenè che cmq voleva i suoi tiri ogni partita.
Cmq se la squadra non ha la chimica giusta e gioca cosi male sia in attacco che in difesa la colpa è inanzitutto del coach e del suo staff che sono pagati anche per quello.
Melo a Syracuse era il sistema d’attacco, il fulcro, tutto passava da lui. vince, draft e Denver, dove si trova a giocare con coach Karl che, se non sbaglio, in attacco lascia grande libertà ai protagonisti e anche qui sin dal suo anno da rookie Melo si trova a essere il leader statistico delle pepite. Poi N.Y. e D’Antoni che con il suo run and gun ha comunque un suo sistema di gioco e il Paffutello per la prima volta nella sua carriera si trova inserito, o forse disinserito, in un mondo dove vigono, nel loro disordine, regole ben precise e che vista la sua impostazione ne fanno una delle tante bocche da fuoco e non la prima opzione. La “democrazia” del sistema dantoniano in cui anche un Novak qualunque può diventare la prima opzione offensiva, se in serata, mi sembra la prima causa delle difficoltà di Anthony.
Dai non si puo’ dire che la colpa sia di antonhy su…D’antoni e’ un allenatore scandaloso, New York ha la squadra piu’ talentuosa dell’nba e non ha uno straccio di gioco offensivo, per non parlare della difesa che e’ sotto lo zero. Qualcuno aveva postato un articolo di un forum che parlava di D’Antoni qualche giorno fa e secondo me era verissimo. Mike e’ un allenatore mediocre come ce ne sono stati altri centinaia nel passato, non ha ottenuto grandi risultati ma continua ad avere estimatori non si sa per quale motivo. E’ stato fortunato ad allenare Nash nel suo prime e infatti il suo record win-lose senza Steve e’ eloquente,138-219 considerando sia New York che prima di allenare Nash a Phoenix; poi ai playoff record di 25-26 con una squadra che doveva puntare al titolo senza mai aver rischiato di arrivare in finale, neanche vincere un titolo, ma una finale. Quanti allenatori sono arrivati in finale e poi sono stati cacciati gli anni dopo quando non arrivavano i risultati, invece D’Antoni rimane sempre li a contribuire a spettacoli orrendi e figuraccie.
Se il problema di NY è Melo allora d’antoni cos’è ? Una tragedia coi baffi.
Un paio di utanti sopra di me han ribadito concetti che ripeto da tempo. Mi pare fin troppo logico che non ci sono spazio per i dubbi.
D’antoni con una squadra su misura non è mai arrivato alle finals. Figurati con interpreti non adatti al suo unico sistema di gioco.
Ci dice cedi melo per deron… Affascinante, ma con quel sistema di gioco li forse ne vinci quattro in più in regular season poi ai play off esci alla stessa maniera.
Melo non sarà un genio ma non ha mai giocato così male. E non credo che si sia imbrocchito di colpo.
Faccio notare che se i bucks avessero bogut probabilmente i knicks sarebbero fuori dai playoff. Leggete il roster e poi Ditemi se è possibile.
E’ da tempo che si ripete: il problema è un coach inadeguato per l’nba!!!!e per qualunque squadra non abbia Nash. Melo non può essere diventato scarso di colpo, potete dire quello che volete, ma non è un giocatore qualunque, un brocco qualsiasi dell’nba, e lo stesso una squadra come ny non può avere quel record e giocare così. Io mi chiedo come diavol sia possibil che la dirigenza perseveri nel tenerlo, assurdo.
Avete ragione e condivido quasi tutto il problema rimane lo stesso o mandi via D’antoni o scambi Anthony….
La filosofia è bella come le conoscenze del campo ma anche i numeri credo abbiano il loro valore e i numeri dicono che senza lin e con anthony non si vinceva quasi mai con lin e senza melo si vinceva…vorrà pur dire qualcosa questo.
non contando che lin cmq il suo lo fa in quasi ogni partita mentre melo molto sotto la sua potenzialità.
sicuramente un problema c’è a NY che sia melo o d’antoni però se io vedo la squadra adesso allenata da d’antoni vi ribadisco che il problema è melo.
questa e’ la prima stagione di Rubio in NBA: 10,6 punti,8.2 assists,4.2 rimba,2.2 recuperi…buona riabilitazione e alla prossima stagione NBA..
già confermato stagione finita..
peccato x i wolwes e anche x lo spettacolo..
Il problema è Mike D’Antoni. Spiego meglio.
È lui in persona quando è troppo integralista con le sue idee e non vuole (non sa?) adattarsi al materiale umano che ha. A NY non c’è Nash, playmaker visionario dotato di un tiro mortifero e tra i migliori della storia del gioco; non c’è Marion, giocatore tra i più sottovalutati che non eccelle(va) in niente ma sa(peva) fare molto bene tutto sia in attacco che in difesa; c’è ancora Stat ma sta vivendo una stagione che definire incolore è fare un complimento e non gioca da centro come ai Suns perchè nel ruolo 5 c’è l’ottimo Tyson, difensore super, che però si sposa poco e male con il gioco del Baffo e in attacco sa segnare solo su alley oop. E poi veniamo al nocciolo della questione, Carmelo Anthony. Di sicuro va criticato perchè sta disputando una delle sue stagioni peggiori, sia come scelte di gioco sia come cifre; poi magari sarà anche vero che malvede Lin e che è poco incline a seguire gli schemi. Però quali schemi? Qui torniamo al punto di prima, ovvero il playbook inesistente del coach. E, a sua difesa, ci sono tutti gli anni alla corte di Karl in cui gli veniva chiesto di fare quello che sapeva fare e niente di più: SEGNARE e prendersi le sue responsabilità nei finali di partita. E lo ha sempre fatto con continuità, finchè a inizio anno Mike decide che Melo deve giocare come LEbron, portare palla, cercare gli uomini liberi per la soluzione offensiva migliore, dimenticando che di James ce ne sta uno solo e che non ha la sua intelligenza cestistica.
Poi però siccome Mike D’Antoni non è uno sciocco bisogna anche dire che le colpe più grosse le deve condividere a livello dirigenziale. Per farla breve.
– Gli smembrano la squadra lo scorso anno per prendere Melo, contro la sua volontà
– Gli prendono Chandler, giocatore avulso dal suo sistema, tra l’altro bloccando il cap per l’eternità con la sciocca presunzione di formare un Big Three
QUesti segnali MIke li legge come segnali di sfiducia, lavora male e secondo me si sente sopportato: lui non vuole dimettersi perchè non vuole ammettere colpe che a suo avviso non ha e la dirigenza non ha il coraggio di licenziarlo e per mancanza di alternative valide e perchè, ricordiamo, lo hanno preso meno di 2 anni fa e presentato in pompa magna.
Morale della favola: se devo scegliere tra il Bffo e Melo, vado sempre col secondo e siccome credo che questo sia anche il pensiero di chi si trova nella stanza dei bottoni a Manhattan, prima lo fanno fuori meglio è per i Knickerbockers.
Rubio
Non sembrava nulla di che invece ha ceduto il legamento. Guardando le immagini non sembrava niente di così particolare e invece. Un vero peccato per lui e per il team. Ora i PO diventeranno un affare più complicato di quello che già non era.
Knicks
Hanno vinto tanto nel periodo d’oro (contro tante sqadrette) ed ora al completo vanno a sud. Per i tifosi Knicks la speranza è non fare i PO per avere la certezza matematica che quella pippa di D’Antoni andrà via, cacciato senza pietà. Allenatore a cui si sono date delle chance che altri non avrebbero avuto.