Francia – Grecia 64-56
Rischia moltissimo la Francia che solo quando vede avvicinarsi per davvero lo spettro dell’ennesima beffa europea cambia marcia e ha la meglio della Grecia. Nicolas Batum e Tony Parker prendono per mano i compagni nei minuti finali, ma nel corso della partita arriva un contributo sostanzioso dai vari De Colo, Pietrus e Traorè. La Grecia rimpiange una grande occasione sprecata, vedendo andarsene la partita proprio nel momento in cui sembrava poterla mettere in tasca.
Proprio i greci partono meglio alla palla a due, mostrandosi più reattivi, al contrario di una Francia distratta in difesa e che finisce subito sotto 7-0. Collett chiama time out immediatamente ma, dopo 4 punti dei suoi, vede Zisis e compagni mettere un parziale di 8-0 con i canestri di Fotsis e Calathes e il tabellone a recitare 15-4 Grecia. I lunghi francesi vengono fermati dai puntuali raddoppi comandati da coach Zouros e allora serve l’impatto di Nando De Colo dalla panchina per limitare l’emoraggia, con la Grecia che prova allora la zona e termina il primo quarto avanti 17-14.
Parker innesca i compagni con il penetra e scarica in apertura di seconda frazione, mentre la Grecia, con Fotsis e Bourousis in panchina, perde i suoi riferimenti. Nonostante tutto, il piano partita greco riesce: ritmo controllato, attacchi a metà campo e nessun contropiede per i levrieri francesi. Nicolas Batum è quello che soffre più di tutti (solo 2 punti all’intervallo), ma in generale ci sono troppe palle perse per la Francia. Bourousis segna ancora, De Colo mette 12 punti con 5/6 dal campo all’intervallo (il resto della squadra è a 5/18 per 15 punti) e così si va al riposo sul 31-27 per la Grecia.
Ricomincia la partita e Noah deve uscire per un colpo al naso. Sembra la possibile svolta per la Grecia, con Bourousis, fino a lì dominante contro il lungo dei Bulls, che potrebbe fare il proprio comodo. E invece, dopo un canestro da due punti per il 39-32 Grecia, stacca la spina e omette completamente la difesa su Alì Traorè, entrato in sostituizione di Noah. Il lungo ex Virtus Roma mette 4 punti di grande aiuto per i suoi che restano in scia e, anzi, vedono la Grecia bloccarsi totalmente in attacco, così che Parker va a impattare a quota 40, prima di una tripla di Calthes che fissa il 43-40 della terza sirena.
E’ l’ultimo sussulto greco. Il quarto periodo si apre con un canestro da due di De Colo e contemporaneo fallo lontano dalla palla di Bramos che lascia il possesso ai francesi, bravi a sfruttarlo al massimo, con Batum che segna da 3, pareggia la partita e si prepara a un ultimo quarto di livello superiore. Parker mette altri 4 punti con invenzioni personali. Primo vantaggio francese (49-45) e time out Zouros.
Koufos trova l’unico guizzo della sua partita, ma nel frattempo la marcatura di Pietrus sta mettendo fuori partita Fotsis, al contrario di Parker, più che mai sul pezzo con altri due canestri che, assommati a un’altra tripla di Batum, significano 56-50 Francia. Sembra finita, anche per via delle percentuali pessime della Grecia dalla lunga distanza (3/21 alla fine), ma rientra Bourousis che segna da due, prima che due falli inutili di De Colo e Diaw a rimbalzo regalino quattri tiri liberi ai greci.
Lì, però, le mani dello stesso Bourousis e di Fotsis tremano: 1/2 per entrambi e aggancio fallito (56-54, Francia). E’ il momento di Nicolas Batum che, marcato dal più piccolo e lento Vasiliadis segna 4 punti di pregevole fattura mettendoci in mezzo anche la stoppata sulla penetrazione di Calathes. E’ il sipario sulla partita, con i liberi finali di De Colo che fissano il punteggio.
Giocatori NBA in campo: 18 punti, 5 rimbalzi, 3 assists ma anche 4 perse per Tony Parker, 15 punti e 3/4 da 3 per Batum, 5 punti (1/8 al tiro) e 8 rimbalzi per un Noah letteralmente rullato da Ioannis Bourousis, 0 punti con un solo tiro tentato per uno spento Boris Diaw, solo 4 minuti per Kevin Seraphin. Nella Grecia discreta presenza di Kosta Koufos che mette 5 punti in 11 minuti.
Cestista, baskettaro, appassionato della palla a spicchi, fedele adepto del parquet.
Nato a pane e Danilovic, cresciuto a tarallucci e Ginobili, ho sviluppato col tempo un’insana passione per il basket a stelle e striscie e i Denver Nuggets, aggiungendo poi con calma interesse vivo per Football Americano (San Francisco 49ers) e Baseball (San Francisco Giants). Scrivo per diletto. Parlo a volte, a sproposito, su Radio Playit.