La quattordicesima giornata del campionato NCAA di football americano non è stata una come le altre, pur facendo parte della regular season come tutte le giornate disputate fino ad ora. Infatti quella appena conclusa è stata la rivalry week, ossia la settimana delle rivalità. Per questo motivo abbiamo visto incontri come Georgia contro Georgia Tech, Texas contro Texas A&M, Arizona State contro Arizona e via dicendo. Una delle rivalità più accese, soprattutto negli ultimi anni, è quella tra Michigan e Ohio State, che per l’ennesima volta ha regalato una grande, inaspettata, sorpresa.
Come mostra il risultato finale, 13-10 per i Wolverines, la partita non è stata ricca di emozioni. Ohio State accusa di un po’ di ingenuità nell’aver decisamente sottovalutato l’avversario, che tutti avrebbero dato per scontato uscisse da questa sfida con uno storico di 6-6, ma che invece ne è uscito con un 7-5. Il match si può condensare tranquillamente nel primo tempo, dove un intercetto della difesa dei Wolverines porta ad un TD del RB Mullings, seguito da un Field Goal sbagliato da Ohio State, che sul risultato finale fa tutta la differenza del mondo. Un TD di Smith porta il risultato prima di metà partita sul 10-10 e nel terzo quarto un altro field goal mancato da Ohio State dal suo kicker Fielding comincia a far presagire sensazioni non buone.
Il terzo e l’ultimo quarto sono stati ricchi di intercetti da una parte e dall’altra, il risultato riesce a smuoversi solo con un field goal a 45 secondi dalla fine da parte di Michigan. Per confermare la grande rivalità che scorre tra queste due squadre basti osservare la grande rissa post partita e le multe da 100 mila dollari a entrambe le squadre proprio per questo motivo.
12 partite, 12 vittorie. Questo è quello che invece il tabellino di Oregon mostra. Contro Washington, per l’ennesima volta, non c’è stata storia. I Ducks vincono per 49-21 con un ottimo Dillon Gabriel che rispetto alle recenti uscite è stato più coraggioso ed efficace, nonostante questo sia forse il periodo in cui rimanere più cauti in vista dei playoff. Come sempre ad essere protagonista è il reparto di corsa, che domina la scena con 4 TD portati a casa da 3 RB diversi, tra cui Jordan James, che con il dodicesimo e tredicesimo TD stagionale migliora il suo score della scorsa stagione, quando si era invece fermato a 13.
Un’atmosfera altrettanto da brividi è stata quella nel Lone Star State, sto parlando quindi dell’accesissima rivalità tra Texas e Texas A&M, quest’ultimi ventesimi nel ranking e nei pronostici non molto lontani dall’avere la maggioranza di essi. Il primo tempo però è stato un totale assolo dei Longhorns, che chiudono in vantaggio alla metà per 17-0, grazie ai TD di corsa di Arch Manning (nella sua unica azione della partita!), QB di riserva, e di ricezione di Jaydon Blue.
Il secondo tempo, al contrario, è stato uno dei più brutti dei Longhorns di tutta la stagione: 0 punti segnati, un intercetto della difesa di Texas A&M che finisce in TD e rischia di rimettere in piedi la partita degli Aggies e un altro intercetto che per fortuna dei Longhorns non viene sfruttato per nulla da A&M. La difesa di Texas, per loro fortuna, si ricorda dell’importanza di questa partita e riesce a fermare un’azione offensiva di Texas A&M in redzone e a ottenere un recupero su fumble degli Aggies a un minuto dalla fine che chiude definitivamente i conti. 17-7 il risultato finale.
La partita più pazza della giornata, e forse anche dell’anno, è stata quella disputata tra Georgia e Georgia Tech. Come faccio a dimostrarlo? Se dicessi che Georgia per vincere ha dovuto aspettare 8 tempi supplementari? Questo è proprio quello che è successo, dopo che i Bulldogs hanno eseguito una rimonta insperabile racchiusa nell’ultimo quarto di gioco, dove hanno realizzato 3 TD cruciali per portare la partita a quello che si pensava sarebbe stato un solo over time.
Pur essendo la maggior parte di essi solo tentativi da 2 punti- quello che prevede il regolamento in caso di parità anche dopo il primo tempo supplementare se entrambe le squadre sono riuscite a realizzare un TD e la conversione- la tensione è arrivata alle stelle, con tutti gli spettatori che si chiedevano quanto ancora a lungo sarebbe durata la partita. La corsa di Nate Frazier nell’ottavo tempo supplementare e l’errore invece di Georgia Tech consegna ai Bulldogs una vittoria mozzafiato, che se non fosse arrivata avrebbe messo in serio rischio la loro stagione, considerando soprattutto l’impegno di settimana prossima contro Texas nel SEC Championship Game.
Negli altri impegni del Rivalry week Boise State batte Oregon State per 34-18, Penn State passeggia 44-7 contro Maryland e Notre Dame affonda USC per 49-35. Miami perde contro Syracuse in un match cruciale per i playoff, che ora sono sempre più lontani. Tennessee batte Vanderbilt per 36-23. SMU, di cui troppo poco si è parlato, vince 38-6 contro California. Indiana abbatte e domina 66-0 contro Purdue.
Il nuovo ranking dopo la week 14
Oregon rimane in vetta, a seguire però guadagnano posizioni Texas, Penn State, Notre Dame, Georgia e Tennessee. Ohio State, dopo la figuraccia contro Michigan, finisce in settima posizione. SMU, Indiana e Boise State chiudono la top 10. Crollo totale per Miami, ora invece in 14. Nuove squadre nel ranking di questa settimana Syracuse, al numero 23, e Memphis, al numero 25.
Cosa riserva la week 15?
La week 15 è la giornata dei Championship Game delle varie conference, quindi solo le prime due squadre per ogni conference scenderanno in campo. Per il titolo della AAC si sfideranno Army contro Tulane; per l’ACC ci saranno invece SMU contro Clemson; per la Big 12 si incontreranno Arizona State contro Iowa State; per la Big 10 invece battaglieranno Oregon e Penn State (ore 2 nella notte tra sabato 7 e domenica 8 dicembre); per la Conference USA si sfideranno Jacksonville State e Western Kentucky; per la MAC si opporranno Miami (OH) contro Ohio: per la Mountain West UNLV andrà in Idaho per giocare contro Boise State; per la SEC, forse la più attesa nonostante vada in scena anche Oregon contro Penn State, Texas contro Georgia (ore 22 italiane di sabato 7 dicembre) e infine per la SBC Marshall e Louisiana.
Studente in “Scienze della comunicazione”, grande appassionato di NFL dal 2020 e scrittore nel tempo libero. Amo gli Stati Uniti, per questo motivo ho dedicato un blog personale (@ParlandodiUSA) a scrivere articoli su questo splendido paese.