Solamente tre giornate di questo nuovo e imprevedibile campionato di football americano universitario son passate, eppure di sorprese già ce ne sono state, e tante ce ne saranno. Una è arrivata dalla partita tra Georgia e Kentucky, non tanto per l’esito finale ma quanto per il fatto che i Bulldogs abbiano dovuto aspettare ben tre quarti di partita per segnare il loro primo (e unico) touchdown dell’incontro. Fortunatamente per loro a fare la differenza, in positivo, è proprio stato questo. La corsa del running back Branson Robinson regala la vittoria a Georgia che soffre estremamente l’accuratezza difensiva di Kentucky e la loro perseveranza nel cercare di portare allo stremo le energie degli ospiti. Kentucky ha fatto una partita di sacrificio, non di eccellenza, soprattutto di costanza, realizzando un field goal per ogni quarto e “accontentandosi” di ciò. Georgia, dopo un primo tempo al quanto disastroso e a tratti irriconoscibile, vince di un soffio per 13-12.
Tutto è bene quel che finisce bene quindi? Non proprio, perché Georgia per questa vittoria molto sudata perde il primo posto nel ranking a favore dell’università del Texas, decisamente più convincente e dominante nella prestazione di sabato. Tifosi e coach dei Bulldogs non possono certo dormire sogni tranquilli, nonostante il 3-0 nel loro tabellino, soprattutto guardando il calendario delle partite che verranno. L’impegno della prestazione di sabato non potrà essere sufficiente con Alabama, tantomeno con Texas e le rampanti Ole Miss e Tennessee. I Bulldogs si fermano il prossimo weekend non avendo nessuna partita in programma, con l’occasione sarà necessario riorganizzare le idee e arrivare nella miglior forma possibile contro Alabama.
Ad aprire in grande stile la giornata di sabato è stata invece Alabama che, senza troppa fatica, supera per 42-10 Wisconsin, in un incontro comunque affascinante e dall’esito non totalmente scontato. Jalen Milroe guida i suoi ad una emozionante vittoria che porta ad alcune necessarie considerazioni.
La prima è che Alabama può finalmente tornare a giocarsela per il titolo NCAA, le carte in tavola ci sono tutte, a cominciare da una offense completa in tutti i settori, sia di corsa che di lanci. Di quest’ultimo in particolare non si può non sottolineare ancora una volta la straordinaria prestazione del giovanissimo 2007 Ryan Williams, che ottiene più yard ricevute di tutti i suoi compagni di reparto con 4 ricezioni. La seconda, collegata alla prima, è che per tornare a regnare serve prima osservare come la squadra, ricca di giovani talenti e gamba nelle azioni di attacco, reagisca ad incontri più tosti. Oltre a quello con Georgia, già citato, ci saranno anche Tennessee e Missouri, che stanno facendo molto bene in queste prime partite del 2024.
Texas, nel mentre, dopo la prova di forza coi campioni in carica, vince e stravince ancora contro UTSA per 56-7. Protagonista della giornata, a sorpresa, non è però Quinn Ewers, che purtroppo si è infortunato nella prima parte di partita con uno stiramento all’addome, un infortunio particolare che secondo i medici andrà valutato settimana per settimana. A subentrargli in partita e a prendere il suo posto da titolare almeno contro UL Monroe è Arch Manning, freshman QB di riserva che si è fatto subito notare non solo per il suo cognome, essendo nipote di Peyton e Eli Manning, ma anche per la sua coraggiosa prestazione in campo. Battere i Roadrunners non era certamente un’impresa ai nastri di partenza, ma ritrovarsi senza il QB1 avrebbe potuto certamente causare scompiglio all’interno della offense dei Longhorns. Dopo 2 TD lanciati da Quinn Ewers, entra però Manning e ne fa 5, di cui 4 lanciati e uno di corsa (e che corsa, da ben 67 yard).
Ole Miss continua a vincere con prestazioni di livello elevato e questa volta a trovarsi contro di loro sono stati i Demon Deacons di Wake Forest, travolti per 40-6 dagli ospiti. Migliori di giornata per i rossi il running back Henry Parrish Jr con 133 yard corse conditi con 2 TD e il ricevitore Tre Harris che senza TD si porta a casa 10 ricezioni e 94 yard, oltre che essere uno dei soggetti più presenti nella offense dei Rebels.
Molto divertente e più combattuta è stata la partita tra Boston College, che sorprendentemente si era ritrovata nella top 25 del ranking dopo la week 2, e Missouri, che fino a sabato era in uno stato di forma eccezionale, avendo subito fino a quel giorno nessun punto e blindando il risultato subito nelle prime battute dei primi due incontri. Il livello si è evidentemente alzato in questa giornata e Missouri, nonostante torni a casa con un’altra vittoria, riesce a rimontare Boston solo alla fine del secondo quarto. Ottima prestazione del QB dei Golden Eagles, Thomas Castellanos, fino al momento della rimonta, poi superata solamente da quella del suo rivale di reparto Brady Cook. Missouri, nonostante abbia dimostrato i suoi limiti in questa partita, rimane una squadra da tenere assolutamente in conto per la corsa ai playoff e, chissà, anche per qualcosa di più. Risultato finale 27-21.
Chi di problemi e limiti ne ha avuti totalmente zero in questa giornata è stata Tennessee, che travolge e demolisce Kent State sotto qualsiasi punto di vista, vincendo per 71-0. Il dato curioso è che di questi 71 ben 65 vengono messi a tabellino nel primo tempo, una statistica da capogiro frutto di un ritmo folle nella offense dei Volunteers. Nel corso del match hanno trovato spazio per giocare sia il QB2 che il QB3, dopo che il risultato era già ampiamente blindato. Super protagonista nella offense il reparto di corsa, e ancora più nello specifico il running back Dylan Sampson, con 101 yard corse e soprattutto 4 TD.
Tra gli altri risultati delle squadre protagoniste di questo campionato c’è la vittoria di Oregon contro Oregon State per 49-14, in un derby accesissimo e per buona parte anche combattuto. Miami passa per 62-0 contro Ball State e continua la sua striscia positiva. L’altro derby tra Utah e Utah State vede protagonisti vincitori i primi, col risultato di 38-21. Oklahoma e Oklahoma State continuano a vincere senza particolari problemi, ora bisogna però vedere il loro rendimento con squadre di un grado più elevato. Michigan, squadra vincitrice dello scorso anno, si riprende discretamente vincendo contro Arkansas State per 28-18. Anche Notre Dame ritorna in carreggiata dopo la figuraccia con con Northern Illinois.
Il nuovo ranking dopo la week 3
Georgia cede lo scettro a Texas, che sale al primo posto. I Bulldogs si accontentano, per ora, del secondo. Ohio State, non avendo giocato, rimane in terza posizione, a seguire sempre Alabama e Ole Miss. Tennessee sale al 6 scavalcando Missouri. Miami mette la freccia e supera Oregon e Penn State. In fondo, troviamo come nuove entrate Illinois, al posto numero 24, e Texs A&M subito a seguire. Per vedere il nuovo ranking completo ecco il link.
Cosa riserva la week 4?
Dopo aver saltato la partita della week 3 ritornano in campo Ohio State- contro Marshall- e Clemson- contro NC State. Entrambe giocheranno sabato alle 18 ore italiane. Più tardi giocheranno Penn State contro Kent State e USC contro Michigan, match che si prospetta molto interessante e decisivo per capire le reali possibilità di playoff di questi due team. Alle 22 giocheranno Utah e Oklahoma State, numero 12 contro numero 14. Missouri ospiterà Vanderbilt e Miami andrà a giocare in casa di South Florida. Nella notte italiana tra sabato e domenica giocheranno Tennessee, Ole Miss e Texas. Riposano Georgia ed Alabama in vista del loro scontro la settimana dopo ancora.
Studente in “Scienze della comunicazione”, grande appassionato di NFL dal 2020 e scrittore nel tempo libero. Amo gli Stati Uniti, per questo motivo ho dedicato un blog personale (@ParlandodiUSA) a scrivere articoli su questo splendido paese.