I Michigan Wolverines sconfiggono i Washington Huskies 34-13 e tornano a vincere il campionato nazionale a 26 anni di distanza da quel Rose Bowl 1998 che li aveva coronati campioni per l’ultima volta. Vincono il Natty, così è chiamata la finale che decreta il vincitore, dopo una perfect season di 15 vittorie e nessuna sconfitta, macchiata solamente dallo scandalo dei presunti segnali rubati dalla sideline, che tuttavia non è mai stato provato.

È la vittoria di Jim Harbaugh, un Coach con la maiuscola che però aveva sempre steccato nella sua carriera nelle partite importanti, come l’indimenticabile Super Bowl XLVII in cui i suoi San Francisco 49ers vennero sconfitti dai Baltimore Ravens guidati da suo fratello John Harbaugh. Inoltre prima di questa stagione Jim era riuscito a portare i Wolverines ben due volte al College Football Playoff (parliamo della nuova formula in vigore dal 2014 in cui si qualificano 4 squadre), ma entrambe le volte uscì sconfitto in semifinale.

Ciononostante Michigan ha dimostrato la sua grandezza e soprattutto la sua forza sin dall’inizio della stagione, sempre lottando per il primo posto nell’AP Top 25 con i Georgia Bulldogs di Kirby Smart, due volte campioni in carica. Poi con la sconfitta di Georgia al Sec Championship Game contro gli Alabama Crimson Tide, Michigan è diventata la numero 1 al termine della regular season ed è volata in semifinale al Rose Bowl proprio contro la squadra di Nick Saban, che aveva sbattuto fuori dal CFP i favoritissimi per il three-peat, riuscito nella storia del football collegiale solo all’University of Minnesota nel triennio 1934-35-36.

Michigan ha vinto, non senza patemi, la semifinale al Rose Bowl all’overtime contro la squadra guidata dal QB Jalen Milroe, fermato a un paio di yard dal touchdown del pareggio nell’overtime dalla difesa dei Wolverines.

Al Championship Game i Wolverines si sono ritrovati i Washington Huskies, campioni del Sugar Bowl in semifinale a New Orleans contro Texas, guidati da quello che considero uno dei tre passatori più puri che il college football abbia visto negli ultimi anni, Michael Penix Jr, secondo nelle votazioni per l’Heisman Trophy e al suo ultimo anno collegiale prima del draft (tra i tre, gli altri due sono Joe Burrow e CJ Stroud).

Alla vigilia, il National Championship Game 2024 vede scontrarsi due filosofie di football opposte: Michigan predilige le corse, grazie all’estro e al talento dei RB Blake Corum e Donovan Edwards, mentre Washington predilige i lanci di Penix Jr, che ha un’intesa straordinaria con il suo trio di ricevitori Odunze-McMillan-Polk. Perciò le chiavi difensive sono diametralmente opposte: i Wolverines saranno impegnati molto in secondaria in difesa sui passaggi, mentre gli Huskies in difesa sulle corse.

Si gioca al NRG Stadium di Houston e il primo drive dei Wolverines è subito vincente con la corsa da 41 yard di Edwards per il primo touchdown della partita, causato da un grave errore della difesa sulla corsa da parte di Washington. Invece nel drive di apertura degli Huskies, la difesa di Miochigan tiene fino alla redzone e Washington è costretta ad accontentarsi del field goal di Grady Gross. Successivamente la difesa di Washington commette un altro errore e Donovan Edwards segna il secondo TD di serata dopo una corsa di 46 yards: 14-3 Michigan al termine del primo quarto.

La secondaria di Michigan lavora splendidamente e il secondo drive degli Huskies si conclude con un punt, mentre il successivo dei Wolverines con un field goal di James Turner per il 17-3. Washington non può pensare di rimanere in partita senza l’attacco guidato da Penix che finalmente produce un drive da 11 azioni che si conclude con il touchdown di Penix per Jalen McMillan quasi allo scadere prima dell’Halftime: 17-10, gli Huskies sono vivi.

Il secondo tempo si apre con una vittoria di entrambe le difese sugli attacchi e i due drive si concludono con un field goal per parte: 20-13, ancora con un TD di distanza. Mentre il quarto periodo è la svolta della partita: Michigan domina nel running game con Blake Corum mette a segno il suo primo TD su corsa della partita, con invece Washington che è clamorosamente bloccata in attacco con un Penix Jr irriconoscibile. Fallito l’ennesimo drive al quarto down, i Wolverines chiudono ogni discorso a 3 minuti dalla fine con il secondo TD di Blake Corum, che verrà nominato MVP offensivo della partita dopo una prestazione da 21 portate e 134 yard corse, oltre ai due TD realizzati. J.J. McCarthy, QB di Michigan chiude con soli 10 completi, alcuni di questi fondamentali per trovare primi down quando la difesa di Washington si adeguava al running game dei Wolverines.

Michigan vince l’ultimo titolo nazionale con la formula attuale del College Football Playoff, in vigore dal 2014 come detto prima, perché dalla prossima stagione potranno qualificarsi ai playoff ben 12 squadre con una formula più complessa ma che aumenta l’imprevedibilità già alta del college football.

Ultima chicca: i Michigan Wolverines diventano il secondo programma della Big 10 a vincere 15 partite in una stagione dopo i Chicago Maroons… nel 1899.

2 thoughts on “I Michigan Wolverines sono campioni NCAA dopo 26 anni

  1. Capisco poco o nulla del sistema che regola il football universitario, ma sono contento per Harbaugh: chissà se ora che ha vinto non si decida a tornare in Nfl…

    • Magari un giorno scriverò un articolo per spiegare il sistema del College Football e soprattutto della nuova formula dei Playoff che dalla prossima stagione includerà 12 squadre, invece che 4. Per quanto riguarda Harbaugh è quasi sicuro che torni in NFL (destinazione LA sponda Chargers…? Può essere)

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