Alla week 3 fra le super favorite della vigilia c’è chi già vanta certezze assodate e chi invece deve iniziare a rivedere molte cose.
E’ il caso di Nick Saban e Alabama, reduci dal viaggio nell’infernale caldo texano, dove anziché rispettare il differenziale di 20 punti assegnato loro dalle odds l’hanno spuntata faticando sette camicie, nonostante il qb avversario, Quinn Ewers, abbia lasciato la contesa nel primo quarto.
Le troppe penalità (15, il massimo sotto Saban), col linebacker Will Anderson Jr eccessivamente duro, la linea offensiva di Eric Wolford sovente in falsa partenza sulla pressione del front seven a tinte Longhorns e una scarsa protezione di Young (2 sack e 12 dropback) sono problematiche che se ripetute contro Arkansas (10) e Tennessee (15) risulterebbero disastrose.
In secondaria inoltre, l’appeal dell’LSU All American Eli Ricks è già scemato, mentre l’apporto dei veterani Hellams e Battle e gli skillset dei talentuosi Khyree Jackson e McKinstry non hanno soddisfatto, come si appura dalle quasi 9 yard concesse a ricezione per 300 totali: numeri pessimi!
La sicurezza – as usual – su cui ripartire e viaggiare spediti prende le sembianze di Bryce Young, former Heisman nonché uomo clutch indiscusso del panorama collegiale, a cui affiancare le corse dei junior Gribbs e McClellan, ottime valvole di sfogo offensive.
Notre Dame, quinta piazza nel preseason ranking, è ora addirittura fuori classifica! La devastante sconfitta con Marshall, oltre ad essere l’upset di giornata, ha drammaticamente messo in luce le difficoltà dei Fighting Irish a muovere le catene.
Marcus Freeman avrà di che lavorare, visto che a parte Styles e il TE Mayer nessuno sta dando segni di vita in attacco, col ragazzo under center 85° in qb rate.
Il nuovo DC Al Golden e l’head coach dovrebbero consolarsi per il prosieguo con una difesa tradizionalmente arcigna, formata dai plausibili NFL star Hart e Clarence Lewis agli angoli, il junior da Northwestern Brandon Joseph nonché sostituto di Kyle Hamilton nelle retrovie, e soprattutto il LB JD Bertrand nel front seven, posizione che in questi lidi ha fatto storia.
Chi viaggia invece spedito è Kirby Smart coi suoi Bulldogs, campioni in carica, adesso leader del ranking AP e schiacciasassi offensivi e difensivi (82 punti a 3 fra Oregon e Samford). Molti profili top sono ovviamente dipartiti ma un programma scolastico elite riesce sempre a mantenersi al vertice, seppur non possedendo un futuro hall of famer nello spot di quarterback: lo starter Stetson Bennett da 174 RTG per 10 yard di media a passaggio. Alle sue spalle il sophomore Carson Beck è pronto a prenderne l’eredità.
L’eccellenza è nel comparto tight end, grazie a Bowers e Darnell Washington, in attesa di ammirare le gesta del predestinato Arij Gilbert, a cui accoppiare l’esperienza dei ricevitori McConkey e Adonai Mitchell, responsabili di 60 prese combinate. La perdita dei prodigi White e Cook non sta poi finora precludendo performanti attività via terra, grazie al senior McIntosh e al mastodontico Kendall Milton, mentre la O-Line evita sack e perdite di terreno più di tutti (sesta e terza nella nazione).
Ancor più miracoloso sembrerebbe il rimpiazzo di top D-Men quali Cine, i due Walker, Davis e Dean, ma in Georgia procacciare nuovi talenti e dominare lo score difensivo e proteggere la red zone è prassi: occhio dunque alle possibili top draft pick Jalen Carter nella linebacker room, Zion Logue quale rapido tackle e l’animalesco Tramel Walthour sulla linea, e l’esperienza in secondaria di Tykee e Christopher Smith.
Ohio State rispetto alla pre vigilia ci sembra un filino sotto Georgia e Alabama, dato che ad un attacco pazzesco non abbina prestazioni difensive costanti. L’offense dei Buckeyes è stata lo scorso anno la migliore del pianeta, prima in segnature e sul podio per passaggi e conversione terzi down, ed ora sembra che il junior CJ Stroud sia pronto a sbocciare definitivamente sulle orme di Justin Fields, seppur senza possederne la stessa abilità a fuoriuscire dal pocket. Noi ci sbilanciamo segnalandolo prima scelta fra i quarterback 2023 nonché front runner per l’Heisman assieme a TreyVeon Henderson, spettacolare halfback da 214 libbre!
Tale combo fa paura, specialmente perché protetta da una linea insuperabile, coi futuri tackle NFL Paris Johnson e Dawand Jones e da Wyper al centro! Se in fiducia e sebbene finora ai margini importante si potrebbe palesare il rientrante Smith-Njigba, pure se la voce grossa la stanno adesso facendo Harrison Jr e il talentuoso Egbuka, veri eredi attuali di Wilson e Olave, fautori di 5 td e 500 iarde di ricezione.
La differenza fra una campagna vincente e una positiva ma perdente sta nel livello di crescita del 4-2-5 difensivo, in secondaria e nella run defense, sperando dopo l’addio a Garrett nella conferma al top di Eichemberg (LB da già 14 tackle e 2 sack), del weak Chambers e nei progressi del big man Vincent, di Tuimolau e Zach Harrison, affidabili elementi di una linea coriacea e profonda. Denzel Burk è il CB garanzia, ma è alle safety Proctor e l’ex Oklahoma State McCalister a cui si chiede di alzare l’asticella e conseguire l’iniziale grado raggiunto da Ronnie Hickman, 98 tackle l’anno passato e tuttora a 7 in due match.
Chiudiamo con Clemson, sempre pericolosa ma abbastanza lontana dalle recenti eccellenze offensive con Lawrence, Etienne e Watson in regia. Il sostituto di Trevor, DJ Uiagalelei, nonostante una discreta esperienza e un buon anno da backup, ha fallito la stagione – quella scorsa – della consacrazione, e perciò il futuribile star recruit Cade Klubnik potrebbe eventualmente trovare già parecchio spazio.
Incertezza dunque non da poco nel ruolo più importante del football, soprattutto se via ground non si riscontrano plausibili garanzie nell’ancora acerbo Shipley, anche perché il gruppo ricevitori sebbene non eccezionale ha una lunghezza impressionante grazie a Davis Allen (TE) e ai WR Beaux Collins, EJ e Antonio Williams e il senior Joseph Ngata, 350 yd divise in portate pressochè uguali.
In difesa invece Clemson spicca tuttora, annoverando fra i tanti prospetti già pronti Breese (DT), l’ALL-ACC Xavier Thomas, la safety sophomore Mukuba, il run stopper Tyler Davis e il pass rucher Myles Murphy: gente da titolo nazionale!
“Malato” di sport a stelle e strisce dagli anni 80! Folgorato dai Bills di Thurman Thomas e Jim Kelly, dal Run TMC e Kevin Johnson, dai lanci di Fernando Valenzuela e dal “fulmine finlandese”. Sfegatato Yankees, Packers, Ravens, Spurs e della tradizione canadese dell’hockey.