Georgia e Alabama si contenderanno il titolo nazionale del prossimo 11 gennaio al Lucas Oil Stadium di Indianapolis, conclusione scontata di un anno alla fine privo di sorprese, che accompagna pertanto le due compagini più forti e complete all’appuntamento decisivo!
I Bulldogs hanno dominato la stagione regolare prima di capitombolare – as usual – sotto le grinfie dei Crimson Tide nel SEC Championship, perdendo così oltre alla fiducia in se stessi anche il ranking AP primario! La splendente vittoria per 34-11 su Michigan in semifinale, ha invece poi riportato Kirby Smart e i suoi ragazzi in auge e sicuri dei propri mezzi, pronti perciò a concludere la siccità da titolo nazionale datata 1980 e togliersi di dosso quel fardello chiamato Nick Saban, sì mentore dell’head coach di stanza in Georgia, ma altresì vera e propria nemesi contro la quale cozzare in ogni gara determinante!
Alabama è habituè di tali prosceni nonché campione in carica ed inoltre in striscia attiva di 7 W verso i rivali di Athens, ma l’approdo al palcoscenico finale non ha stavolta impressionato come al solito, nonostante la sopracitata vittoria del SEC e quella schiacciante seppur scontata coi sorprendenti Bearcats, dove quel satanasso che prende il nome di Brian Robinson Jr ha fatto il bello e il cattivo tempo!
Tutto ciò ha spinto quindi le odds a stelle e strisce a un insolito equilibrio che sprona persino molti critici e analisti a puntare il dollaro d’avanzo sui Bulldogs!
Critiche importanti le hanno subite soprattutto le due linee, allorquando Arkansas performò ben 35 punti, Texas A&M fece l’upset l’8 ottobre e Florida, LSU e Auburn nell’Iron Bowl hanno portato alle conte due sfide sulla carta abbordabili! L’attacco ha però incantato proprio contro Georgia, demolendo una difesa elitè – 9.6 pt per game, prima su 130 – con 41 punti e 536 yards, mentre l’altro lato del campo ha messo il lucchetto a Cincinnati, costringendola alla miseria di soli 2 drive da più di 6 yd! Come a dire, quando c’è da fare sul serio Alabama cambia marcia!
Senza Clemson il record da 7-2 di Saban (6 volte qui in Alabama) per il campionato nazionale sarebbe immacolato, le sue squadre hanno vinto 3 degli ultimi 5 tornei e hanno raggiunto i CFP 7 volte su 8, ha un primato coi Tide di 178-24 e nella FBS 296-66-1 totale, numeri da più grande allenatore collegiale all time, ai quali annettere il 9-2 su UGA, seconda miglior percentuale di sempre con almeno 5 sfide incrociate dal 1978, dietro soltanto ad Urban Meyer.
Smart viene da un dignitoso 65-15 come capo allenatore, 4 East Division su 5 portate a casa, il gagliardetto della SEC alla seconda stagione e un perentorio 2-0 nelle semifinali CFP: non manca dunque che sconfiggere il team per il quale offrì i servigi da assistent coach dal 2007 al 2015 per perfezionare un egregio curriculum!
La retroguardia a tinte Bulldogs è il fiore all’occhiello di questa tornata, con non più di 17 punti concessi in regular season, e come già si era potuto comprendere agli albori contro i Tigers, quando Christopher Smith, safety dalla classe innata sebbene un po’ forastica (espulsa per targeting nella semifinale) aveva riportato un intercetto in endzone per l’unico td di giornata!
Fra l’altro gli acciacchi costanti di JT Daniels hanno promosso il backup qb Stetson Bennett a regista titolare, sfortuna rivelatasi poi manna dal cielo, viste le performance del senior in precisione (177.6 rate), efficienza e mobilità (283 yd fuori dalla tasca), assieme all’ottima accoppiata via ground Zamir White/James Cook, responsabili di più di 1400 iarde combinate in 14 partite.
Oltre all’intero front seven occhio a Brock Bowers, matricola terribile e TE micidiale e imprendibile, ed a Jamaree Salyer e Warren McClendon, offensive linemen ai quali si chiede di fermare Will Anderson Jr, probabilmente il miglior prospetto atteso in campo, inarrestabile LB da 17,5 sack annuali e leader di lega con 34.5 tackle for loss.
Sarà questo certamente uno dei matchup che può spostare gli equilibri, assieme a quello fra Jameson Williams, coadiuvato da Ja’Corey Brooks e Slade Bolden, e la secondaria Bulldogs, spada di Damocle per Smart vista la discontinuità e i numerosi malanni stagionali e dunque punto debole individuato da Saban per consentire a Bryce Young di performare profondo.
A proposito di infortuni, non sarà purtroppo della contesa John Metchie per un recente grave problema al ginocchio!
“Malato” di sport a stelle e strisce dagli anni 80! Folgorato dai Bills di Thurman Thomas e Jim Kelly, dal Run TMC e Kevin Johnson, dai lanci di Fernando Valenzuela e dal “fulmine finlandese”. Sfegatato Yankees, Packers, Ravens, Spurs e della tradizione canadese dell’hockey.