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– WYOMING COWBOYS

L’associazione Wyoming-football di alto livello non è banale, soprattutto se si inseriscono nella discussione argomenti come la posizione ed il clima dello stato, ma analizzando un po’ la situazione si scopre un college che nel 2011 ha festeggiato la centesima stagione di FBS e che negli anni ha goduto di buoni momenti di prosperità (tra gli anni ’50 e  ’60 ed a seguire dal 1988 al 1998) con diverse apparizioni in ranking e Bowl. Alla terza stagione di coach Craig Bohl (uno dei più grandi coach FCS del recente periodo, primo creatore del miracolo North Dakota State) i Cowboys si presentavano alla sfida contro Boise State con un record di 5-2 ma, seppur imbattuti in Mountain West, non sembravano avere grosse chance contro i più quotati rivali. Ed invece dopo aver subito le prime due segnature della partita ed essere andata sotto per 14-0 prima e 21-7 poi, Wyoming ha saputo recuperare fino al pareggio 28-28, con un TD pass del QB Josh Allen per il WR Tanner Gentry, e poi vincere tramite una safety causata da un fumble del QB di Boise State, Brett Rypien, provocato dal LB dei Cowboys Chase Appleby. Questa vittoria sui Broncos (la prima nella storia della squadra) rischia di essere l’upset più clamoroso della storia dell’università di Laramie, pari solo alla vittoria ottenuta, nel 2008, contro Tennessee, a Knoxville, quando sfavorite vittime sacificali (-26 era il margine dei boookmakers) i Cowboys vinsero 13-7. Wyoming è anche leader solitaria della Mountain division e con un record di 4-0 precede Boise State e New Mexico ferme a 3-1: le prossime sfide contro Utah State e UNLV sono molto abbordabili ma il veleno sta nella coda, con le sfide a San Diego State (quasi sicura rappresentante della West division anche al Championship) e proprio New Mexico.

– AUBURN TIGERS

Il Malzahn non muore mai. Dopo il titolo perso nella stagione 2013 contro Florida State i Tigers avevano passato due stagioni opache, concluse con record di 8-5 e 7-6, caratterizzate da un attacco balbettante che non aiutava buone difese. Quest’anno sembrava che la solfa potesse essere simile, che la sconfitta patita contro Clemson potesse essere solo demerito degli altri Tigers e che l’altra sconfitta, contro Texas A&M fosse solo l’inizio di un’altra tribolata stagione di SEC. Ci siamo però dovuti ricredere in massa in quanto da quel 18 settembre Auburn non ha più perso, conquistando l’importante scalpo di LSU, andando a dominare in entrambe le università del Mississippi e schiantando Arkansas con 53 punti di scarto la scorsa settimana. La ricetta è particolare, se ci si rapporta con le stagioni 2010 e 2013 in quanto manca un QB dual-threat dominante come lo erano rispettivamente Cam Newton e Nick Marshall: ci si affida quindi al sophomore della Florida Sean White, chiedendogli di limitare i turnover (ed effettivamente ha solo 2 intercetti in stagione a fronte di 8 TD pass) e lasciare alla coppia di RB “housemade” formata da Kamryn Pettway e Kerryon Johnson, che finora ha prodotto per 1513 yards e 15 TD, il compito di sostenere l’attacco, terzo in nazione sulle corse (con 7 giocatori oltre le 100 yards corse). Solito posto d’onore è meritato dalla difesa, come al solito dominante e ad ora ottava nella nazione con 16 punti subiti di media a partita. Il record di 4-1 mette Auburn anche nella posizione di avere uno shot al titolo della SEC in quanto Alabama e il suo record sono vicinissimi con lo scontro diretto ancora da giocare: nessuno dice che sia facile però già solo il fatto che questi Tigers siano ancora nella lotta a fine ottobre è veramente un segnale incoraggiante.

– APPALACHIAN STATE MOUNTAINEERS

Una rivalità è sempre qualcosa di molto sentito, quale che sia la rivalità e quali che siano i college. Appalachian State e Georgia Southern non fanno eccezione, pur non provenendo nemmeno dallo stesso stato (in quanto i primi sono situati in North Carolina) e la loro rivalità è addirittura soprannominata “Deeper than hate”, tanto per far capire il livello di odio tra le due università: queste si sfidano con continuità dal 1993 ma sono due atenei con grandezze molto simili, che si sono divisi nove titoli FCS nella loro storia e che erano due superpotenze di quel sistema, fino allo spostamento in Sun Belt, anche questo avvenuto neanche a dirlo in contemporanea, nel 2014. L’ultima sfida, giocata in Georgia nello scorso weekend, ha visto la vittoria per 34-10 dei Mountaineers, capaci di rimontare lo svantaggio iniziale di 10 punti e conquistare la vittoria, non permettendo agli avversari un singolo punto per oltre 40 minuti. Tra le prestazioni degne di nota ci sono quelle dei RB Marcus Cox e Jalyn Moore (241 yards e 2 TD totali), del WR Shaedon Meadors e del LB Devan Stringer, autore di due TFL. Con questo risultato la Sun Belt risulta ancora molto interessante, con tre squadre ancora senza sconfitte (Appalachian State, Arkansas State e la sorprendente Troy) che si giocheranno la conference fino in fondo.

 

WORST

– WEST VIRGINIA E BAYLOR

Insieme nell’alto, così nel basso. Le due ex imbattute della Big 12 hanno ottenuto nella stessa settimana la loro prima sconfitta, dicendo così addio ai più importanti sogni di gloria. West Virginia paga, nella sfida contro Oklahoma State, la scarsa vena del QB Skyler Howard, il quale commette tre turnover (due intercetti ed un fumble), e della difesa incapace di arrestare uno dei migliori Mason Rudolph visti finora in stagione con 3 TD su passaggio ed uno su corsa. Baylor, invece, soccombe nella tiratissima sfida contro Texas, andando tre volte sotto nel punteggio (7-14; 14-23 e 21-26) ma recuperando ogni volta e arrivando fino ad un vantaggio di 8 punti a metà quarto quarto. Sembrava che la partita fosse sui binari giusti per i Bears ma prima Shane Buechele trovava Andrew Beck per il TD del 34-32 e poi, a 47 secondi dalla fine, il K di Texas Trent Domingue infilava un FG dalle 39 regalando la vittoria ai suoi. West Virginia e Baylor perdono non solo le rispettive partite, ma anche l’imbattibilità stagionale, sia totale che di conference, e la situazione in Big12 non potrebbe essere più complicata: Oklahoma è 5-0 ma deve ancora affrontare Bears, Mountaineers e Oklahoma State, tutte e tre nei ranking e tutte e tre a diretto contatto con i Sooners avendo una sola sconfitta ciascuna in conference.

– CLEMSON E LOUISVILLE

Clemson ritorna tra i worst per lo stesso motivo per cui ci era già entrata alcune settimane or sono, una vittoria contro avversari decisamente inferiori ottenuta sul fil di lana, ma questa volta è degnamente accompagnata. I Tigers (ce ne sono troppi di Tigers in FBS, comunque) fanno e disfano lungo tutta la partita, concedendo vantaggi e recuperandoli a Florida State, concedendo una prestazione monstre al RB dei Seminoles Dalvin Cook (169 yards e 4 TD) ed arrivando alla vittoria solamente grazie ad una ultima frazione di gioco chiusa con un parziale di 17-6. Clemson, però, non lascia una buona impressione per l’ennesima volta in stagione ma mantiene l’imbattibilità (e questo è già un dato importante alla luce dell’ecatombe che ha colpito in questa week le squadre che erano ancora a 0 sconfitte) ed il terzo posto del ranking. Anche Louisville fatica a venire a capo della sua sfida, contro una Virginia che sta migliorando man mano che la stagione va avanti (la mano di Bronco Mendenhall inizia a farsi notare), ed è particolare vedere i Cardinals giocarsi una partita punto a punto: se si escludono infatti questa partita, la sconfitta con Clemson e la partita con Duke, che però era in pieno weekend di uragano Matthew, lo scarto minimo era di stato di 31 punti. Le due squadre hanno comunque fatto il vuoto nella ACC Atlantic, Clemson è a 5-0 e Louisville a 5-1, e sarà una di queste due ad andare al Championship, che sarà contro North Carolina o Virginia Tech.

– TENNESSEE VOLUNTEERS

Come on, Vols! Cercando qualche paragone o qualche spunto per queste righe su Tennessee ho avuto un lampo nel definirla come la squadra-Tafazzi della SEC: raramente, infatti, si è vista una squadra così propensa all’autolesionismo e quanto successo negli ultimi giorni non fa che confermare questa mia concezione. Iniziata la stagione con 5 buone vittorie consecutive i Volunteers hanno perso la bussola alla sconfitta contro Texas A&M, a cui sono seguite la piallata da Alabama e lo scivolone (24-21 il finale) in casa di South Carolina, squadra che in questa stagione ha ottenuto pochissimi risultati di rilievo e languiva abbastanza tristemente in fondo alla SEC. La notizia peggiore per i Vols è però arrivata lunedì, quando l’HC Butch Jones ha dichiarato in conferenza stampa che il RB Jalen Hurt ha comunicato alla scuola la sua intenzione di trasferirsi: Jones non ha ovviamente dato ulteriori spiegazioni ma presto la notizia è stata accompagnata dalle motivazioni di Hurd, alla sua stagione da junior, di provarsi in un sistema che lo schieri come WR o TE. Hurd, che in questa stagione è stato colpito a ripetizione dagli infortuni e sta facendo fatica a mettere su buoni numeri, ha senza dubbio il fisico per queste posizioni (6”4 per 240 libbre) ma la storia è ancora tutta da scrivere.

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