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– ALABAMA CRIMSON TIDE
Ai Crimson Tide siamo senza dubbio ormai abituati, e le loro prestazioni ogni singola settimana sono spettacoli a cui assistere. Ogni tanto, però, bisogna ricordarsi della loro straordinarietà e la vittoria con Tennessee è l’esempio più lampante di come ciò che per le altre squadre è impresa difficile per Alabama è pura formalità. Un 49-10 contro i Volunteers impressionante per come è venuto, per di più contro una squadra che in stagione aveva dimostrato più volte di non essere mai morta e di saper trovare sempre le soluzioni agli avversari. Quando Tennessee ha provato infatti a ricucire nel secondo quarto, segnando il TD del 14-7, Bama ha riaccelerato immediatamente, segnando nel possesso successivo il 21-7 con una corsa da 45 yards del QB Jalen Hurts e poi dilagando nel terzo e nel quarto periodo. E proprio da Hurts, che è true freshman (la scorsa stagione giocava alla high school), iniziamo la nostra analisi dell’attacco Tide: pur nella sua inesperienza in una serata in cui il gioco su passaggi aveva qualche problema (16/26 per 143 yards e 1 intercetto) il QB ha spaccato la partita con le sue corse, chiudendo con 132 yards e 3 TD in 12 portate; in questo specifico fondamentale Hurts è già a 428 yards e 8 TD (a cui si aggiungono i 9 lanciati). Se Saban può vantare pure un dual-threat QB così efficiente allora gli avversari per questa stagione possono rimanere a guardare (per non parlare dei prossimi anni quando Hurts avrà più esperienza). Finiamo con la difesa, che ad un attacco esplosivo come quello dei Vols ha lasciato le briciole: 11 primi down, 163 yards e a Joshua Dobbs, QB dalle mille risorse, un misero 16/17 per 92 yards e 1 intercetto. Basta?
– I RB DELLA MOUNTAIN WEST
É facile, parlando di Mountain West, farsi venire in mente i due RB più famosi della conference, vale a dire Donnell Pumphrey (San Diego State, 1111 yards e 11 TD in 6 partite) e Jeremy McNichols (Boise State, 775 yards corse e 263 ricevute per 14 TD totali), ma non ci sono solamente questi due nomi ed è impressionante notare la quantità e la qualità di molti backs di questa conference. Nella Mountain division innanzitutto ci sono New Mexico ed Air Force, dove tutto o quasi è corsa, poi Wyoming ha Brian Hill (721 yards e 8 TD), mentre nella West division ci sono Lexington Thomas (UNLV, 601 yards e 8 TD), Diocemy Saint Juste (Hawaii, 583 yards corse e 2 TD) e James Butler (Nevada, 822 yards corse e 223 ricevute per 7 TD totali). In sintesi, tra i migliori 35 RB della nazione ben 6 sono della MW. Per la relativa potenza della conference e delle università è un dato impressionante.
– SAM DARNOLD (QB, USC)
Due indizi erano indicativi, tre sono la prova: i Trojans hanno un QB per il futuro, e da lì si può costruire. Non c’è stato il caso di reclutare troppo lontano, in quanto Capistrano Beach è una cittadina nei sobborghi di Los Angeles ed è qui che USC ha trovato Sam Darnold, altro freshman QB (questa volta redshirt) che tanto bene sta facendo in questa stagione. Dopo tre partite in cui il titolare Max Browne aveva offerto prestazioni piuttosto altalenanti, il coaching staff dei Trojans si è affidato a Darnold e questi ha iniziato a produrre dopo un inizio un po’ stentato nella partita contro Utah e nelle ultime tre sfide (Arizona State, Colorado e Arizona) il nostro ha prodotto 68 completi su 102 tentativi per 995 yards, 11 TD e un solo intercetto. Con questo filotto di 3 vittorie la lotta per la PAC 12 South si rianima, con Utah e Colorado con un record di 3-1 e USC ad inseguire con 3-2 e scontro diretto a sfavore contro Utes e a favore contro i Buffaloes: i primi sembrano avere un calendario più complicato e hanno sempre lasciato qualcosa a desiderare ma capire chi può uscire vincitore da questa competizione è ancora molto difficile.
WORST
– CLEMSON TIGERS
Se questa è una contender ai playoff. Pur ancora con il record imbattuto (7-0) i Tigers continuano a non lasciare buone impressioni ed un dubbio cresce: la vera Clemson è quella dominante e scintillante vista contro Louisville, Boston College e Georgia Tech o quella affaticata e sempre ai limiti della sconfitta vista all’opera contro Auburn, Troy e North Carolina State? Il dubbio permane, anche e soprattutto alla luce della vittoria soffertissima ottenuta contro i Wolfpack, un 24-17 in overtime, per di più arrivato perché gli avversari hanno sbagliato un FG da sole 33 yards a 2 secondi dalla fine. Nell’overtime poi, Deshaun Watson trovava Artavis Scott per il TD decisivo e Marcus Edmond intercettava Ryan Finley in endzone per salvare la baracca, ma la paura è stata tanta e a ciò si aggiunge ancora l’infortunio ancora da valutare del RB Wayne Gallman. Sia ben chiaro: Clemson ha le potenzialità per sconfiggere chiunque in ACC ed è tranquillamente in testa alla Atlantic division, ma Syracuse, Florida State, Pittsburgh e Wake Forest sono tutte squadre che possono approfittare al meglio di una nuova giornata storta dei Tigers.
– PURDUE BOILERMAKERS
Poteva essere solo questione di ore ed infatti la notizia è puntualmente arrivata nella serata di domenica: dopo l’ennesima sconfitta Darrell Hazell, l’HC dei Boilermakers, è stato licenziato dopo tre stagioni ed un pezzo sulla sideline e sostituito fino a fine stagione con il WR coach, Gerad Parker. Hazell, per di più, prenderà una buonuscita di circa 4,5 milioni di dollari. Paradossalmente Hazell esce di scena nel bel mezzo della sua miglior stagione da quando è nell’università di West Lafayette, Indiana, in quanto il corrente record di 3-3 era spettacolare se confrontato alle stagioni da 1, 3 e 2 vittorie con cui aveva concluso le stagioni dal 2013 al 2015. Secondo Mark Rittenberg di ESPN, per la prossima stagione si fanno già alcuni noi di allenatori che potrebbero occupare il posto ai Boilermakers: tra di essi ci sono P.J. Fleck di Western Michigan, Brock Spack di Illinois State (FCS, a lungo assistente proprio per Purdue), l’OC di Michigan Tim Drevno, l’OC di Ohio State Ed Warinner, il co-OC / quarterbacks coach sempre dei Buckeyes Tim Beck, l’OC dei New Orleans Saints Pete Carmichael, il DC di Indiana Tom Allen, e Chris Klieman di North Dakota State.
– L’ARIZONA (E L’OREGON)
Per uno stato di Washington che scoppia di salute (non solo grazie a Washington di cui abbiamo parlato nel T&W della scorsa settimana ma anche grazie a Washington State che ha inanellato quattro belle vittorie dopo due sconfitte iniziali) ci sono due altri stati che invece non affrontano esattamente il momento migliore della loro storia: uno è l’Oregon, dove i Ducks stanno avendo problemi ma dove anche Oregon State fa poco meglio e l’altro è l’Arizona. L’altro è l’Arizona, dove i Wildcats sono alle prese con grossi problemi di QB e di difesa e languono in fondo alla Pac 12 South dopo 4 sconfitte consecutive e dove i Sun Devils, che finora si erano giocati tutte le partite sono andati a perdere di 24 punti in Colorado, perdendo così contatto dalla testa della stessa division, con un record di 2-2 in conference.
Andrea Cornaglia, classe ’86, profonda provincia cuneese, si interessa al football dal 2006, prendendo poi un’imbarcata per il mondo dei college dal 2010: da lì in poi è un crescendo di attrazione, inversamente proporzionale al numero di ore dormite al sabato notte