La giovane conference dell’ovest, nata solamente nel 1999, ha inserito il Championship game soltanto nel 2013 ed ha avuto in queste stagioni tre diversi trionfatori: Fresno State nel 2013, Boise State nel 2014 e San Diego State nel 2015: gli Aztecs hanno rimediato ad un pessimo inizio di stagione con una serie di 10 vittorie partite per terminare la stagione, approfittando anche di una West division in profonda crisi di risultati.
La Mountain division, invece ha espresso molto equilibrio, partorendo Air Force (ormai stabile nei piani alti) come contendente nel Championship, davanti però di pochissimo ad un gruppone comprendente Boise State, New Mexico (!!!), Colorado State e Utah State, per un totale di 5 squadre su 6 con record di conference positivo, contro una sola della West.
Per il 2016 non molte cose cambieranno, con Aztecs, Broncos e Falcons a fare la voce grossa. Al loro inseguimento Utah State perde qualche pezzo soprattutto in difesa, Colorado State sta ricostruendo con criterio, Nevada e San Jose State sono mediocri, mentre attenzione c’è da prestare al processo di crescita di UNLV e di ricrescita di Fresno State. Infine, Hawai’i e Wyoming sembrano non avere le possibilità di aspirare a qualcosa che superi le 2-3 vittorie.
CONTENDERS
– SAN DIEGO STATE AZTECS (Previsione record: 10-2)
Dopo una stagione, il 2014, con un record nella norma (7-6), pochi si sarebbero immaginati di vedere gli Aztecs campioni nel 2015, ed ancor meno alla fine di settembre: San Diego State aveva infatti iniziato la stagione con un record di 1-3, con sconfitte nette contro Cal e Penn State e lo shock della L casalinga con South Alabama, squadra Sun Belt non esattamente performante. Da lì in avanti, però, è arrivato un cammino intonso, 8 vittorie di regular season, il Championship contro Air Force e, a chiudere, l’Hawai’i Bowl contro Cincinnati. Anche dopo una stagione così (miglior record percentuale dal 1977) c’è del rammarico: con una partenza migliore ci si sarebbe potuti giocare la palma di miglior squadra non major 5? Parlando del 2016, l’HC Rocky Long non dovrebbe avere difficoltà a seguire il canovaccio della scorsa stagione, fatto di grande predominanza del gioco su corsa: il RB Donnel Pumphrey, la stella principale della scorsa annata con più di 2000 yards totali, ritorna e sarà ancora il principale protagonista; gli Aztecs perdono però il suo vice, Chase Price, più di 1000 yards per lui. Il QB Maxwell Smith non ha ottenuto la redshirt per l’infortunio del 2014 e quindi non sarà più in campo, a favore del giovane Christian Chapman, il quale deve ancora crearsi esperienza, cosa possibile grazie a una linea molto robusta e a un gruppo di WR profondo e da cui può emergere qualcosa di buono. La difesa è stata eccelsa nel 2015 (13° in nazione per yards subite su passaggio e 5° su corse) e perde pochissimi pezzi, in particolare sulla DL, ma sopperisce con una profondità estrema: il front six (SDSU gioca la 3-3-5) vedrà ancor all’opera incursori sopraffini come il DT Alex Barrett, il DE Kyle Kelley ed il LB Calvin Munson, mentre le secondarie avranno ancora l’esperienza dei senior Damontae Kazee, Na’im McGee e Malik Smith. Il RB Rashaad Penny si è comportato benissimo da ritornatore (3 TD in stagione) e coprirà ancora il ruolo negli ST, i quali perdono un K esperto come Donny Hageman. Senza commettere gli errori della scorsa stagione gli Aztecs hanno due vittorie probabili nel calendario FCS (New Hampshire e South Alabama) e due possibili con Cal e Northern Illinois. Se si aggiunge che, a seguire, non saranno da affrontare né Boise State né Air Force si capisce come il calendario di SDSU sia molto facile e possa portare ad un numero di vittorie in doppia cifra per la seconda stagione consecutiva, cosa che non succede dal biennio 1976-77.
– BOISE STATE BRONCOS (Previsione record: 10-2)
Delle 20 stagioni passate in FBS, il 2015 si colloca solamente al 14° posto per record percentuale, e sono arrivate 9 vittorie. Questo dato rende ottimamente l’idea della qualità che Boise State mette in campo ogni singolo anno e che lo scorso anno è venuta in parte a mancare per gli infortuni che hanno colpito il QB Ryan Finley e molti elementi della difesa, portando ad alcuni scivoloni casalinghi contro New Mexico ed Air Force. L’HC Bryan Harsin ha proposto nella scorsa stagione un velocissimo attacco up tempo, in collaborazione con l’OC Eliah Drinkwitz, il quale ha però accettato lo stesso ruolo a North Carolina State (portandosi dietro lo stesso Finley): Harsin ha quindi puntato, per il ruolo, sul duo composto dall’ex coach della OL, Scott Huff, e sull’ex OC di Eastern Washington (scuola FCS garanzia se si parla di up tempo e passing game, scuola di Vernon Adams), Zach Hill. Pur chiamato in azione nella sua stagione da true freshman (cosa certamente non prevista, ancor più in un attacco così incentrato sul passing game), il QB Brett Rypien ha risposto come un freshman, alternando prestazioni superbe ad alcune altre molto meno memorabili. Con una intera offseason a disposizione, molto alte sono le attese sul giovane talento 4 stelle, che però avrà in reparto alcuni dei giocatori più pericolosi della MW, come il RB Jeremy McNichols (20 TD corsi e 6 ricevuti) ed il WR Thomas Sperbeck, il tutto dietro ad una OL che perde C e LT titolari ma riporta tre starter di qualità più Archie Lewis, che ha coperto i vari infortuni realizzando 8 partenze nel 2015. Anche la difesa perde il suo coordinatore, Marcel Yates (destinazione Arizona) e anche qui Harsin ha propeso per la soluzione interna, con la promozione del LB coach, Andy Avalos, che continuerà nel solco di una difesa molto aggressiva anche se propensa ai big plays. La DL perde molti pezzi, in particolare nel ruolo di DT, però tra il ritorno di Gabe Perez (Infortunato nel 2015), spostamenti ed un recruit sempre molto efficace per la Mountain West la faccenda dovrebbe essere sistemata ed il ritorno dei due LB più produttivi (Tanner Vallejo e Ben Weaver) dovrebbe cementare la situazione. Anche le secondarie subiscono perdite importanti, però anche qui la profondità è tanta e dietro al CB/S James Chanceller e al CB Jonathan Moxey si sta creando un nucleo di giovani guidato dalla S Dylan Sumner-Gardner. Partiamo dal presupposto che i Broncos possono avere in qualche modo i favori del pronostico in tutte le loro partite, BYU e Washington State incluse: detto questo ci sono serie possibilità che sia l’ultima sfida dell’anno, in trasferta contro Air Force, a decidere chi andrà al Championship game.
– AIR FORCE FALCONS (Previsione record: 10-2)
Se servivano ancora prove in merito, il 2015 ha confermato che Troy Calhoun è un signor allenatore: nonostante le croniche limitazioni in tema di redshirts (mediche o meno), obblighi militari, voti scolastici, pesi ed altezze dei giocatori a cui le accademie devono sottostare, questi continua imperterrito a macinare stagioni positive (7 su 9 durante la sua tenuta) e per la prima volta nella passata annata ha vinto il titolo della Mountain division. Championship game e Bowl non sono andati come sperato, ma contro due squadre come San Diego e Cal era tutt’altro che facile. I Falcons giocheranno, ovviamente, il sistema triple option, che prevede una predominanza estrema delle corse, e quindi molta importanza avranno i RB ed un QB che sappia innanzitutto correre, nonostante coach Calhoun abbia “ibridato” il sistema ed infatti tra le sei squadre FBS che giocano questo sistema i Falcons si sono posti al secondo posto per yards su passaggio per partita. Stando alle prime depth chart il QB titolare sarà il senior Pate Davis, che pare aver avuto la meglio su Nate Romine, mentre tra i 6 RB che hanno corso per più di 300 yards nel 2015 i favoriti per i ruoli da starter sono Jacoby Owens e Timothy McVey, il quale insieme al WR Jordan Robinette costituisce anche una delle migliori armi nel gioco su passaggi. La difesa 3-4 di Air Force si è distinta nel 2015 per aggressività e capacità di entrare nei backfield avversari come poche e se si considera che il front seven perde un solo elemento, seppur importante (il DE Alex Hansen), tutto fa pensare che queste saranno le linee guida del 2016, con elementi potenzialmente d’impatto come il NT Lochlin Deeks ed i LB Claude Alexander III e D.J. Dunn Jr. Le secondarie hanno faticato molto nella passata stagione, forzando molto i giochi: quando le cose andavano bene arrivavano intercetti (5 per la S Weston Steelhammer, 3 per il CB Roland Ladipo) e broken pass (17 sempre per Ladipo) ma quando le cose andavano male arrivavano big plays a profusione. Essendo ancora questi i titolari difficile che le cose vadano diversamente. Army è cronicamente in crisi e Navy ricostruisce, quindi il Commander in Chief’s Trophy è alla portata; inoltre le sfide alla FCS Abilene Christian e Georgia State rischiano seriamente di portare un record off-conference di 4-0. La sfida a Utah State è però in trasferta, Boise State è forte e storicamente Air Force fa uno scivolone in stagione, ma ciò non dovrebbe precludere le 10 vittorie.
PRETENDERS
– UTAH STATE AGGIES (Previsione record: 7-5)
L’ultracentenario programma dell’università di Logan è reduce dal primo record negativo dopo 4 anni di successi, anche se in realtà i numeri sono andati in negativo solamente con il Bowl ed il record in conference è stato di 5-3, a fronte dell’1-3 off conference (USC, Utah e Washington, n.d.r.). Il 2016 porta con sé tanti dubbi e non pare poter migliorare di molto la stagione appena trascorsa, in quanto la difesa perde molti starter e deve quasi totalmente rifondare il front seven e ciò farà il pari con i probabili miglioramenti di un attacco che ritorna quasi nella sua interezza e sembra aver trovato un giocatore potenzialmente dominante. Dato l’addio al QB Chukie Keeton dopo 5 anni di relazione, gli Aggies punteranno su un degno erede, Kent Myers, dual threat come nella miglior tradizione di Utah State, il quale però è molto più preciso del suo predecessore sui passaggi, considerato che nel 2015 ha chiuso con il 60% di completi, 16 TD e soli 3 intercetti. Dietro ad una OL quasi confermata, altri talenti offensivi si possono sviluppare, dal RB Devante Mays al TE Wyatt Houston. La difesa, invece, avrà problemi maggiori in quanto va a perdere 3 dei migliori 5 DL, i 4 migliori LB e più in generale 7 dei 10 LB che hanno registrato almeno 1 tackle e la miglior S del lotto. Fermo restando che le secondarie in qualche modo potrebbero sopperire con il gruppo a una perdita singola, il discorso è diverso per il front seven, che può solamente contare su due elementi certi come i DL Travis Seefeldt (che però non ha giocato nel 2015) e Ricky Ali’ifua. Agli Aggies non piacciono le cose facili ed anche per questo anno hanno scelto di competere contro BYU e USC. Problemi però vengono anche dal resto: Colorado State e Boise State sono in trasferta, c’è San Diego State, ci sono Air Force e New Mexico che tanto lontana potrebbe non essere: insomma, se Utah State vuole sperare in un rimbalzo se lo dovrà sudare fino in fondo.
– COLORADO STATE RAMS (Previsione Record 6-6)
La prima stagione dell’HC Mike Bobo si è conclusa senza infamia né lode, con un buon record di 7-5 in regular season poi peggiorato dalla sconfitta nell’insulso Bowl contro l’avversaria di Mountain West, Nevada. I Rams però hanno nuove ambizioni ed insieme alla costruzione del nuovo stadio, pronto per il 2017, hanno reclutato molto bene con l’obiettivo di essere nuovamente competitivi ai massimi livelli della Mountain West, così come accadeva tra gli anni ’90 e i 2000 sotto la guida di Sonny Lubick. Il presente, invece, è un po’ più pallido e parla di una squadra nella media della conference, con un QB come Nick Stevens capace di tanti TD pass ma anche propenso agli intercetti, di una coppia di RB complementari come Dalyn Dawkins e Izzy Matthews ed una linea solida che non ha praticamente subito infortuni nel 2015. I problemi sono nel parco ricevitori, dove lasciano i migliori tre della scorsa stagione (tra cui Rashard Higgins, talento #1 della squadra) e dove il miglior ricevitore ha a referto 231 yards in una stagione. La difesa in qualche modo copia l’attacco per caratteristiche, molta efficienza unita a poca spettacolarità: i Rams hanno avuto una delle prime 25 difese della nazione in TFL e in genere hanno sempre spinto sull’aggressività, forti di un fronte che perde per il 2016 tutta la DL per un totale di 29 TFL divisi tra 4 giocatori. I LB sembravano a loro volta essere coperti ma in primavera un grave problema ha colpito Deonte Clyburn, che era il secondo nel ruolo del 2015: una mancanza di coagulazione del sangue lo ha fatto ovviamente uscire dalla squadra, in cui rientrerà a guarigione avvenuta. Anche le secondarie subiscono la perdita di tutte le S e dell’ex CB titolare Preston Hodges, quest’ultimo per problemi accademici. Le sfide con Minnesota e Colorado (Playitusa sarà presente) faranno pari con due sfide abbordabili con UTSA e Northern Colorado. Anche in conference le partite abbordabili paiono essere lo stesso numero di quelle fuori portata e così, in attesa di tempi migliori derivanti dai progetti universitari, si prevede per i Rams un salomonico record in pareggio.
– NEW MEXICO LOBOS (Previsione record: 6-6)
Siamo fuori dal tunnel? Considerando quanto realizzato dai Lobos e dal loro HC Bob Davie nel 2015 si potrebbe anche essere ottimisti: primo record positivo dal 2007 e non ottenuto con la classica squadra piena di senior destinata ad un repentino calo la stagione successiva, ma con un gruppo giovane che in questa stagione vanta molti ritorni, in particolare in difesa. Davie ha usato per la maggior parte del tempo la triple option, ed anche con risultati buoni, ma ha anche cercato di inserire un gioco su passaggi (136 yards per partita è il massimo che qualsiasi squadra che giochi questo sistema ha realizzato nel 2015) alternando, come succederà anche in questa stagione: il QB Lamar Jordan era in campo principalmente sulle situazioni di corsa mentre il QB Austin Apodaca gestiva le situazioni su passaggio: questo però ha creato molti problemi al secondo, in quanto le difese avversarie potevano pressare lui senza problemi ed infatti il suo risultato è stato di 1 TD pass e 6 intercetti. Se Jordan farà il minimo anche nel passing game sarà molto probabile vedere solamente lui dietro alla OL, che mantiene una buona profondità. Dei 7 RB di ruolo che hanno portato palla nel 2015 solamente due hanno finito la scuola e quindi, con un anno in più di esperienza, molto ci si può attendere dai vari Teriyon Gipson, Richard McQuarley e Romell Jordan. La difesa non ha contribuito molto alla causa Lobos, nonostante l’ottima nomea che Davis si era fatto di coach difensivo, anche a causa dello scarso talento nel reparto: se non altro si andrà di esperienza, estrema esperienza, ritornando 6 dei 7 DL e 6 degli 8 LB più produttivi del 2015, e tutti gli elementi più d’impatto (il DE Nick D’Avanzo, i LB Dakota Cox e Maurice Daniels, la S Daniel Henry) sono nel loro anno da senior. Il trittico South Dakota/New Mexico State/San Jose State deve portare un record immacolato per iniziare bene la stagione: a seguire la media Mountain West porta tante sfide equilibrate, ed arrivare vicini al record del 2015 potrebbe essere una buona soddisfazione.
– NEVADA WOLFPACK (Previsione record: 6-6)
La stagione 2015 dei Wolfpack è stata grossomodo fedele alle attese: candidati ad un record all’incirca in pareggio, questi hanno effettivamente chiuso 6-6, al secondo posto dietro l’inarrivabile San Diego State nella MW West con il record di 4-4. La trama del 2016 potrebbe non discostarsi molto da quanto appena visto in questa terza stagione di Brian Polian, in quanto l’attacco migliorerà grazie al ritorno di quasi tutti gli effettivi e la difesa dovrà vedersela con un fronte da ricostruire veramente da zero. Dal lato offensivo si ricorrerà ancora alla pistol offense (creatura del leggendario Chris Ault, visto in questa stagione a Milano, sponda Rhinos) ed il QB delegato a metterla in atto sarà ancora Tyler Stewart, ormai senior, il quale privilegerà ancora le corse ma proverà anche a dare una sveglia al suo gioco su passaggi, anche poco propenso ai rischi e quindi con una media di yards per passaggio ridicola (5,7). A poca distanza da lui il RB principale sarà solamente più James Butler, orfano del co-1000 yarder Don Jackson, il quale rischia veramente una stagione dirompente, con a disposizione il ruolo di 1° RB unico. Si diceva della difesa, che sarà con ogni probabilità il tallone d’Achille dei Wolfpack: la squadra aveva nel 2015 un buon front seven, aggressivo e con una pletora di giocatori con la capacità di fare danni anche nel backfield avversario, ma tutto questo sparisce di colpo in quanto hanno finito la loro eleggibilità i 4 migliori DL e 5 dei migliori 7 LB. I loro backup, un paio di transfer JUCO e i giovani recruit potrebbero garantire almeno un first team decente, ma in caso di infortuni le cose saranno gravi, anche perché a proteggere loro le spalle le secondarie sono esperte ma non efficaci e sono state spesso battute nella passata stagione. Tutto sembra portare al record di 6-6: le sfide off conference sono a coppie fuori portata (anche se con Purdue…) e facili, mentre il non affrontare né Boise State né Air Force è un gran sollievo. Molte sono le sfide alla portata e con un attacco operativo da subito si può ben sperare.
– SAN JOSE STATE SPARTANS (Previsione record: 5-7)
Le acque della baia di San Francisco non erano calme per gli Spartans dopo un 2014 che l’HC Ron Carragher aveva concluso con un modesto 3-9. L’anno seguente avrebbe potuto essere quello che lo avrebbe definitivamente affossato ma Carragher ha reclutato molto bene e con il materiale a disposizione ha raggiunto un record di 5-7 che in un 2015 assurdo è valso anche la chiamata al Cure Bowl, poi vinto contro Georgia State. Per questa stagione San Jose parte con un enorme buco: il RB Tyler Ervin, giocatore da 1935 yards nel 2015 ha finito l’università e lascia molti mal di testa per sostituirlo: molto si punta sul RB Thomas Tucker, che però finora ha solamente visto le briciole. Molto sarà chiesto, allora, al QB Kenny Potter: JUCO transfer del 2015, ha saputo guadagnarsi subito i galloni da starter con un gioco su passaggi accurato (67,4% di completi, settimo della nazione) ma anche con l’abilità su corsa (7.4 yards/portata) che agli Spartans tanto manca. Tra i ricevitori, invece, si cercano dei giocatori che sappiano migliorare con l’esperienza, considerato che il migliore nella scorsa stagione è stato il TE Billy Freeman. Che ci crediate o meno, la difesa di San Jose è stata la seconda nella nazione per yards concesse su passaggio a partita, seconda solo a Georgia. Il problema? La difesa di San Jose è stata 102° nella nazione per yards concesse su corsa a partita, quindi il gameplan degli avversari era quantomeno evidente. Sebbene ci siano stati questi problemi, qualcosa può migliorare con il ritorno di 8 degli 11 DL e dei 5 migliori LB del 2015, guidati dall’ottimo Christian Tago. E se qualche talento della classe del 2015 (Corey Adolphus) facesse un passo in avanti la situazione sarebbe ancora migliore. Ultima citazione per il P Michael Carrizosa, il quale ha calciato con una media di 47,5 yards/punt ed era solo sophomore. Il calendario off conference è molto complicato ed è supposto foriero di record negativo: a seguire alcune sfide facili prima del gran finale con le tre contender della conference. Non è ancora il momento per un record in pareggio, ma si costruisce per il biennio successivo e lì si che un record 6-6 sarà deludente.
THE OTHERS
– UNLV REBELS (Previsione record: 4-8)
Forza Tony Sanchez! L’ingaggio dell’attuale HC dei Rebels era stato inizialmente criticato per la sua assoluta mancanza di esperienza a livello collegiale, sebbene fosse oltremodo stimato a livello liceale, ma Sanchez ha risposto con una stagione da 3 vittorie (meglio delle 2 del 2014), ha sbarellato sopra i 50 punti subiti solo in due occasioni e soprattutto ha piazzato con il terzo miglior recruit della MW. L’OC Barney Cotton, proveniente da Nebraska, ha deciso di portarsi da casa il QB per il 2016 ed ha firmato Johnny Stanton, nella scorsa stagione in uno JUCO, che aveva già reclutato un paio di stagioni fa quando allenava i Cornhuskers: Stanton è un ottimo dual threat con esperienza che dovrebbe da subito prendere le redini dell’attacco Rebels, prevalentemente incentrato sulle corse grazie ad una OL che è buona in questo settore e al buon trio di RB Keith Whitely/ Xzaviar Campbell/ Lexington Thomas. Due junior WR, Devonte Boyd e Kendal Keys, saranno infine i principali ricevitori. In difesa gli infortuni e una generale mancanza di qualità hanno portato risultati piuttosto ambigui, sfociati nella evidente mancanza di pass rush (8 sacks in tutto il 2015, ultimi per dispersione) e TFL (penultimi nella nazione): i ritorni di molti starter portano esperienza in un reparto che se sano può migliorare: attenzione anche al LB transfer da Illinois LaKeith Wells. Le secondarie sono rimaste più sane del front seven ma perdono le due S titolari. Circoletto rosso sull’inizio di stagione: Jackson State (FCS), Idaho e Fresno State, tutte in casa nelle prime 5 giornate sono un’occasione ghiottissima per partire con fiducia e affrontare il resto della stagione senza pressione. A seguire ci sono ancora le sfide casalinghe con Colorado State, Wyoming e Nevada: se la ricostruzione va oltre ogni aspettativa potrebbe arrivare il record in pareggio, ma più realisticamente si può puntare alle 5 vittorie.
– FRESNO STATE BULLDOGS (Previsione record: 3-8)
3-9, 1 vittoria su 4: il record di .250 è il secondo peggiore record della storia lunga 47 anni (con soli 16 record negativi) dell’università dell’entroterra californiano, superato solo da un 2-9 della stagione 1973. Si capisce quindi che l’HC Tim DeRuyter inizi ad essere sulla graticola ed un’altra stagione sotto le aspettative potrebbe risultargli fatale. Il roster però gli dice tutt’altro che bene: 4 QB hanno avuto spazio nel 2015 e nessuno ha convinto: di questi, tre ritornano e lo starter dovrebbe essere Chason Virgil, all’epoca freshman, il quale si era infortunato a settembre ed ha ricevuto una redshirt medica tale per cui gli restano ancora 4 anni di eleggibilità. I due migliori RB della scorsa stagione sono andati e a roster c’è esattamente un solo back che abbia mai portato palla nella scorsa annata (e per sole 56 yards), e quindi toccherà a sconosciuti come il true freshman Wesley Hill e Dontel James, visto per infinitesimali attimi all’opera nel 2013 e 2014. Il gruppo di WR sta prendendo esperienza mentre la OL perde C e i due T titolari. Anche la difesa è alle prese con un processo di rebuilding dopo la perdita dei tre elementi del front seven più efficaci in pass rush (ed erano quasi gli unici) e le due S titolari: il DC Lorenzo Ward (espertissimo e già DC a South Carolina, Virginia Tech) dovrà così puntare su tanti JUCO transfer e freshman nella speranza che qualcuno di questi abbia una breakout season. Nebraska (chissà come mai) – Toledo – Tulsa non è un bel biglietto da visita per iniziare la stagione: a seguire i Bulldogs avranno la sfortuna di affrontare in trasferta la maggior parte delle sfide che definiranno il record ed in casa squadre come Air Force e San Diego State. Il talento di squadra è relativo, in particolare in alcuni punti chiave: per la prima volta dal biennio 1995-96 potremmo avere due stagioni negative di fila.
– WYOMING COWBOYS (Previsione record: 2-10)
Fare il recruiter per i Cowboys non deve essere un lavoro molto soddisfacente: spiegare a dei ragazzetti diciottenni perché dovrebbero andare a passare i successivi 4 anni della loro vita in una città di 32000 abitanti nel profondo nord-ovest e magari scontrarsi con qualcuno che offre allo stesso ragazzo un posto sulla baia di San Francisco può far venire molti travasi di bile. Chissà poi cosa passa nella testa di Craig Bohl, che ha lasciato i fasti FCS di North Dakota State per impelagarsi in un lavoro che in due anni gli ha portato sei vittorie, lo stesso numero di sconfitte patite con i Bison dal 2010 al 2013. Con una squadra ai limiti del liceale per quanto era giovane, Bohl ha fatto quello che poteva nel 2015 e si presenta fiducioso alla stagione entrante, nonostante si scontri con un calendario che definire ostico è una gentilezza. Il QB titolare dovrebbe il junior Josh Allen, il quale ha visto pochissimo il campo nella passata stagione ma è riuscito a scalzare nelle depth chart Nick Smith, ma l’interesse sta nel backfield dove ritorna la produttiva coppia composta dai RB Brian Hill – Shaun Wick, che ha ottenuto una redshirt medica per il suo anno da senior. Quando la tua difesa è penultima in nazione per sacks (10), quartultima per TFL e penultima per turnover creati inizi subito con il piede sbagliato. Se si aggiunge una secondaria composta praticamente solo da freshman anche l’altro piede cade in fallo. Con un anno in più di esperienza tutto può migliorare, anche se tra i probabili 11 di partenza ci sono ancora 6 sophomore ed un freshman. Non affrontare né Hawai’i né Fresno State né San Josè State non è buon viatico per la stagione ed un record simile a quello dello scorso anno è il più probabile: solo Eastern Michigan e UC Davis sono alla portata.
– HAWAI’I RAINBOW WARRIORS (Previsione record: 2-10)
Si parlava poco fa di difficoltà nel recruit: cosa deve essere allora convincere un giovane liceale a trasferirsi ad almeno 4000 km da casa? E cosa deve essere, più in generale, sapere che per ogni singola trasferta sono ore ed ore di volo e di fuso orario? La situazione dei Warriors è questa, e dopo un periodo di gloria nel primo decennio del 2000 (con il top del Sugar Bowl 2007) la squadra è alle prese con una crisi che l’ex HC, il nonno buono, Norm Chow, non è riuscito ad arginare e che quindi ha pagato con il licenziamento. Al suo posto è arrivato Norm Rolovich, 36 anni, ex QB dei Warriors nel periodo 2000-2001, ex graduate assistant, ex OC nel 2010 e 2011 ed ex OC di Nevada fino alla scorsa stagione. Rolovich ha esperienza di tanti attacchi diversi e sarà interessante vedere come svilupperà il proprio, anche partendo dall’assunto di un roster non molto di qualità. I playmaker sono pochi, su entrambi i lati del campo, partendo dalla coppia di RB Paul Harris – Diocemy Saint-Juste, quest’ultimo al rientro dopo un infortunio che lo ha bloccato per tutto il 2015, e da una linea offensiva solida. La difesa vedrà un nuovo DC, Kevin Lempa, che ricoprì lo stesso ruolo negli anni da QB di Rolovich, il quale perde qualche elemento ma potrà ancora puntare sul grande talento del DE Kennedy Tulimasealii. Se non altro i Rainbow Warriors sono la squadra con il calendario più strambo di tutti: partenza in Australia (sfida con Cal), poi direttamente in Michigan, ritorno alle isole per la sfida contro UC Davis (FCS) e poi ripartenza per l’Arizona per la sfida ai Wildcats. Oggettivamente solo la sfida con UC Davis e l’ultima con UMass sono alla portata: c’è anche UNLV, sempre in casa, per raggiungere una terza vittoria.
ALL CONFERENCE TEAM
QB – Kent MYERS (Utah State)
RB – Donnel PUMPHREY (San Diego State)
RB – Jeremy McNICHOLS (Boise State)
WR – Thomas SPERBECK (Boise State)
WR – Devonte BOYD (UNLV)
TE – Billy FREEMAN (San Jose State)
LT – Chase ROULLIER (Wyoming)
LG – Nico SIRAGUSA (San Diego State)
C – Austin STEPHENS (Utah State)
RG – Fred ZERBLIS (Colorado State)
RT – Colin SANDOR (Air Force)
DE – Kennedy TULIMASEALII (Hawai’i)
DT – Alex BARRETT (San Diego State)
DT – Nik D’AVANZO (New Mexico)
DE – Malik REED (Nevada)
LB – Calvin MUNSON (San Diego State)
LB – D.J. DUNN JR. (Air Force)
LB – Kevin DAVIS (Colorado State)
CB – Damontae KAZEE (San Diego State)
CB – Torry McTYER (UNLV)
S – Andrew WINGARD (Wyoming)
S – Weston STEELHAMMER (Air Force)
K – Brent ZUZO (Nevada)
P – Michael CARRIZOSA (San Jose State)
Andrea Cornaglia, classe ’86, profonda provincia cuneese, si interessa al football dal 2006, prendendo poi un’imbarcata per il mondo dei college dal 2010: da lì in poi è un crescendo di attrazione, inversamente proporzionale al numero di ore dormite al sabato notte