BIRMINGHAM BOWL
LEGION FIELD , BIRMINGHAM, ALABAMA
MERCOLEDI’ 30 DICEMBRE, ORE 18.00
AUBURN TIGERS (SEC, 6-6) vs.
MEMPHIS TIGERS (AAC, 9-3)
Tigri contro tigri, tigri contro tigri, tigri contro tigri. Matchup interessante in questo scontro tra felini: Auburn ha patito un attacco poco brillante per quasi tutta la stagione e spesso non ha saputo approfittare di una difesa che si è ben comportata più volte. Memphis, invece, ha avuto un attacco esplosivo guidato dal QB Paxton Lynch, uno dei prospetti più interessanti nel suo ruolo nell’imminente draft: per scout e squadre pro sarà una partita molto utile per valutare l’impatto di Lynch contro una difesa tosta, considerato che contro l’unica squadra con concetti difensivi più avanzati affrontata in stagione, Temple, il suddetto è andato in difficoltà più volte.
BELK BOWL
BANK OF AMERICAN STADIUM, CHARLOTTE, N. CAROLINA
MERCOLEDI’ 30 DICEMBRE, ORE 21.30
NORTH CAROLINA STATE WOLFPACK (ACC, 7-5) vs.
MISSISSIPPI STATE BULLDOGS (SEC, 8-4)
L’ultima partita di college di Dak Prescott, QB dei Bulldogs, il quale affronta con la sua squadra i padroni di casa Wolfpack: questi ultimi si sono ben comportati in stagione, mettendo in mostra una difesa competente che ha faticato contro le migliori squadre della ACC (Florida State, North Carolina e Clemson). Per contro Mississippi State paga il problema di giocare in una SEC West molto competitiva, in cui ha ottenuto tutte le sue sconfitte stagionali: il gioco su corse è sempre stato molto difficoltoso (oltre la centesima posizione nazionale) ma il talento che i Bulldogs mettono in campo è maggiore degli avversari e per questo sono favoriti, nonostante il fattore campo avverso.
FRANKLIN AMERICAN MORTGAGE MUSIC CITY BOWL
NISSAN STADIUM, NASHVILLE, TENNESSEE
GIOVEDI’ 31 DICEMBRE, ORE 1.00
TEXAS A&M AGGIES (SEC, 8-4) vs.
LOUISVILLE CARDINALS (ACC, 7-5)
Treno che passa una sola volta per i Cardinals: con le due squadre a pieni organici probabilmente gli Aggies avrebbero un netto vantaggio su Louisville ma in Texas la situazione sembra una polveriera: sia il QB titolare Kyle Allen che la sua riserva Kyler Murray hanno già abbandonato per vari motivi il programma (Murray ha già annunciato Oklahoma come sua nuova destinazione) e il QB titolare sarà Jake Hubenak, ex walk on da Oklahoma State con limitatissima esperienza di gioco (qualcosa come 50 snap in stagione) e risultati contraddittori. Sarà quindi la difesa Aggies, guidata dal DE rushatore Myles Garrett, a dover mantenere i favori del pronostico.
NATIONAL FUNDING HOLIDAY BOWL
QUALCOMM STADIUM, SAN DIEGO, CALIFORNIA
GIOVEDI’ 31 DICEMBRE, ORE 4.30
#25 USC TROJANS (PAC 12, 8-5) vs.
WISCONSIN BADGERS (BIG 10, 9-3)
Due squadre molto classiche si scontrano in questa sfida: da una parte i Trojans hanno vinto (nonostante rendimenti altalenanti e grazie a “regalini” di Utah e UCLA) la PAC 12 South salvo cedere poi a una Stanford troppo superiore nel Championship. Wisconsin ha invece messo in archivio la solita stagione positiva (pur senza il RB Corey Clement per quasi tutta la stagione causa infortuni) ma si è trovata davanti Iowa, vera e propria sorpresa della stagione. La difesa dei Badgers si è dimostrata d’acciaio lungo tutta la stagione, concedendo meno di 100 yards di media a partita sule corse: se USC si troverà bloccato questo settore dovrà allora puntare sull’estro del QB Cody Kessler, pocket passer puro, che in stagione si è comportato molto bene (28 TD e 6 intercetti)
CHICK-FIL-A PEACH BOWL
GEORGIA DOME, ATLANTA, GEORGIA
GIOVEDI’ 31 DICEMBRE, ORE 18.00
#18 HOUSTON COUGARS (AAC, 12-1) vs.
#9 FLORIDA STATE SEMINOLES (ACC, 10-2)
Qui si inizia a fare sul serio con il primo dei sei Bowl a cavallo di fine anno, nonostante la scelta delle squadre, i loro ranking e la loro stessa presenza su questo palcoscenico lascino dubbi. I Cougars hanno vinto una AAC molto competitiva, mancando di un soffio la stagione perfetta, e si trovano solamente alla posizione 18, nove posizioni dietro a Florida State, che non ha nemmeno avuto accesso al Championship della sua Conference e che ha perso pure da Georgia Tech, che ha chiuso la stagione con un record di 3-9. Al di là delle polemiche sarà interessante la sfida tra due dei giocatori più elettrici e simpatici ai giocatori di fantasy football: Houston ha vinto il Championship della AAC grazie al QB Greg Ward Jr., dual threat che ha corso anche per più di 1000 yards e 19 TD oltre ai 16 su passaggio. Florida state sopperisce invece a un gioco di passaggi poco performante tramite il RB Dalvin Cook, 1658 yards corse e 218 yards ricevute in stagione. A mio modo di vedere le squadre si equivalgono, ma Houston potrebbe avere quel pizzico in più di fantasia per chiudere una stagione fantastica nel modo migliore.
CAPITAL ONE ORANGE BOWL – CFP SEMIFINAL
SUN LIFE STADIUM, MIAMI, FLORIDA
GIOVEDI’ 31 DICEMBRE, ORE 10.00
#4 OKLAHOMA SOONERS (BIG 12, 11-1) vs.
#1 CLEMSON TIGERS (ACC, 13-0)
Con un posto al National Championship in palio ci si gioca veramente molto e le due squadre che si giocano questo Orange Bowl sono meritevoli di stare su questo palcoscenico, seppure fossero partite con delle aspettative prestagionali molto diverse. I Sooners venivano da un 2014 in chiaroscuro chiuso con un record di 8-5, la certezza di avere un buon attacco a cui però mancava però una guida di qualità. Sicuramente non poteva essere il QB Trevor Knight che, per esempio, nell’Athletic Bowl della passata stagione lanciò 3 intercetti. È importante ricordare questa partita del 2014 perché l’avversario di Oklahoma vinse 40-6 ed era…Clemson! Per questa stagione, però, i Sooners si sono “imbattuti” in Baker Mayfield e la squadra è decollata. Quest’ultimo aveva giocato per Texas Tech nel 2013 salvo poi trasferirsi e dover stare fermo un anno come da regole NCAA. Mayfield ha sollevato l’attacco di Oklahoma, chiudendo con 35 TD pass e 7 TD su corsa. Se si aggiunge la riconferma del RB Samaje Perine (1291 yards corse e 15 TD) si raggiunge la perfezione di un attacco che in stagione solamente una volta ha segnato meno di 30 punti (nella sconfitta contro Texas nella Red River rivalry che quasi è costata l’accesso ai playoff) e ben 6 volte ha superato i 50 punti. Ma Oklahoma non è stata solamente attacco, ma una difesa martellante, che ha saputo realizzare qualcosa come 37 sack, 85 TFL e 19 intercetti (tutte statistiche tra i top nella nazione), con il LB Eric Stricker a guidare la carica dei rushatori.
Con i dovuti paragoni l’imbattuta Clemson è una squadra molto simile, caratterizzata da un attacco esplosivo ed una difesa molto “invadente”. L’HC Dabo Sweeney ha potuto contare sul QB Deshaun Watson finalmente sano ed i risultati si sono visti: questi è stato uno dei migliori giocatori della nazione lanciando per 30 TD e correndo per quasi 900 yards e 11 TD, costituendo una minaccia difficilmente sostenibile da molte difese. Al suo fianco si è proposto con forza il RB Wayne Gallman, con 1332 yards corse: era stato il leader della squadra anche nella stagione precedente, ma con meno di 800 yards in un reparto che nel 2014 aveva corso per 1900 yards e nel 2015 ne ha corse 2900. Anche la difesa è stata degna di nota, subendo meno di 20 punti per 7 volte in stagione. Con 108 TFL e 38 sack la difesa dei Tigers è, come detto, una delle più aggressive difese della nazione (supera i Sooners di molto nei TFL ma è circa alla pari come sack): caposaldo di questo sistema è il DE Shaq Lawson (22,5 TFL e 9,5 sack). Le due squadre hanno molti punti in comune e trovare un favorito potrebbe essere difficile: Clemson dovrebbe avere una preponderanza nel tifo, fattore comunque relativo, ma potrebbe avere una difesa leggermente migliore e una quantità maggiore di soluzioni offensive.
GOODYEAR COTTON BOWL – CFP SEMIFINAL
AT&T STADIUM, ARLINGTON, TEXAS
VENERDI’ 1 GENNAIO, ORE 2.00
#4 MICHIGAN STATE SPARTANS (BIG 10, 12-1) vs.
#1 ALABAMA CRIMSON TIDE (SEC, 12-1)
Non ci sarà l’appeal dell’Orange Bowl, forse per il maggior divario che c’è tra le due squadre, ma questo Cotton Bowl ha senza dubbio il suo buon carico di motivi per farsi guardare. Michigan State copre (fondatamente) il ruolo di underdog: la squadra paradossalmente è inferiore a quella della scorsa stagione, quando non ebbe accesso ai playoff per la presenza di una Ohio State oggettivamente imbattibile, a causa di alcune perdite nelle secondarie e nel backfield. Michigan State è arrivata rocambolescamente ai playoff, con un record molto particolare: nelle due vittorie contro Ohio State e Michigan, scontri diretti per conquistare la division, gli Spartans non sono stati davanti nemmeno un secondo, avendo vinto allo scadere per un recupero di punt contro i Wolverines ed un FG allo scadere contro i Buckeyes. L’attacco vanta una ottima linea offensiva che protegge ottimamente il QB Connor Cook: a più riprese il ragazzo è stato tacciato di problemi comportamentali ma ha portato la squadra a questo punto della stagione con grande freddezza nei momenti più difficili della stagione, con un solo WR valido (Aaron Burbridge) e con un backfield in cui non si è affermato alcun RB, arrivando il più produttivo (LJ Scott) a 691 yards. La difesa invece è stata punto di forza, in particolare con un front 7 che ha limitato le corse in maniera ottima e trovato la via dei QB e RB avversari con continuità: il DE Shilique Calhoun è stato il frontman di un gruppo da 35 sack e 87 TFL.
Tutto ciò però impallidisce di fronte alle statistiche della difesa dei Crimson Tide: miglior difesa della nazione contro le corse (74 yards – settantaquattro – di media a partita), miglior squadra della nazione in sack (46), quattordicesima in TFL (95), nei 20 anche per intercetti (16). L’elenco dei giocatori di Alabama fa impallidire qualsiasi roster di qualsiasi università: Reggie Ragland, Jonathan Allen, Tim Williams, Reuben Foster, Eddie Jackson e via discorrendo, che per tre volte ha concesso meno di dieci punti e solo due volte più di 20. Il tutto senza parlare dell’attacco che, piccolo dettaglio, può schierare il vincitore dell’Heisman Trophy: il RB derrick Henry si è portato a casa il trofeo con una stagione da 1986 yards corse e 23 TD realizzati, almeno uno in ogni singola partita giocata. Poco importa, quindi, se il QB Jake Coker a volte ha fatto fatica a trovare i suoi WR: c’è troppo debordante talento in troppi altri ruoli perché Alabama non abbia il ruolo di grande favorita in questa contesa.
Andrea Cornaglia, classe ’86, profonda provincia cuneese, si interessa al football dal 2006, prendendo poi un’imbarcata per il mondo dei college dal 2010: da lì in poi è un crescendo di attrazione, inversamente proporzionale al numero di ore dormite al sabato notte