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– KENNETH DIXON (RB, LOUISIANA TECH)

Passi che la non irresistibile North Texas (ne avevamo già parlato quando presero un 66-7 da una squadra di FCS) non sia un banco di prova dei più temibili, ma quanto fatto da Dixon, senior RB dell’Arizona si lascia senza dubbio guardare: 22 portate per 195 yards e soprattutto 6 TD, a cui ha aggiunto anche tre ricezioni per 32 yards. Allargando lo sguardo a tutta la stagione Dixon, pur con due assenze per infortunio, può già vantare 933 yards corse e 251 ricevute, per un totale di 20 TD, ed è in corsa per la terza stagione su 4 di college da oltre mille yard corse, avendo già raggiunto il traguardo nel 2012 e nel 2014 ed ha portato il suo totale di TD realizzati a 81. La terza stagione da head coach Bulldogs di Skip Holtz sta quindi andando nel migliore dei modi: 7-3 (una delle poche squadre ad aver giocato in tutte e 10 le week) e un record di 5-1 che pone Louisiana Tech in vetta alla C-USA West, davanti a Southern Mississippi che però ha una partita in meno ed un record di 4-1. L’obiettivo, dopo la settimana di riposo, è sconfiggere UTEP per poi presentarsi allo scontro diretto della week 13 con i favori del pronostico, per provare ad emulare quanto fatto la scorsa stagione, finita ance con una prestigiosa vittoria contro Illinois nel Bowl di fine stagione.

– ARKANSAS RAZORBACKS

ole-miss-tweetArkansas non aveva assolutamente più nulla da chiedere alla stagione, già andata in vacca alla week 4 quando il record diceva 1-3 nonostante l’hype prestagionale che volteggiava intorno alla squadra, ma trova una vittoria di assoluta qualità andando a battere a domicilio Ole Miss, che dice così addio a un’eventuale Championship della SEC, sicuro se avesse battuto Razorbacks, LSU e Mississippi State. Incubo dei tifosi Rebels (tanto da scomodare ironicamente anche la polizia della città di Oxford, come si vede dal tweet a fianco) è stato il QB Brandon Allen, senior, il quale ha sfoggiato la miglior prestazione della sua carriera, mettendo a referto 442 yards e 6 TD pass, aiutando i suoi a vincere dopo un overtime per 53-52. Tutti i Razorbacks sono stati però autori di una prestazione di grande intensità, il cui simbolo è la conversione del 4°& 25 nel supplementare, giunta anche in modo casuale, ma che poi ha dato il via alla segnatura del TD e alla conversione da due punti che ha deciso la partita.

– JARRETT STIDHAM (QB, BAYLOR)

Infortunio a Seth Russell? E dov’è il problema? Baylor sembra partorire l’ennesimo QB di livello, il freshman texano Stidham, il quale alla prima da titolare (dopo comunque aver giocato scampoli di sfida in tutte le partite dei Bears finora) offre una prestazione da 419 yards e 3 TD pass più un TD su corsa, la prima segnatura della partita vinta su Kansas State per 31-24. Contro avversari che non si sono minimamente prestati al ruolo di vittime predestinate Stidham ha saputo non commettere errori e mostrare un ottimo braccio accurato, pur supportato da un ottimo trio di WR come il solito Corey Coleman (216 yards e 2 TD), KD Cannon e Jay Lee. In una settimana caratterizzata dalla caduta di TCU la vittoria dei Bears assume quindi valore doppio, anche se il difficile inizia solo adesso: il trittico Oklahoma-Oklahoma State-TCU tutto di filato mostrerà se Baylor ha avuto successo fino a qui solo per un calendario facile o se sono davvero i primi pretendenti al titolo di Big 12.

WORST

– #2 LSU TIGERS

Neanche il tempo di assestarsi nei quartieri alti dei ranking ed i Tigers fanno un brutto volo dalla finestra, perdendo da Alabama 30-16. La teoria secondo cui LSU non avesse un piano di riserva nel caso in cui Leonard Fournette e, più in generale, il gioco su corsa fossero inefficaci ha trovato pratico riscontro in quanto il RB dei Tigers non ha mai potuto mostrare il suo talento, sempre soffocato dalla difesa di Alabama, già su di lui molte volte ancora prima di ricevere la palla: per Fournette 31 yards in 19 portate e l’inutile TD del quarto periodo che ha fissato il punteggio finale. In questa situazione il QB Brandon Harris non ha saputo gestire il gioco su passaggi, chiudendo con soli sei completi, 1 TD e un intercetto. Dall’altra parte la difesa di LSU ha saputo frenare il QB Jake Coker, il quale però non ha dovuto forzare più di tanto sia perché il punteggio già sorrideva ad Alabama nel primo quarto sia perché di fianco a lui il RB Derrick Henry ha fatto il bello ed il cattivo tempo, chiudendo con 210 yards corse e 3 TD, vincendo, anzi dominando, la sfida diretta contro Fournette. I Tigers ora, per recuperare la strada (lunga e difficile) per i playoff non possono più contare esclusivamente sulle loro forze: dovranno vincere le loro tre restanti partite (fattibile, Arkansas, Ole Miss e Texas A&M) e sperare che Alabama perda una delle sue.

– #8 TCU HORNED FROGS

Il potente quando cade fa più rumore degli altri (semi citazione di un qualche Tex Willer di qualche anno fa). Ed ha effettivamente fatto scalpore che la squadra dei vari Trevone Boykin, Josh Doctson e Aaron Green sia stata sconfitta così facilmente da una Oklahoma State capace di arrivare con frequenza dalle parti di Boykin, il quale raramente ha avuto il tempo di cercare i suoi ricevitori e molto spesso ha dovuto uscire dalla tasca non per scelta ma per eludere la pressione avversaria. A causa di ciò Boykin ha anche lanciato con meno accuratezza, maturando anche 4 intercetti, dato mai fatto registrare in alcuna partita dei suoi quattro anni di college. TCU in realtà ha dovuto fare anche i conti con l’infortunio al polso di Doctson nel secondo quarto e Boykin ha dovuto spesso affidarsi a freshman WR (Shaun Nixon, KaVontae Turpin, Jarrison Stewart) con cui l’intesa era spesso ancora da registrare. Nell’ipercompetitiva Big 12 questa sconfitta conterà molto, ma gli Horned Frogs devono guardare oltre, sconfiggere Kansas e poi vedere cosa succede.

– #13 MEMPHIS TIGERS

Tessere le lodi di una squadra e di un QB per poi ritrovarli sconfitti di 25 punti la settimana dopo? Fatto! Paxton Lynch ed i Tigers erano saliti recentemente agli onori della cronaca per la alta considerazione che avevano presso il comitato dei playoff, il quale li aveva inseriti come miglior squadra del ranking non facente parte delle 5 power conference, esclusa Notre Dame. Neanche il tempo di godersi il panorama ed i Tigers si ritrovano sconfitti nettamente da Navy e dalla sua triple option, che ha prodotto 374 yards e 5 TD su corsa, senza che Memphis riuscisse a trovare risposte adeguate. Questo ha anche portato Navy ad avere abbondantemente il controllo dell’orologio (37 minuti a 23) ed i tre turnover dei Tigers hanno fatto il resto. Memphis ora si trova al terzo posto nella AAC dietro a Navy e Houston, che affronteranno questa settimana: l’eventuale rimonta inizia dunque nel modo più difficile.

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