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OHIO STATE BUCKEYES

Mamma i campioni in carica! I Buckeyes ricominciano da dove avevano terminato la scorsa stagione, sconfiggendo Virginia Tech per 42-24 regalando in pratica un intero quarto agli Hokies ma principalmente dando un’impressione di onnipotenza anche in una serata in cui a causa delle squalifiche del DE superstar Joey Bosa, del WR Corey Smith e dei RB Jalin Marshall e Dontre Wilson il roster si presentava con diversi buchi.

Cardale Jones ha dimostrato di aver recuperato a pieno dall’infortunio dello scorso anno, J.T. Barrett è stato iper-efficace nelle poche occasioni in cui è stato chiamato in causa, Ezekiel Elliott ha demolito il front seven di VT correndo a 11 yards di media a portata e Braxton Miller si è convertito al nuovo ruolo correndo e ricevendo come un veterano, mettendo anche in mostra notevoli qualità atletiche.

A questo punto è difficile immaginare chi possa arrestare i Buckeyes, almeno in regular season, anzi pare pure complicato che qualche avversario possa veramente giocarsi una qualsivoglia partita punto a punto.

ALABAMA CRIMSON TIDE

In una delle poche tra due squadre di alto livello di questa week 1, i Crimson Tide sconfiggono i Badgers per 35-17 e dimostrano immediatamente di essere squadra di livello attrezzata a competere ai piani più alti in questa stagione.

Le tante perdite della offseason paiono essere coperte con nuovi giocatori già in ritmo, partendo dal QB Jake Coker, che ha vinto la battaglia contro Bateman per il ruolo di starter passando al RB Derrick Henry (13 portate per 147 yards e 1 TD) e a un gruppo di WR variegato ma molto profondo.

Il fronte difensivo, unico reparto immutato dalla scorsa stagione, ha saputo limitare le corse di Wisconsin a sole 40 yards e le secondarie, che pur perdevano le due S titolari del 2014, hanno controllato in qualche modo i Badgers, che pur non fanno del gioco su passaggi la loro arma principale.

L’unico problema pare essere il K Adam Griffith, che ha sbagliato i due field goal a sua disposizione, ma se anche questo aspetto sarà sistemato allora i Crimson Tide possono nuovamente candidarsi in maniera legittima ad un posto al sole nella SEC.

BYU COUGARS

La palma di squadra con più cuore va in questa settimana ai Cougars, capaci di vincere in trasferta a Nebraska con un Hail Mary pass ad un secondo dalla fine dopo che il QB titolare e stella della squadra, Taysom Hill, era stato costretto a lasciare il campo per un infortunio season-ending per il secondo anno consecutivo.

Sotto di 4 punti all’inizio dell’ultimo quarto, BYU ha prima accorciato le distanze con un FG di Trevor Samson poi il QB di riserva Tanner Mangum, freshman (ovviamente) alla prima partita collegiale ha trovato Mitch Mathews in endzone per il sorpasso definitivo.

La sfida di questa settimana contro Boise State sarà subito un banco di prova di livello per vedere se l’onda di emotività derivante da questa vittoria può continuare o se invece i limiti derivanti da un QB giovane ed inesperto saranno troppi di fronte ad una squadra, i Broncos, non esplosiva in attacco ma dall’alto talento difensivo.

WORST

ARMY, KANSAS, WASHINGTON STATE, WYOMING

Cos’hanno in commune queste 4 università? Tutte hanno perso da squadre FCS, la “seconda divisione” del college football, iniziando quindi la loro stagione nel peggiore dei modi.

Army, la squadra dell’esercito, ha perso di due punti contro Fordham, università di New York battuta di 11 punti lo scorso anno; Kansas ha rischiato un’imbarcata pesante contro South Dakota State, arrivando a perdere di soli tre punti dopo essere stata sotto anche per 31-7; Wyoming ha perso in casa contro North Dakota, squadra da 5-7 nel 2014, ma il peggio può essere Washington State, che ha pagato 550.000 dollari per farsi sconfiggere in casa da Portland State, università da tre vittorie nella scorsa stagione, capace di limitare a soli 17 punti l’attacco Cougars, da molti considerato in preseason uno dei sistemi offensivi più evoluti e foriero di punti.

Si veda il lato positivo di queste sconfitte: si può solo migliorare.

STANFORD CARDINAL

Delle due squadre del ranking sconfitte nella prima giornata, Arizona State aveva un difficile compito e si è arenata contro una ottima Texas A&M, mentre ha fatto più rumore la sconfitta di Stanford, mai pericolosa e meritatamente sconfitta da Northwestern, 16-6 il punteggio.

A parziale discolpa c’è da dire che Northestern si trova nelle vicinanze di Chicago e che quindi giocare alle 12 ora locale equivaleva, per i Cardinal, a giocare alle 9 di mattina della California, ma quanto visto sul campo va oltre anche questa problematica: squadra lenta, impacciata e guidata da un QB, Kevin Hogan, alla quarta stagione da titolare (due complete più la prima, nel 2012, nella seconda metà) ma ancora alle prese con difficoltà di letture della difesa e ricerca dei ricevitori più liberi.

Magari ritornati ad ovest i Cardinal ritorneranno a macinare gioco ma l’impressione lasciata da questa prima uscita non è buona: resta solamente la partita casalinga contro Central Florida, poi inizierà il calendario di PAC 12 e lì inizieranno i veri problemi.

JAKE RUDOCK (QB, MICHIGAN)

Tra la vittoria all’esordio contro Utah e Jim Harbaugh si è “frapposto” il QB dei Wolverines, scelto dallo stesso HC come titolare per la week , con una prestazione da 3 intercetti, di cui uno profondamente nel territorio di Utah e un altro riportato in TD. Il transfer di quinto anno proveniente da Iowa era stato probabilmente gettato nella mischia per la propria sicurezza e per la scarsa propensione ai turnover ma è successo esattamente l’opposto e Rudock ha lanciato in una partita sola più della metà degli intercetti lanciati in tutto il 2014 (5).

Harbaugh ha però deciso di tenere in campo il proprio QB per tutta la partita, dimostrandogli fiducia e cercando di recuperarlo mentalmente per la prossima partita, non facile nemmeno questa, contro Oregon State.

La difesa dei Wolverines sembra già registrata, ad anche in attacco si intuiscono buone individualità: per una stagione non tragica, forse, manca solo il QB.

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