CINCINNATI
Prosegue la crescita dei Beacats, che da quando sono stati affidati alle sapienti mani di Tommy Tuberville hanno inanellato due stagioni vincenti e altrettante partecipazioni ai Bowl di fine anno, senza però riuscire ad affermarsi e rimediando due sconfitte, nel Belk e nel Military; l’appuntamento con il primo trofeo del nuovo corso sembra però essere solo rimandato, visto che Cincinnati continua ad avere uno tra le migliori passing offense della nazione, ottimamente guidato da Gunner Kiel, che nella season d’esordio con l’università dell’Ohio ha lanciato per 3,254 yards, 31 TD pass e 13 INT. Valido passer, che ha ampiamente sfruttato tutte le opzioni a sua disposizione, è stato spesso criticato per alcune decisioni che hanno penalizzato il suo team, e ha sollevato più di un dubbio sulla sua reale integrità fisica a causa dei continui, piccoli, infortuni, che lo hanno costretto a terminare anzitempo le sue partite; problema a cui il junior ha cercato di rimediare durante l’offseason, lavorando parecchio in palestra con l’OC Eddie Green.
Deciso a presentarsi alla partenza della nuova stagione al pieno della forma, l’ex recruiting di Notre Dame avrà a disposizione i sette migliori target dell’anno passato, capitanati dal senior receiver Shaq Washington, leader del reparto nel 2014 con 66 prese per 761 yds e 4 touchdowns; il numero 19 sarà affiancato da un gruppo di giocatori esperti che ha fornito un importante contributo a Cinci nel corso degl’anni, composto da Mekale McKay, 725 yards, 8 TD, Max Morrison, 458 yds, 4 segnature, e Chris Moore, 673 yards, 8 TD.
Alle loro spalle, tre underclassemen che hanno trovato spazio già nel corso della scorsa season, Johnny Holton, 431 yds, 5 touchdowns, Alex Chisum e Nate Cole, entrambi autori di 2 TD su ricezione in autunno, e che saranno coinvolti con costanza nello sviluppo del passing game, al pari dei runningback Hosey Williams e Mike Boone, esploso, prima dell’infortunio, nell’anno da matricola, concluso con 650 yards e 9 touchdowns in 101 portate.
Il sophomore numero 27 è pronto a riprendere il suo posto quest’anno, e sistemarsi dietro una linea che ha spostato il RG Parker Ehinger, miglior elemento del quintetto, sul alto opposto, per ancorare la delicatissima posizione di left tackle, dove andrà a sostituire Eric Lefeld, laureatosi al termine della passata stagione; al suo posto, a fianco del centro Deyshawn Boyd, lo junior Delonte Murray, che con la guardia opposta, Ryan Leahy, sono le new entry di un gruppo completato dal senior RT Justin Murray.
Diversa la situazione sul lato opposto della palla, dove, oltre alle carenze già mostrate in pass rushing, i Bearcats devono fare i conti con la perdita di moltissimi starter, tre dei quali sulla defensive line, che recupera il solo end Silverberry Mouhon, reduce da un torneo in chiaroscuro, 5.0 tackles for loss, 4.0 sacks, nel quale non è riuscito a replicare le ottime cose fatte nel corso del suo secondo anno in Ohio.
Altra buona notizia per il duo di DC formato da Steve Clinkscale e Robert Prunty, il ritorno del DT Cortez Broughton, che ha saltato l’intera stagione dopo aver giocato appena due, buone, partite da true freshman, e che, dopo essere stato pienamente recuperato, è finalmente pronto a far valere le sue doti di run stuffer al centro della linea, dove sarà affiancato dal junior Alex Pace e dall’altro DE Mark Wilson, 1.0 sack.
In mediana, il giocatore all’ultimo anno Leviticus Payne, proverà a non far rimpiangere i leading tackler Jeff Luck e Nick Temple, entrambi usciti di scena al termine delle rispettive senior season; a sostituirli, proveranno l’altro senior Clemente Casseus, 14 placcaggi messi a segno da backup MLB, e Eric Wilson, junior che, in rotazione, ha fatto registrare 26 stops e 2.5 tackles for loss lo scorso anno.
Decisamente più solide, nonché in grado di fornire maggiori garanzie, le secondarie, che oltre ai tre starter del torneo 2014, il CB Grant Coleman, 56 placcaggi, 2 pass defended, le safety Andre Jones, 1 intercetto, 6 broken pass, e Zach Edwards, 121 tackles, 2 INT, recuperano anche l’ottimo Adrian Witty, uno dei leader del team che ha perso buona parte della passata stagione a causa di un infortunio alla gamba; giocatore formidabile, che ha chiesto, e ottenuto, un ulteriore anno, il sesto, di eleggibilità NCAA, è l’anima e la guida vocale dei Bearcats, con i quali gioca dal 2010, anno d’esordio nel college football, in cui si mise in mostra, inizialmente, negli special team.
Proprio quelle squadre speciali che saranno chiamate a dare il loro contributo in una regular season che potrebbe rivelarsi fondamentale per il futuro di Cincinnati e di coach Tuberville, che spera di trovare la spinta necessaria da due ragazzi che facevano parte della sua prima classe di reclute, i sophomore Andrew Gantz e Sam Geraci, rispettivamente kicker e punter del team che farà il suo esordio il prossimo 5 Settembre, contro l’abbordabile, almeno sulla carta, Alabama A&M.
CENTRAL FLORIDA
La notizia migliore per gli Knights, reduci da due titoli consecutivi vinti in AAC, è il ritorno del loro head coach, George O’Leary, che ancora una volta ha allontanato le voci sul suo pensionamento ripresentandosi al timone di Central Florida in vista della stagione 2015, quella che, di fatto, dovrebbe aprire definitivamente le porte al suo successore designato, Brent Key, promosso nel ruolo di offensive coordinator durante l’offseason e da un decennio membro del coaching staff che ha sancito l’evoluzione del programma di football a Orlando.
Il suo avvento favorirà la crescita del quarterback Justin Holman, che ha preso possesso dell’attacco, lanciando per 2,952 yards, 23 TD pass, 14 INT, la scorsa stagione, dimostrando di possedere le qualità necessarie per raccogliere la pesante eredità di Blake Bortles; dotato di un buon braccio e in grado, se necessario, di mettere in moto anche le gambe, nei prossimi mesi dovrà cercare di contribuire attivamente alla ricostruzione di un reparto receiver che ha perso i quattro migliori target del passato torneo, compreso il leader Brashad Perryman.
Il sophomore Jordan Akins, 12 prese per 135 yds, ex giocatore della MLB, Taylor Oldham e l’ex QB Pete DiNovo, gli elementi con un minimo di esperienza in un gruppo che proverà a lanciare in orbita la potenziale nuova stella Tre’Quan Smith, talento sbarcato a Orlando quest’anno, che dopo le ottime prove fornite durante le sedute primaverili e pronto a garantire un contributo importante al team già nel corso della sua freshman season.
Giovane, ma ben assortito, anche un backfield atteso ad un immediato rilancio nel 2015, guidato da William Stanback, al rientro da un infortunio che gli ha concesso di giocare solo sette partite, in cui ha collezionato 697 yards e 10 TD, lo scorso anno, e completato da altri due junior, Dontravious Wilson, 347 yds, 3 segnature, e Micah Reed, partito titolare in due occasioni nella passata stagione.
Esperta, almeno nella parte centrale, la linea offensiva, che ritrova tre starter fondamentali nel center Joey Grant e nelle guardie Tarik Cook e Chavis Dickey, quest’ultimo già visto all’opera nella season d’esordio in NCAA, e inserisce due volti nuovi all’esterno, dove si affiderà a Chester Brown e Aaron Evans, entrambi già parte della rotazione del reparto che faticato a trovare una quadratura definitiva, nonché affidabile, nel 2014.
Decisamente più solida e meno soggetta a cali di concentrazione deleteri la linea opposta, in cui continueranno ad alternarsi elementi esperti e in grado di fornire un contributo costante alle giocate difensive degli Knights, legati a doppio filo al talentuoso DE Thomas Niles, uno dei migliori giocatori rimasti ad Orlando per completare il percorso universitario e leading sacker del team con 7.5 sacks all’attivo.
Cacciatore di quarterback formidabile e pass rusher piuttosto produttivo, 13.0 tackles for loss, 2 forced fumbles, si muoverà sul lato opposto a Luke Adams, 16 placcaggi, unico junior di un quartetto titolare completato da altri due senior, i defensive tackle Demetris Anderson, 8.5 tackles for loss, 3.5 sacks, e Lance McDowdell; alle loro spalle, il ritorno di Chequan Burkett nella posizione di MLB, dove ha totalizzato 40 placcaggi e 1.0 sacks nella stagione da matricola, fa dormire sonni abbastanza tranquilli al nuovo DC Chuck Bresnahan, terzo responsabile del reparto giunto alla corte di Central Florida negl’ultimi tre anni.
Sul numero 40 l’ex membro del coaching staff di South Florida ricostruirà infatti il terzetto dei linebacker, nel quale troveranno spazio, presumibilmente, il senior Domenic Spencer e il promettente Errol Clarke, autore di 30 stops la scorsa season, la prima in Division I-A dopo il trasferimento dalla NJCAA avvenuto nella primavera 2014.
Più ampio, invece, il rinnovamento che riguarderà le secondarie, costrette a ripartire da quattro nuovi starter in seguito all’addio dei vecchi starter, dei quali facevano parte anche i due migliori colpitori del reparto difensivo, Terrance Plummer e Clayton Geathers; per la loro sostituzione, O’Leary e Bresnahan, sembrano intenzionati a puntare sui redshirt freshman Chris Williams e Tre Neal, che andranno ad aggiungersi, rispettivamente, sulla sideline e nel back-end, al junior Shaquill Griffin e al sophomore Jordan Franks.
Un altro giocatore redshirtato lo scorso anno, Matthew Wright, sarà il nuovo kicker titolare degli Knights, che proveranno, nonostante i tanti cambiamenti, soprattutto nella defense, che l’anno passato aveva chiuso al quinto posto della nazione, a rimanere ai vertici della American Athletic, andando alla ricerca di un terzo titolo consecutivo che sarebbe, di fatto, già storico, e contendendo la leadership, fino al termine della prossima regular season, a Cincinnati, Houston e Navy, le tre rivali più accreditate per la conquista della Conference.
TEMPLE
Si candidano ad essere una delle sorprese della prossima stagione gli Owls di coach Matt Rhule, che paiono finalmente pronti a salire il gradino successivo del loro step di crescita, iniziato un paio di anni fa con il nuovo corso, coinciso con l’entrata di Temple nella AAC, e arrivato già in brevissimo tempo ad un livello accettabile, che ha permesso al team di chiudere con un record in pareggio, 6 vittorie e 6 sconfitte, lo scorso torneo.
A dare continuità ad un programma che sembrava destinato a crollare dopo l’ultima, deludente, season si Steve Addazio, 2012, un reparto difensivo che sta giocando un buon football da un paio di stagioni, e che proprio nel 2014 ha fatto irruzione nei piani alti del ranking, chiudendo al quarto posto della nazione per punti subiti e al diciassettesimo per yards concesse, 186.9, in situazioni di passaggio.
Trascinata dall’ottimo senior Tyler Matakevich, linebacker ignorato dai maggiori programmi del paese a causa della sua, presunta, lentezza, ed in procinto di diventare uno dei migliori Owls di sempre con 353 tackles messi a segno nei suoi primi tre anni di NCAA, la difesa è pronta a far nuovamente da traino all’intero team dopo aver recuperato la maggior parte dei propri starter, tornati a Philadelphia, chi per concludere la propria carriera universitaria, chi per proseguire il proprio percorso di studi.
Tra di loro, i due giocatori che completano la mediana, il secondo placcatore della squadra, Nate D. Smith, 71 stops e 1 intercetto l’anno passato, e Avery Williams, junior cui spetterà, molto probabilmente, l’ingrato compito di raccogliere la pesante eredità lasciata dai due colleghi nella stagione 2016; davanti ad un terzetto che promette di fare grandi cose in AAC, una linea esperta e piuttosto solida, che si presenta al via con il validissimo senior DT Matt Ioannidis, 11.0 tackles for loss, 3.5 sacks, e il nose tackle Hershey Walton, anch’egli giunto al capolinea del viaggio collegiale.
Ai loro lati, Sharif Finch, 2.0 sacks, e Praise Martin-Oguike, leading sacker del team con 7.5 all’attivo e un ritorno trionfale dopo un paio d’anni di sospensione subiti a causa di un’accusa di stupro poi rivelatasi falsa; il talentuoso defensive end ha aggiunto un po’ di imprevedibilità al gruppo, mettendo sotto costante pressione gli attacchi avversari, strapazzati per l’intera durata del torneo 2014, chiuso con 10.0 tackles for loss, 5 forced fumbles e 2 field goal bloccati, numeri che gli sono valsi l’inserimento nel Second-Team All-Conference.
Lo junior è uno dei tanti talenti giunti a Philadelphia da quando è stato assunto come capo allenatore Rhule, che anche quest’anno è riuscito a strappare qualche giocatore di altissimo livello ai college più quotati, su tutti Kareem Ali, cornerback che ha rinunciato alla borsa di studio offertagli da Maryland per sbarcare a Temple e prendere possesso di una delle due sideline già da matricola; esploso durante le sedute di allenamento primaverili, sarà lui a partire titolare sul lato opposto al sophomore Sean Chandler, 1 intercetto, 8 pass defended, con buona pace di Tavon Young, che dopo aver guidato la squadra per palloni pizzicati ai QB avversari, 4, sarà costretto a lasciare spazio ai giovani colleghi.
La sua esperienza tornerà comunque utile in rotazione, per dare manforte a delle secondarie che schiereranno due senior, Alex Wells, 51 tackles, e Will Hayes, 45 placcaggi, nella parte centrale del campo, dove, con l’avanzare della stagione, potrebbe trovare spazio anche un altro prospetto interessantissimo, il redshirt freshman Jyquis Thomas, che sfrutterà anche lo spostamento di Sam Benjamin sul lato opposto della palla per scalare ulteriori posizioni in depth chart.
Un cambio di posizione, quello dell’ex CB, utile per donare maggiore profondità ad un gruppo che ha perso il suo elemento migliore, Jalen Fitzpatrick, e che deve ripartire da una serie di target che ha messo insieme numeri tutt’altro che eccezionali sul terreno di gioco; i senior John Cristopher e Brandon Shippen, poco produttivi in redzone, saranno le prime opzioni in un reparto che potrà contare anche su Romon Deloatch, 168 yards e 3 TD nella sophomore season, Ventell Bryant, redshirt freshman che ha dimostrato di essere cresciuto parecchio in primavera, e sul TE Colin Thompson.
Terminali che avranno l’arduo compito di risvegliare le doti di passer di P.J. Walker, quarterback crollato dopo una stagione da matricola, 2013, giocata ad altissimo livello, e reduce da un autunno pieno di alti e bassi, chiuso con 2,317 yds lanciate e un saldo touchdowns-intercetti, 13 a 15, negativo; dal suo braccio, e da un talento che coach Rhule sembra convintissimo di poter recuperare, dipenderanno buona parte delle fortune degli Owls, che cercheranno di essere più incisivi anche nello sviluppo del running game, sfruttando i blocchi di un’ottima linea ancorata intorno al senior center Kyle Friend, e puntando sulle sue corse, 106 per 324 yards e 3 TD l’anno passato, sul rientrante Zaire Williams, che dovrebbe essere pronto per la partenza della regular season, e sulle portate di Jahad Thomas.
Quest’ultimo proverà a dare una scossa anche agli special team, in palese difficoltà lo scorso anno, soprattutto quando si trattava di calciare un field goal; i 6 errori, su 16 tentativi, dovrebbero essere costati definitivamente il posto a Austin Jones, che sarà rimpiazzato dal senior Tyler Meyes, scelto per avere a disposizione una maggiore esperienza nei momenti decisivi, e determinanti, delle partite. Una migliore gestione in certe situazioni, potrebbe infatti fare la differenza per Temple, attesa da un inizio di stagione caldissimo, che la vedrà contrapposta prima a Penn State e poi a Cincinnati, la squadra da battere nella American Athletic Conference.
SOUTH FLORIDA
Ultima chiamata per coach Willie Taggart, intento a rilanciare South Florida dopo quattro stagioni perdenti, due delle quali passate sotto la sua guida, iniziata nel 2013, anno d’esordio in American Athletic Conference per i Bulls; per farlo, al termine di un’altra annata deludente, ha deciso di tagliare i ponti con il recente passato, mettendo alla porta i suoi principali collaboratori e assumendo due nuovi coordinatori, Danny Hope, che verrà affiancato da Darrin Reeves, per l’attacco, e Tom Allen per la difesa.
Da quest’ultima l’università di Tampa ha intenzione di ripartire per tornare a disputare almeno un Bowl, impresa che non riesce a centrare dal 2010, quando Skip Holtz approfittò di un team forgiato dall’era vincente di Jim Leavitt, allenatore di cui lo stesso Taggart pareva poter seguire le orme, per raggiungere, e conquistare, il Meineke Car Care Bowl.
Proprio quella squadra aveva nel reparto difensivo il suo punto di forza principale, cosa che ha spronato Allen a cercare di ristabilire una delle caratteristiche che permise al programma di riemergere, puntando su uno schieramento meno tradizionale, ovvero abbandonando il tradizionale 3-4 per affidarsi all’innovativo 4-2-5, con lo spostamento dei giocatori a sua disposizione nei ruoli che più vi si addicono.
Modifica che toccherà da vicino il leading tackler della scorsa stagione Jamie Byrd, che dopo aver messo a segno 95 tackles, 2 intercetti, 3 pass defended, nel 2014, ripartirà dalla posizione di “Husky”, via di mezzo tra il ruolo di linebacker e quello di safety, ricoperto nel passato torneo, dal quale cercherà di dare maggiore impulso ad una pass rushing decisamente deficitaria, ed incapace di portare la giusta pressione sul backfield avversario soprattutto con la linea.
Proprio nel front four cambieranno parecchie cose, e approfittando del ritorno di un solo starter, il DE Eric Lee, Allen pare intenzionato ad inserire tre volti nuovi, Zack Bullock all’esterno, Deadrin Senat e James Hamilton all’interno; già parte del roster di USF, sono stati ripescati dall’ex special team coach di Ole Miss al pari di Lamar Robbins, CB, e Tajee Fullwood, S, giocatori che andranno a completare con la safety Nate Goodwin, 75 stops, e il corner Jamie Ward, 2 intercetti, le secondarie.
Nel mezzo, in una mediana che rischia di perdere il suo miglior elemento, Nigel Harris, autore di 77 tackles e 2.0 sacks nel 2014 ma alle prese con una sospensione comminatagli per aver violato le regole comportamentali del team in primavera, troverà invece nuovamente spazio l’interessantissimo sophomore Auggie Sanchez, 65 placcaggi, che, salvo perdono in extremis del già citato Harris, sarà affiancato da Tashon Whiterhurst, affidabile backup già visto costantemente all’opera lo scorso anno, chiuso con 49 stops e 2.0 sacks all’attivo.
Gioventù diffusa anche sul lato opposto della palla, dove gli unici senior a rientrare a Tampa sono stati le guardie offensive Thor Jozwiack, Brynjar Gudmundsson, e il tight end Sean Price, 14 prese per 207 yards, uno dei pochi target esperti di un reparto receiver costretto a rinnovarsi dopo la laurea dei migliori ricevitori della squadra; a dargli una mano, in un passing game che quest’anno dovrebbe assumere un’importanza fondamentale nell’attacco di South Florida, Rodney Adams, 323 yds e 2 touchdowns, Ryeshene Bronson, e A.J. Legree, transfer da Kentucky che potrà scendere finalmente in campo con la divisa dei Bulls nel 2015.
Al di fuori del backfield, e quindi opzione validissima nelle situazioni di passaggio, fornirà un ottimo contributo anche il sophomore Marlon Mack, che dopo aver conquistato il First Team All-Conference al termine del suo freshman year in NCAA, chiuso con 1,041 yards e 9 TD, rischia di essere fortemente penalizzato dalla decisione di coach Taggart di puntare sulla up-tempo offense ed abbandonare quel gioco di corse che è stato tra le poche cose positive fatte intravedere dai Bulls la scorsa stagione.
Una scelta difficile, complicata, e forse anche un po’ inspiegabile che sembra non essere neppure supportata dal personale a disposizione del coaching staff, a questo punto costretto a limitare il valido backup RB Darius Tice e trovare un nuovo starting quarterback, dopo l’inatteso addio di Mike White, trasferitosi durante la primavera; al suo posto, alle prese con un playbook che potrebbe risultare piuttosto indigesto, uno tra Steven Bench, ex backup che ha lanciato per 611 yds, 3 touchdowns, 2 intercetti, nel 2014, e Quinton Flowers, prospetto al secondo anno a Tampa cresciuto tantissimo negl’ultimi mesi.
Dalla lotta tra i due, uscirà il nome dello starter che si sistemerà dietro il centro il prossimo 5 settembre, giorno in cui si aprirà ufficialmente la stagione dei Bulls, tra le mura amiche del Raymond James Stadium contro l’abbordabile Florida A&M; una settimana più tardi, nella tana dei Seminoles, la musica sarà decisamente diversa, e già allora saranno visibili i primi risultati del nuovo corso deciso da Taggart.
EAST CAROLINA
Stagione che si preannuncia piuttosto complicata per coach Ruffin McNeill, alle prese con un ricambio quasi totale dell’attacco, reparto in cui, in un sol colpo, ha perso quattro starter di altissimo livello, il QB Shane Carden, il RB Breon Allen, i WR Justin Hardy e Cam Worthy, e l’offensive coordinator Lincoln Riley, che ha deciso di accettare la proposta lavorativa avanzatagli dagli Oklahoma Sooners; al suo posto, l’allenatore da sei anni alla guida dei Pirates, ha deciso di promuovere Dave Nichol, dando quindi fiducia a chi ha già dimestichezza con un programma che ha dato tante soddisfazioni all’università di Greenville nell’ultimo triennio.
Il nuovo OC avrà come primo compito quello di trovare un degno erede di Carden, e per farlo è probabile che impieghi tutto il tempo che ha a disposizione fino alla partenza della regular season, per essere così sicuro di scegliere l’opzione migliore tra le tre disponibili, l’ex backup Kurt Benkert, che non ha del tutto convinto l’anno passato, lanciando 1 intercetto in appena 10 tentativi, il junior Cody Keith, e il JUCO transfer Blake Kemp; chiunque di loro sarà lo starter, dovrà fare affidamento su un gruppo WR che riparte da Isaiah Jones, terza opzione dello scorso torneo, con 830 yards e 5 TD, in procinto di diventare il nuovo WR #1 dei Pirates.
Al suo fianco alcuni elementi che hanno già avuto modo di assaporare il football universitario, come Trevon Brown, 264 yds e 4 segnature, Davon Grayson, Jimmy Williams, e un paio di volti nuovi che si sono messi in luce negl’allenamenti primaverili, come l’ex recruit di Florida Deondre Farrier, che all’ultimo ha deciso di rinunciare alla borsa di studio offertagli dai Gators per accordarsi con East Carolina.
Completato il novero delle frecce a disposizione del nuovo QB con il TE Bryce Williams, sottovalutato ma efficacissimo in redzone, come dimostrano le 264 yards e i 4 TD ricevuti l’anno passato, l’attacco disporrà anche di un runningback che sembra essere all’altezza del predecessore, Chris Hairston, senior che ha chiuso lo scorso torneo con 528 yds corse e 2 touchdowns realizzati in 79 portate.
Ad aprirgli la strada verso il first down e l’endzone avversaria, una linea esperta e piuttosto solida, che inserirà un solo volto nuovo, il right guard Larry Williams, nel quintetto titolare composto da ben tre senior, il LG Quincy McKinney, il RT Dontae Levingston, e il left tackle Ike Harris, uno dei migliori lineman della AAC al pari del centro J.T. Boyd, altro papabile candidato All-Conference al termine della stagione 2015.
Sulla linea opposta sarà fondamentale il recupero del DE Terrell Stanley, coinvolto in un incidente stradale nel quale ha rischiato la vita la scorsa primavera e costretto a saltare l’intera regular season 2014 a causa dei problemi fisici conseguenti; valido pass rusher che un paio di anni fa era considerato uno dei punti di forza dei Pirates, tornerà a guidare un front three completato dall’emergente NT Demetri McGill e dal veterano Johnathon White, autore di 4.5 tackles for loss nella junior season.
Alle loro spalle, spazio ad una coppia di linebacker in grado di cambiare il corso delle partite, l’ILB Zeek Bigger, leading tackler del team con 140 placcaggi messi a segno la scorsa stagione, e l’OLB Montese Overton, 68 stops, 11.5 tackles for loss, 3.0 sacks, due senior che faranno da chiocce ai giovani sophomore che giocheranno al loro fianco, Joe Allely e Jimmy Williams, già visto in campo nel corso della frehsman season.
Sulle sideline Josh Hawkins, 44 tackles, 5 intercetti, 11 pass defended, garantirà una certa continuità ad un gruppo che ha perso due formidabili playmaker quali Detric Allen e Lamar Ivey; a sostituirli ci proveranno Rocco Scarfone e Terrell Richardson, 20 placcaggi, il giocatore scelto per affiancare sul profondo Domonique Lennon, 65 stops, 2 broken pass, altro elemento esperto del reparto.
Negli special team, infine, il punter Worth Gregory è l’unico certo del posto da titolare, visto che rimangono ancora vacanti sia il ruolo di kicker, per il quale concorrono Davis Plowman e Warren Harvey, sia quello di returner, egregiamente ricoperto da Hardy fino al termine della passata stagione; entrambi andranno giocoforza assegnati prima dell’esordio stagionale contro Towson, e saranno sicuramente fondamentali una settimana più tardi, quando East Carolina avrà la possibilità di giocarsi la rivincita con Florida, team da cui è stata battuta nel Birmingham Bowl di fine season 2014.
CONNECTICUT
Conosciuto per essere un genio difensivo, coach Bob Diaco si trova nella scomodissima situazione di dover ricostruire, quasi in toto, un attacco che già l’anno passato, il suo primo alla guida dell’università di Storrs, non aveva certo brillato nel corso della regular season, faticando a mettere insieme più di 16 punti, di media, a partita; un problema di difficile risoluzione per una squadra che da tempo presenta dei limiti sul lato offensivo dell’ovale, e che si troverà inoltre costretta a ripartire da un nuovo starting quarterback, da scegliere tra l’ex backup Tim Boyle e il nuovo arrivato Bryant Shirrefs, ex di North Carolina che pare essere riuscito a strappare i favori del coaching staff durante le sedute di allenamento primaverili.
Chi dei due si sistemerà dietro il centro nel match di apertura contro Villanova, si troverà a disporre di un reparto receiver svuotato, rimasto orfano non solo del leader del gruppo Geremy Davis, ma anche delle sue principali alternative; a rimediare alle perdite, piuttosto pesanti, proveranno Noel Thomas, 305 yards, 4 TD, Dhameer Bradley, e il tight end Sean McQuillan, uno dei giocatori più esperti nel roster degli Huskies, che ha chiuso la passata stagione con 158 yds e 1 touchdown all’attivo.
A dargli una mano, in fase di ricezione fuori dal backfield, un duo di runningback ben assortito che dovrà fornire il proprio contributo nelle varie situazioni di gioco, formato dall’interessantissimo Ron Johnson, 429 yards e 3 TD da matricola, e dal collega Arkeel Newsome, 342 yds e 2 touchdowns totali, partendo dalla linea di scrimmage, dove si è dato da fare anche come bloccatore, coadiuvando il fullback Jazzmar Clax in pass protection.
Supporto che si è rivelato utilissimo anche per una OL che si presenta ai nastri di partenza della season 2015 con un solo nuovo innesto, il LG Tommy Hopkins, che andrà a completare il lato sinistro affiancandosi al tackle Richard Levy, uno dei migliori lineman del team al pari del RT Andreas Knappe, che invece si occupa di proteggere il lato destro, in collaborazione con la guardia Tyler Samra e il centro Ryan Crozier, dagli assalti della D-line avversaria.
Esperta, e piuttosto solida, anche la linea opposta, rimasta praticamente invariata nella zona sinistra dello schieramento, dove sono ritornati sia il DE Kenton Adeyemi, 5.0 tackles for loss, sia il DT Julian Campenni, 2.0 sacks, senior che dovranno fungere da guide per i giovani compagni di reparto, Folorunso Fatukasi e Cole Ormsby, due dei quattro sophomore inseriti nella depth chart titolare dal DC Vincent Brown, che ha deciso di dare spazio anche ad altrettanti giocatori al secondo anno, Junior Joseph in mediana e Jamar Summers nelle secondarie.
Quest’ultimo sarà colui che dovrà prendere il posto di Byron Jones, che ha optato per il passaggio nel football professionistico al temine della passata stagione, lasciando sguarnita la sideline opposta a Jhavon Williams, cornerback con 34 tackles e 7 broken pass all’attivo nel 2014; nel back-end, confermati, invece, il junior Obi Melifonwu, 75 placcaggi, 3 pass defended, e Andrew Adams, il playmaker del reparto, che ha messo a segno 96 placcaggi e 4 intercetti l’anno passato.
Davanti ad un duo di safety ben assortito, i restanti componenti del front seven, ovvero i linebacker esterni Marquis Vann e Graham Stewart, senior che, oltre a mettere la loro esperienza al servizio della defense, cercheranno di replicare la positivissima junior season da poco conclusa, che li ha visti terminare con, rispettivamente, 105 tackles e 94 placcaggi all’attivo; dalla solidità e dalla produzione garantite proprio dal reparto arretrato, quarantanovesimo nella nazione lo scorso anno, Diaco proverà ad imbastire la, lenta, risalita degli Huskies.
Folgorato sulla via del football dai vecchi Guerin Sportivo negli anni ’80, ho riscoperto la NFL nel mio sperduto angolo tra le Langhe piemontesi tramite Telepiù, prima, e SKY, poi; fans dei Minnesota Vikings e della gloriosa Notre Dame ho conosciuto il mondo di Playitusa, con cui ho l’onore di collaborare dal 2004, in un freddo giorno dell’inverno 2003. Da allora non faccio altro che ringraziare Max GIordan…