Sembra strano dirlo ma molto facile pronunciarlo: i Missouri Tigers, una delle novità della SEC dei ultimi anni, sono riusciti in due anni consecutivi a dichiararsi vincitori della East Division riuscendo sempre a ribaltare i favori dei pronostici. Come la West, la SEC East prevede molte incertezze e una lotta sempre aperta per decretare la vincitrice. Georgia, dopo la delusione dello scorso anno, sembra intenzionata a riprendersi la corona contro squadre ben disposte a tornare ai piani alti della classifica. Ben cinque formazioni potrebbero vincere la Division escludendo dalla lotta Kentucky e Vanderbilt, squadre che faranno di tutto per non finire ultime.
GEORGIA BULLDOGS
Georgia ci ha abituato nei due ultimi anni ad essere considerata una possibile contendente rivali al trono della SEC salvo poi ritrovarsi manco meno qualificata per il Sec Championship. E’ lecito pure quest’anno aspettarsi qualcosa? La risposta è semplicemente “si” perché questo programma ha più volte dimostrato di avere le possibilità di competere con i migliori o perdere contro formazioni mediocri, basti pensare alla sconfitta con una mediocre South Carolina, un’incompleta Florida e la sconfitta finale con Virginia Tech, le prime due sanguinose che hanno permesso a Missouri di aggiudicarsi la Division.
Mark Richt sta per iniziare il suo quindicesimo anno alla guida dei Bulldogs con il record di 136 vittorie e 48 sconfitte. In questa off season ha dovuto riformare il suo staff dal punto di vista offensivo perché Mike Bobo e Will Friend, coordinatore dell’attacco il primo, della linea offensiva il secondo, hanno accettato l’incarico di diventare rispettivamente head coach e OC a Colorado State. Per il ruolo di OC è stato chiamato Brian Schottenheimer, nome che a St. Louis in Nfl non ha di certo brillato un po’ per sfortuna ma pure per demeriti propri, per tanto bisognerà vedere il suo impatto in sistema offensivo che vanta un running game prepotente e di un passing game che deve capire chi sarà il suo QB e con pochi validi playmaker a ricevere palloni.
Il running game nel 2014 per due sole volte non ha valicato la cifra di 200 yards a partita pur con la stella Todd Gurley afflitta da diversi problemi fisici. Ora che Gurley è in Nfl ai Rams, il back field verrà guidato dal sophomore Nick Chubb, corridore completo, potente, agile, rapido nelle scelte, mani dolci in ricezione dal back field, uscito dal primo anno con 1,547 yards corse e 14 touchdown messi a segno. Dietro di lui prenderà più palloni l’altro il sophomore cinque stelle Sony Michel, corridore più esplosivo e veloce in campo aperto, di cui si è spesso parlato un gran bene in sede di recruiting e adesso avrà le chance per dimostrarlo.
Nel ruolo di QB ci si aspetta una lotta tra il redshirt sophomore Brice Ramsey e il junior Faton Bauta: Ramsey sembra essere il favorito per lo spot di titolare per il discorso legato all’esperienza. Lo scorso anno ha avuto qualche snap alle spalle di Hutson Mason, sostituendolo pure nel Bowl vinto contro Louisville. Le qualità per sviluppare un titolare ci sono tutte perché ha un buon tocco e letture mentre dovrà dimostrare di avere il braccio anche per i lanci sul profondo, caratteristica che Bauta, oltre ad essere un dual-threat, possiede eccome.
Il parco di wide out manca di un vero e proprio playmaker, ecco perché molti sperano che il senior Malcom Mitchell, 31 catch per 248 yards e 3 touchdown lo scorso anno, possa fare un ulteriore passo avanti per diventare un target a cui affidarsi costantemente. Il sophomore Isaiah McKenzie, il junior Reggie Davis insieme al freshman Terry Godwin proveranno ad essere delle alternative valide, specie quest’ultimo, quattro stelle del ultimo recruiting. La linea offensiva rimane la forza del reparto perché salvo la perdita del centro David Andrews, gli altri quattro ritornano alla loro posizione del 2014 con la guardia destra Greg Pyke a fare da punto di riferimento.
La difesa è andata alla grande nel primo anno della gestione Jeremy Pruitt eccellendo contro il gioco aereo(quinta in assoluto) e sui terzi down dove gli avversari hanno convertito il 39% dei loro tentativi. Le secondarie sono un gruppo unito che probabilmente potrebbe migliorare ancora attorno al junior S Quincy Mauger, back molto versatile capace di giocare in entrambe le posizioni di S grazie a una completezza unica come testimoniano le due stagioni oltre i 50 placcaggi ed i 5 intercetti totali messi a segno in due anni. Malkom Parrish e la S Dominick Sanders sono entrambi sophomore ma reduci da un solido 2014, inutile dire che da loro ci si aspetta ulteriori passi avanti per testimoniare la completezza del reparto.
La guida del reparto è rappresentata dei tre linebacker e dall’esperienza del front seven a fronte 3-4. Jordan Jenkins ritorna per il suo anno da senior con spiccate abilità da pass rusher (5 sacks e 21 quarterback hurries) portando molta versatilità rappresentando l’uomo a cui attorno girerà la difesa quest’anno. Accanto a lui Leonard Floyd ha chiuso un ottimo secondo anno con 6 sacks e 55 placaggi venendo nominato MVP del reparto, ha mostrato velocità nel andare in blitz e agonismo per contrastare le corse facendo parlare bene di lui pure gli scout Nfl addirittura in previsione primo giro. Lorenzo Carter, sophomore, e Trenton Thompson, freshman, sono i due altri nomi da seguire attentamente sia quest’anno che nel prossimo perché potrebbero presto prendere le redini di capi reparto.
Georgia ha tutte le carte per vincere la SEC East, questo è il reale obiettivo. Difensivamente ha i nomi per fare la differenza, i dubbi maggiori sono legati all’attacco perché senza un valido passing game si rischia di lasciare per strada partite come lo scontro perso contro South Carolina lo scorso anno. Al momento sono sotto contro diverse formazioni della parte occidentale del tabellone, ma in Division non hanno scuse che vincere tutte le partite che incontreranno.
La schedule prevede di ricevere i Gamecocks, Alabama e Missouri, si dovrà far visita a Tennessee ed Auburn oltre alla sfida in Jacksonville contro Florida. Potenzialmente chiudere con un 10-2 sarebbe cosa fattibile ma visti gli ultimi anni non ci sarebbe da sorprendere se il casellino delle sconfitte aumentasse a causa di brutte prestazioni contro formazioni sulla carta non del livello dei Bulldogs, Tennessee, Georgia Tech per citarne alcune.
MISSOURI TIGERS
Missouri è riuscita a confermarsi per la seconda volta ai vertici della SEC East grazie al maggior numero di vittorie contro avversarie della Conference. Il lavoro fatto dopo il trasferimento dalla Big 12 da parte del head coach Gary Pinkel è stato di un’ottima solidità riuscendo a mettere in mostra difese e running game affidabili, come confermano i due titoli e un record complessivo nella storia alla guida del team di 113-66. Le vittorie sono arrivate ribaltando i favori dei pronostici che vedevano Georgia o South Carolina favorita, ma quest’anno la situazione sembra più difficile da decifrare perché la squadra ha perso diverse stelle dirette verso la Nfl.
Le prime risposte dovranno arrivare dal QB junior Maty Mauk: lo scorso anno ha giocato tutto il campionato collezionando 2,648 yards, 25 touchdown, 13 intercetti e una percentuale di completi vicina al 53%. I Tigers hanno avuto una media di 189 yards a partita ottenute per il gioco aereo, a Mauk si chiede di essere più costante dal punto di vista del passaggio per poter ottenere maggior efficienza dal reparto offensivo, basato sul running game, dall’attitudine a correre dello stesso Mauk oltre alla sua notevole propensione ai big play.
Il running game sarà guidato dal senior Russell Hansbrough, 1,084 yards e 10 touchdown lo scorso anno dietro a Marcus Murphy, e dovrà essere la risorsa principale di un attacco che dei wide out titolari lo scorso anno non ritorna nessuno. Molte speranze sono riposte nel junior J’Mon Moore, talento di cui si parla tanto bene per le sue abilità di playmaker; complessivamente il reparto ha buone qualità per offrire diverse opzioni di sviluppo, molto lo dovrà fare la linea offensiva che ha perso il left tackle titolare Mitch Morse, ma vede il ritorno di 3 titolari oltre a interessante tackle proveniente dal JUCO college, Malik Cuellar, atleta notevole con una buona esperienza nel ruolo.
Molte attenzioni verranno risposte al reparto difensivo distintosi negli anni per una notevole qualità di pass rusher che hanno staccato il pass per la Nfl. Quest’anno si sono persi Shane Ray e Markus Golden, due stelle che hanno contribuito ad alzare il rendimento del passing game, quindi il principale compito sarà quello di riuscire a rimpiazzarlo. Il sophomore Charles Harris è il nome indiziato per ricoprire questo ruolo dopo aver avuto un ruolo nella rotazione che lo ha portato a produrre 2 sacks e 19 placcaggi; le qualità per emergere sembrano esserci, ora dovrà dimostrarlo sul campo. Harold Brantley e il freshman redshirt Rochel McWilliams sono i due altri nomi a cui la difesa si affida per continuare ad essere un fattore in termini di pass rushing.
Il reparto linebacker verrà comandato dal weak side Kentrell Brothers, ottimo placcatore, istinti per il pallone considerevoli che nella sua annata da sophomore gli hanno fruttato 70 placcaggi e 3 intercetti. Suo compagno nella posizione di middle sarà l’altro junior Michael Scherer, 114 placcaggi messi a segno nel 2014, sintomo di un giocatore a cui piace sacrificarsi per la squadra nei momenti più difficili grazie alla grinta che mette in ogni snap di gioco.
Se il reparto in mezzo al campo sta bene, pure le secondarie hanno i nomi per recitare un dignitoso lavoro grazie a tre titolari che ritornano nella loro posizione originale e senza farlo apposta sono due sono pilastri della difesa. Kenya Dennis e Aarion Penton saranno ancora la coppia di cornerback titolare: Dennis è stato spesso riconosciuto come uno dei migliori placcatori sul esterno, sa muoversi bene, coprire contro i primi target avversari seppur la produzione di intercetti si sia fermata a uno lo scorso anno; Penton ha più fiuto per il pallone (3 picks nel 2014) ed è più veloce potendo seguire i WR più rapidi schierati in campo.
E’ inutile nascondere che sulla carta Missouri non è poi tanto diversa dalle due versioni precedenti, forse c’erano più certezze riguardo la pass rushing però le chance per poter continuare a tenere alto il rendimento ci sono eccome. Sul versante offensivo l’aver ritrovato il forte centro Evan Boehm, leadership da vendere oltre ad upside da Nfl, potrebbe aiutare il running game a continuare a fare il lavoro degli scorsi anni, essenziale per poter aiutare un passing game inesperto e potenzialmente molto interessante.
La schedule presenta quattro sfide iniziali molto favorevoli, poi bisognerà scaldare i motori per ricevere i Gators e sfidare Georgia nella loro tana. La partita molto probabilmente potrebbe decretare la vincitrice della Division perché se i Tigers dovessero vincere lo scontro, il calendario gli permetterebbe di incontrare Ole Miss in casa e Arkansas in trasferta, non di certo due sfide impossibili che potrebbero lasciare i Tigers favoriti con il record divisionale. Non c’è due senza tre, teoricamente, lo era anche per Alabama, Missouri spera che per se vada diversamente.
TENNESSEE VOLUNTEERS
Finalmente, dopo alcuni anni passati nel buio, Tennessee sembra essere pronta per provare a competere con i migliori team della SEC. Questo non vuol dire che il record di 6-6 verrà stravolto, ci si aspetta di vedere una squadra riuscire a mettere il fiato sul collo alle migliori squadre che andranno a sfidare facendo affidamento sui ottimi recruiting fatti nei ultimi anni senza dimenticare il ritorno di ben 18 titolari, un numero su cui l’HC Butch Jones farà certamente conto per migliorare il record di 12-13 raccolto nei suoi due primi anni alla guida del team.
I maggiori punti di domanda verranno riposti sul reparto offensivo: Mike DeBord è il nuovo OC perché Mike Bajakian ha accettato l’incarico di QB coach in Nfl a Tampa Bay. Il junior quarterback Joshua Dobbs sarà finalmente il titolare della squadra dopo esserlo stato solo per metà della scorsa stagione, un’occasione a cui ha risposto con 1,206 yards, 9 TD e 6 Intercetti lanciati oltre a 469 yards corse con ben 8 score personali. Siamo di fronte a un giocatore attorno a cui si può pensare di costruire una squadra viste le ottime caratteristiche atletiche e un braccio completo; i passi più importanti che Dobbs dovrà fare stanno nel decision making e il numero di intercetti assolutamente da ridurre. Dovesse riuscire a porre rimedio a questo problemi, Tennessee potrebbe vedere le sue quotazioni salire rapidamente.
La linea offensiva è un altro focus della stagione con tutti e i cinque titolari che ritornano alle loro posizioni. Ci sono tre senior e due sophomore, un giusto mix per provare a migliorare le orribili statistiche della scorsa stagione che ha visto il proprio QB essere atterrato per 43 volte, un numero assolutamente da ridurre. A correre nei varchi che verranno aperti ci sarà il RB Jalen Hurd, uscito dalla stagione da true freshman con 890 yards corse e 5 touchdown segnati, un potente runner con ottime capacità di letture anche in fase di ricezioni, una qualità che potrebbe renderlo un giocatore da schierare in tutti i down.
Le migliori notizie arrivano dal ritorno dei tre wide receiver titolari che si aspettano di vedere un incremento delle loro statistiche con la presenza di Dobbs fin da subito. Pig Howard ha spesso sfruttato la sua velocità a fronte di una piccola stazza ricevendo un solo touchdown e 618 yards, l’altro senior Von Pearson ha ben retto il salto dallo JUCO college chiudendo l’anno con 5 segnature mentre il junior Marquez North ha raccolto 816 yards e 5 touchdown. Oltre a questi si aspettano miglioramenti da parte del sophomore Josh Malone, stazza e tracce di qualità, oltre dal interessante tight end Ethan Wolf.
Venendo alla difesa è arrivato il freshman DT Kahlil McKenzie, nose guard naturale, un motore continuo che ha mostrato di poter avere un potenziale interessante pure in ottica professionistica grazie alle solide capacità di run stopper e quelle sottovalutate di pass rusher. Con lei opererà da DE il sophomore e stella di questa squadra Derek Barnett uscito da un primo anno strepitoso chiuso con 72 paccaggi, 10 sacks e ben 20.5 tackles for loss. Un end completo, instancabile e con la caratteristica di alzare il suo livello contro avversari di miglior livello, una caratteristica importantissima per questa squadra.
Alle spalle della linea ci sarà la coppia di linebacker composta dal junior Jalen Reeves-Maybin e dal senior Curt Maggitt. Il primo ha risposto presente al primo anno da titolare sul weak side completando 101 placcaggi e un intercetto, adesso gli si chiederà miglioramenti nella fase di drop coverage grazie alla sua notevole mobilità, mentre Maggitt giocando sul lato opposto ha mostrato le sue qualità da pass rusher producendo 11 sacks. Una coppia affiatata, temibile, aggressiva che avrà le spalle coperte da una secondaria di tutto rispetto con la senior SS Brian Randolph dimostratosi all’altezza contro le corse e pure nel gioco aereo con 88 placcaggi e due intercetti. Chiude il cerchio il junior CB Cameron Sutton, pezzo fondamentale nel gioco aereo con 3 intercetti compiuti e 13 deviazioni effettuate.
Verrebbe da dire che Tennessee ha le carte per poter lottare per la vittoria della division, ma dobbiamo tenere conto che tutta la squadra dovrà fare un ulteriore passo avanti per poter ambire a questo traguardo. L’attacco ha una linea non eccelsa, può sicuramente migliorare però ci sono ancora dei dubbi legati al suo rendimento costante per tutta la stagione. In difesa ci sono parecchi nomi interessanti, ora c’è bisogno che il tutto si assembli per poter alzare un muro contro i forti running game avversari, un fattore che i Volunteers hanno spesso sofferto lo scorso anno.
Tennessee può essere l’underdog di questa parte del tabellone perché le risorse ci sono tutte e le avversarie principali hanno i loro punti di domanda da affrontare. Un primo passo sarebbe quello di riscattare la sconfitta di Oklahoma patita lo scorso anno, vincere in Florida per poi ricevere Arkansas, uno scontro tra due squadre vogliose di fare bene quest’anno. La trasferta in Alabama sembra fuori discussione, per il resto è un calendario molto aperto che potrebbe regalare qualche soddisfazione, come fare uno scherzetto a Missouri il 21 Novembre e migliorare ulteriormente il record di vittorie.
FLORIDA GATORS
Il 2012 ci aveva regalato l’ultima versione dei Gators vincenti, da quel momento la squadra ha raccolto una serie di mediocri prestazioni che ha visto il tutto chiudersi con un 2014 decisamente sottotono specie dal punto offensivo. Si ha salutato l’attuale DC di Auburn Will Muschamp, capace si di costruire una difesa molto solida a dispetto di un attacco spesso deficitario, per tanto sono cambiate tutti i ruoli più importanti con l’assunzione di Jim McElwain nel ruolo di head coach, Doug Nussmeier nel ruolo di OC e Geoff Collins come responsabile della difesa. Un chiaro segno che sottolinea come il lavoro fatto sul fronte offensivo sia stato a volte insufficiente, per tanto l’arrivo di McElwain dovrebbe in breve tempo portare risposte positive in questo settore.
L’attacco necessita innanzitutto di trovare un QB rispettabile e degno di questo nome perché Jeff Driskel non si è dimostrato mai all’altezza del ruolo. Il redshirt freshman Will Grier sembra aver scavalcato il dual-threat sophomore Treon Harris per il ruolo da titolare grazie alle prestazioni offerte in primavera che hanno evidenziato un buon braccio, decisioni rapide, capacità di corsa e buone basi per gestire l’attacco. Tutto quello che serve per trovare la nuova guida dei Gators con Harris pronto a giocarsi le sue carte in ogni momento che gli verrà concesso.
Il principale target di questo attacco sarà il junior wide receiver Demarcus Robinson uscito dal secondo anno con 833 yards ricevute e 7 touchdown segnati. Giocatore molto talentuoso, atleta di ottimo spessore, piedi rapidi e movimenti fluidi, sarà lui a essere il designato principale per i raddoppi avversari, utile per aprire spazi per i compagni Ahmad Fulwood, il sophomore Brandon Powell e il tight end senior Jake McGee, 769 yards con 7 touchdown raccolti in due anni e assente lo scorso anno per un brutto infortunio al ginocchio.
Kelvin Taylor sarà il RB titolare: dopo due anni passati in rotazione che lo hanno visto produrre 1,073 yards e 10 touchdown, ora avrà i galloni da titolare dovendo assorbire gran parte del lavoro perché le possibili alternative devono ancora essere testate. Ad aprirli varchi sul lato destro è arrivato il miglior tackle d’America Martez Ivery, ottimo pass blocker con la possibilità di andare subito a sinistra nel caso David Sharpe non dovesse svolgere al meglio il ruolo che nei recenti trascorsi fu della prima scelta dei Cardinals D.J. Humphries.
Uno dei compiti del nuovo corso Gators sarà quello di non perdere il lavoro fatto dal ciclo appena concluso che ha reso la difesa la quindicesima migliore della scorsa stagione. Si ha perso il leader playmaker Dante Fowler Jr. andato in Nfl, ma il gruppo che ritorna è di gran lunga quello dello scorso anno con diversi giocatori pronti a fare il salto di qualità a partire dal redshirt junior DE Alex McCalister, potenzialmente il miglior pass rusher della squadra con 6 sacks registrati lo scorso anno. Opposto a lui giocherà il senior Jonathan Bullard, solido contro le corse, discreto contro i passaggi, una specie di ottimo role player universitario che servirà a fare da spalla per l’ingresso del freshman cinque stelle CeCe Jefferson.
Il back seven contiene sicuramente nomi di spessore a partire dalla stella della squadra, il CB Vernon Hargreaves III, placcatore deciso quando bisogna colpire e un atleta straordinario in copertura che gli hanno fatto chiudere l’anno da sophomore con 3 intecetti e 13 deviazioni difensive. Stiamo parlando di una possibile top ten pick ai prossimi draft, che sarà supportato dalla S junior Marcus Maye capace di giocare in entrambi gli spot di safety mostrando ottime doti di placcatore e il range necessario per coprire il campo.
Antonio Morrison sarà il MLB titolare riportando il suo carisma al centro della difesa unito alla sua notevole qualità di placcatore che ne fanno il migliore in questa categoria con 101 tackle messi a segno lo scorso anno, una sicurezza insieme al CB senior Brian Poole, ottimo lo scorso anno in fase di pass coverage con 4 intercetti messi a segno (2 contro FSU) e 9 passaggi deviati.
Il materiale a disposizione di Florida è molto interessante, siamo di fronte a un team posto più o meno nella stessa posizione d Tennessee con tante possibilità di fare bene se diversi componenti del team svolgeranno il loro dovere compiendo ulteriori passi avanti. Molto dipenderà dal passing game che lo scorso anno ha lasciato troppo spesso la difesa da sola producendo una media di 179.9 ypg, il 104° dato della nazione, oltre a una disastrosa presenza nei terzi down con solo il 36,5% dei tentativi andati a segno.
La linea offensiva lo scorso anno ha concesso solo 17 sacks, un dato ottimo che si spera possa essere ripetuto o addirittura migliorato. Il cammino dei Gators con quattro sfide di fuoco a cavallo tra il 26 Settembre e il 17 Ottobre, quattro giornate in cui si riceverà Tennessee e Ole Miss per poi andare a giocare in casa di Missouri e LSU. Dura sarà la sfida contro Georgia e il derby con Florida State all’ultima giornata è sempre roba da palati fini. Siamo a cavallo tra una stagione in miglioramento o l’essere la sorpresa di questa parte di tabellone, un borderline che potrebbe farli finire sulle otto vittorie.
SOUTH CAROLINA GAMECOCKS
Steve Spurrier, l’intramontabile coach dei Gamecocks, alla soglia delle 70 primavere e all’inizio del suo undicesimo anno alla guida di South Carolina, si dichiara più fresco che mai per tornare velocemente in sella e lasciarsi alle spalle un’annata di transizione che ha fatto da spartiacque tra i Gamecocks targati Jadeveon Clowney e quella che sta per cominciare. Le aspettative sono alte, John Hoke ha lasciato Chicago per venire a coordinare il passing game difensivo accanto a Lorenzo Ward, responsabile del lavoro contro le corse; i due in coppia dovranno portare la difesa a dei rapidi cambiamenti dopo un 2014 a dir poco sottotono in diversi aspetti del gioco.
Il nuovo QB da cui si riparte è il sophomore Connor Mitch, un solido prospetto con le più valide caratteristiche per essere un pro style quarterback, braccio molto potente e accurato oltre a capacità di guida in campo, sicuramente un upgrade rispetto a quanto offerto l’anno scorso da Dylan Thompson. La speranza più grande è che possa nascere in fretta un’intesa con il solido WR junior Pharoh Cooper, la stella di questa squadra: playmaker puro, capace di ricevere, di correre e di ritornare i punt; sa correre bene le tracce, mani dolci e tanta voglia di lottare, ha chiuso lo scorso anno con 1,136 yards e 9 touchdown ricevuti oltre a 200 yards corse con 2 TD messi a segno.
Se il gruppo di wide out costruito attorno a lui formato da Shamier Jeffery, l’interessante freshman Deebo Samuel e il promettente TE Kevin Crosby dovesse salire di colpi, sarà molto divertente vedere questo attacco all’opera. Il running game non ha potuto godere del miglior Mike Davis nell’ultima stagione, mai al 100% di forma, per cui la speranza è che il senior Brandon Wilds, potente e con buone mani fuori dal back field, possa migliorare le 570 yards e i 4 touchdown corsi lo scorso anno. Molto lavoro dovrà farlo la OL che ha perso alcuni pezzi importanti come A.J. Cann, tuttavia il lavoro fatto nei ultimi recruiting dovrebbe permettere alla linea di trovare nuovi pezzi interessanti da affiancare al solido right tackle Brandon Shell, giunto nella stagione da senior dopo ottime prestazioni, specie su corsa, che ne fanno uno dei migliori tackle destri in circolazione.
Lo scorso anno la difesa è stata molto carente in termini di punti subiti e nella pass rushing. Se già nel 2013 si era calati dai 43 sacks del 2012 a 25, lo scorso anno solo 14 volte i Gemecocks hanno messo le mani sui quarterback avversari, un dato che non può che creare problemi a tutta la difesa. Per riprovare a risollevarsi è arrivato dallo JUCO college Marquavius Lewis, end rapido e completo, sfuggito alle pretese di Auburn per il college di Columbia e andrà a rinforzare una linea composta dal end Gerald Dixon e dal omonimo tackle Gerald Dixon Jr. due ottimi mestieranti contro le corse ma non eccelsi in fase di pass rushing.
Dietro di loro il middle linebacker junior Skai Moore, uscito da un anno dove non ha fatto che esaltare tutte le belle parole spese in suo elogio ricambiando con 3 intercetti e 93 placcaggi, confermando la sua completezza che ne fanno uno dei migliori di tutta la Conference. L’altro junior Jordan Diggs sarà il suo compagno fidato dopo aver mostrato una buona solidità nello stare in campo e continuerà a interpretare la posizione tanto cara a Spurrier, ovvero l’ibrido S/LB potendo alternare la 4-3 in una 4-2-5. In una secondaria che ritrova tre titolari, la S T.J. Gurley entra nel anno da senior come uno dei migliori placcatori della squadra che ne fanno una strong safety naturale capace pure di darsi da fare in copertura seppure non sia il suo pregio migliore.
Diversi analisti si sono detti fiduciosi sui Gamecocks perché Spurrier, seppure rimanga un head coach un po’ antico, è uno dei migliori in circolazione, recluta bene e sa lavorare con il materiale a sua disposizione. Poi c’è sempre una difesa che rispetto allo scorso anno non può che migliorare cancellando le vagonate di punti subiti lo scorso anno, elemento essenziale perché se l’attacco è interessante è comunque un cantiere aperto con molti volti nuovi che dovranno dimostrare di poter essere titolari.
Le nove vittorie pronosticate, pari a quelle di Missouri e sotto di una rispetto a Georgia, sarebbero sinonimo di successo dopo un anno chiuso con un record divisionale di 3-5 (7-6 generale). Dopo l’opener contro North Carolina al Bank of American Stadium, sulla strada ci sono ben quattro trasferte in casa di Georgia, Missouri, Texas A&M e Tennessee, roba non proprio semplicissima se poi bisognerà affrontare pure LSU, Florida e Clemson in casa. Un personale pronostico da tifoso (a livello di Alabama) i Gamecocks sono in una situazione abbastanza simile a Florida con 8 vittorie facilmente raggiungibili.
KENTUCKY WILDCATS
Dopo un buon inizio di stagione con cinque vittorie e una sconfitta, la compagnia di Kentucky si è letteralmente persa finendo col perdere le ultime sei partite senza riuscire a opporre alcuna resistenza eccetto la partita finale con Louisville finita 44-40. Mark Stoops in due anni ha guadagnato 7 vittorie e 17 sconfitte mostrando comunque dei progressi sia sul campo sia nel recruiting. L’obiettivo sarebbe quello di riuscire a replicare il numero di vittorie ottenuto lo scorso anno, magari aggiungendocene una, ma la cosa non sarà semplice ora che si sono persi due leader della pass rusher come Bad Dupree e Za’Darius Smith.
L’attacco girerà attorno all’interessante battaglia che si svilupperà tra il junior Patrick Towles, titolare in tutte le partite lo scorso anno, che dovrà difendersi dall’interessante redshirt freshman Drew Barker, quattro stelle del 2014. Towles ha esperienza, un buon braccio e le abilità per essere ancora il titolare dopo un anno chiuso con 14 touchdown e 9 intercetti, Baker dalla sua ha avuto una carriera collegiale notevole e ha lavorato bene in primavera da portare lo staff a pensare che possa essere un valido pezzo attorno a cui costruire. Con Towles che rimane il favorito, almeno all’inizio, è abbastanza certo che da loro dipenderà parecchio perché il talento offensivo non è certamente eccelso.
Molto lavoro verrà affidato al sophomore RB Stanley Williams, capace di discrete prestazioni specie al di fuori del back field, correndo per 486 yards con 5 touchdown più altre 162 yards ricevute. La speranza è che possa continuare a migliorare insieme al junior Jojo Kemp, 805 yards e 7 touchdown, più solido ma meno brillante. A ricevere i palloni lanciati da Towles ci sarà ancora il velocissimo Ryan Timmons, splendido corridore di 100 e 200 metri, che lo scorso anno ha fatto registrare 536 yards e 4 touchdown; quest’anno si spera possa migliorare ancora con l’aiuto di numerosi sophomore a roster, tipo Garrett Johnson o Blake Boe, attesi a qualche miglioramento.
Se l’attacco dovrebbe continuare a progredire, in difesa si spera che la partenza di Dupree possa essere colmata dalla esplosione del junior Jason Hatcher, poco impiegato lo scorso anno ma dove ha sempre mostrato lucidità e buone abilità da pass rusher per poter essere un leader in questa categoria. Davanti a lui ci sarà una linea composta da Farrington Huguenin, Melvin Lewis e Cory Johnson, tutti e tre senior, tutti e tre buoni ma che avranno bisogno di una minaccia costante proveniente dal ruolo di rusher.
A dirigere le operazioni ci penserà il forte senior inside linebacker Josh Forrest, un altro nome degno di questo nome all’interno degli standard della Nfl, capace di placcare e di coprire il campo con eccellenti risultati visto il notevole atletismo che gli ha fatto mettere a segno 110 placcaggi e due intercetti. Ryan Flannigan ha ben risposto dopo i trascorsi allo JUCO divenendo il quarto placcatore della squadra. Il campo sul profondo sarà sorvegliato dalla coppia di S formata dal junior Blake McClain, talento un po’ calato lo scorso anno dopo un solido anno da freshman, insieme al senior A.J. Stamps, un altro transfer dello JUCO che nel suo primo anno a KU ha realizzato 4 intercetti ben coprendo lo spot da free safety. Il secondo anno Kendall Randolph e il redshirt freshman Darius West sono due indiziati a dare profondità dietro il reparto dei defensive back nello spot di CB il primo e S il secondo.
L’obiettivo più realistico per Kentucky sarebbe quello di eguagliare il record di cinque vittorie che rimane per molti addetti ai lavori il risultato più probabile. Non si esclude un’ulteriore vittoria così come un passo indietro, ma il programma sembra essersi finalmente avviato per poter tornare a un buon record di vittorie. Nella storia dell’università molto è dipeso dal lavoro fatto del running game: se questo dovesse migliorare con la crescita di Williams, l’attacco potrebbe essere una risorsa molto importante per poter stare a lungo sul terreno di gioco, un dato triste che ha visto i Wildcats convertire solamente il 43.4 % dei terzi down affrontati.
Cinque vittorie si possono? Louisiana, Eastern Kentucky, Vanderbilt e Charlotte sono le quattro partite in cui i UK è favorita; bisogna ricordare che lo scorso anno si un’ulteriore vittima fu South Carolina, non proprio la stessa versione di questa stagione. Per il resto bisognerebbe cominciare a giocarsi ogni partita almeno con le avversarie del tabellone per arrivare pronti a Louisville, un’avversaria che sarà anch’essa ben diversa da quella sfidata l’ultimo anno. Dovesse girare tutto per il verso giusto, forse un ulteriore vittoria potrebbe giungere, al momento diviene molto difficile trovare una squadra che sia sulla carta inferiore a Kentucky.
VANDERBILT COMMODORES
Il primo anno di Derek Mason alla guida di Vanderbilit si è chiuso con un triste 3-9, un dato da cancellare il più in fretta possibile anche se le previsioni per questa stagione non sembrano essere delle migliori. L’attacco è stato indubbiamente l’anello debole della squadra mancando di continuità e pure di una minima capacità di creare gioco, la conseguenza è stata quella di vedere troppo a lungo sul campo la difesa con esiti immaginabili. Le speranze di poter migliore sono riposte nel ritorno di ben nove titolari tra cui i nomi più importanti: bisogna assolutamente migliorare la produzione globale dell’attacco arrivato 122° per total offense e bisogna ridurre il numero di turnovers per permettere alla difesa di poter avere qualche attimo in più di riposo.
Il QB sarà il sophomore Johnny McCray, talento non eccelso dotato comunque di una buona mobilità e di un braccio potente però alquanto impreciso. 958 yards, 9 touchdown e 8 intercetti sono un dato troppo magro, sarà necessario migliorarlo partendo da una linea che riporta tutti i titolari guidati dal solido left tackle junior Andrew Jelks; tutti e cinque sono chiamati a dare maggior consistenza sia nella protezione al QB sia nel running game. Tutto sarà necessario per permettere al WR sophomore C.J. Duncan di mettersi ulteriormente in mostra al fine di usare meglio stazza e velocità per migliorare le 441 yards e i 4 touchdown segnati lo scorso anno.
Ad aiutare Duncan ci sarà il senior TE Steven Scheu uscito da un junior year dove è stato una delle poche note positive con 525 yards ricevute e 5 touchdown messi in saccoccia. Atleta versatile, buonissime mani e velocità, sarà ancora lui il principale target da seguire nel caso il reparto dei wide receiver dovesse faticare ancora a mostrare le proprie qualità. Il RB Ralph Webb dal fisico molto compatto con due gambe da far paura, si candida a essere la star del reparto offensivo dopo una campagna da freshman chiusa con 907 yards e 4 touchdown corsi. In questi nomi passa molto del futuro dei Commodores, almeno sono tutti quanti giovani e la speranza è di vederli a lungo giocare assieme escludendo il buon Scheu.
Il reparto linebacker sarà ancora la guida di una difesa a fronte 3-4 che ritrova ben 9 titolari, un numero molto importante per riprendere un lavoro che si spera facilitato dai progressi dell’attacco. Il junior Stephen Weatherly è l’anima della squadra brillando sia come rushatore(4,5 sacks) e placcatore (12,5 tackle for loss su 55 totali), si distingue per un’ottima velocità che gli permette di essere sempre nel vivo dell’azione. Nigel Bowden nel suo anno da freshman ha toccato quota 78 placcaggi, un inside fatto e finito grazie alla capacità di placcaggio che lo vede proiettato oltre i 100 stops. Attorno a questi ritorna l’altro inside, il senior Darreon Herring e si aggiunge il transfer Nehemiah Mitchell, potente rushatore che a Venderbilit non aspettano altro che vederlo in campo.
Da non sottovalutare è l’apporto della linea che dovrà alzare il suo rendimento contro i top team avversari, mentre sul profondo il CB junior Torren McGaster ha chiuso con 2 intercetti contro Tennessee ed ora è atteso a un ulteriore passo avanti in questo aspetto dato che è più rinomato per le sue qualità di colpitore. Andrew Williamson ricopre il ruolo di SS titolare e rimane il componente più esperto a fianco di due sophomore, la FS Oren Burks e il CB Taurean Ferguson autore di due intercetti nel suo primo anno al college. Attenzione al ritornatore Darrius Sims che ha chiuso lo scorso anno oltre le 24 yards di media per ritorno e pure segnato due touchdown.
Per essere un programma che nel 2012 terminò con un record di 9-4, i tempi sono ben più duri e pure questa stagione sembra essere un anno di transizione verso un 2016 dalle aspettative sicuramente più incoraggianti. Fare peggio del 0-8 con cui si è chiusa la scorsa stagione a livello divisionale sarà impossibile, la squadra ha una stagione in più sulle spalle e il lavoro del coaching staff potrebbe dare i suoi frutti. Tutto, o quasi tutto, passa da quanto l’attacco riuscirà a dare a una difesa dimostratosi capace di stare in campo con efficacia per alcuni momenti della partita.
L’obiettivo delle cinque vittorie potrebbe diventare reale se si dovessero battere i Wildcats tra le mura amiche del Vanderbilt Stadium in programma a metà Novembre. Le altre squadre inferiori dovrebbero essere WKU, Austin Peay, Middle Tennessee e la trasferta a Houston, tutto proiettato a dare fiducia a un organico di giocatori che per molti versi rivedremo anche l’anno prossimo. La speranza di tutti è quella di vedere un attacco con delle idee chiare, magari non ancora efficace con tutti gli ingranaggi a posto ma almeno trasmettere quella sensazione che qualcosa si sta realmente muovendo.
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