Dopo 4 anni, Oregon torna al National Championship battendo Florida State nella prima semifinale della storia, grazie ai turnover dei Seminoles e riuscendo a segnare a ripetizione. Mark Helfrich ha preparato una partita praticamente perfetta e proverà ad eccellere dove il suo predecessore Chip Kelly ha fallito.
Era la sfida tra due Heisman Trophy, tra due team con stili completamenti diversi di giocare, tra un HC nuovo, Helfrich, ed uno esperto come Fisher, oltre ad essere due squadre tra le più vincenti degli ultimi anni. Le premesse c’erano tutte per un grande match.
Cosa non ha funzionato per i Seminoles? I Campioni dello scorso anno hanno sicuramente sbagliato l’approccio e lo si è notato sulla 2-point conversion di Oregon ad inizio partita, praticamente un mese per preparare la partita e poi essere impreparati su una giocata classica dei Ducks.
Si potrebbero citare un altro paio di episodi, il 4° Down non convertito da Winston sulla goal avversaria per “una chela di granchio” oppure la clamorosa pass interference su Nick O’Leary in endzone con la partita ancora aperta. Ma il problema della squadra di Jimbo Fisher è stato ben più ampio, a livello difensivo non ci hanno capito nulla per tutto il match, un paio di drive a parte ad inizio partita. Le secondarie hanno lavorato malissimo con i vari Ramsey, Darby e PJ Williams che han faticato a contenere i WR di Oregon lasciando loro sempre almeno 3Y per una ricezione comoda. Peggio ha fatto il front-seven probabilmente con Goldman, Edwards, Smith, Walker non riuscendo mai a toccare Mariota e quando lo faceva il QB riusciva a scappare facilmente dalla pressione.
L’Up Tempo dei Ducks ha praticamente messo in ginocchio i Seminoles, esempio lampante è stato il TD dalla Yard di Freeman con uno snap fulmineo su terzo down. Se in un mese di preparazione non riesci a costruire delle contromisure adatte meriti di perdere, senza scuse. Dall’altro lato del campo alla fine l’attacco ha fatto una buona partita a partire da Jameis Winston. Verrà ricordato per il fumble goffo nel terzo quarto mentre cercava di tenere la palla viva, cosa obbligata visto la situazione di punteggio in favore degli avversari, ma la prestazione complessiva non è stata malvagia. Fisher lo ha pure richiamato dopo il fumble minacciandolo di panchinarlo se non si fosse calmato, segno di come Winston sentisse la partita e che non voleva assolutamente perderla. L’intercetto che lancia non è nemmeno imputabile a lui visto che è Rudolph a non tenere una palla facilmente ricevibile.
Il protagonista in negativo è stato Dalvin Cook, il RB True Freshman ha vissuto una gran stagione ma quei due fumble faticherà a scordarli visto che hanno alimentato il parziale decisivo di Oregon da cui son nati 14 punti. Assenti ingiustificati pure Nick O’Leary, Rashad Greene e pure la OL per buona parte del match, Nota positiva è stata Karlos Williams, il RB ha fatto male più volte alla difesa dei Ducks ma non è bastato.
Oregon invece ha vissuto la giornata perfetta. I Ducks han praticamente dominanto la partita grazie ad un Marcus Mariota eccezionale, 336Y lanciate e 62 corse con 3 TD complessivi. L’Hawaiano ha guidato l’attacco in maniera perfetta, non facendo capire nulla alla difesa dei Seminoles e trovando sempre WR facilmente e correndo senza forzare quando la difesa Seminoles lo permetteva. L’unico neo è stato l’intercetto sul finire di secondo quarto ma che non ha macchiato una prestazione complessiva incredibile.
Fenomenale è stato pure il RB, meno blasonato, Thomas Tyner protagonista di 124Y e 2TD, letale ogni volta che prendeva in mano la palla grazie anche ad una OL perfetta, che ha aperto buchi facilmente. Royce Freeman si è preso una giornata di quasi vacanza, ha splittato le portate con Tyner ma non è stato efficiente come al solito. Fantastiche le prestazione degli OL Grasu e Fisher che si confermati tra i migliori interpreti del ruolo del panorama, soprattutto il centro che è stato fondamentali in più di una occasione, tra cui il primo TD. Sul gioco aereo si è notato un massiccio uso di screen con Nelson, Marshall e Carrington a ricevere con il primo protagonista di una spettacolare capriola dopo una ricezione. Carrington invece è stato quello più pericolo con 146Y e 2 TD, tra cui un TD da 56Y. I CB dei Seminoles non sono mai stati in partita con i WR dei Ducks ed il TE Baylis che hanno avuto vita facile.
Difensivamente han giocato una grande partita per 60 minuti. Inizialmente han vinto la sfida nelle trincee con la DL che ha portato tantissima pressione, soprattutto con Washington che è stato protagonista di un TD dopo il fumble di Dalvin Cook. Le secondarie avevano una grossa incognita, come sostituire Ifo Ekpre-Olumo. Il Redshirt Freshman Seisay non ha sfigurato mentre Hill ha praticamente annullato Rashad Greene. Unico difetto che si può trovare è il fatto che si è faticato a difendere contro le corse con Cook e Karlos Williams che hanno avuto la meglio per buona parte dell’incontro. Da segnalare pure l’infortunio di uno degli uomini chiave di questa squadra, Devon Allen che è dovuto uscire dopo una sola azione, il ritorno di kick off, per un infortunio alla caviglia ma la sua assenza non si è sentita.
Florida State pone fino ad una striscia di 29 vittorie consecutive, oltre due stagione ma la sconfitta era nell’aria visto l’andamento della stagione, mentre Winston si ferma a 27W consecutive da starter. Il QB lascerà per la NFL molto probabilmente e non sarà l’unico ma Fisher è uno che sa reclutare e produrre squadre forti e quindi i Seminoles si presenteranno ai nastri di partenza pure il prossimo anno per il National Championship.
Con questa vittoria i Ducks con i 59 punti a referto i settano il record per il punteggio più alto al Rose Bowl oltre al 3° differenziale tra punti segnati e ricevuti della storia del Bowl. E’ un ottimo biglietto da visita da presentare ad Ohio State per il National Championship che si giocherà il prossimo 12 Gennaio. E’ inutile nasconderla, Oregon è la favorita anche perchè se giocherà così bene, al limite della perfezione sarà dure per i Buckeyes fermare Mariota e compagni.