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Scooby Wright III e Nick Wilson dominano il derby dell’Arizona
L’ormai annunciato giocatore difensivo dell’anno nella Pac-12, Scooby Wright III, ha salvato la sua migliore prestazione sul più bello, nel derby contro Arizona State che alla fine e` valso un posto alla finale di conference. Wright, un LB tutto fare nella difesa 3-3-5 dei Wildcats ha cominciato la partita in modo esplosivo, sul terzo snap offensivo dell’intera gara su 3rd e 9 Wright ha bruciato il RT avversario subito con un gran guizzo, Taylor Kelly ha cominciato a correre via da lui ma, senza rallentare l’intera giocata, Scooby ha piazzato il placcaggio su Kelly da dietro portandogli giù il braccio e forzando la palla a terra, che e` stata raccolta da Anthony Lopez per un TD difensivo ed il vantaggio di 7-0 per Arizona. Da quel primo drive difensivo Scooby non ha rallentato per niente continuando il grande rendimento e mostrandosi fondamentale per la vittoria di Arizona. A fine gara Scooby ha finito la partita con 13 Tackle, 5 TFL, 2 Sacks, e 1 FF, numeri da brividi insomma. Questo ha portato il totale di Scooby ad essere il terzo nella nazione per sacks con 14, (dietro a due altri difensori di conference, Nate Orchard di Utah – 17.5 -e Hau’oli Kikaha di Washington – 18) primo per TFL con 27 (!), primo per fumbles forzati con 6, e quarto nella nazione con 139 tackle, chiaramente uno dei difensori più d’impatto nell’intero sistema FBS quest’anno.
Ma non e` stato solo Scooby Wright nel raggiungere la prima vittoria di coach Rich Rodriguez nel derby. Il protagonista della prestazione d’attacco e` stato Nick Wilson, il true freshman RB che era mancato ad Arizona durante la sua breve assenza per infortunio. Wilson finalmente sano e` stato stellare nel spaccare la partita con corse lunghe ed elettriche. E` cominciato nel secondo quarto sul 14 pari, dopo uno splendido drive di ASU che ha trovato due big play di Jalen Strong che ha prima ricevuto un passaggio di 50 YD salendo in cielo a prendere la palla e poi segando il TD del pareggio con una ricezione spettacolare ad una mano, su 4th e 1 YD Wilson ha preso palla, saltato un difensore ai suoi piedi ed esploso sulla corsia esterna destra per un TD di 21 YD. Ad inizio terzo quarto ha aperto subito il drive con una corsa di 14 YD e chiuso il drive con un altro TD per il vantaggio di 28-21. Nel drive seguente e` scappato via per 72 YD per il terzo TD della partita, a fine gara e` stato l’unico RB impiegato dai Wildcats ed ha finito la partita con 178 YD e una media di YD per corsa di 7,4.
Anche Anu Solomon e il WR Samajie Grant sono stati in gran forma, con Solomon che e` stato efficientissimo completando 15-21 passaggi e mostrandosi essenziale nei down difficile della partita. Samajie Grant e` stato esplosivo, ha segnato un TD di 69 YD nel primo quarto dribblandosi mezza difesa di ASU e poi ha trovato il secondo TD per il vantaggio definitivo dei suoi sul 42-28 (poi finita 42-35) con un altro TD lungo di 20 YD. Ora i Wildcats vanno a trovarsi una Oregon che hanno battuto due anni di fila, e l’hanno fatto con questo organico giovanissimo (Wright, Solomon e Wilson sono ad Arizona da massimo due annate) che ha mostrato parecchi miglioramenti col proseguire della stagione e potrebbe giocarsi un posto ai Playoffs con una vittoria, mica male per una basketball school.
Il ritorno di Kevin Hogan e la difesa di Stanford
Questo 2014 per Stanford e` stato di gran lunga il peggiore degli ultimi 5 anni, pensate che dal 2010 (ultimo anno di Harbaugh) i Cardinal non avevano avuto una stagione con meno di 11 vittorie. Alla vigilia contro UCLA si presentavano con un record di 6-5, la presenza al Bowl game era già stata raggiunta la settimana prima contro Cal ma i rammarichi erano ancora tanti. Uno degli uomini più deludenti di questa stagione e` stato il senior QB Kevin Hogan, che non ha fatto il salto di qualità sperato, ma non ha neanche ricevuto il solito aiuto del gioco di corsa. Questa partita sembrava ancora più in salita per Stanford visto l’assenza di Ty Montgomery il WR tutto fare ed indiscusso leader dell’attacco. Eppure quest’ultimo venerdì contro UCLA Hogan e l’attacco sono stati fantastici, la OL e` sembrata quella degli ultimi 4 anni e non di questa stagione, imponendosi benissimo nel running game con una combinazione di corse del senior RB Remound Wright (64 YD e 2 TD) ed il freshman WR Christian McCaffrey (64 YD) che e` stato usato al posto di Montgomery su giocate speciali e formazioni a wildcat. La linea si e` comportata benissimo anche in situazioni di pass protection, sopratutto Andrus Peat il LT e` stato dominante nel azzerare il difensore avversario (non ostante un paio di penalità assolutamente sciocche), e Hogan ha approfittato in pieno della prestazione dei suoi ragazzi lì davanti completando 16 su 19 passaggi per 234 YD e 2 TD, una prestazione quasi perfetta, ed ha anche corso per 46 YD. Sopratutto il lancio sul TD di 37 YD al suo grosso target Devon Cajuste e` stato splendido, portando in vantaggio i suoi, allo scadere della meta` tempo sul 21-10.
La difesa di Stanford dall’altra parte e` stata cattivissima per l’intera gara, come lo sono stati l’intero anno concedendo una media punti a partita di solo 16 (secondo miglior totale nella nazione). Henry Anderson il DE dei Cardinal ha fatto un’altra bella gara finendo nel miglior modo la sua carriera di giocatore universitario. Il senior di 6-6 per 295 lbs. ha messo pressione su Hundley per l’intera gara trovando 2 TFL e un sack. La front 7 di Stanford si e` mostrata molto forte anche in copertura rendendo ogni lancio difficile a UCLA soprattutto nell’underneath. Da sottolineare anche la prestazione di Alex Carter, il CB di Stanford che continua a giocare benissimo, e` stato molto affidabile in copertura ed ha anche mostrato un bel impatto andando ad aiutare contro la corsa.
Tutto questo ha portato ad una bellissima vittoria di Stanford che e` stata capace di rovinare la festa a UCLA che sperava di ottenere una vittoria ed il posto al Pac 12 Championship.
Marcus Mariota ed un altra prestazione da Heisman
Con tutte le belle sfide nella conference questo weekend il derby di Oregon non era la più anticipata, ma aveva comunque un’importanza assoluta per i Ducks che dovevano battere i rivali fuori casa per assicurarsi di continuare a tenere il loro posto nei Playoffs.
E come e` accaduto quasi sempre (Arizona ovviamente) i Ducks hanno risposto alla grande soprattutto in attacco dove il loro QB e` stato persino al di sopra dei suoi standard elite. Mariota e` stato elettrico nel secondo quarto in corsa dove ha trovato diversi primi down su corse spettacolari. Ha anche lanciato un passaggio mostrando un bel tocco ed anche una bella ricezione ad una mano dal suo miglior playmaker, Royce Freeman, per il vantaggio di 16-0. Ha poi lanciato un bellissimo passaggio di oltre 30 YD nel mezzo a Byron Marshall che ha colto la palla e dribblato due difensori correndo per il resto delle 77 YD per il TD del 23-0. Sul drive successivo ha trovato una corsia sul lato sinistro della difesa e corso per un bellissimo TD di 23 YD portando in vantaggio i suoi di 30-0 quando c’erano ancora 9 minuti rimasti nel secondo quarto, ipotecando del tutto la gara.
Mariota ha finito la partita con 19 passaggi completati su 25 per 367 YD, con 4 TD e altre 39 YD su corsa aggiungendo 2 TD per un gran totale di 47 TD quest’anno. Indifferentemente del se vincerà l’Heisman o no, la stagione che ha fatto quest’anno e` veramente tra le più spettacolari di un QB a questi livelli viste da tanti tanti anni.
WORST
UCLA ritorna ad essere la solita con il Championship ad un passo
Avevano tutto davanti a se i Bruins, dopo che erano stati dati per spacciati a meta` stagione con due sconfitte di fila erano tornati nella Top 10 ad ambire a un titolo divisionale. Solo che davanti a se cera quella dannata Stanford che i Bruins non battono da tempo, ed anche questa settimana e` stata la stessa storia. Con i Cardinal che sono tornati ad essere i soliti, grandi in difesa e fisici in attacco, ed i Bruins che non hanno saputo fermarli.
La front 7 difensiva che e` da tempo il punto di forza di questa squadra e` stata deludente sia nel creare pressione su Kevin Hogan che nel limitare l’attacco in corsa di Stanford che si e` imposta troppo facilmente e non e` stata contrasta veramente l’intera gara.
Anche in attacco a UCLA è mancata la lucidità. Va detto che Brett Hundley non si merita molte colpe visto che la OL gli ha dato zero aiuto e Stanford e` stata micidiale nel chiudere i passaggi corti ai Bruins. Con tutta la pressione adosso Hundley non e` stato capace neanche di scappare via o creare giocate in corsa. Nonostante un buon inizio l’attacco non ha mai ingranato ed il QB si e` fatto pure male a fine partita dando spazio alla riserva Jerry Neuheisel che non ha potuto fare molto contro la bella difesa dei Cardinal. Ora UCLA dovrà guardare i Wildcats (che hanno battuto in modo schiacciante limitando l’attacco di Arizona a 7 punti) in finale dal divano, veramente un peccato per Coach Mora ed i suoi che hanno salutato anche Hundley, giunto al Senior Day.
Colorado spreca l’ennesimo upset e finisce la stagione senza una vittoria in conference per la prima volta in 99 anni
Era una partita molto difficile sulla carta per Colorado che non solo arrivava sfavorita contro Utah alla vigilia ma anche con parecchie assenze pesanti di titolari nelle secondarie, ed il QB Sefo Liufau che stava tornando da un infortunio.
Eppure i Buffs hanno giocato benissimo nei primi tre quarti e sembravano la miglior squadra in campo in questo Senior Day per Colorado. Giusto quando Utah si era ripresa il vantaggio di 28-27 con un passaggio di Travis Wilson a Westlee Tonga, i Buffs hanno risposto con un passaggio di Liufau a Nelson Spruce che ha colto la palla e corso per 66 YD, accendendo una miccia nello stadio pieno di tifosi di Colorado che speravano finalmente di vedere una vittoria contro un avversaria di conference questa stagione. Ma dopo il vantaggio di 34-31 Colorado ed il suo giovane QB si sono mostrati ancora una volta incapaci di gestire la pressione del grande momento. Liufau su un drive fondamentale per i suoi nel sprecare tempo e cercare di allargare il vantaggio ha letto malissimo lo sviluppo di uno screen pass, forzando la palla troppo presto al suo RB e passando la palla direttamente al DB degli Utes, Dominique Hatfield, che ha preso l’intercetto e corso indisturbato per il TD del vantaggio di 38-34 che i Buffs non sono più stati capaci di recuperare.
Nonostante i molti segnali positivi mostrati da Colorado quest’anno, l’inesperienza e` stata troppa per vincere queste sfide all’ultimo.
L’addio di Mike Riley ad Oregon State
Notizia di giornata e quindi posso contarla come una Worst settimanale.
Mike Riley l’HC di Oregon State cominciava ad essere persino messo in discussione dopo un annata brutta, finita sul 5-7 e 2-7 in conference. Riley pero` aveva fatto grandi cose nei sui 13 anni ad Oregon State, portato la squadra a due Rose Bowl (2008, 09) cosa inimmaginabile per i Beavers prima del suo arrivo. Aveva rifiutato per due volte USC ed era stato anche dato in passato come un possibile candidato ad Alabama (Riley ha giocato da DB per il leggendario Bear Bryant ad Alabama dal ’71 al ’74) e Wisconsin, ed era anche stato brevemente allenatore ai San Diego Chargers. Per un’università con pochissima tradizione, in una città come Corvallis che e` tra le più piccole (e permettetemi noiose) della Pac 12, con uno stadio che non ha i mezzi moderni di tanti altri ed attrezzature che non potevano tenere il passo dei rivali, Riley era un salvatore un uomo che poteva fare buonissime cose con poco a disposizione. Pensate che Riley aveva trovato diversi upsets importanti nella sua carriera da allenatore coi Beavers nel 2006 contro la N. 3 USC, 2007 contro la N.2 California, nel 2008 contro la N. 1 USC, nel 2010 contro la N. 9 Arizona e quest’anno contro la N. 6 Arizona State.
Riley era ad Oregon State principalmente per affetto, e` cresciuto da bambino a Corvallis e suo padre e` stato un assistente allenatore all’università dal ’65 al ’72. Aveva avuto più volte opportunità di andarsene ma sempre rifiutato, e gli era stato dato un contratto praticamente a vita (anche se era il meno ricco di tutti i HC della Pac 12) ed aveva ribadito più volte di voler finire la carriera ad Oregon State. Forse il fatto che cominciava ad essere messo in discussione gli ha fatto capire che era l’ora di cambiare aria, e` comunque un peccato. A Corvallis la sua mancanza sarà sicuramente sentita.