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TCU
Per continuare a sperare di essere tra le prime quattro squadre del ranking, gli Horned Frogs dovevano continuare ad impressionare i votanti. Missione compiuta, si direbbe, grazie ad una prova maiuscola fornita da tutti i reparti della squadra, con troppi protagonisti a referto per riuscire a determinarne uno più decisivo di un altro. La difesa ha dettato il ritmo iniziale della gara confezionando un big play dietro l’altro, coronando una prestazione davvero notevole provocando ben 6 turnovers a Texas, ed arrivando al placcaggio dietro alla linea di scrimmage con una costanza impressionante, seppure il compito fosse leggermente facilitato dalle numerose assenze nella linea offensiva avversaria. Tra i protagonisti c’è sicuramente da annoverare il defensive end Josh Carraway, il quale ha forzato il fumble conseguito nel ritorno vincente di 40 yards a firma del collega Terrell Lathan per il provvisorio 13-0, nonché posto il sigillo segnando personalmente su ritorno di intercetto i punti del 48-10 finale, determinando un’altra pesantissima sconfitta casalinga per la squadra di Charlie Strong. Il computo finale della distruzione dei Longhorns ha portato a 4 intercetti ai danni di Tyrone Swoopes, 2 fumbles recuperati, 2 touchdowns difensivi e 4 sacks totali, il che ha permesso a Trevone Boykin di mantenersi nell’ordinario con 233 yards su lancio, 2 passaggi vincenti ed un intercetto, statistiche più normali del consueto, con il wide receiver Josh Doctson a rendersi responsabile di 115 yards ed una meta. Ora gli Horned Frogs sono in pieno ritmo per far registrare la media punti stagionale più alta della loro storia, ma ciò che importa più delle statistiche è che grazie alla sconfitta di Mississipi State nell’Egg Bowl si è liberato un posto tra le prime quattro. TCU è già stata votata dalla AP Top 25 in quarta posizione, ma bisognerà attendere domani notte per capire che cosa ne pensa il comitato di selezione per i playoffs, ad una gara dal termine della regular season della Big XII con ancora il titolo in palio fra tre squadre.
Tyler Lockett, WR, Kansas State
I conseguimenti ottenuti da Lockett in questa sua ultima stagione collegiale sono un meritato attestato per un ricevitore di grande classe e dedizione, che si è ora tolto lo sfizio di riscrivere anche gli ultimi due primati che il padre Kevin deteneva presso l’ateneo. Qualche settimana fa avevamo dedicato un apposito spazio in questa rubrica per Tyler, che aveva all’epoca superato il babbo per numero di yards ricevute in carriera, ma sabato, contro Kansas, sono arrivati anche il nuovo record di palloni ricevuti ed il pareggio riguardante il numero di mete totali, tutti records detenuti da Kevin tra il 1993 ed il 1996, anni in cui frequentò Kansas State prima di passare alla NFL. Il tabellino finale del wide receiver, che assieme al quarterback Jake Waters ha devastato la povera difesa dei rivali Jayhawks, ha riportato 9 ricezioni per 119 yards e 2 mete ricevute, cifre che spingono ulteriormente in alto le quotazioni di Lockett per il prossimo Draft 2015.
Patrick Mahomes, QB, Texas Tech
Ancora una volta Texas Tech è uscita dal campo con una sconfitta, ma se non altro ha messo una paura immonda a Baylor, dato che un eventuale supplementare è stato scongiurato solamente da una conversione da due punti fallita dai Red Raiders, dopo una rimonta che poteva essere davvero sensazionale. Mahomes ha giocato la terza partita convincente consecutiva mettendo una seria ipoteca sul futuro della posizione di quarterback a Texas Tech, chiudendo il quasi-upset contro i Bears con 598 yards su passaggio, terza miglior prestazione numerica stagionale per un quarterback FBS, e miglior statistica di sempre per un freshman della Big XII. A questo vanno aggiunti ben 6 passaggi da touchdown, 3 dei quali pervenuti nel quarto conclusivo. Da quando Mahomes è diventato titolare a causa dell’infortunio a Davis Webb, l’attacco dei Red Raiders, nonostante la mancanza di esperienza del freshman, ha cominciato ad essere se non altro competitivo, segnando 36.6 punti di media grazia soprattutto alle sue 1.319 yards (!) sommando i soli ultimi 20 giorni di gare, condite da 14 passaggi vincenti a fronte di soli 2 intercetti, ed un quarterback rating che in due di queste tre occasioni ha già passato il 170. Il 2-7 interno alla Conference è tutt’altro che soddisfacente, ma questo non significa che non ci siano motivi di speranza per l’anno prossimo, a patto di riuscire ad intervenire su una difesa che fa acqua da ogni parte.
HONORABLE MENTION
Skyler Howard, QB, West Virginia
Sabato i Mountaineers sono scesi in campo senza il loro regista titolare, Clint Trickett, fermato da un trauma cranico, con la conseguenza di trovarsi costretti a schierare il backup Skyler Howard, privo di esperienza significativa in questi palcoscenici. Durante la prima parte della gara la situazione non era delle più idilliache, in quanto West Virginia stava concedendo un vantaggio di ben due possessi alla pessima Iowa State, e serviva un qualsiasi tipo di reazione per evitare il secondo upset consecutivo perpetrato dai Cyclones, che lo scorso anno si imposero sui ragazzi di Dana Holgorsen dopo tre supplementari. Il momento chiave si è rivelato essere il secondo quarto, momento nel quale Howard ha condotto a punti quattro drives consecutivi trovando per due volte le mani del wide receiver Mario Alford e posizionando in altrettante occasioni il kicker Josh Lambert per due comodi calci, passando dallo svantaggio di 21-7 a condurre la gara per 27-21 all’intervallo. Howard ha poi concluso il suo egregio lavoro siglando il terzo TD pass del suo pomeriggio nel periodo conclusivo, terminando una partita poi vinta per 37-24 con 21 completi su 40 tentativi, 285 yards, 3 mete e nessun turnover. Notevole.
WORST
La difesa di Baylor
Per continuare a sperare nella clemenza del comitato playoffs, i Bears avrebbero dovuto se non altro vincere in maniera convincente contro un avversario nettamente inferiore come Texas Tech. Per poco, invece, poteva scapparci l’upset, così quanto successo in campo sabato potrà comunque influenzare negativamente le classifiche utili alla postseason che conta davvero. I Bears hanno rischiato un collasso clamoroso, questo dopo che il loro kicker Chris Callahan aveva apparentemente scritto la parola fine alla gara già a 2:18 dal termine del terzo periodo, fissando i tre punti del 45-20 provvisorio. Nel giro di 16 minuti di gioco effettivo la difesa di Baylor ha concesso quattro mete, rispettivamente di 48, 40, 49 ed ancora 40 yards, perdendo ogni match contro i velocisti dei Red Raiders e senza riuscire a mettere minimamente sotto pressione Patrick Mahomes, arrivando dal +25 ad un improbabile 48-46, una rimonta bloccata solo dal provvidenziale sack che ha evitato la conversione da due punti per il pareggio ad 1:42 dal termine. Vincere in questo modo contro una squadra dal record decisamente negativo, non aiuterà senz’altro la causa dei Bears per fare quel salto che servirebbe loro per una miracolosa entrata tra le prime quattro, che a questo punto sembra essersi allontanata quasi definitivamente.
Texas ed i turnovers
Di certo non ci si attendeva che Texas potesse riuscire a battere TCU, ma con i progressi fatti vedere nella seconda parte di stagione si poteva perlomeno preventivare una partita più combattuta. Così non è stato, ed il Giorno del Ringraziamento è terminato per i Longhorns con un festeggiamento molto amaro, data la sconfitta per 48-10 davanti al proprio pubblico, un’altra umiliazione dura da mandare giù. La difesa ha retto più che ha potuto costringendo gli Horned Frogs a 368 yards di total offense – non moltissime se considerate le medie abituali – e provocato due turnovers, ma l’attacco ha combinato un disastro dietro l’altro soprattutto a causa dell’incapacità della linea offensiva di combinare nulla, nonché per le brutte decisioni del quarterback Tyrone Swoopes. Nessuna possibilità per correre, il running back Malcolm Brown è stato, escluso Swoopes, il miglior rusher di giornata con 29 yards, cui si aggiungono addirittura 6 turnovers, due dei quali riportati in meta per 14 punti e che quindi pesano anch’essi sul computo delle responsabilità offensive. I Longhorns chiudono la stagione regolare a quota 6-6, non male, ma nemmeno il risultato che Strong, per sua ammissione, si attendeva da questa squadra dopo aver plasmato la difesa facendola rendere ad alti livelli. Per fare meglio l’anno prossimo, bisognerà lavorare tantissimo sull’altra metà del campo. Per adesso, ci si accontenta di giocare un Bowl minore.
Kansas
Davanti ai Jayhawks si apre ora una offseason importante, piena di decisioni da prendere. Charlie Weis è durato la bellezza di quattro partite prima di trovare sotto la porta di casa la lettera di licenziamento anticipato, ed il lampo di speranza mostrato sotto le direttive dell’interim head coach Clint Bowen non è detto sia sufficiente a far promuovere quest’ultimo in un ruolo a tempo pieno, pur sottolineando la risposta molto positiva dei giocatori dal momento dell’avvicendamento in panchina. Per la seconda settimana consecutiva Kansas aveva già perso la partita ancor prima che terminasse il primo tempo, un’assenza di competizione a dir poco preoccupante, ed i progressi fatti con la vittoria contro Iowa State dello scorso 8 novembre, nonché con l’eroico 34-30 con cui la squadra tenne testa a TCU spaventandola a morte, sono letteralmente crollati negli scorsi quindici giorni. Le ultime due gare di regular season danno un computo assai mortificante, costituito da 10 punti di media a favore e ben 47.5 al passivo, dal 2011 ad oggi i Jayhawks sono inoltre 2-33 all’interno dela propria Conference, senza contare che i rivali di Kansas State hanno vinto gli ultimi 5 scontri con un margine di 31.6 punti. Tutto da rifare…
Davide Lavarra, o Dave e basta se preferite, appassionato di Nfl ed Nba dal 1992, praticamente ossessionato dal football americano, che ho cominciato a seguire anche a livello di college dal 2005. Tifoso di Washington Redskins, Houston Rockets, L.A. Dodgers e Florida State Seminoles. Ho la fortuna di scrivere per questo bellissimo sito dal 2004.