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Samaje Perine, RB, Oklahoma (e tanti saluti a Melvin Gordon)
Era passata solamente una settimana dalla partita che aveva occupato ogni singolo spazio di cronaca collegiale, ovvero lo scontro tra Wisconsin e Nebraska, nel quale il candidato al Heisman Trophy Melvin Gordon aveva riscritto il record FBS per yards corse in singola gara con 408. Tale record non è durato che sette giorni, perchè a modificarlo tempestivamente ci ha pensato Samaje Perine, che sta vivendo un campionato d’esordio decisamente straordinario, e che sabato ha coronato un cammino che lo sta portando sempre più in alto con 427 yards, nuovo primato all-time FBS per yards corse in singolo match, ed altri 5 touchdowns in quello che si è rivelato essere un one-man show contro Kansas. Per la stagione siamo a quota 1.428 yards e 19 mete ed un completo dominio nelle ultime due apparizioni, che sono corrisposte ad altrettante larghe vittorie da parte dei Sooners, che senza Trevor Knight non hanno un quarterback di grande affidabilità, e, cosa più incredibile di tutte, continuano a giocare in maniera mono-dimensionale a livello offensivo contro delle difese che sanno benissimo come prevederli, ma non riescono assolutamente a fermarli. Definire magra la prestazione del backup quarterback Cody Parker è un eufemismo, per lui solamente 3/13 per 39 yards e nessuna meta. Peraltro, di quelle 39 yards, 19 le ha ricevute Perine con l’unico pallone scagliato in sua direzione. Prima che Kansas riuscisse a segnare i primi punti, e bisogna quindi andare a 13:34 dal termine del terzo quarto, Perine aveva già segnato 28 punti da solo con corse di 49, 33, 34 e 66 yards nel mezzo di un campo fradicio dopo la tempesta che ha fatto ritardare il kickoff di 90 minuti, diventando peraltro l’unico giocatore nella storia della FBS a correre per 200 yards in ciascuna metà della partita. La settimana scorsa scrivevamo che Perine si era già sostanzialmente intascato il premio di freshman dell’anno per la Big XII, ma dopo questa sensazionale prestazione la lista di premi per cui è in lizza cresce a dismisura…
Jake Waters, QB, e Matthew McCrane, K, Kansas State
Per Kansas State quella contro West Virginia era una sfida molto delicata, perchè nonostante i due passi falsi compiuti dal team di coach Snyder, la corsa verso il titolo di Conference non è affatto terminata. Giovedì sera la squadra ha risposto proprio come il leggendario allenatore si attendeva, portandosi presto in vantaggio dominando il primo tempo, provocando i turnovers giusti al momento più opportuno, e strappando la vittoria con i denti dopo che i Mountaineers nella ripresa si erano rifatti sotto. Due i motivi per la difficoltà a chiudere anzitempo la gara, ovvero la mancanza totale di un gioco di corse affidabile (la produzione totale delle 19 chiamate? Una yard…) e diversi problemi nelle ultime 20 yards, un aspetto negativo che era già passato sotto gli occhi degli analisti nelle gare precedenti a questa. Jake Waters ha risposto alla grande a tali avversità confezionando 400 yards su passaggio, suo massimo in carriera, con il 64% di completi, un passaggio da touchdown ed un intercetto, portando l’attacco a segnare punti in cinque serie offensive senza l’aiuto del backfield. E qui entra in scena il meritevole kicker Matthew McCrane, che da quando è subentrato a Jack Cantele – ricordiamolo, responsabile della sconfitta contro Auburn – si è dimostrato più che affidabile. McCrane ha centrato i pali quattro volte nei cinque tentativi in cui è stato chiamato in causa comprendendo nel conto una conclusione di 44 yards, ed è stato determinante nel trasformare in preziosi punti delle serie che, per un motivo o per l’altro, si sono sempre incappate dinanzi al traguardo. Senza la precisione ed il ritmo incessante di Waters, e senza le sicurezze psicologiche fornite da McCrane, questa partita rischiava di terminare in un altro modo per i Wildcats.
Shock Linwood e Devin Chafin, RB’s, Baylor
Quando un attacco il cui successo è basato in via primaria sui passaggi, cercare di vincere in una brutta serata di pioggia non è esattamente il massimo. Poche preoccupazioni per il candidato Heisman Bryce Petty, ad ogni modo, perché Baylor era già avanti per 14-0 contro Oklahoma State durante il primo quarto con due lunghi passaggi da touchdown (65 e 54 yards rispettivamente), poco prima che cominciasse a piovere. Ed ecco puntuale il cambio del piano di gioco di Art Briles, con le corse a rivelarsi fondamentali per tenere sotto controllo la partita anche nel secondo tempo, quando l’attacco dei Cowboys si è un pò svegliato dal torpore. Alla fine per i Bears sono arrivate 317 yards totali a terra, con la coppia formata da Shock Linwood e Devin Chafin ad accumularne 219 in combinata, segnando a corredo 4 mete a cavallo tra il termine del secondo quarto e l’inizio del quarto conclusivo, portando il risultato decisamente fuori portata per Oklahoma State (42-14 con 14 minuti da giocare). La ciliegina sulla torta è arrivata con la meta personale di Petty, più simbolica che decisiva, perchè ha riscattato il fumble perso in una situazione analoga l’anno scorso contro i Cowboys, nella partita che rovinò le speranze di National Championship dei Bears. I quali hanno trovato una grande qualità, comprendendo come, di fronte alle avversità delle condizioni metereologiche, possano snaturare l’essenza del loro attacco giocando in maniera completamente diversa dal solito, e dominare ugualmente.
HONORABLE MENTION
Patrick Mahomes, QB, Texas Tech
Da quando Mahomes è entrato quale quarterback titolare al posto dell’infortunato Davis Webb è innegabile il come l’attacco dei Red Raiders sia migliorato. La settimana scorsa la squadra aveva perso contro Oklahoma ma aveva dato segni di vita dopo un campionato ai limiti del disastro, questa volta è arrivata una vittoria contro Iowa State suggellata dal touchdown pass di Mahomes per Kenny Williams per ben 44 yards, il quale con poco più di quattro minuti da disputare si è rivelato essere decisivo per il 34-31 finale. Mahomes ha condotto con sicurezza il drive del sorpasso portando l’attacco ad ottenere 75 yards nel momento del bisogno, ed ha concluso un’altra partita di valore, la seconda consecutiva, con il 65% di completi, 328 yards, 4 passaggi vincenti ed un intercetto, contribuendo fortemente alle 600 yards di total offense con cui Texas Tech ha abusato di una delle peggiori difese della nazione, quella dei Cyclones.
WORST
Kansas Jayhawks
Ad una sola settimana dalla convincente vittoria contro Iowa State si sarebbe potuto presumere che coach Clint Bowen fosse riuscito a trovare una via d’uscita per la mediocrità dei Jayhawks. Sbagliato. D’accordo sul fatto che Oklahoma non sia Iowa State, pochi dubbi, ma la prestazione complessiva di squadra è stata davvero scoraggiante tenuto contro che i Sooners non disponevano degli infortunati Trevor Knight e Blake Bell, quarterback e tight end titolari, e che Sterling Shephard, il miglior wide receiver a roster, era uscito nel primo quarto per un problema all’inguine senza più fare ritorno in campo. Kansas ha concesso, come sappiamo, il record ogni epoca in singola partita a Perine, solo una parte delle 510 yards totali accumulate dai Sooners su corsa, una statistica allucinante se si pensa che la total offense è stata di 549, vista la totale incapacità di muovere la palla su passaggio. La difesa sapeva che Oklahoma avrebbe corso praticamente ad ogni down, senza riuscire a fare nulla. L’attacco ha fatto anche peggio, con il quarterback Michael Cummings fermo a 8/22 per sole 84 yards ed un intercetto – una chiara involuzione rispetto alla settimana precedente – 2/16 in fase di conversione di terzo down ed una miseria di 103 yards di total offense in 28 minuti di possesso.
La difesa di Iowa State
Dopo Kansas la squadra di Paul Rhoads spreca anche l’ultima opportunità di vincere una partita abbordabile, ed ora si trova a dover affrontare a quota 0-7 le ultime due gare di stagione regolare contro West Virginia e TCU. Perdere sia contro Jayhawks che Red Raiders dà un’idea concreta del valore negativo dei Cyclones, accentuato da una difesa che non si è rivelata capace di concretizzare neanche l’ombra di uno stop decisivo. Anche contro Texas Tech sono fioccati i big plays (per gli avversari), attraverso la gentile concessione di 600 yards di total offense quasi equamente ripartite tra corse e passaggi, ed i Cyclones sono riusciti a perdere pur avendo a loro favore sia il tempo di possesso dell’ovale che il bilancio nei turnovers recuperati. Quasi un’impresa. Non poteva esserci una conclusione più consona del touchdown di 44 yards concesso a Mahomes nel momento decisivo della partita, l’ultimo in ordine cronologico di tre grandi giocate che hanno visto il freshman quarterback dei Red Raiders confezionare un TD pass di 82 yards per Devin Lauderdale, ed il running back DeAndre Washington fuggire per una meta di 72 yards.
Il coaching staff di Oklahoma State
A volte alcune decisioni prese in pre-stagione si rivelano essere determinanti per l’andamento del campionato. Dopo aver perso il quarterback J.W. Walsh per infortunio difatti lo staff ha deciso di inserire a tempo pieno il backup Daxx Garman, il quale era partito tutto sommato bene, ma che aveva ottenuto statistiche mediocri nelle gare più recenti, coincise con quattro sconfitte consecutive. Sabato è toccato al true freshman Mason Rudolph scendere in campo, non sono cambiati i risultati di squadra perchè è arrivato il quinto passo falso consecutivo, ma è cambiato l’atteggiamento offensivo, con il giovanissimo regista a scrivere 281 yards con 2 mete e 2 intercetti, numeri incoraggianti considerando che, dal secondo tempo della sfida contro Kansas dello scorso 11 ottobre, i Cowboys avevano segnato solo 3 touchdowns offensivi. Rudolph è stato spogliato del suo status di redshirt freshman, sarebbe dovuto rimanere ad imparare sulla sideline quest’anno e competere da titolare per il prossimo, ma Mike Riley ed il suo staff hanno deciso di dargli una chance ora che le possibilità di giocare un Bowl sono notevolmente assottigliate, una mossa un pò troppo tardiva per il momento in cui è arrivata.
Davide Lavarra, o Dave e basta se preferite, appassionato di Nfl ed Nba dal 1992, praticamente ossessionato dal football americano, che ho cominciato a seguire anche a livello di college dal 2005. Tifoso di Washington Redskins, Houston Rockets, L.A. Dodgers e Florida State Seminoles. Ho la fortuna di scrivere per questo bellissimo sito dal 2004.