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West Virginia Mountaineers
9-TRICKETTLa partita della settimana non può che essere quella tra West Virginia e Baylor, nella quale i Mountaineers hanno sfoderato la prestazione dell’anno mettendo a cuccia l’attacco guidato da Bryce Petty, infliggendogli la prima dolorosa sconfitta stagionale. La difesa ha contribuito fortemente a questo successo tenendo il gioco di corse di Baylor, un aspetto fondamentale per il funzionamento di questo reparto offensivo, a sole 2.3 yards per tentativo, oltre a costringere gli avversari ad un misero 18% in fase di conversione di terzi down. Alle imprese difensive si aggiunge un Clint Trickett strepitoso che regala l’ottava partita consecutiva oltre le 300 yards e si dimostra padrone di questo sistema offensivo ad alta produzione, mentre Kevin White in sole 7 partite frantuma già la barriera delle 1.000 yards e convalida la sua posizione di miglior wide receiver della nazione. A tutto questo si aggiunge un kicker come Josh Lambert, che gara dopo gara si conferma un giocatore molto affidabile nelle conclusioni da oltre le 50 yards. Il turnaround dall’anno scorso è pressoché completo, e questa è una squadra competitiva per il titolo di conference.

TCU offense
Straordinaria la prestazione degli Horned Frogs contro ciò che è rimasto di Oklahoma State, una gara decisamente dominante sotto ogni punto di vista offensivo, come rispecchiato dal risultato finale, 42-9 a favore dei ragazzi di coach Gary Patterson.  Per il quarterback Trevone Boykin c’è da registrare il massimo in carriera con 410 yards conditi da 3 passaggi da touchdown, frutto anche di due big plays devastanti firmati in coabitazione con Josh Doctson, responsabile di ricezioni di 77 e 84 yards nel solo primo quarto, per un totale personale di 225 yards e due mete. Prezioso, come sempre, il contributo del running back B.J. Catalon con 102 yards in sole 10 chiamate ed altre due mete da aggiungere al computo finale, questo è un attacco completo che può far male con tantissime armi, ed ora Texas Christian è una contender più che seria da prendere in considerazione per la vicinissima corsa al titolo di conference. L’inizio della nuova era è già qui.

Tyrone Swoopes, QB, Texas
Nella vittoria sul filo di lana contro Iowa State, Swoopes ha giocato probabilmente quella che è stata la sua miglior gara della giovane carriera collegiale. Non tanto per i numeri, 321 yards con un passaggio da touchdown ed un intercetto, ma per l’aver alzato il livello qualitativo del suo gioco nel momento in cui gli era maggiormente richiesto, il quarto periodo, e per aver convertito delle situazioni difficili in momenti cruciali. Nel quarto finale ha portato a conclusione un drive alimentato da una sua corsa di 28 yards e da uno screen di 22 per Jaxon Shipley su un terzo e lungo, portando Malcolm Brown ad una comoda corsa vincente di 4 yards, terminando il lavoro mangiandosi il campo nei 28 secondi rimasti dopo la segnatura del provvisorio pareggio dei Cyclones grazie a due lanci profondi, che hanno messo il kicker Nick Rose in posisione ottimale per vincere la partita con una facile conclusione di 21 yards. La sua crescita nelle ultime tre settimane è un qualcosa di troppo evidente per restare nascosto in disparte, e la sostituzione di David Ash non è più un problema.

WORST

Michael Hunnicut, K, Oklahoma
512xUn giocatore che detiene il primato di punti segnati in carriera per i Sooners e che fino a questo momento era stato automatico, ha contribuito alla condanna di Oklahoma, ora 2-2 all’interno della conference dopo essere stata selezionata in pre-stagione quale ideale candidata per giocare i primi playoffs collegiali della storia. Sul kicker pesano due field goals corti mandati a lato ed un extra point bloccato, ivi compreso il tentativo che, a poco più di tre minuti dalla fine della gara contro Kansas State, ha sostanzialmente sancito il 31-30 con cui i Wildcats si sono imposti in questo big match della Big XII. I Sooners non sono più da competizione per le prime quattro posizioni del ranking, il che equivale a forte delusione dalle parti di Norman.

Baylor e le penalità
Oltre che un attacco da record, ora i Bears possono vantare un altro primato molto più scomodo, quello delle yards su penalità raccolte in singola partita, 215, un evento mai accaduto prima all’interno di questa conference. Sabato sono arrivati sul terreno ben 18 fazzoletti gialli, tra cui un’infinità di sanzioni per pass interference, che hanno regalato a West Virginia numerose ghiotte posizioni per segnare, che come si evince dal 41-27 finale sono state tradotte al meglio dai ragazzi di Dana Holgorsen. Sconfitta pesantissima per le ambizioni playoffs, anche se non tutto è perduto.

Kansas e la (scarsa) competitività
Texas Tech non aveva ancora vinto quest’anno giocando una partita di conference, ma Kansas di questi tempi (e non solo) funge da cura per chiunque. I Jayhawks hanno cambiato allenatore e quarterback ma non le cattive abitudini, prendendosi in faccia più di 500 yards dai Red Raiders e non riuscendo mai a restare in partita, rimanendo inchiodati ad una sola vittoria marchiata Big XII negli ultimi 34 match di conference, un disastro completo.

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