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– Iowa Hawkeyes
Approfittando della sconfitta di Northwestern contro Minnesota, a salire in vetta alla Big Ten West, seppure in coabitazione con i già citati Golden Gophers, sono gli Hawkeyes, che hanno distrutto Indiana con una prestazione offensiva da 45 punti, massimo stagionale che quasi doppia il miglior risultato in termini di punti realizzati in stagione contro una squadra FBS.
Iowa ha messo in mostra un buon gioco su corsa che, seppur non autore di grandi numeri, ha portato tre dei cinque TD offensivi realizzati, mentre due sono arrivati dal QB Jake Rudock, buon giocatore che ha chiuso con 19/27 per 210 yards. Per contro, la difesa non è stata minimamente in grado di Tevin Coleman, il RB di Indiana, capace di chiudere con 219 yards e 3 TD in 15 portate (media appena inferiore a 15 yards per portata), però ha tenuto a bada i 2 QB degli Hoosiers che si sono alternati in campo, lasciandoli ad un misero 7/21 per 116 yards, 1 TD e 3 intercetti (di cui uno riportato in TD).
Il record complessivo di Iowa migliora così a 5-1, ma la vera sfida inizia ora: nelle sei partite rimaste, cinque sono contro Minnesota, Northwestern, Maryland, Wisconsin e Nebraska. Se gli Hawkeyes vogliono arrivare a giocarsi qualcosa di importante, questo è il momento di darlo a vedere.
– Akron Zips
L’anno di grazia 2005 è l’ultimo anno che ha visto gli Zips con un record positivo a fine stagione, con una vittoria nella MAC East (seppur in coabitazione con Miami-OK e Bowling Green) e l’unica partecipazione della storia dell’ateneo ad un Bowl, seppur perso contro Memphis.
L’anno di grazia 2014 ci porta in dono una squadra capace di una partenza 4-2 e capace di dare seguito a una seconda parte di 2013 molto buona (4-1 il record nelle ultime 5 partite giocate dopo una partenza 1-6), in particolare grazie ad una difesa capace di concedere sempre meno di 20 punti, e 10 o meno punti in quattro delle sei partite giocate, per una media di 17.3 punti subiti, decimo posto nazionale.
L’attacco, di conseguenza, non deve offrire prestazioni di eccezionale livello, ma ha messo in mostra alcune individualità interessanti, come il QB Kyle Pohl, che ha saputo ridurre i suoi intercetti in questa stagione ed il RB Conor Hundley, capace anche lui di migliorarsi notevolmente e portare la sua media di yards per portata dalle 4.3 del 2013 alle 6.4 del 2014. Complice un calendario benevolo il record degli Zips può migliorare ancora: l’unica sfida di livello è quella contro i rivali di Bowling Green, che deciderà anche chi vincerà questa division, quindi perché non sognare in grande e sognare una stagione da 8-9 vittorie?
– Terrance Plummer
Questa volta UCF finisce dalla parte giusta della barricata: nella vittoria contro BYU, già prevista in qualche modo nella rubrica della scorsa settimana, la parte del leone è stata fatta dal LB Terrance Plummer: il senior, nativo della città di Orange Park, in Florida, 6’1 per 236 libbre, ha messo a segno 17 tackles, di cui 4,5 per perdita di yards (tra cui un sack), più un fumble forzato, un fumble recuperato e un passaggio deviato. Il tutto in una vittoria della sua squadra in overtime per 31-24.
La partita perfetta, dunque, per Plummer, che è stato premiato anche con il FWAA/Bronko Nagurski National Defensive Player of the Week, riconoscimento assegnato settimanalmente al giocatore che maggiormente ha impattato difensivamente su una partita. UCF vince quindi la terza partita stagionale e si rilancia ancor di più per la continuazione della stagione.
WORST
– La difesa di Notre Dame
Se i Fighting Irish hanno registrato fino a questo punto un record immacolato di 6-0 molto merito è da dare alla difesa, capace di alcune prestazioni notevoli, come i soli 14 punti concessi a Stanford, lo shootout ai danni di Michigan ed una peggior prestazione stagionale rintracciabile nei 17 punti concessi a Rice all’esordio (di fronte però ai 48 messi a segno). North Carolina, per contro, aveva già messo in mostra prestazioni offensive da più di 30 punti per quattro volte in stagione però da pochi si sarebbero immaginati dei Tar Heels capaci di segnare 43 punti ai più quotati avversari e di arrivare in vantaggio all’inizio del terzo quarto.
Sicuramente non è il miglior biglietto da visita che Notre Dame può presentare alla vigilia dell’importantissimo scontro contro Florida State di sabato notte: l’attacco guidato da Jameis Winston, al netto di tutti i problemi disciplinari della propria stella, è oltremodo pericoloso e se la difesa dei Fighting Irish avrà gli stessi problemi a fermare anche questo dual-threat QB (Marquise Williams, quarterback di UNC, ha lanciato per più di 300 yards e 2 TD e corso per 132 yards ed un TD) è probabile che l’esito della sfida sia una sconfitta.
– Appalachian State Mountaineers
L’università Di Boone, North Carolina, è alla stagione d’esordio a tempo pieno nel sistema FBS, dopo aver dominato al livello inferiore, il sistema FCS, ed aver vinto tre titoli nazionali dal 2005 al 2007. Ammortizzare questo passo spesso non è facile, ma la sconfitta contro Liberty, 55-48 all’overtime, è stata la rappresentazione più evidente dello stato in cui versa la squadra, sconfitta da avversari con un record di 4-3 al livello di sotto e che avevano perso quasi di 30 punti contro North Carolina.
Il record ora recita tristemente 1-5, con l’unica vittoria per 66-0 contro Campbell alla week 2. Il maggior problema della squadra è identificabile con la difesa, che concede 34.8 punti di media a partita, mentre l’attacco guidato dal QB Taylor Lamb si colloca nella prima metà nelle classifiche di yards corse e passate. Con una Sun Belt non propriamente competitiva si può pensare ad un paio di partite combattute e da vincere, ed archiviare questa stagione in modo leggermente migliore.
– SMU, Kent State e Idaho
Ovvero le tre squadre di tutto il sistema FBS che non hanno ancora vinto una partita. SMU è sicuramente quella messa peggio, con la peggior media nazionale sia per punti fatti che per punti subiti, ha già fatto lanciare quattro QB, il miglior RB ha corso 102 yards e solo alla luce dell’ultima partita contro Connecticut pare esserci la possibilità di una vittoria.
Kent State sta leggermente meglio, con un attacco leggermente più attivo e più orientato sui passaggi e con un calendario che vede le sfide contro Miami-OH e Army alla portata. Il caso più strano però è Idaho, che anche in caso di vittorie non avrebbe potuto partecipare ad un Bowl per gli scarsi risultati accademici dei propri atleti: i Vandals possono vantare il quindicesimo attacco su passaggi della nazione. Su 128 squadre. E non hanno vittorie. Perché questo attacco difetta molto nel running game e perché la difesa fatica oltremodo.
Le partite di Idaho sono quindi sempre la fiera dell’over, ma vedono i Vandals perdenti: un paio di partite di Sun Belt possono portare vittorie, magari contro la citata Appalachian State o contro New Mexico State.
Andrea Cornaglia, classe ’86, profonda provincia cuneese, si interessa al football dal 2006, prendendo poi un’imbarcata per il mondo dei college dal 2010: da lì in poi è un crescendo di attrazione, inversamente proporzionale al numero di ore dormite al sabato notte