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Trevone Boykin, QB, Texas Christian
Il trasferimento recentemente operato da TCU all’interno della Big XII avrebbe dovuto fornire maggiore risalto agli Horned Frogs, conosciuti precedentemente come squadra proveniente da una conference piccola (la Mountain West) sempre speranzosa di una chiamata ad un Bowl BCS. Cosa che è avvenuta quando ancora c’era Andy Dalton al timone, ma di certo i risultati, dopo aver completamente cambiato il tipo di competizione, non sono più stati i medesimi per il team di Gary Patterson. Quest’anno l’head coach aveva promesso una rivoluzione offensiva per rivitalizzare l’attacco attraverso una spread più votata ad offendere, e le meccaniche tattiche si sono affinate proprio come lui voleva. Il maggior beneficiario di tutto questo è stato Trevone Boykin, il quale si è sobbarcato l’attacco sulle spalle con responsabilità lanciando per 318 yards con 20 completi su 28 tentativi, 2 TD passes e 75 yards su corsa. Il quarterback è stato il protagonista della prima significativa vittoria nella Big XII per i Frogs, che hanno battuto Oklahoma, l’ex numero 4 del ranking, dimostrando di potersi oggi misurare con avversarie di calibro molto superiore rispetto alla loro conference di provenienza. Ed ora, la squadra di Patterson è ufficialmente tornata sulla mappa, anche oggi che se la gioca con i ragazzoni grandi.
Shock Linwood, RB, Baylor
Come si fa a vincere se sei Baylor, hai la miglior passing offense del mondo, ed il tuo quarterback candidato all’Heisman incappa in una giornata dove a stento supera le 100 yards con un misero 7/22? Semplice, ti metti a correre a più non posso dimostrando di avere un’arma in più e di non essere mono-dimensionale. Spazio dunque a Linwood, il quale ha macinato 148 yards per una media a portata di 5.3, ha permesso un minimo di continuità offensiva in una giornata dove Texas ha messo il guinzaglio a Bryce Petty come raramente qualcun altro ha fatto, ed ha segnato la meta che, nel quarto periodo, ha definitivamente chiuso i discorsi. Era da un anno che ai Bears veniva impedito di segnare una meta offensiva nel primo tempo, la difesa di Texas ha fatto un ottimo lavoro tenendo l’attacco a 389 yards di total offense (che, ricordiamo, per Baylor è poco…), Petty è stato insufficiente. Un disastro assicurato, non fosse stato per le giocate di Linwood, le quali hanno fatto sì che la partita non sia stata nemmeno vicina nel punteggio, tanto che Baylor ha comunque vinto 28-7. Una bella prova di forza.
Jake Waters, QB, Kansas State
Attenzione ai Wildcats, che molti hanno frettolosamente accantonato dopo la sconfitta di Auburn, ma che sono ancora illibati nel loro record interno alla conference, e non una conference qualunque. Quella di Jake Waters contro Texas Tech è stata un’altra prova molto convincente, il quarterback ha firmato tutti i big plays offensivi della sfida lanciando per 290 yards con 4 passaggi da touchdown, una meta personale su corsa, ed una fuga di 50 yards nel primo tempo che per sua stessa ammissione l’ha lasciato senza fiato al suo termine. L’attacco condotto da Waters ha tenuto il possesso per ben 40 minuti sui 60 disponibili, accumulando 535 yards di total offense alimentando un sonoro 45-13 nei confronti dei Red Raiders, confermando che Kansas State non va lasciata fuori da proiezioni importanti.
WORST
Texas Tech e la disciplina
I Red Raiders si sono scavati la fossa da soli, oltre che essere molto meno competitivi rispetto a Kansas State, un divario già grosso in partenza che non andava certo aiutato da ferite auto-inflitte. Sono arrivati altri 9 fazzoletti gialli che hanno detratto dal computo offensivo ben 89 yards, Texas Tech ha ora il primato assoluto di penalità all’interno della conference e continua a far progredire le serie offensive altrui vanificando gli sforzi della già povera difesa, ma pure a vedersi richiamare indietro delle giocate importanti dell’attacco, vedi un completo di 21 yards nella partita di sabato, sempre per la mancanza di disciplina che vige in squadra. Quattro palloni lasciati cadere a terra non hanno certo aiutato la causa.
I turnovers di Texas
Giornata difficile quando sei Texas e perdi per 28-7, vanificando gli immani sforzi di una difesa che ha reso la vita frustrante ad uno dei migliori quarterbacks del college football. L’attacco ha prodotto, le statistiche non erano state poi così lontane da quanto registrato da Baylor, ma l’aver perso il pallone in tre distinte occasioni, tra cui un possesso sulla yarda avversaria, è un qualcosa che nel football è destinato a seppellire le speranze di chi erra. Il pubblico di casa non è certo stato contento, dato che i Longhorns non vincono dentro le mura amiche da nove partite consecutive quando affrontano una appartenente al ranking. Il lavoro di ri-sollevamento è ancora lungo, Charlie Strong.
Kansas
Non vorremmo passare per quelli che se la prendono sempre con i più deboli, ma vedere un attacco produrre 176 yards di total offense in una partita di college è un qualcosa di terrificante. Un solo touchdown offensivo (l’altro è arrivato dagli special teams), Montell Cozart sostituito a metà gara da altri due quarterbacks senza costrutto alcuno, il 3/17 in fase di conversione di terzo down, sono tutti dati significativi che fanno intuire la completa mancanza di competitività dei Jayhawks all’interno di questo raggruppamento. Continua dunque la lunga siccità di successi nella Big XII per questa squadra, che per sua fortuna ha già portato a casa due vittorie contro avversarie di minor livello.
Davide Lavarra, o Dave e basta se preferite, appassionato di Nfl ed Nba dal 1992, praticamente ossessionato dal football americano, che ho cominciato a seguire anche a livello di college dal 2005. Tifoso di Washington Redskins, Houston Rockets, L.A. Dodgers e Florida State Seminoles. Ho la fortuna di scrivere per questo bellissimo sito dal 2004.