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Baylor’s fantastic trio
Fino a questo momento i Bears avevato giocato delle partite piuttosto facili, e molti attendevano la squadra al varco in vista del primo vero impegno, quello contro i Cyclones. I quali non sono stati invece avversari degni di nota, perché non sono mai stati vicini in un punteggio assai largo, che ha visto Baylor avanti per 35-7 già all’intervallo. Bryce Petty non ha segnato più di una meta su lancio per la prima volta nelle ultime 16 gare ma poco importa, ne ha fatte registrare due su corsa comandando un reparto che ha prodotto più di 600 yards di total offense, ma che soprattutto ha ritrovato gli altri due componenti del personale trio delle meraviglie dei Bears. Corey Coleman e Antwan Goodley rientravano in campo per la prima volta in questa stagione dopo essere rimasti a piedi a causa dei rispettivi infortuni, scrollandosi ben presto la ruggine di dosso e totalizzando 18 ricezioni per 268 yards ed una meta contro una secondaria come quella di Iowa State, che male non aveva giocato in precedenza. Non è la settimana giusta per avere sospetti sulle potenzialità dei Bears.
Daxx Garman, QB, Oklahoma State
Prima partita di sempre per il giovane regista contro un’avversaria della Big 12 e grande prestazione offensiva dell’ex backup, che mette lo zampino in 5 mete dei Cowboys permettendo loro di sconfiggere Texas Tech in una sfida dove le due università sommano oltre 1.000 yards di total offense. Garman ha terminato con 370 yards su passaggio, 4 lanci da touchdown tutti superiori alle 15 yards, ed una segnatura personale su corsa, dimostrando un’efficienza impensabile per un giocatore con così poca esperienza alle spalle. I Red Raiders hanno insidiato il punteggio per tutta la partita, ma Garman ha risposto colpo dopo colpo a suon di big plays, per la felicità di coach Mike Gundy.
Charles Jones, RB, Kansas State
UTEP non era l’avversario più temibile dell’universo, ma serviva dare una scossa all’ambiente dopo la dolorosa sconfitta contro Auburn, ed ecco servito un 31-0 nel solo primo tempo con un dominio offensivo e difensivo a tutto tondo. L’attacco è risultato ben bilanciato nel mettere in produzione 451 yards totali, ed uno dei protagonisti di giornata è stato senza dubbio il running back Charles Jones, che tra il secondo ed il terzo quarto ha infilato 3 mete in sole 12 chiamate, un coefficiente di utilità davvero altissimo, come dimostrano anche le 6.3 yards per portata ottenute di media.
WORST
Montell Cozart e Kansas
Se la settimana scorsa s’era visto qualche timido segno di ripresa da parte dei Jayhawks, altrettanto non si può dire dell’apertura del calendario interno alla conference, che ora vede Kansas sconfitta in 30 delle ultime 31 partite. Contro Texas l’attacco è andato completamente in bianco, schiacciato dai 4 intercetti di Cozart, autore di un mortificante 12/31 per 140 yards. Per tutta la settimana Charlie Weis aveva fatto allenare i suoi ragazzi suonando la fight song dei Longhorns a tutto volume per prepararsi ad ospitare i ragazzi di Charlie Strong, che hanno risposto con un secco 23-0 e 4 sacks inflitti al quarterback avversario. Quindi, viene da pensare che i progressi mostrati da Kansas siano fermi esclusivamente alle partite al di fuori della conference, ed i numerosi promemoria affissi negli spogliatoi dei Jayhawks, che ricordavano il dominio di Texas nella serie negli ultimi 76 anni, sono serviti davvero a poco a livello motivazionale. Era già difficile vedere Weis ancora al proprio posto a fine anno, ora è arrivato il giusto licenziamento.
Le penalità di Texas Tech
Nel delicato confronto di conference contro i Cowboys, Texas Tech ha tenuto testa abbastanza bene agli avversari terminando il confronto con statistiche tipiche per il team allenato da Kliff Kingsbury, come le 512 yards di total offense ed i 32 primi downs messi a segno, ben dieci in più rispetto agli avversari. Il tutto è stato letteralmente rovinato da ben 16 penalità che hanno avuto un costo totale di 158 yards, vanificando tutto il lavoro offensivo ed una percentuale di conversione di terzi down del 50%, il che non aiuta certo quando si possiede una difesa che non riesce a fermare sostanzialmente nulla. I Red Raiders sono ben consci del fatto di dover produrre offensivamente per tenere il passo degli attacchi avversari, e questo non è mai stato un problema. Tuttavia, quando ci si scava la fossa da soli…
Davide Lavarra, o Dave e basta se preferite, appassionato di Nfl ed Nba dal 1992, praticamente ossessionato dal football americano, che ho cominciato a seguire anche a livello di college dal 2005. Tifoso di Washington Redskins, Houston Rockets, L.A. Dodgers e Florida State Seminoles. Ho la fortuna di scrivere per questo bellissimo sito dal 2004.