Prima tappa della nuova rubrica dedicata alla Ncaa! Oggi presentiamo la rubrica dedicata alla Southeastern Conference, meglio conosciuta come la Sec, da anni uno dei raggruppamenti più avvincenti di tutto il campionato stando al valore dei talenti reclutati e dal livello dei vari programmi. Una Conference che da ben otto anni propone un team nel National Championship Game sinonimo di come il livello sia alto tanto da riuscire sempre a ricavare un posticino in vetta al Ranking; lo stesso per ora si sta confermando quest’anno con diverse sorprese e conferme.
TOP
Mississippi State
La prima sorpresa della settimana sono i Bulldogs di Dan Mullen, protagonisti di una grandiosa prova nella tana dei Tigers riuscendo a estrapolare un successo per 34 a 29 giocando tre quarti superbi dove hanno letteralmente messo Lsu con le spalle al muro per un parziale di 31 a 10. Protagonista della partita è indubbiamente il QB Dak Prescott con una prova fantasiosa firmata da 268 yards lanciate e 105 corse uniti ai due touchdown lanciati e quello firmato personalmente su corsa. L’efficienza offensiva di Mississippi State ha permesso di reggere al ruggito delle tigri nell’ultimo quarto quando Brandon Harris, entrato al posto di un deludente Anthony Jennings, ha condotto i suoi fino a segnare tre marcature, purtroppo vedendo l’ultimo disperato lancio finire nella mani di un difensore.
Una partita sicuramente con un punteggio elevato per gli standard tradizioni della Conference con le due difese travolte dal potere offensivo coi Rebels che hanno macinato più yards(570) a confronto delle 430 di Lsu, ma coi Tigers capaci di rimanere calmi nell’ultimo atto forzando due turnovers. Purtroppo il tempo a disposizione alla fine è diventato troppo poco per poter compiere un’altra grandiosa rimonta; ora Les Miles dovrà in fretta tornare a vincere per provare a seguire un obiettivo play off che con questa difesa appare solamente come una pallida luce soffusa in fondo al corridoio. I Bulldogs espugnano Baton Rouge battendo Lsu per la prima volta dal 1991 portandosi sul record di 4-0, merito anche di una schedule non proprio impossibile ma per ora il primo obiettivo è già stato centrato.
Texas A&M
Molto probabilmente è più una posizione per l’inizio di stagione degli Aggies che una vera e propria prestazione della settimana contando che contro c’era la modesta SMU. Lo 4-0 non si vedeva a College Station dal 2006 e questo li fa prendere un posto tra i Top. Dopo la vittoria all’esordio in casa di South Carolina, il nuovo corso di Texas A&M dopo la partenza di Johnny Manziel è iniziato nel migliore dei modi grazie all’immediata esplosione del QB Kenny Hill. Il nativo di Southlake in Texas ha sino ad ora raccolto 1,359 yards e 13 touchdown a fronte di un solo intercetto dimostrandosi un passatore dell’intrigante potenziale in un corpo simile a quello del suo predecessore.
Il running game sta rispettando ampiamente le aspettative con Trey Williams finalmente deciso a mostrare gli attributi accostatogli, oppure le solide prestazioni offerte dalla linea offensiva guidata da un Cedric Ogbuehi pure lui deciso a riempire al meglio lo spot di left tackle prima appartenuti a Jake Matthews e Luke Joeckel, non proprio gli ultimi arrivati. Il primo appuntamento importante arriva proprio ora in casa contro Arkansas nell’attesa di volare dai Bulldogs, in una partita che ci darà realmente a quali ambizioni divisionali potranno ambire questi Aggies.
Alabama
Caschi il mondo ma loro li in cima ci sono sempre: la prestazione offerta contro Florida, un’avversaria almeno sulla carta degna di affrontare le prime della classifica, si rivela una dimostrazione di cosa è il potenziale offensivo di questa squadra se il QB titolare Blake Sims dovesse continuare a mostrare alcuni progressi. Le cifre parlano chiare: 645 yards messe a referto contro le 200 totali dei Gators, 12 terzi down convertiti su 16, 449 yards lanciate, 196 yards corse, Amari Cooper capace di ricevere 10 palloni capitalizzando 201 yards e ben 3 touchdown su 5 totali e il RB di riserva Derrick Henry autore di una prova maiuscola fatta da 20 portate per un totale di 111 yards e uno score personale. Se la difesa dovesse continuare a migliorare specie nelle retrovie, rimangono la squadra da battere alla pari di Florida State.
Menzione d’onore:
Sony Michel, RB, Georgia. Seppure i Bulldogs abbiano vinto 66 a zero contro la modesta Troy ci deve stare una menzione per il freshman running back Michel: 155 yards corse e 3 touchdown segnati in appena 10 portate. Incontenibile! Che l’arma di Georgia fosse il running game se lo era già inteso da qualche giornata, vero Todd Gurley?
WORST
Missouri
I Tigers si presentavano alla sfida casalinga con Indiana, motivati dal record positivo e del titolo della Sec East da proteggere dall’attacco di Gamecocks e Georgia. Purtroppo gli Hoosiers sono scesi carichi portando a casa il colpaccio con il touchdown finale segnato su corsa da D’Angelo Roberts per un 31 a 27 che rischia di pesare parecchio una volta arrivati a fine Novembre. Il demerito di Missouri è stato molto semplice: sono stati incapaci di chiudere la partita quando Tevin Coleman, il RB di Indiana, è dovuto uscire per un leggero infortunio procuratosi nel momento della sua prima marcatura, salvo poi rientrare e trascinare i suoi alla rimonta. Russell Hansbrough ha fatto il possibile per portare i suoi alla vittoria, purtroppo la flag lanciata contro la difesa nell’ultimo drive ha spianato la strada a Indiana verso la end zone. I Tigers hanno subito l’opportunità per rifarsi ma la trasferta in South Carolina, attualmente, li vede coi sfavori dei pronostici.
Anthony Jennings, QB, LSU
Probabilmente bisogna divedere le colpe tra l’offensive coordinator Cam Cameron, fissato a forzare giochi di play action o in alternativa una traccia sul profondo, e il secondo anno quarterback Jennings, uscito e sostituito dal freshman Harris. Jennings nella prima uscita con Wisconsin non mi ha fatto una brutta impressione, sembrava poter dare finalmente quel pizzico di brillantezza che manca all’attacco dei Tigers; purtroppo mi sembra che Sabato sia mancato una sua invenzione per dare una sveglia all’attacco quando la difesa era in balia degli avversari. Cameron ha le sue responsabilità, deve poter esplorare meglio il gioco nel medio raggio perché contro difese più arcigne non sarà nemmeno pensabile tentare un came back come contro Mississippi State.
Florida
E’ girato poco, la difesa, salvo il touchdown fatto da Keanu Neal recuperando il fumble, ha permesso tutto il possibile agli avversari. Pensare che si parlava anche bene dei difensori del back seven dei Gators, invece è stato un autentico uragano Crimson Tide con Sims che ringrazia di guadagnarsi ancora la fiducia da parte di Nick Saban. Will Muschamp deve registrare e in fretta se vuole rialzare in fretta il suo progetto dopo il 4-8 del 2013; con lui Jeff Driskel alterna buone cose ad errori banali anche se pare a tratti essere l’unico a crederci davvero in attacco.
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