Difficile come sempre, emergere nella West Division della Southeastern Conference, dove si annidano ben tre squadre tra le prime dieci-quindici della nazione, i soliti favoriti Crimson Tide di Alabama, i Tigers di Auburn e gli omonimi di Louisiana State; un tris che, indubbiamente, crea un livello di competizione altissimo all’interno di questo raggruppamento, e rende difficilissimo il percorso a team ben costruiti come Ole Miss e Texas A&M, due papabili ousider in una divisione che vede una Mississippi State in crescita e una Arkansas sempre più alla deriva.
ALABAMA CRIMSON TIDE
Non c’è stagione di college football in cui non si possa considerare Alabama una candidata, di diritto, al titolo nazionale, ed anche quest’anno le previsioni non sono di certo da meno, con la corazzata di Nick Saban che rimane sempre una delle squadre da battere, non solo all’interno della conference, dove nonostante la difficoltà delle avversarie riesce comunque, quasi sempre, a spuntarla, ma anche nell’intero panorama BCS, nel quale, solo sporadicamente, trova team capaci di sottometterla.
Dopo la pausa dello scorso anno, quando la rivale Auburn ha di fatto interrotto una striscia di quattro finali consecutive, tre delle quali vinte, i Tide sembrano quindi pronti a riprendersi lo scettro di re della Southeastern ripartendo da un roster che continua a perdere pezzi importanti ma non scende mai il livello del talento, con i sostituti già pronti ed adeguatamente addestrati a prendere il posto dei vecchi titolari.
Uno di questi è Blake Sims, junior quarterback che alla fine ha vinto la battaglia per la sostituzione di A.J. McCarron sconfiggendo il transfer da Florida State Jacob Coker, che comunque potrebbe essere rispolverato con l’avanzare della stagione, e il redshirt freshman Cooper Bateman; una scelta, quella del giocatore al terzo anno a Tuscaloosa, che permette a ‘Bama di disporre finalmente di una guida capace non solo di mettere in aria l’ovale, ma anche di muoverla via terra, aumentando quindi la pericolosità dell’attacco.
Reparto che, dal canto suo, può contare su uno dei migliori runningback della nazione, T.J. Yeldon, di nuovo in corsa per l’Heisman Trophy dopo aver collezionato 1,235 yards e 14 TD nella passata stagione, quando ha condotto il backfield dei Tide al venticinquesimo posto del ranking, coadiuvato dal junior Kenyan Drake, 694 yds e 8 touchdowns, e dal sophomore Derrick Henry, già proiettato come back titolare, a partire dal prossimo anno, dopo aver fatto ottime cose nel corso della freshman season, conclusa con 35 portate per 382 yards e 3 segnature all’attivo.
Tre ottimi runner per continuare la tradizione dei Tide, che sfrutteranno la presenza di tre armi del genere per togliere pressione ad un passing game che, sotto l’attenta guida del nuovo offensive coordinator Lane Kiffin, si poggerà su un quartetto molto solido, guidato dall’interessantissimo junior Amari Cooper, leader del reparto con 736 yds e 4 touchdowns messi a segno nel 2013, affiancato dai senior DeAndrew White, 534 yards e 4 TD, e Christion Jones, 349 yds e 2 realizzazioni, e dal sophomore tight end O.J. Howard, già sceso in campo da matricola, completando 14 prese per 269 yards e 2 TD.
Un gruppo importante che offre diverse opzioni a Sims, il quale potrà contare anche su qualche prospetto al secondo anno in NCAA, come Chris Black e Raheem Falkins, per allungare un reparto che potrebbe già lanciare i true freshman Robert Foster, Cam Sims e ArDarius Stewart, tra i migliori talenti giunti a Tuscaloosa nell’ultimo recruiting; sempre una matricola, Cameron Robinson, partirà titolare nella posizione di tackle sinistro, andando a completare una linea offensiva che annovera tre starter di ritorno, la LG Arie Kouandjio, il centro Ryan Kelly, il RT Austin Shepherd, tutti lineman All-Conference, e un’unica incognita nel ruolo di guardia destra, in cui si alterneranno il senior Leon Brown e il sophomore Alphonse Taylor.
Sulla linea opposta occhi puntati sul sophomore end A’Shawn Robinson, giocatore esplosivo che all’esterno ha già dimostrato di saper fare grandi cose, chiudendo con 38 tackles e 5.5 sacks la sua stagione da matricola; sul lato opposto Jarran Reid, uno dei due transfer arrivati dal Mississippi Community College, l’altro è D.J. Pettway, sembra ormai essere sicuro dello starting spot, in una posizione dove potrebbe trovare spazio anche Jonathan Allen.
Robinson, sarà comunque l’unico elemento fisso di una D-Line che prevede di utilizzare una rotazione costante, con il senior Brandon Ivory che dovrebbe figurare come titolare principale nel ruolo di nose guard, nel quale si alterneranno anche Darren Lake e la matricola Josh Frazier; sempre un freshman, Tony Brown è atteso come principale protagonista sulla sideline, dove fungerà da ricambio costante per la coppia titolare composta dagli junior Bradley Sylve e Cyrus Jones, 28 placcaggi e 2 intercetti nel 2013.
Entrambi giunti alla loro terza stagione a Tuscaloosa, guideranno un gruppo che vedrà in azione anche l’altra matricola Marlon Humphrey, che sarà uno dei primi backup con Maurice Smith, sophomore che può giocare sia come cornerback che come safety, andando quindi ad aggiungersi ad un back-end che può già contare su uno dei migliori placcatori dello scorso torneo, la SS Landon Collins, 69 tackles e 2 pick, e su due junior, Nick Perry e Geno Smith, che si alterneranno come free safety.
Davanti a loro una mediana che riparte dal senior Trey DePriest, individuato come successore del Butkus Award C.J. Mosley come guida di un reparto linebacker rinnovato che avrà bisogno del suo talento e delle sue giocate, in autunno chiuse con 65 placcaggi e 2.0 sacks, per rendere al meglio; ad aiutarlo, nel mezzo, Xzavier Dickson, senior che occuperà la posizione ibrida, e all’esterno spazio a Reggie Ragland e Denzel Devall, 29 tackles messi a segno giocando da backup l’anno passato.
Sul lato debole, un po’ di attenzione la merita il sophomore Reuben Foster, in gran spolvero durante le sedute primaverili e pronto a ritagliarsi, finalmente, uno spazio importante, lo stesso che sta cercando di ottenere il kicker Adam Griffith, secondo anno che sembra ormai aver convinto il coaching staff a farlo partire titolare negli special team; al suo fianco, nel ruolo di punter, un altro volto nuovo, il freshman J.K. Scott.
AUBURN TIGERS
La sconfitta subita nel Championship Game ha lasciato indubbiamente il segno, ma uno ancora più grande, fisso nella memoria dei fans, dei giocatori, e dei coaches dei Tigers l’ha lasciato, in maniera forse indelebile, l’epilogo del match che gli ha aperto le porte del titolo SEC contro i rivali Tide, quando Chris Davis si involò verso l’endzone avversaria dopo aver recuperato l’ovale del tentativo, fallito, di field goal che avrebbe potuto decidere in maniera completamente diversa quella partita.
Un’immagine che ha ben fissa nella mente anche l’HC Gus Malzahn, desideroso di compiere lo stesso percorso quest’anno, magari con l’intenzione di cambiarne il finale una volta strappata la sicurezza della qualificazioni ai primi College Football Palyoffs; taguardo che sembra essere ampiamente alla portata di Auburn, nonostante qualche defezione di troppo che il team potrebbe pagare con l’avanzare della stagione.
Di positivo, c’è comunque che l’allenatore al suo secondo anno in Alabama potrà puntare sul ritorno del quarterback titolare dello scorso anno, Nick Marshall, che con dodici mesi in più, sulle spalle, passati ad imparare il nuovo playbook, dovrebbe essere in grado di migliorare i già buoni numeri messi insieme nel torneo 2013, quando ha chiuso con 1,976 yards lanciate, per 14 touchdown pass e 6 intercetti.
Il senior, anche grazie alle sue buone qualità di dual-threat, sarà ancora lo starter designato del team, anche se la crescita costante del sophomore Jeremy Johnson, che ha completato già per 422 yds, 6 TD e 2 INT nella sua freshman season, potrebbe convincere Malzahn e l’offensive coordinator Rhett Lashlee a concedergli parecchio spazio nella stagione alle porte, facendo leva sulle sue migliori caratteristiche di passer rispetto al collega e su una crescita del passing game che sembra essere ormai imprescindibile per Auburn, vogliosa di virare, a piccoli passi, verso una offense più bilanciata.
D’altronde, il gioco di corse, funziona a meraviglia da diversi anni, e anche nel 2014, nonostante la partenza di Tre Mason, i Tigers sembrano destinati a possedere uno dei backfield più esplosivi e produttivi dell’intera NCAA, alternando gli ex backup Cameron Artis-Payne, 610 yards e 6 TD, e Corey Grant, 647 yds e 6 segnature, come titolari, davanti ad un paio di matricole interessantissime, Peyton Barber e Roc Thomas, che paiono già pronti a fornire un contributo importante in rotazione.
Un altro nuovo arrivato in quel di Auburn, il transfer D’haquille Williams, considerato il miglior prospetto JUCO per la posizione di WR, andrà a ricoprire il ruolo di go-to-guy nel passing game, unendosi agli junior Sammie Coates, 902 yards e 7 TD, e Ricardo Louis, spesso utilizzato anche nel backfield, per completare una depth chart in cui svolgerà un compito fondamentale il tight end C.J. Uzomah, 152 yds e 3 touchdowns, affidabilissimo quando si stringono le maglie delle difese avversarie.
Oltre a loro, Malzahn potrà contare su un gruppo di seconde linee davvero ben assortito e in grado di fornire il proprio contributo quando verrà chiamato in causa, a partire da Melvin Ray per proseguire con Quan Bray, Marcus Davis e Tony Stevens, già tutti andati a segno nel corso della passata stagione, quando sono stati gradualmente inseriti nel gioco aereo dei Tigers.
Una profondità, di cui gode in generale tutto il roster, che è tornata utilissima sulla linea offensiva, che dovrà sostituire sia Greg Robinson che Alex Kozan, fermo per una stagione a causa di un intervento chirurgico che ha deciso di affrontare per risolvere un problema alla schiena; al suo posto, come LG, giocherà Chad Slade, che ha lasciato il medesimo spot sul lato destro, occupato ora dal sophomore Avery Young, per ancorare il fianco sinistro, dove si sposterà Shon Coleman, lasciando a lottare per il ruolo di RT Patrick Miller e il true freshman Braden Smith, ottimo talento che, se non riuscirà ad essere titolare fisso, fungerà da prima riserva per il gruppo guidato dal centro Reese Dismukes.
Ruoteranno parecchio anche gli uomini della linea difensiva, soprattutto dopo il problema la ginocchio che ha causato la perdita di Carl Lawson, titolare tornato ad Auburn per ancorare l’esterno sinistro; con lui fuori dai giochi è molto probabile che l’unico altro giocatore di esperienza rimasto sulla DL, il tackle Gabe Wright, 8.5 tackles for loss e 3.0 sacks nel 2013, venga utilizzato sia dentro che fuori, ruotando con gli altri tre potenziali titolari LaDarius Owens, l’altro DE, Ben Bradley e Elijah Daniel, che con Deonte Lambert si alternerà sull’estremità opposta quando il senior tornerà a coprire il suo ruolo originale.
Diversamente, quando Wright si posizionerà da end, sarà Jeffrey Whitaker a sistemarsi nel mezzo, salvo le sporadiche occasioni in cui i Tigers decideranno di aggiungere un defensive backs, in quei casi, a scendere nel front four, e occuparsi di uno dei due lati, sarà il linebacker Cassanova McKinzy, leading tackler della passata stagione con 75 placcaggi, 2.0 sacks e 1 intercetto all’attivo, che continuerà a fungere da playmaker difensivo cambiando allineamento a seconda delle richieste del defensive coordinator Ellis Johnson.
Spostatosi dal lato debole alla posizione di middle in mediana, lo junior con la divisa numero 8 sarà affiancato da Kris Frost, un junior che sembra pronto per giocare una season ad altissimo livello rispettando le previsioni di quando uscì dalla high school, e venne pronosticato come un five-star prospect; inserito in rotazione nello scorso torneo, ha totalizzato 59 tackles, svolgendo un buonissimo lavoro sul lato opposto allo STAR Robenson Therezie, che partendo dallo spot ibrido di safety-linebacker ha messo a segno 59 stops e 4 intercetti, dando anche una grossa mano alle secondarie.
Sul profondo, l’ottimo FS Jermaine Whitehead, 65 tackles, 2 intercetti e 6 pass defended, si dividerà il campo con Jonathan Ford, ex runningback preferito attualmente al JUCO transfer Derrick Moncrief; sulle sideline, invece, Jonathan Jones e Trovon Reed si daranno il cambio sul lato opposto al sophomore Jonathon Mincy, dimostratosi un ball Hawking eccellente nella freshman season, quando ha fatto registrare 1 intercetto e ben 14 broken pass. Leggermente in difficoltà, infine, gli special team, che dovranno affrontare la sostituzione di entrambi i titolari, con il kicker Daniel Carlson che prenderà il posto di Cody Parker e il punter Jimmy Hutchinson che andrà a rilevare Steven Clark.
LOUISIANA STATE TIGERS
L’ottimismo di Les Miles, forse anche un po’ misto a rassegnazione, è oggettivamente disarmante, ogni anno gli smantellano mezza squadra, se non tutta e, puntualmente, ogni stagione riesce comunque a chiudere ai vertici della nazione, continuando una striscia vincente che dura ormai da nove anni, ovvero fin da quando prese il posto di Nick Saban, nel 2005.
Questione di talento, da sempre uno dei punti di forza del roster dell’università di Baton Rouge, questione di abilità nel recruiting, che permette ai Tigers di mantenersi sempre ai livelli più alti ed attirare allo stesso tempo le molteplici attenzioni degli scout NFL, ormai da diverso tempo attirati di tanti prospetti interessanti che vestono la divisa di LSU; non conta se sarà un quarterback, un runningback, un linebacker o una safety, quello che è certo, per il capo allenatore, è che ad ogni finale di stagione, c’è da pensare con chi e con cosa sostituire la nuova stella che spiccherà il volo verso la NFL.
Per fortuna, a volte, queste ultime decidono di prolungare la loro permanenza in NCAA e giocarsi tutte le loro carte prima di provare il grande salto, come nel caso del left tackle La’el Collins, giocatore espertissimo, ha 30 presenze nel college football alle spalle, tornato nei Tigers per ancorare una linea che ha confermato ben quattro dei cinque starter 2013, con l’altro senior Elliot Porter nel ruolo di centro, lo junior Valdar Alexander in quello di guardia sinistra e l’interessante sophomore Jerald Hawkins come RT.
Subito dietro, nel fondamentale ruolo di primo backup, il versatile Ethan Pocic, unico elemento del roster capace di giocare in tutte le posizioni della linea, compresa quella di right guard, l’unica rimasta scoperta rispetto alla scorsa stagione, per la quale sono in lizza il senior Evan Washington e Hoko Fanaika; battaglia a due che riguarderà anche il quarterback spot, dove l’ex riserva di Zach Mettenberger, Anthony Jennings, dovrà guardarsi dalla forte concorrenza del true freshman Brandon Harris, iscrittosi già ad inizio anno per meglio comprendere il complesso playbook offensivo di LSU.
Il giovane, che in prospettiva sembra essere decisamente migliore del collega, potrebbe disporre già di spazi importanti in questa sua prima stagione nel football universitario, soprattutto dopo che in primavera ha convinto sia Miles che l’offensive coordinator Cam Cameron, completamente ammaliato dalle qualità del ragazzo, ma i rapporti che Jennings ha sviluppato nello spogliatoio, e la conoscenza, ampia, che ha del sistema dei Tigers, dovrebbero comunque permettergli di mantenere un certo vantaggio, almeno inizialmente, nonostante non abbia mai del tutto convinto quando è sceso in campo al posto dell’attuale QB dei Titans.
In quelle sporadiche occasioni, ha lanciato, appena, per 181 yards, 1 TD e 1 INT; ma l’anno, in più, di esperienza, è servito per legare molto bene con il gruppo di ricevitori che si trova ora a disposizione, ovvero le ex seconde linee della passata regular season; a guidarle l’ottimo sophomore Travin Dural, 145 yds e 2 touchdowns nella stagione da matricola, che sarà l’opzione principale nello sviluppo di un passing game che cercherà di sfruttare al massimo la sua incredibile propensione per i big-play.
Abile a separarsi dagli avversari ed a colpire in profondità, sarà probabilmente affiancato da diverse matricole, sia redshirt che true, a cominciare dai potenziali titolari John Diarse e Trey Quinn, che alla high school era stato il ricevitore più produttivo di sempre nel campionato statale della Louisiana; talentuoso, pronto ad affermarsi anche a livello universitario, sarà interessante scoprire chi inciderà maggiormente tra lui e l’interessantissimo rookie Malaky Dupre, uno dei migliori talenti reclutati dai Tigers quest’anni.
Tra questi, emerge ed eccelle Leonard Fournette, miglior runningback dell’ultima classe sfornata dai licei statunitensi che è arrivato a Baton Rouge con la voglia di ritagliarsi uno spazio importantissimo fin dalla sua prima stagione in NCAA; un desiderio che sarà facilmente realizzato dalle scelte di Miles, che intende alternarlo ai senior Terrence Magee, 626 yards e 8 TD, e Kenny Hilliard, 310 yds e 7 touchdowns, nel backfield offensivo, dove dovrebbe effettuare qualche portata anche l’altra matricola Darrell Williams, giocatore non molto pubblicizzato ma comunque in grado di mettere insieme buoni numeri.
Nel segno della gioventù, e del nuovo talento, che avanza a Louisiana State, sarà interessante valutare l’inserimento del sophomore Christian LaCouture, che ha svolto un buon lavoro in rotazione lo scorso anno, a fianco del junior Quentin Thomas, al rientro da un infortunio, nel mezzo della linea difensiva dei Tigers, rimasta molto solida all’esterno, dove sono stati confermati il senior Jermauria Rasco, tra gli end più produttivi della conference con 56 tackles e 4.0 sacks all’attivo, e lo jr. Danielle Hunter, 57 placcaggi e 3.0, una delle coppie meglio assortite, nonché più produttive, della nazione.
Subito dietro, una mediana che potrà contare sul ritorno in università di due starter fondamentali della passata stagione, il middle D.J. Welter, che nel suo ultimo anno a Baton Rouge proverà a raggiungere quello status di leading tackler che gli è sfuggito per un soffio in autunno, quando ha concluso secondo nel team con 80 stops e 2.0 sacks, e il weakside Kwon Alexander, che dopo aver prodotto molto bene sul lato forte, 65 placcaggi e 6.5 tackle for loss, sarà impiegato sul lato forte.
Al suo posto, all’estremità opposta del reparto LB, Lamar Lewis, 25 tackles messi a segno nella sophomore season, che sembra aver respinto l’attacco del second year Kendell Beckwith, confermato nel ruolo di primo backup dopo un positivo anno da rookie; quest’ultimo, con lo stesso Lewis e il già citato Alexander forniscono l’atletismo e la velocità necessarie, a LSU, per provare ad installare un 4-2-5 con uno di loro tre che sale nel back-end a supportare le due safeties, il senior SS Ronald Martin, 38 placcaggi e 1 intercetto nel 2013, e il junior FS Jalen Mills, uno dei tre migliori placcatori della squadra nella passata stagione, chiusa con 67 tackles, 3.0 sacks, e 3 intercetti all’attivo.
La coppia titolare potrà poi fare affidamento sull’aiuto di Corey Thompson, già dimostratosi una riserva all’altezza nello scorso torneo, al pari di Rashard Robinson, che ricoprirà il suo stesso ruolo dietro agli starting cornerback Jalen Collins, uno junior in rampa di lancio, e Tre’Davious White, già protagonista nella freshman season con 55 tackles, 2 intercetti e 7 pass defended.
Il sophomore numero 16, oltre ad aver dimostrato di possedere un buonissimo fiuto per l’ovale, sarà anche uno dei returner titolari, posizione che condividerà con il già citato Fournette, a completamento di un gruppo di special teamer che comprende il kicker Corey Delahoussaye e il junior punter, di origine australiana, Jamie Keehn.
OLE MISSISSIPPI REBELS
Dopo due stagioni vincenti e l’ottimo lavoro svolto, il programma affidato a coach Hugh Freeze sta cominciando a dare i suoi frutti all’università di Oxford, finalmente pronta a raccogliere quel ruolo di outsider che ha inseguito per tantissimo tempo; certo, la Vecchia Missy non è probabilmente ancora in grado di lottare per il titolo della West Division, ma certamente può tranquillamente ricoprire il ruolo di avversaria scomoda per qualunque team ambisca alla vittoria della divisione e, più in generale, della conference.
La crescita della scorsa stagione, oltre che dovuta ad un anno in più passato sotto la guida del capo allenatore insediatosi nel 2012, è stata figlia anche dell’esplosione di Bo Wallace, che ha voluto celebrare la sua conferma come starter dei Rebels diventando uno dei migliori quarterback della SEC, decisamente più preciso rispetto al suo recente passato e molto più produttivo, come dimostrano le 3,346 yards lanciate, per 18 TD e 10 INT, a fine stagioni.
Sarà ancora lui il faro indiscusso dell’attacco, il game maker capace di cambiare il corso delle partite con le sue giocate ed invenzioni, affidandosi soprattutto al buon legame che ha costruito con il sophomore Laquon Treadwell, senza ombra di dubbio il miglior receiver del team, che dopo aver sfoderato ottime prestazioni, 72 prese per 608 yds e 5 touchdowns, nella posizione di slot, si sposterà all’esterno, su quelle sideline dove potrà finalmente eccellere ed ambire ad un riconoscimento All-Conference.
Sulla loro connessione si svilupperà la maggior parte del passing game di Ole Miss, che può contare anche su Vince Sanders, 325 yards e 1 TD, Quincy Adeboyaio e lo junior Cody Core, parso in netta crescita durante le sedute primaverili e pronto a ritagliarsi uno spazio importante in attacco, dando così tempo agl’interessanti true freshman Markell Pack e Dayall Harris di crescere; crescita che è attesa anche da parte del sophomore tight end Evan Engram, potenzialmente tra i migliori dell’intera SEC, nonché target eccellente, 21 ricezioni per 268 yds e 3 segnature, quando il campo si restringe.
Fuori dal backfield può poi dare una mano anche Jaylen Walton, junior runningback che ha chiuso la passata stagione con 523 yards conquistate su corsa e 322 totalizzate in ricezione, per 8 TD totali, che si dividerà le portare con l’altro terzo anno I’Tavius Mathers, 563 yds e 3 touchdowns, dando continuità ad un gruppo, non eccessivamente produttivo, che avrà a disposizione anche il redshirt freshman Jordan Wilkins e il sophomore Mark Dodson.
Giovani che potrebbero trovare spazio sulla linea, dove l’unico starter ad essere tornato ad Oxford è il left tackle Laremy Tunsil, che nonostante sia solo al suo secondo anno di eleggibilità è, di fatto, il giocatore più esperto di un reparto che dovrebbe presentare un sophomore, Austin Golson, e un freshman, Daronte Bouldin, sul lato destro; se non dovessero rivelarsi all’altezza del ruolo, i Rebels potranno comunque sempre ripiegare su Robert Conyers e Justin Bell, junior che alzerebbero la media andando ad affiancare, nel quintetto base la guardia sinistra Aaron Morris,al rientro dopo un infortunio al ginocchio che l’ha tenuto lontano dai campi nel 2013, e il centro Ben Still, entrambi giunti alla loro terza stagione a Oxford.
Un altro junior, C.J. Johnson, 4.0 tackles for loss nel passato torneo, sarà lo starter designato per partire sul lato opposto al tranfer da Florida International Fadol Brown, valido defensive end che può essere spostato anche all’interno, fornendo così una valida alternativa alla stella della D-line Robert Nkemdiche, positivissimo nella sua freshman season, conclusa con 35 placcaggi e 2.0 tackles for loss all’attivo; veloce, esplosivo, aggressivo al punto giusto, il five-star prospect ha confermato gli ottimi scouting ricevuti a livello liceale diventando immediatamente uno dei punti di forza dei Rebels, che su di lui hanno costruito una linea capace di mettere pressione a qualsiasi OL avversaria.
Talento che può giocare sia come tackle che come end, Nkemdiche sarà colui che condizionerà la scelta degl’altri titolari, i quali saranno disposti al suo fianco a seconda delle esigenze, motivo per cui Mississippi conta di far ruotare parecchio i suoi defensive lineman, a cominciare dall’interno, dove Isaac Gross, 3.5 sacks, si alternerà con Woodrow Hamilton; idem all’esterno, dove entreranno nel mix anche le matricole Marquese Hayes e Breeland Sparks, altro elemento in grado di ricoprire entrambe i ruoli.
Subito dietro, graditissimo il ritorno di D.J. Shackelford, che dovrebbe riprendersi lo starting spot dopo l’infortunio che lo ha tenuto fermo a lungo nella stagione 2013, chiusa comunque con 44 placcaggi e 2.5 sacks all’attivo; se dovesse aver nuovamente problemi, i Rebels sono pronti a sostituirlo con Christian Russell e Temario Strong, o, in alternativa, con Denzel Nkemdiche, che ha dimostrato di saper svolgere un ottimo lavoro in mediana.
Il fratello del defensive lineman ha concluso positivamente il passato torneo, mettendo a segno 35 placcaggi e 2.5 tackles for loss, ma nello schieramento a due linebacker di Ole Miss non riesce a trovare molto spazio perché considerato una sorta di doppione dell’ottimo senior Selderius Bryant, leading tackler della scorsa stagione con 78 stops, 12.5 tackles for loss e 2.0 sacks all’attivo, motivo per cui, il DC Dave Wommack sembra stia studiando un modo per riuscire a tenerli sul campo insieme.
Cosa, quest’ultima, che permetterebbe senza ombra di dubbio ai Rebels di diventare ancora più solidi nel reparto arretrato, aumentando altresì il supporto al back-end, dove operano la strong safety Trae Elston, 62 tackles e 6 pass defended, la free Cody Prewitt, che ha guidato il team con 6 palloni pizzicati ai QB avversari nel 2013, e il nichel Tony Conner, una garanzia nella posizione ibrida; oltre a loro, completano le secondarie i cornerback Mike Hilton, 52 placcaggi e 1 pick, e Derrick Jones, prime scelte di un gruppo nel quale si sta facendo prepotentemente strada Tee Shepard, JUCO transfer che potrebbe essere presto lanciato come titolare. Volti nuovi, infine, per quanto riguarda gli special team, dove inizieranno come starter due matricole, il punter Will Gleeson e il kicker Gary Wunderlich.
TEXAS A&M AGGIES
Manziel o non Manziel, Texas A&M rimarrà una squadra ostica da affrontare per chiunque, e South Carolina ne sa qualcosa, visto l’epilogo del match che ha aperto la stagione della SEC, ulteriore tributo allo splendido lavoro svolto da Kevin Sumlin in questi primi due anni e mezzo alla guida dell’ateneo di College Station, diventato ormai un antagonista credibile, all’interno del Texas, di quei Longhorns che per anni hanno vissuto da assoluti dominatori dello stato.
Gli Aggies ripartono da qui, da uno status di programma elitario ormai sapientemente conquistato , un’accesa rivalità con il college di Austin che li rende la loro principale alternativa per tutti quei talenti sfornati dalle high school texane, e la voglia di ampliare il dominio del Lone Star State, nel mondo del football, anche al di fuori dei suoi confini, una mission che si sono autoimposti fin da quando hanno scelto di abbandonare la Big XII ed accasarsi nella Southeastern Conference.
Non importa quando sarà, ma prima o poi, statene certi, Texas A&M riuscirà ad entrare nel novero di quei quattro team che andranno a disputare i playoffs per arrivare a giocarsi il titolo nazionale, un traguardo quasi fisiologico per un programma che nelle ultime stagioni ha condotto dei recruiting di altissimo livello, piazzandosi stabilmente nella top ten della nazione.
Reclutamento che ha permesso agli Aggies di aggiudicarsi due talenti del calibro di Kyle Allen, true freshman arrivato a College Station in primavera, e Kenny Hill, il sophomore designato a raccogliere l’ingombrante eredità lasciata da Johnny Football, nonostante il poco minutaggio accumulato nel corso della passata regular season; il numero 10, che per modo di giocare ricorda da vicino l’attuale quarterback dei Browns, partirà titolare forte del vantaggio dato dall’aver potuto sfruttare i dodici mesi precedenti per imparare il playbook offensivo di Sumlin e dell’offensive coordinator Jake Spavital, al lavoro per cercare di facilitare l’inserimento del nuovo pitcher.
In questo frangente, il coordinatore dell’attacco sembra orientato ad esulare Hill dal gioco di corse, sfruttando un mix di runningback per ottenere una produzione molto simile a quella che era in grado di garantire Manziel; per farlo, oltre a puntare su Trey Williams, 407 yards e 10 TD, e Tra Carson, 329 yds e 3 touchdowns, entrambi già protagonisti nella passata stagione, cercherà di concedere uno spazio maggiore al transfer di Oklahoma Brandon Williams, ex five-star prospect che ha rotto il ghiaccio con l’ambiente lo scorso anno, totalizzando 269 yds e 1 TD in 44 portate.
Sull’esperto terzetto di runner si poggerà il nuovo running game del team allenato da Sumlin, dando così possibilità al quarterback di dedicarsi completamente al gioco aereo, sviluppando l’intesa con un gruppo di ricevitori piuttosto giovane, ma zeppo di talento e decisamente ben assortito; a guidarlo l’unico anziano del pacchetto, il senior Malcome Kennedy, giunto secondo alle spalle di Mike Evans nel conteggio statistico della regular season 2013, chiusa con 60 prese per 658 yds e 7 touchdowns.
Al suo fianco, oltre all’interessantissimo JUCO transfer Josh Reynolds, molto probabile che troveranno fin da subito spazio i due true freshman Speedy Noil e Ricky Seals-Jones, prospetti in grado di allungare il campo come pochi e dare così possibilità a Hill di esplorare con costanza il profondo, mettendo in difficoltà le secondarie avversarie; a completare le armi a disposizioni del QB, il junior Sabian Holmes, i sophomore Edward Pope e LaQuivonte Gonzalez, e il tight end Cameron Clear, senior che con l’avanzare della stagione potrebbe veder crescere il suo impiego, venendo quindi utilizzato non solo più come bloccatore, ma anche da ricevitore.
Da blocker continuerà comunque a fornire un contributo costante ad una linea che rischia di risultare l’assoluta dominatrice della SEC, con almeno quattro potenziali All-Conference, ovvero gli altrettanti starter rientrati a College Station per questa season 2014; i tackle Cedric Ogbuehi e Germain Ifedi, il centro Mike Matthews e la guardia sinistra Jarvis Harrison sono un gruppo di titolari esperto e dal comprovato valore, nel quale non farà alcuna fatica ad inserirsi il prescelto per ricoprire lo spot di RG, che spetterà ad uno tra il junior Joseph Cheek, il favorito, e l’ex JUCO Jermaine Eluemunor.
La difesa che l’anno passato ha concesso 475 yards e 32 punti di media a partita agli avversari è stata confermata quasi in toto, ma con una stagione di esperienza in più alle spalle è lecito aspettarsi un rendimento migliore, a cominciare dalla defensive line, dove ad una solida coppia interna, composta da Alonzo Williams, 26 placcaggi e 2.5 sacks, e Ivan Robinson, che ha preso il posto del dismesso Isaiah Golden, sarà affiancato un duo in grado di svolgere un buon lavoro in fase di pass rushing, con lo junior Julien Obioha, 5.0 tackles for loss, e il sophomore Daeshon Hall che partiranno titolari.
Anche nella posizione di end, da segnalare una defezione importante, quella del senior Gavin Stansbury, che dopo essere stato l’assoluto dominatore della linea nella scorsa season ha deciso di far le valigie e spostarsi a Houston, obbligando di fatto gli Aggies ad aggiungere nel mix parecchie matricole; per loro fortuna, nell’ultima classe di reclutamento sono stati firmati diversi prospetti interessanti, tra i quali Myles Garrett e Zaycoven Henderson, end e tackle in grado di ritagliarsi un minutaggio importante fin dal freshman year.
Allontanato dal team per motivi disciplinari anche Darian Claiborne, tra i migliori placcatori l’anno passato con 89 stops totali, il DC Mark Snyder sembra intenzionato a sostituirlo con il trasferimento da TCU A.J. Hillard e la matricola Otaro Alaka, che si alterneranno sul lato forte dopo la perdita per infortunio di Shaan Washington, che aveva esordito positivamente nel corso della sua stagione da rookie; a completare la mediana, l’altro secondo anno Joseph Mastrogiovanni, 26 tackles e 1 intercetto da freshman, nel mezzo e il senior Donnie Baggs, 30 placcaggi, nella posizione di weakside.
Nessun problema, invece, nelle secondarie, con DeShazor Everett, 73 stops, 2 INT e 7 pass defended ad ancorare una delle due sideline e i giovani De’Vante Harris, un sophomore, e Victor Davis, un redshirt freshman, ad alternarsi sul lato opposto, e la coppia di senior safeties, formata dal leading tackler Howard Matthews, 90 tackles, 2.5 sacks, 2 intercetti, e dal FS Floyd Raven, 38 placcaggi e 2 broken pass, a difendere il back-end.
Sul profondo, ad aiutarli, troveranno anche lo junior Devonta Burns, che vedremo spesso in campo per ricoprire la posizione di nichel nello schieramento 4-2-5, utilizzato in alcune occasioni da Texas A&M, che conta anche due importanti ritorni nelle squadre speciali, il preciso kicker Josh Lambo e il punter candidato al Ray Guy Award Drew Kaser, entrambi al terzo anno a College Station.
MISSISSIPPI STATE BULLDOGS
Da quando coach Dan Mullen si è sistemato sulla sideline di Mississippi State nel 2009, anno in cui prese il posto di Sylvester Croom, i Bulldogs hanno avuto una sola stagione perdente, ovvero quella d’esordio del nuovo allenatore; da allora il programma dell’università di Starkville ha inanellato quattro season vincenti, diventando uno dei più temuti della Southeastern Conference, tornando verso quei fasti che li avevano resi di nuovo famosi negli anni novanta.
Immersi in una lotta perenne con i cugini di Ole Miss per il dominio dello stato, l’appuntamento con i Rebels, quest’anno, è fissato per il 29 novembre, ultima giornata di regular season, i Dogs sembrano essere sempre sul punto di fare quell’ulteriore passo verso una crescita definitiva che puntualmente gli sfugge, a causa, oltre che della difficoltà delle avversarie affrontate all’interno della conference, indubbiamente di un livello più alto rispetto a molte altre compagini sparse per la nazione, di alcune sconfitte evitabili ed altrettante vittorie poco convincenti.
Con un ulteriore anno alle spalle, e le classi di recruiting di Mullen che cominciano a dare i propri frutti, MSU ha però la possibilità di fare molto bene in questo 2014, principalmente per la presenza di una guida del calibro di Dak Prescott, junior quarterback che ha dimostrato di possedere qualità e caratteristiche tali da entrare, stabilmente, tra i primi tre della conference, sia per quanto riguarda le statistiche, sia a livello di gioco; buon dual-threat, forse il migliore della SEC, ha chiuso la scorsa stagione in crescendo, totalizzando 1,940 passing yds, 829 rushing yds, 12 TD, 7 intercetti, e costruendo un buon legame con il WR Jameon Lewis, suo target preferito fin dalle sue prime apparizioni sul terreno di gioco, nonché leading receiver della squadra, con 64 prese per 923 yards e 5 TD messi a segno nel 2013.
Sulla loro alchimia si poggerà il gioco di passaggi dei Bulldogs, che può contare su un profondo gruppo di ricevitori in grado di fornire moltissime alternative a Prescott, iniziando dai titolari De’Runnya Wilson, 351 yds e 3 touchdowns, e Fred Ross, 9 prese per 115 yards, fino ad arrivare ai rincalzi Robert Johnson, Fred Brown e Joe Morrow; a loro, vanno ancora aggiunti i due interessanti tight end a disposizione della coppia di OC formata da Billy Gonzales e John Hevesy, il senior Malcom Johnson, 391 yards e 2 TD lo scorso torneo, e il JUCO transfer Darrion Hutcherson.
L’elenco delle opzioni al servizio del quarterback prosegue poi con Josh Robinson, il runningback titolare, tornato da junior a Starkville dopo aver corso per 459 yds e 3 TD in autunno, che spesso viene utilizzato fuori dal backfield negli schemi offensivi dei Bulldogs; a dividersi le portate con lui saranno il senior Nick Griffin e il sophomore Brandon Holliday, visti pochissimo in campo la stagione passata ma pronti a dare il contributo, al pari delle matricole Bennie Braswell III e Aeris Williams, che potrebbero essere inserite gradualmente.
Da verificare la linea offensiva, che si presenta ai nastri di partenza con due soli starter rientrati a roster, il centro Dillon Day e il left tackle Blaine Clausell, due senior che saranno utilissimi per dare sicurezza ad un reparto che inserirà tre volti nuovi, i sophomore Jamaal Clayborn, come guardia sinistra, e Ben Beckwith, nello spot di RG, e il junior Justin Malone come RT al posto dell’infortunato Damien Robinson, uscito di scena, per l’intera stagione, a causa di un problema al ginocchio.
Più certezze sulla linea opposta, dove MSU dispone di almeno otto giocatori in grado di darsi il cambio per ricoprire i ruoli di end e tackle; per il primo, in lizza il senior Preston Smith, 44 placcaggi e 2.5 sacks, il junior Ryan Brown, e il sophomore A.J. Jefferson, che ruoteranno nei due spot esterni dopo la decisione, definitiva, di impiegare il five-star prospect Chris Jones, che nell’anno da freshman ha messo a segno 32 stops, 7.0 tackles for loss e 3.0 sacks, solamente all’interno.
Qui, il sophomore, troverà altri quattro compagni pronti a farlo rifiatare o affiancarlo a seconda delle scelte che opererà il DC Geoff Collins, che potrà alternare l’ottimo senior P.J. Jones, 25 tackles e 1.0 sacks, con Kaleb Eulls, Curtis Virges e il sophomore Nelson Adams, tutti elementi in grado di fornire un buon contributo nelle diverse fasi di gioco, un punto di forza indiscutibile per i Bulldogs, che sullo scrimmage cercheranno di mettere in difficoltà qualsiasi avversario.
A rendere ancora più letale la pressione dei Miss State, un gruppo di linebacker solido e produttivo, capitanato dal junior Benardrick McKinney, leading tackler della passata stagione con 75 placcaggi e 3.5 sacks all’attivo; inserito in mezzo al senior Matthew Wells, 50 placcaggi e 6.0 tackles for loss, e al sophomore Beniquez Brown, cresciuto tantissimo in primavera, ha dimostrato di essere devastante, tanto da candidarsi durante quest’ultima preseason come membro, papabile, dell’All-American Team 2014.
Nel back-end il junior Kendrick Market, 62 tackles, continuerà a guidare un reparto che può anche contare su Justin Cox, un senior che sembra essersi rigenerato dopo il passaggio da corner a free safety, ruolo già ricoperto, sporadicamente, lo scorso autunno, quando ha chiuso con 32 placcaggi, 1 intercetto e 3 pass defended; sulle sideline, confermati invece lo junior Teveze Calhoun, 45 stops e 3 intercetti, e l’ultimo anno Jamerson Love, 27 stops, 3 pick e 7 pass defended, due solidi starter che sfrutteranno le loro ottime doti di ball-hawking.
Indecisione, infine, per quanto riguarda il ruolo di kicker negli special team, dove il titolare del 2013 Evan Soblesk, un sophomore, dovrà guardarsi dalla concorrenza di Westin Graves e della matricola Logan Cooke, pronti a rilevarlo se dovesse continuare a non convincere il coaching staff; certo del posto il punter Devon Bell, punto di forza del reparto al pari di Will Redmond, corner utilizzato come returner.
ARKANSAS RAZORBACKS
Non è ancora il momento per il team allenato da Brett Bielema, alla seconda stagione a Fayetteville, di risalire la china e tornare ai vertici della SEC raggiunti prima con Houston Nutt e poi con Bobby Petrino, nell’ultimo periodo glorioso tra il 2009 e il 2011, quando i Razorbacks hanno giocato, nell’ordine, due bowl di primissima importanza come Sugar e Cotton, vinto proprio nell’ultima stagione del coach di Lewistown, Montana.
Da allora Arkansas ha faticato a ritrovare se stessa, nel recruiting come nel gioco, allontandosi sempre di più da quelle posizioni di eccellenza della conference che in precedenza erano stati ampiamente alla sua portata; oggi, l’università che lanciato nel professionismo Darren McFadden, è considerata una squadra in netta difficoltà, forse superiore solo a Kentucky all’interno della Southeastern.
Posizione che di certo non rende giustizia alla storia dei Razor e al suo programma, che nemmeno quest’anno sembra in grado di invertire il destino, perdente, delle ultime stagioni, condizionato da un roster che molto probabilmente non ha il talento e le qualità necessarie per superare lo scoglio delle tre-quattro vittorie stagionali, ormai diventate quasi un leit motiv di questo team.
Una delle incognite più grandi è sicuramente quella che riguarda la posizione di quarterback, con il confermato junior Brandon Allen che ha mantenuto lo starting spot nonostante la concorrenza del fratello più giovane Austin, un redshirt freshman, e di Rafe Peavy, uno dei migliori prospetti dell’ultimo reclutamento; la scelta di inserire questi due giovani in competizione con il numero 10 è stato dettato dal fatto che l’OC Jim Chaney ha deciso, in primavera, di fornire più sicurezze al QB divenuto titolare nel 2013, dirottando i suoi vecchi backup, A.J. Derby e Damon Mitchell, nella posizione di WR.
Un cambio di ruolo con il quale il coaching staff dei Razorbacks intende favorire Allen, reduce dalle 1,552 yards, per 13 TD e 10 INT, lanciate in autunno, e allo stesso tempo dare maggiore profondità ad un reparto che dovrà cercare di crescere e fornire molte varianti al pitcher, che può comunque già contare su due talenti affermati quali il receiver Keon Hatcher, junior che ha ricevuto per 346 yds e 2 touchdowns lo scorso anno, e il tight end Hunter Henry, un sophomore che, dopo aver completato 28 prese per 409 yards e 4 TD, ha già dimostrato di avere i numeri necessari per entrare tranquillamente in un All-Conference team.
Su di loro si muoverà il passing game di Arkansas, che cercherà di trovare altre valide opzioni nel già citato ex QB Derby, nel senior Demetrius Wilson, di ritorno da un infortunio che lo ha tenuto fuori nel recente passato, nel JUCO transfer Cody Hollister e nell’interessantissimo freshman Jared Cornelius, che con l’avanzare della regular season potrebbe ritagliarsi uno spazio importantissimo; fuori dal backfield, proverà poi a dare il suo contributo anche il trio di runningback, composto dal titolare Alex Collins, 1,026 yds e 4 touchdowns, e dai backup Jonathan Williams, 900 yards e 4 TD, e il sophomore Korliss Marshall, già visto in campo nel corso della rookie season.
Confermati tre starter del 2013 sulla linea offensiva, la coppia di tackle, il destro Brey Cook e il sinistro Dan Skipper, e la RG Denver Kirkland, entrambi promossi titolari nella stagione da matricola, gli unici cambi riguarderanno le posizioni di centro e guardia sinistra, che si scambieranno il senior Luke Charpentier e il junior Mitch Smothers, impiegati l’anno passato, rispettivamente, come backup nei ruoli di left guard e center.
Variazioni decisamente più importanti sulla D-line e, più in generale, in tutto il reparto arretrato, affidato per il primo anno all’ex Rutgers e NFL Robb Smith, che oltre a cambiare parecchio personale, avrà a disposizione diversi nuovi collaboratori, Clay Jennings, ex TCU, nelle secondarie, e Rory Segrest sulla linea difensiva. Proprio quest’ultimo, avrà a disposizione uno dei migliori talenti tornati a Fayetteville, il DE Trey Flowers, senior che ha chiuso la passata stagione con 44 placcaggi, 5.0 sacks e 1 intercetto, e che ancora una volta ancorerà il lato sinistro del front four.
Su quello opposto Jamichael Winston, un sophomore sceso pochissimo in campo da freshman, dovrebbe ormai aver vinto il confronto con Deatrich Wise e Brandon Lewis per lo starting spot, lasciando così liberi quelli di defensive tackle per Darius Philon, 46 tackles e 3.0 sacks, e DeMarcus Hodge, la coppia titolare davanti al true freshman Bijhon Jackson, che entrerà in rotazione già quest’anno.
In mediana Braylon Mitchell, 77 tackles, continuerà a guidare il reparto dal lato forte del campo, affiacandosi al senior Martrell Spaight, 22 placcaggi e 1.0 sack, su quello debole e al sophomore Brooks Ellis, 33 stops e 2.0 tackles for loss lo scorso anno, nel mezzo, dove si vedrà spesso anche il JUCO transfer Joshua Williams, che ha dimostrato di essere molto valido durante il training camp.
Confermato il leading tackler Alan Turner, 97 placcaggi, 1 intercetto e 5 pass defended, nel ruolo di free safety, toccherà al junior Rohan Gaines, 33 stops, ricoprire quello di strong, mentre sulle sideline spazio agli esperti Carroll Washington e Tevin Mitchel, 47 tackles e 1 pick, due esperti senior che possono garantire una discreta copertura sulle tracce esterne, magari affidandosi anche ai sophomore Jared Collins e D.J. Dean, due valide riserve.
Proprio Dean sarà anche protagonista nelle squadre speciali, andando a completare, da returner, una depth chart che prevede il senior Josh Hanson, preferito al freshman Cole Hedlund, nel ruolo di kicker, e l’ottimo Sam Irwin-Hill, ambidestro molto abile a piazzare il pallone nelle 20 yards avversarie, in quello di punter.
Folgorato sulla via del football dai vecchi Guerin Sportivo negli anni ’80, ho riscoperto la NFL nel mio sperduto angolo tra le Langhe piemontesi tramite Telepiù, prima, e SKY, poi; fans dei Minnesota Vikings e della gloriosa Notre Dame ho conosciuto il mondo di Playitusa, con cui ho l’onore di collaborare dal 2004, in un freddo giorno dell’inverno 2003. Da allora non faccio altro che ringraziare Max GIordan…