Nonostante la prima sconfitta della stagione, South Carolina rimane la candidata più accreditata per aggiudicarsi la East Division, lottando per il primato con Georgia, Florida, ed una Missouri che non sembra ancora decisa a cedere il passo, dopo il sorprendente exploit della scorsa stagione; più indietro Tennessee, Vanderbilt e Kentucky, cercheranno di salvare l’onore, proprio e della SEC, facendo di tutto per chiudere con un record positivo e strappare l’accesso ad un Bowl di fine stagione.
SOUTH CAROLINA GAMECOCKS
L’anno buono sembra finalmente arrivato, mai come in questo 2014 alle porte, infatti, i Gamecocks di Steve Spurrier sembrano pronti a lottare per qualcosa di veramente importante a livello nazionale; parlare di titolo, si sa, potrebbe essere lesivo in termini di scaramanzia, ma a Columbia, e in più in generale in tutto l’ambiente del college football, tra righe e sussurri, sanno benissimo che South Carolina è uno dei nomi più caldi per entrare in quel gruppo di quattro team che si giocheranno l’accesso al Championship Game nei primi playoffs della NCAA.
Una consapevolezza che si cerca di nascondere alla meno peggio, anche per costringere i componenti del roster a rimanere costantemente sul pezzo, concentrati sulla realtà e poco propensi a quei viaggi mentali chiamati sogni che sarebbero deleteri per le loro ambizioni e, di rimando, manna dal cielo per i tanti avversari, che non solo nella SEC, attendono impazienti di sfruttarne ogni piccolo passo falso. Quello che è certo, è che South Carolina è matura come non mai, pronta a giocare un football di altissimo livello su entrambi i lati della palla, un football cattivo e aggressivo al punto giusto, giocato in velocità, ed in grado di sfornare big play in qualsiasi situazione; via aria, via terra, con gli special team e in difesa, i ragazzi di Spurrier sfrutteranno ogni minimo spazio concessogli e giocheranno la palla come non hanno mai fatto prima, puntando sull’esplosività e sul talento, distribuito, quest’ultimo, con parsimonia, in qualsiasi angolo del roster.
Mancherà un leader indiscusso come Connor Shaw, ma al suo posto non sfigurerà di certo Dylan Thompson, senior al quinto anno di eleggibilità che ha qualità e numeri per tenere alta la produzione di un reparto che dipenderà tantissimo dalle sue doti di game manager, messe solo sporadicamente in mostra negl’anni passati, quando si è ritagliato uno spazio risicatissimo alle spalle dell’ex titolare, cosa accaduta anche nella scorsa regular season, quando ha lanciato 783 yards, 4 TD e 3 INT, completando 52 degli 89 passaggi tentati.
A sua disposizione avrà un gruppo di receiver piuttosto esperto, almeno nei titolari, dove i Gamecocks schierano i due senior Shaq Roland, 455 yards e 5 TD, e Damiere Byrd, 575 yds e 4 touchdowns, entrambi sul punto di fare quel salto di qualità definitivo, e il validissimo WR di possesso Nick Jones, che in primavera si è messo in buona luce ed è pronto ad aumentare i buoni numeri messi insieme lo scorso anno, chiuso con 27 prese per 281 yards e 5 TD.
Decisivo in redzone e nell’area di meta avversaria, all’interno si dividerà le ricezioni con il tight end Rory Anderson, che la stagione scorsa non è riuscito a segnare alcun touchdown ma si è reso molto utile con le sue prese completate nel traffico; alle spalle degli starter un paio di giovani interessanti, capeggiati dal sophomore Paroh Cooper, utilizzato sporadicamente anche nel backfield nel corso del torneo 2013, affiancato da Jerrell Adams e K.J. Brent.
Utile, fuori dal backfield, per lo sviluppo del passing game anche il runningback Brandon Wilds, 221 yds corse, 3 TD, l’anno passato, che con il junior Mike Davis, alle prese con qualche acciacco di troppo, si dividerà le portate principali nei Gamecocks, che proprio sul giocatore giunto al terzo anno di eleggibilità poggeranno la maggior parte delle run; produttivo nella sophomore season, chiusa con 1,183 yds e 11 touchdowns, il numero 28 è pronto a guidare nuovamente South Carolina, avvalendosi della collaborazione di un gruppo di runner completato da Shon Carson e dal redshirt freshman Dave Williams.
Esperta e pesante la linea offensiva, che di fatto si trova a cambiare un solo elemento nel quintetto base, con il sophomore center Cody Waldrop, già visto in campo nell’anno da matricola, che andrà a prendere il posto di Ronald Patrick nella posizione di right guard; ruolo che sarebbe toccato a Mike Matulis, infortunatosi al ginocchio in offseason, e pertanto costretto a saltare, di nuovo, buona parte della stagione 2014, dando seguito ad una serie di problemi fisici che l’aveva allontanato dal terreno di gioco già la scorsa regular season.
Per fortuna dei Gamecocks, con lo spostamento di Waldrop, il team avrà comunque a disposizione un gruppo di giocatori che hanno già accumulato parecchia esperienza di campo, con due senior sul lato sinistro, Corey Robinson nel ruolo di LT e A.J. Cann in quello di guardia, l’altro second year Clayton Stadnik al centro e il junior Brandon Shell all’estremità destra, a completare un duo di tackle che ha pochi eguali in tutto il panorama del college football.
Situazione decisamente opposta sul fronte difensivo, dove gli addii di Jadeveon Clowney, Klecy Quarles e Chaz Sutton hanno aperto un vuoto difficilmente colmabile, almeno nell’immediato, tanto da costringere il DC Lorenzo Ward a propendere per un cambio di schema, sostituendo il tradizionale 4-2-5 per passare ad uno schieramento 3-4 che dovrebbe permettere ai Gamecocks di non perdere efficacia e produzione in fase di pass rushing, sfruttando un reparto linebacker finalmente maturo e pronto a mettere insieme numeri importanti.
Per farlo South Carolina dovrà però far funzionare al meglio la nuova linea a tre, magari puntando con decisione su una rotazione che vedrà alternarsi diversi giocatori in tutti gli spot; all’interno J.T. Surratt, 4.0 tackles for loss e 1.5 sacks, sembra essere quasi intoccabile, ma il nuovo allineamento potrebbe creargli qualche problema, tanto che alle sue spalle sono pronti Gerald Dixon Jr., Phillip Dukes e Kelsey Griffin, elementi che potrebbero tornare utili anche all’esterno, dove partiranno titolari “l’altro” Gerald Dixon e Darius English, sophomore che hanno già fatto qualche apparizione nella passata stagione.
Decisamente più solido, sia rispetto alla DL che alla mediana vista all’opera lo scorso anno, il reparto linebackers, che oltre ai tre starter ritornati a Columbia, lo SPUR Sharrod Gollghtly, 47 placcaggi, il MLB Kaiwan Lewis, 54 placcaggi, e il WLB Skai Moore, leading tackler del team con 56 tkl e 4 intercetti all’attivo nel 2013, presenterà anche il true freshman Bryson Allen-Williams quando deciderà di passare allo schieramento a quattro.
Un gruppo che punterà sulla velocità quale arma migliore per colpire i backfield avversari, forte anche del contributo che possono offrire le prime riserve, i sophomore Larenz Bryant e Jordan Diggs, spesso utilizzato anche nella posizione ibrida, a fianco delle due safety Brison Williams, 45 placcaggi e 1 intercetto, e Chaz Elder, entrambi confermati nei ruoli di strong e free dopo la positiva stagione passata, con l’altro secondo anno Chris Moody pronto ad entrare spesso in rotazione.
Qualche problema, South Carolina, potrebbe però averlo sulle sideline difensive, dove oltre a mancare l’esperienza, gli starter dovrebbero essere il sophomore Rico McWilliams e il true freshman Al Harris Jr., latita anche la profondità, con un gruppo di matricole, Wesley Green, Chris Lemmons e Ali Groves che sarà spedito subito in campo per fa rifiatare i titolari; una situazione che certamente non lascia tranquilli ne Spurrier ne Ward, tant’è che per ovviare alla completa inesperienza del reparto, Williams, molto probabilmente, sarà dirottato all’esterno nelle prime settimane di regular season.
Scelta che rischia comunque di ritorcersi sulle intere secondarie, che con il loro capitano, una sicurezza nel back-end, spostato nella posizione di cornerback, potrebbero perdere il loro punto di riferimento principale; servirà calma, sangue freddo, ed una buona dose di pazienza mista ad attenzione per gestirla, magari affidandosi anche ai piazzati dell’esperto punter Tyler Hull, senior che ama calciare i propri punt in zone piuttosto scomode per gli avversari; una pessima posizione di partenza per gli attacchi avversari, potrà infatti aiutare, non poco, i Gamecocks a difendere meglio la propria endzone.
GEORGIA BULLDOGS
Frenata dagl’infortuni la scorsa stagione, la squadra di coach Mark Richt spera finalmente di poter disporre di tutti i suoi elementi per puntare con decisione alla conquista della East e lottare, successivamente, per il titolo di conference; un traguardo che sembra essere ampiamente alla portata dei Bulldogs nonostante qualche defezione importante ed una linea offensiva che andrà completamente ricostruita, intorno al centro David Andrews, uno dei due starter tornati ad Athens per la season 2014.
Al suo fianco l’indecisione più grande riguarda la posizione di guardia sinistra, dalla cui scelta dipenderà la configurazione del resto del reparto, e per la quale sono in lizza i sophomore Greg Pyke e Brandon Kublanow, e il senior Kolton Houston; quest’ultimo potrebbe ambire anche al ruolo di tackle destro, andando a contendere le due estremità agl’altri due senior Mark Beard e John Theus, secondo titolare 2013 rientrato a roster, mentre Kublanow lotterà pure per lo spot di RG, dove potrebbe entrare in concorrenza anche Watts Dantzler.
Una serie di position battle e incroci che, molto probabilmente, troveranno una soluzione definitiva solo nelle prime partite della stagione regolare, quando si definirà il quintetto che proteggerà il quarterback Hutson Mason, già visto in campo nel finale del passato torneo, quando prese il posto di Aaron Murray, uscito fuori dai giochi per l’infortunio subito al ginocchio; dopo aver scelto di optare per una redshirt nel 2012, anno da sophomore, in modo da tenersi aperta la possibilità di giocare starter un giorno, ha dovuto attendere fino al suo quinto anno di eleggibilità per essere messo alla guida dall’attacco dei Dawgs.
A sua disposizione, sempre salvo infortuni, c’è un reparto che potrebbe essere tranquillamente inserito tra i migliori della conference, con Michael Bennett, 538 yards e 4 TD, e Chris Conley, 651 yds e 4 touchdowns, pronti a muovere la catena, fungendo da classici ricevitori di possesso, e lo scattante sophomore Reggie Davis, 11 prese per 257 yards, ad allungare il campo nella posizione di slot; a dargli il cambio, Justin Scott-Wesley e Malcom Mitchell, entrambi attesi al rientro dopo i ripetuti problemi alle ginocchia, Clay Johnson e il senior Jonathon Rumph, abilissimo a ricevere nel traffico.
Una situazione di gioco in cui si vedrà all’opera anche Jay Rome, tight end che ha completato 9 ricezioni per 99 yards lo scorso anno, e che sembra avere tutte le qualità necessarie per non far rimpiangere Arthur Lynch, dando anche una mano nei blocchi, quando, collaborando con il fullback Taylor Maxey, dovrà aprire la strada al fenomenale Todd Gurley, unanimemente considerato il miglior runningback del college football nonostante una season 2013 chiusa al di sotto delle aspettative, a causa dei continui acciacchi che non gli hanno permesso di andare oltre alle 989 yards, conquistate in 165 portate, e 10 TD realizzati.
Alle spalle del candidato all’Heisman Trophy, il backup Keith Marshall, 246 yds e 1 touchdown, il sophomore Brendan Douglas, 345 yards e 3 TD, e un paio di true freshman, Sony Michel e Nick Chubb, che entreranno spesso in rotazione, dando a coach Richt e all’offensive coordinator Mike Bobo diverse opzioni nel gioco di corse, che mai come quest’anno tornerà molto utile ai Bulldogs per togliere pressione a Mason.
Il cambio di defensive coordinator, con l’arrivo dell’ex Seminoles Jeremy Pruitt porterà la difesa di Georgia ad attuare un gioco più aggressivo e veloce, e ad utilizzare più schemi difensivi oltre al 3-4 che da tempo è una caratteristica dell’università di Athens; oltre allo schieramento classico, il reparto alternerà il 4-3 e il 4-2-5 sulla falsariga di quello giocato proprio da Florida State, inserendo un ibrido sul profondo, ruolo che dovrebbe spettare a J.J. Green, ex runningback che ha avuto un impatto immediato una volta passato sul lato opposto dell’ovale.
A fargli compagnia ci saranno due safeties di buon livello, Quincy Mauger, 57 placcaggi e 1 intercetto, e Corey Moore, 35 tackles, che per ora sembra essersi fatto preferire al sophomore Tray Matthews; un altro secondo anno, il redshirt freshman Aaron Davis, sarà la prima opzione sulla sideline opposta al senior Damian Swann, unico starter ritornato nelle secondarie, dopo i 57 placcaggi e i 4 pass defended messi a segno nel 2013.
Molto solido il reparto linebacker, che internamente può contare su una delle coppie migliori della conference e, in generale, dell’intera NCAA, formata dai due leading tackler della passata stagione, i senior Ramik Wilson, 133 tackles e 4.0 sacks, e Amarlo Herrera, 112 placcaggi e 1 pick, con all’esterno il sophomore Leonard Floyd, che sul lato forte ha disputato un ottima freshman season, chiusa con 55 stops e 5.5. sacks, e il junior Jordan Jenkins, non del tutto convincente nel ruolo di weakside, dove si è comunque confermato uno dei migliori pass rusher del team con 12.0 tackles for loss e 5.0 sacks.
Un altro linebacker, John Dawson, sarà invece uno dei principali ricambi per end Sterling Bailey e James DeLoach, il lineman che più di ogni altro sembra aver convinto Pruitt, deciso ad utilizzarlo sia nello schieramento a tre che in quello a quattro, alternando all’interno Josh Atkins e Toby Johnson, prime scelte di un gruppo DT allungato dal junior Chris Mayes e dal senior Mike Thornton.
Sempre un giocatore all’ultimo anno, Adam Erickson, si occuperà di piazzare i punt nelle posizioni più scomode per gli avversari, mentre il junior Marshall Morgan proverà a confermarsi tra i migliori kicker della nazione dopo aver trasformato 22, dei 24 field goal tentati, lo scorso anno.
FLORIDA GATORS
Archiviata la prima stagione perdente da quando è arrivato a Gainesville, Will Muschamp ha preso provvedimenti immediati per riportare il programma di football dei Gators nel posto che gli compete, ai vertici di una SEC che l’anno scorso considerava Florida alla stregua di zimbelli della conference; nel farlo ha scelto di puntare su Kurt Roper, ex assistente di Duke che andrà a ricoprire il ruolo di offensive coodinator, cercando di ricreare la stessa offense coinvolgente, produttiva, ed elettrizzante che ha caratterizzato i suoi Blue Devils.
Con il suo arrivo, Florida potrà finalmente sfruttare tutto il talento e la velocità di cui dispone l’attacco, guidato ancora una volta da Jeff Driskel, al rientro da un infortunio alla gamba che ha posto fine anticipatamente alla sua stagione 2013, chiusa con appena 477 yards, 2 TD e 3 INT all’attiovo; il junior possiede il braccio e la mobilità necessaria per far rendere al meglio la nuova spread offense, vista la capacità di scandagliare velocemente il campo, scegliendo l’opzione migliore cui scaricare l’ovale, e l’abilità nel mettere in moto le gambe quando necessario.
Buon dual-threat che finora non è mai riuscito ad esprimersi al meglio, con Ruper a guidarlo dall’alto potrebbe finalmente effettuare quel salto di qualità atteso da tempo, fondamentale per la conclusione positiva della season 2014 dei Gators, che con lui in campo, hanno dimostrato di essere ben altra cosa dalla squadra incapace di andare oltre le 4 vittorie lo scorso anno.
In un passing game che andrà ampiamente rimodellato, un ruolo importante dovrebbe svolgerlo Quinton Dunbar, 39 ricezioni per 528 yds nel 2013, che nonostante non sia il talento più cristallino del reparto, tra quelli presenti a roster, è il maggiore indiziato per ricoprire il delicatissimo ruolo di target principale, facendosi affiancare dal sophomore Ahmad Fulwood, 127 yards e 1 TD, e dal junior Latroy Pittman nella depth chart iniziale, dove può entrare con prepotenza anche il tight end Jake McGee, transfer da Virginia che, molto probabilmente, sarà utilizzato anche come receiver di possession all’interno.
Ruolo, quest’ultimo, che nello schieramento offensivo di Duke prevedeva una sorta di giocatore ibrido, in cui possono essere utilizzati sia ricevitori fisici, sia tight end abili a ricevere, come l’esperto Trey Burton, senior che partirà comunque titolare ad inizio stagione; con l’avanzare dell’autunno, occhi puntati però su Chris Thompson, sophomore molto sponsorizzato dai compagni e dagli allenatori dopo le sedute primaverili, atteso ad un anno importante, nel quale il suo talento potrebbe, finalmente, rivelarsi all’intero panorama del football universitario.
Lui, e un gruppo di giovani interessanti con DeMarcus Robinson, Velez Showers e C.J. Worton in prima fila, forniranno delle valide alternative ad un reparto che cercherà di mettere a ferro e fuoco le difese avversarie colpendole in velocità, magari anche sfruttando maggiormente i runningback in ricezione fuori dal backfield; una situazione che non è stata molto utilizzata la scorsa stagione, ma che potrebbe tornare d’attualità in quella alle porte, nella quale i Gators prevedono di alternare Kevin Taylor, 508 yards e 4 TD, Mack Brown, leading runner del 2013 con 543 yds e 4 touchdowns all’attivo, Matt Jones, e una delle due matricole Adam Lane e Brandon Powell, nel ruolo di runningback.
Rotazione che invece non riguarderà la linea offensiva, rinforzata dallo spostamento di Max Garcia al centro, una mossa decisa dal nuovo allenatore del reparto, Mike Summers, per permettere a Florida di schierare il suo uomo migliore nel mezzo, da dove guiderà un gruppo piuttosto esperto, con i senior Trenton Brown e Chaz Green, al rientro da un infortunio, sul lato destro, e i junior D.J. Humpries e Tyler Moore su quello sinistro.
Invariato il fronte difensivo, che in mezzo si presenta con due senior esperti quali Leon Orr e Darious Cummings, titolari in un ruolo, quello di tackle, che sarà oggetto di una rotazione continua, con alcuni giovani pronti a fornire il loro contributo, la matricola Khairi Clark e i redshirt freshman Jay-Nardo Bostwick e Caleb Brantley; una situazione simile a quella che si svilupperà sull’esterno, dove alcuni rookie si uniranno al promettente sophomore Alex McAllister per far rifiatare il duo di junior formato da Jonathan Bullard, 33 placcaggi e 1.0 sack, e Dante Fowler Jr., star del reparto, reduce da una season chiusa con 50 stops, 10.5 tackles for loss e 3.5 sacks all’attivo, capace di tenere impegnati più uomini sullo scrimmage.
Azione diventata un suo marchio di fabbrica che aiuta moltissimo i compagni di squadra, consentendogli di affrontare i blocchi senza il rischio di subire raddoppi, e che concede ai linebacker di arrivare in maniera più diretta sui portatori di palla avversari; cosa che non sempre è riuscita l’anno passato e che ha dimostrato come sia fondamentale, per il trio titolare dei Gators,il leading tackler Michael Taylor, 62 tackles, Antonio Morrison e Jarrad Davis, disporre di lineman capaci di pulirgli i blocchi.
La poca produzione di questo gruppo è stata parzialmente compensata dal grande impatto avuto sul team dal cornerback Vernon Heargreaves III, ragazzo dotato di un talento cristallino e purissimo che nella sua prima stagione in NCAA ha stregato gli addetti ai lavori totalizzando 38 placcaggi, 3 intercetti e 11 pass defended, nonché dimostrandosi un ball Hawking straordinario in grado di coprire qualsiasi tipo di ricevitore.
Elettrico, rapido nelle letture e abile a giocare d’anticipo, sembra essere il fit ideale per la difesa di Muschamp, che nel corso della sua carriera da coordinatore ha dimostrato come ami, particolarmente, puntare su defensive backs, e più in generale su reparti arretrati, che hanno come marchio di fabbrica, velocità, atletismo, e talento; questo di certo non manca al freshman Jalen Tabor, che partirà titolare sulla sideline opposta al numero 5 dopo aver vinto la battaglia con l’altra matricola Duke Dawson.
Nel back-end, trova continuità la linea verde con i sophomore Marcus Maye, 16 tackles e 1 intercetto, e Keanu Neal che assumeranno il lavoro di starter, rispettivamente, come strong e free safety, lasciando al senior Jabari Gorman e al junior Brian Poole, 32 stops e 2 pick, il compito di dividersi il minutaggio restante e la copertura della posizione di nichel quando Florida passerà al 4-2-5.
Per migliorare la produzione difensiva, sarà però necessario che i Gators ritrovino una certa stabilità a livello offensivo, cercando di perdere meno palloni possibili in modo da non concedere posizioni di campo favorevoli alle offense avversarie; per far questo, oltre ad una crescita globale dell’attacco, risulterà certamente fondamentale il ritorno di Kyle Christynel ruolo di punter, dove era stato tra i migliori un paio di stagioni fa, quando fu uno dei finalisti dell’ambito Ray Guy Award.
MISSOURI TIGERS
Dopo aver lottato con Auburn per il titolo della SEC al termine della stagione passata, la squadra di coach Gary Pinkel si trova a dover cambiare parecchio, e ripartire nella costruzione di un roster competitivo che dovrà fare a meno di diversi leader statistici del 2013, soprattutto in attacco, dove oltre a quarterback e runningback, Missouri sarà costretta a sostituire anche i suoi tre migliori ricevitori.
Con la dismissione dal programma di Dorial Green-Beckham, passato ai Sooners, e la perdita, causa sospensione, di Levi Copeland, per aver assunto un integratore illegale, la situazione sulle sideline offensive si è fatta ancora più complicata, soprattutto in considerazione del fatto che quest’ultimo doveva essere il target principale del nuovo attacco guidato dal quarterback Maty Mauk, sophomore che ha mostrato ottime cose nelle quattro partite disputate durante l’infortunio di James Franklin l’anno scorso, quando è entrato in campo da matricola.
Dotato di un buonissimo braccio capace di colpire sul profondo con precisione, nonostante la giovane età ha dimostrato di saper tenere in pugno un attacco NCAA, lavorando molto bene all’interno della tasca e muovendosi con coscienza quando è diventato necessario, se non vitale, azionare le proprie gambe per conquistare terreno o sfuggire alla pressione, e ai colpi, dei difensori avversari.
Indubbiamente uno dei talenti più interessanti della SEC nella posizione, Mauck sarà chiamato a trovare dei nuovi punti di riferimento per il passing game, affidandosi maggiormente al transfer da Texas Darius White, che a questo punto sarà probabilmente il go to guy di un terzetto titolare completato dagli altri senior Bud Sasser, 361 yds e 1 touchdown, e Jimmy Hunt; alle loro spalle, cercheranno di conquistarsi un po’ di spazio Gavin Otte, Eric Laurent, e soprattutto il junior Wesley Leftwich e il freshman J’Mon Moore, che potrebbe rivelarsi il fit ideale per sostituire Green-Beckham.
A dar manforte ad un parco ricevitori sul quale persiste, comunque, più di un punto interrogativo, il tight end Sean Culkin, un sophomore molto promettente, ed un duo di runningback che può essere ampiamente utilizzato fuori dal backfield, dove ha già dimostrato di sapersi divincolare molto bene Marcus Murphy, che ha chiuso la scorsa stagione con 11 prese per 79 yards e 1 TD; il senior, che ha corso anche per 601 yds e 9 touchdowns, si dividerà le portate con il junior Russell Hansbrough che, salvo sorprese, dovrebbe essere la prima scelta quando ci sarà da muovere la palla via terra, dove ha conquistato 685 yards, realizzando 4 segnature, nel 2013.
A bloccare per loro, e allo stesso tempo a proteggere il sophomore QB, una linea molto solida, ancorata intorno al centro Evan Boehm, uno degli starter più longevi del roster, che sarà affiancato da Anthony Gatti e Mitch Hall, il volto nuovo del gruppo, all’interno, e da Mitch Morse e Connor McGovern all’esterno; proprio questi ultimi due hanno dovuto affrontare un riposizionamento per ovviare alla perdita di Justin Britt, con il primo che è passato dal lato destro a quello sinistro, e il secondo che si è spostato dal ruolo di guardia a quello di tackle.
Consolidata anche la linea opposta, dove non sembra si sentirà il peso delle partenze di entrambi gli end titolari vista la possibilità di inserire due dei migliori backup dell’intera conference nella passata stagione, il senior Marcus Golden, 55 tackles e 6.5 sacks, e il junior Shane Ray, 9.0 tackles for loss e 4.0 sacks, che andranno a completare un front four che può ancora contare sull’esperienza della coppia di DT composta da Matt Hoch e Lucas Vincent, senior che hanno combinato per 75 placcaggi, 9.0 tackles for loss e 5.5 sacks nel 2013.
Subito dietro torneranno molto utili le doti di playmaker di Kentrell Brothers, linebacker, al ritorno da un’operazione subita in offseason, che ha chiuso lo scorso torneo con 70 tackles, 1.0 sack e 3 intercetti all’attivo; al suo terzo anno a Columbia, si occuperà del lato debole, lasciando il compito di coprire lo strongside e la zona centrale del campo ai sophomore Donavin Newsome e Michael Scherer, entrambi già visti sporadicamente in campo in autunno, che dovranno fare molta attenzione alla concorrenza interna che potrebbe creare Brandon Lee, un true freshman che ha attirato molte attenzioni dei coaches durante gli spring camp.
Solido il back-end, dove i Tigers possono contare sul ritorno del senior Braylon Webb, secondo miglior tackler di Mizzou con 89 placcaggi, 3 intercetti e 7 pass defended, messi a segno l’anno passato, e del junior Ian Simon, 42 tackle, 1 pick, pronti a fornire garanzie adeguate ad un reparto che presenterà due nuovi starter sulle sideline, Aarion Penton e John Gibson, sophomore che avranno l’ingrato compito di non far rimpiangere una delle migliori coppie della conference, composta da E.J. Gaines e Randy Ponder.
Proprio nella posizione di cornerback, Missouri potrebbe pagare un po’ di inesperienza, soprattutto quando si troverà ad affrontare attacchi che sfruttano molto bene le corsie laterali nel passing game; servirà, indubbiamente, un buon lavoro del defensive coordinator Dave Steckel per preparare a dovere i suoi ragazzi, magari facendo affidamento anche sulle pessime posizioni di campo che è in grado di concedere il punter Christian Brinser, senior dotato di buona gamba che completa gli special team con il kicker Andrew Baggett.
TENNESSEE VOLUNTEERS
Di solito, i team allenati da Butch Jones, danno il meglio nel secondo anno sotto la sua guida, e a Knoxville attendono questa stagione come quella del riscatto per i Volunteers, che sperano di tornare, quantomeno, a chiudere la regular season con un risultato onorevole ed un saldo tra vittorie e sconfitte finalmente attivo.
Un ritorno verso fasti più o meno antichi che segnato dal capolinea di una classe di senior che è considerata la più deludente di sempre del programma, reclutata da Phil Fulmer, firmata dal fuggiasco Lane Kiffin, e passata tra le mani di Derek Dooley e Jim Chaney, l’allenatore ad interim con cui Tennessee aveva chiuso la stagione 2012, prima di giungere a fine corsa con il coach venuto dal South Carolina.
Percorso accidentato, quasi folle, che ha portato UT ad accumulare 41 sconfitte nelle ultime sei season, tante quante quelle totali subite nei tre lustri, o poco meno, precedenti, in un periodo compreso tra il 1993 e il 2006, verso i quali è volto lo sguardo dei Vols, vogliosi, quanto prima, di tornare a respirare aria di vertice, non solo nella SEC.
Farlo, e soprattutto farlo nell’immediato, non sarà per nulla semplice, visti i tanti giovani inseriti anche quest’anno dal coaching staff, desideroso di scavare un solco profondo con il recente passato puntando sul talento delle nuove leve, e pronto ad accettare i rischi che una scelta del genere comporta, ancor più in una conference tosta e selettiva come quella del sud-est.
A guidare, sul campo, Tennessee, uno dei pochi senior rimasti a roster, il quarterback Justin Worley, confermato nel ruolo di starter, dopo aver lanciato per 1,239 yards, 10 TD e 8 INT, anche grazie all’inatteso abbandono del programma da parte di Riley Ferguson, talentuosissimo redshirt freshman che sembrava poterlo insidiare, andandosi a prendere quello starting spot al quale hanno ambito, a lungo, anche Nathan Peterman e Joshua Dobbs, in competizione durante le sedute primaverili.
Entrambi, inseriti alle spalle dell’esperto numero 14, si giocheranno, quest’anno, la riconferma in vista della prossima stagione, quando è molto probabile che giungeranno a Knoxville un paio di reclute interessanti, utili a rimpinguare un reparto offensivo che può già contare sul true freshman Jalen Hurd, five-star runningback che vedremo spesso all’opera nella regular season 2013, quando si alternerà, con costanza, nel backfield con Marlin Lane, 534 yds e 4 touchdowns nel 2013.
Ad aiutarli, nello sviluppo del gioco palla a terra, l’altra matricola Derrell Scott, in grado come nessun altro di fornire un buon cambio di passo al reparto, e Pig Howard, atleta universale che può fare un po’ di tutto nella offense allenata da Mike Bajakian, offensive coordinator che intende utilizzare il ricevitore in più posizioni, da quella naturale di slot, dove l’anno passato ha accumulato 44 prese per 388 yards e 3 TD, a quella di runningback nei terzi down o di quarterback nei trick play.
Versatilità che tornerà certamente utile durante la stagione, anche per fornire qualche spunto in più ad un passing game che si svilupperà su un gruppo giovane e non ancora collaudato, capitanato dal JUCO transfer Von Pearson e dai due sophomore Marquez North e Jason Croom, prospetti che hanno già visto il campo durante l’anno da matricola concludendo, rispettivamente, con 496 yds e 1 touchdown e con 269 yards e 2 TD.
Dietro al quartetto che si dividerà il minutaggio maggiore, Jonathon Johnson, Josh Smith e l’altro five-star recruit Josh Malone forniranno un ricambio adeguato al reparto, lasciando al gruppo di tight end, composto dal rientrante, post infortunio, Brendan Downs, dal sophomore A.J. Brainsel, e dai true freshman Ethan Wolffe Daniel Helm, il compito di occuparsi delle tracce interne e delle prese in mezzo al traffico.
Un lavoro che dovranno svolgere al meglio, cercando di supportare sia il gioco aereo, sia una linea giovane e piuttosto inesperta, che avrà bisogno di un aiuto importante sia nei blocchi che nella protezione del quarterback; con un solo senior ad ancorare l’estremo sinistro, il senior Jacob Gilliam, coach Jones punterà su un trio centrale che sembra avere i numeri necessari per imporsi nell’immediato nella SEC, con il centro Mack Crowder affiancato dalle guardie Kyler Kerbyson e Marcus Jackson, e un sophomore, Coleman Thomas, che dovrebbe avere un buon impatto come RT.
In una situazione simile, la linea difensiva, che dovrà fare parecchio affidamento sull’esperienza di Jordan Williams, senior end che dopo aver messo a segno 18 placcaggi e 1.5 sacks la passata stagione si trova a dover guidare un reparto completamente ricostruito, con il sophomore Corey Vereen sull’altro lato, due interessanti matricole, Dewayne Hendrix e Joe Henderson, pronti a subentrargli, e un JUCO transfer, Owen Williams, atteso come manna dal cielo nel mezzo, dove andrà ad affiancare uno tra Dimarya Mixon e Allen Carson.
Un’incognita, totale, che potrebbe pesare tantissimo sul primo anno del defensive coordinator John Jancek, trovatosi con un gruppo in fase di rebuilding e costretto a contare sulla punta delle dita i pochi titolari del front seven rimasti a Knoxville; uno di questi, il senior A.J. Johnson, leading tackler della passata stagione con 106 placcaggi, fungerà da perno centrale di una mediana che sul lato debole presenta Curt Maggitt, un pass rusher di discreto livello che può certamente fornire una buona produzione, completando un pacchetto che vedrà alternarsi Jalen Reeves-Maybin e Dillon Bates come stronside lineabcker.
Più esperte, e probabilmente anche più solide, le secondarie, che potranno contare sul ritorno di tre starter, la coppia di safeties composta dal FS LaDarrell McNeil, 54 stops, e dal SS Brian Randolph, 75 tackles e 4 intercetti, e il senior cornerback Justin Coleman, autore anche di un touchdown nell’unico intercetto messo a segno nella passata stagione; sulla sideline opposta, spazio a Cameron Sutton, che nonostante i 2 pick messi a segno nel 2013, dovrà guardarsi dalla concorrenza del true freshman Emmanuel Moseley, ragazzo che potrebbe imporsi nel ruolo fin da subito.
Rinnovati, giusto per non farsi mancare nulla, anche gli special team, dove oltre al sophomore George Bullock nella posizione di kicker, Tennessee sembra propensa a rilanciare Matt Darr, un senior, in quella di punter, utilizzato solamente come specialista sui kickoff nella scorsa regular season.
VANDERBILT COMMODORES
Riparte da coach Derek Mason, ex defensive coordinator di Stanford, l’università di Nashville, che dopo tre stagioni ha salutato il suo condottiero James Franklin, ripartendo da un programma di football rinvigorito, e ricostruito, sotto la sua guida, tanto da entrare stabilmente nella top 25 nelle ultime due stagioni.
Un traguardo che i Commodores proveranno a tagliare anche quest’anno, pur consci del fatto che manchino alcuni dei protagonisti che gli hanno permesso di rimanere ai vertici della nazione, e della conference, nelle stagioni passate, confermandosi tra le organizzazioni migliori della SEC.
La perdita più dolorosa è sicuramente quella del receiver Jordan Matthews, selezionato dagli Eagles nell’ultimo Draft, prospetto che ha regalato tantissimo a Vanderbilt, mostrando, con il suo grande talento, quale sia la strada che andrà seguita in futuro, ovvero puntare con maggiore decisione sul gioco verticale e su giocatori in grado di conquistare parecchie porzioni di terreno.
L’attuale WR di Philadelphia ha dato una nuova dimensione al reparto dei Commodores, innalzando uno standard qualitativo che in Tennessee cercheranno di perseguire lavorando sulle nuove leve rimaste a roster, e soprattutto sulla coppia di sophomore formata da Jordan Cunningham, 15 prese per 123 yards, e Latavius Rayford, i giocatori che saranno chiamati ad essere le principali opzioni nello sviluppo delle tracce esterne, lasciando al junior Kris Kentera, 100 yds e 1 touchdown, e il tight end Steven Scheu, 123 yards e 1 TD, il compito di occuparsi di quelle interne.
Alle spalle del trio titolare una certa profondità è garantita dai freshman, true e redshirt, Gerald Perry, C.J. Duncan, DeAndre Woods, mentre per il ruolo di tight end uno spazio importante potrebbe ritagliarselo anche Nathan Marcus, che ha lavorato piuttosto bene durante i camp di allenamento primaverili.
Qualche problema nel backfield, dove non sarà disponibile per le prime partite Jerron Seymour, junior che ha guidato il reparto con 716 yards e 14 TD nella passata stagione e che è stato a lungo fermo in offseason a causa di un infortunio, tornando disponibile solo nei giorni scorsi; fino a quando non sarà pronto a riprendersi lo spot titolare, si alterneranno nelle portate Ralph Webb, Brian Kimbrow, 341 yds e 3 touchdowns, e Dallas Rivers.
Alternanza che potrebbe riguardare anche la posizione di quarterback, dove sono rimasti in tre a giocarsi il posto da titolare nonostante la regular season ormai alle porte; l’indecisione, in Mason, regna sovrana, e la scelta definitiva non pare essere ancora stata presa, con il transfer da LSU Stephen Rivers che andrà a dividersi, probabilmente, il minutaggio con il redshirt freshman Johnny McCrary e il dual-threat Patton Robinette, l’unico in grado di consentire una certa imprevedibilità all’attacco.
Decisamente, e fortunatamente, più solida la linea offensiva che si occuperà di proteggerli, con l’unica incognita riguardante il lato che ricopriranno il sophomore Andrew Jelks e il senior Andrew Bridges, entrambi in lizza per sostituire il tackle all-conference Wes Johnson sul lato sinistro; chi dei due non finirà sul lato cieco, partirà comunque come starter su quello destro, a completare un gruppo che conta sull’esperienza delle guardie Joe Bernstein, Spencer Pulley, e del centro Joe Townsend.
Qualità che manca nel front three difensivo, dove l’unico giocatore ad essere ritornato a Nashville è il nose tackle Vince Taylor, senior che andrà a fungere da perno centrale di un trio nel quale cambieranno entrambe le estremità, dove dovrebbero trovare spazio Adam Butler, un sophomore, e Jay Woods, redshirt freshman che dovrà guardarsi, con estrema attenzione, dalla concorrenza di Nifae Lealao, four-star recruiting che ha preferito Vanderbilt alle più blasonate Southern California, UCLA, Oregon e Wisconsin.
Il ragazzo, che sembra essere un fit ideale per la nuova 3-4 dei Commodores, potrebbe avere un impatto immediato e garantire un po’ di quella pressione utile a creare spazi importanti per le penetrazioni dei linebacker, decisamente il gruppo meglio attrezzato dell’intero roster a disposizione di Mason, da sempre molto attento al lavoro che deve essere svolto dalla mediana, guidata all’interno dal leading tackler Darreon Herring, 84 placcaggi, 1.0 sack e 1 intercetto, affiancato dal junior Jake Sealand, 45 stops nel 2013.
All’esterno, si caleranno nel nuovo ruolo di outside Kroy Woestmann, 40 tackles e 6.0 sacks, e Caleb Azubike, 31 placcaggi e 4.0 sacks, DE esplosivi che dovranno cercare di sfruttare il cambio di posizione per aumentare ulteriormente la loro produzione e aiutare direttamente la linea a portare pressione sul backfield avversario.
Sul profondo il junior Andrew Williamson, 2 intercetti nella passata stagione, è in grado di dare un buon contributo come strong safety, ancorando un back-end che potrebbe vedere presto in campo due dei migliori giocatori pescati da Vanderbilt nell’ultima campagna di reclutamento, Trent Sherfield ed Emmanuel Smith, entrambi pronti ad insidiare lo spot di starting FS attualmente detenuto da Jahmel McIntosh.
Sempre un altro freshman, questa volta redshirt, Tre Bell, sarà invece in lizza per lo spot di cornerback #2 sul lato opposto a Paris Head, 22 placcaggi e 3 intercetti, per il quale sarà in competizione, anche durante la stagione, con i sophomore Torren McGaster e Dario Sims, lasciando al fisicato Orien Burks il compito di ricoprire sia la posizione di nichel quando la difesa passerà ad uno schieramento 3-3-5, sia il ruolo di primo backup per la coppia di safeties titolare.
Volto nuovo, infine, anche per quanto riguarda gli special team, con la matricola Tommy Openshaw che andrà a rilevare Carey Spear come kicker, a fianco del confermatissimo, ed esperto, punter Taylor Hudson, giunto alla sua terza stagione a Nashville.
KENTUCKY WILDCATS
La speranza vive a Lexington, dove l’head coach Mark Stoops continua il suo lavoro di rilancio del programma di football dei Wildcats, forte di un rinnovo siglato fino al 2018 nonostante una stagione d’esordio estremamente difficile, chiusa con un 2-10 da fanalino di coda della Southeastern Conference che ha ulteriormente sentenziato come UK sia un’università decisamente votata al basket.
Tendenza che però potrebbe cambiare, e farsi più equlibrata nei confronti di uno sport considerato “minore” da quelle parti, proprio grazie al grande impatto avuto dal nuovo allenatore, che in poco più di dodici mesi ha confezionato due classi di reclutamento capaci di entrare, senza difficoltà, nella top 30 della nazione; un risultato impensabile fino a poco tempo fa.
Merito delle idee innovative di Stoops e delle competenze del suo staff di reclutatori, capaci di assicurarsi talenti provenienti da ogni angolo degli States e convincere anche alcuni tra i migliori transfer disponibili sul mercato, compresi alcuni in uscita da università più prestigiose.
Rientra tra questi, senza ombra di dubbio, il runningback Braylon Heard, che dopo aver lasciato Nebraska ha scelto Kentucky per il proseguo della sua carriera nel college football e per trovare finalmente quella visibilità necessaria ad emergere; l’ex Cornhusker andrà a completare un reparto che sembra essere potenzialmente il migliore dell’intero team, potendo contare anche sul rushing leader della passata stagione Jojo Kemp, autore di 100 portate per 482 yards e 3 TD nel 2013.
Oltre a loro i Wildcats possono inoltre puntare sul redshirt freshman Josh Clemons, al rientro da un infortunio, sul transfer da Pittsburgh Demitrius Davis, e su due interessantissime matricole appena arrivate a Lexington, Mikel Horton e Stanley Williams, entrambi four-star prospects; una varietà di runner che dovrebbe far cambiare l’orientamento della offense guidata dall’OC Neal Brown, che abbandonerà l’eccessiva tendenza verso il passing game per spostarsi verso un playbook più bilanciato che dia spazio a tutti i talenti presenti nel backfield.
Un riassestamento reso altresì necessario dalla situazione in cui versa il reparto ricevitori, con molti dei papabili starter fermi ai box per infortunio; il lineup ideale dei Wildcats prevederebbe l’utilizzo del senior Javess Blue, 586 yards e 4 TD, e dei sophomore Ryan Timmons, 338 yds e 2 touchdowns, e Jeff Badet nei tre starting spot disponibili nella formazione titolare, ma in questo preciso momento, capire se saranno effettivamente loro a partire dall’inizio nel primo match stagionale, è alquanto complicato.
Probabile, invece, che coach Stoops, in accordo con Brown, decida di utilizzare chi, tra tutti i componenti del roster, sia messo meglio a livello fisico, aprendo quindi la corsa per le tre posizioni anche agl’ipotetici rincalzi, Demarco Robinson, Alexander Montgomery e due validi true freshman quali T.V. Williams e Thaddeus Snodgrass; tutti questi rientreranno, settimanalmente, in gioco per essere i target a disposizione del quarterback nel weekend successivo, visto anche l’utilizzo limitato, in fase di ricezione, del tight end Steven Borden.
A lui spetterà un compito maggiore come bloccatore in supporto alla linea offensiva, che con i ritorni di John Toth nel ruolo di centro, di Darrian Miller e Jordan Swiller in quello di tackle, e di Zach West come RG, dovrà curarsi di inserire solo la guardia sinistra, probabilmente Ramsey Meyers, in un gruppo che sarà fondamentale per la crescita del nuovo QB di Kentucky, scelto tra una rosa di tre nomi che comprende Reese Phillips, Patrick Towles e Drew Baker.
Nessuno di questi ha esperienza come starter, e toccherà al coach capire chi, tra loro, può essere più affine al sistema di gioco dei Wildcats, basandosi più che altro sugli scrimmage primaverili e sull’eventuale crescita mostrata nei mesi passati; cosa che potrebbe favorire Phillips, un redshirt freshman che l’anno passato ha lavorato con le riserve, accumulando esperienza e rompendo il ghiaccio con il playbook dell’ offensive coordinator Brown, interessato comunque a valutare anche la matricola Baker, un ragazzo arrivato a Lexington tra tante attese.
A far la differenza, in autunno, per Kentucky, sarà però la difesa, un reparto molto ben strutturato che può giocare, senza problemi, diversi allineamenti difensivi, slittando dai canonici 4-3, lo schieramento base, e 3-4, al più moderno 4-2-5, con un linebacker che fa posto ad un defensive back aggiunto, che andrà sistemarsi sul profondo, in supporto alla coppia di safeties.
Cambi di schema continui che sono consentiti dalla versatilità dei talenti che compongo il reparto arretrato dei Wildcats, dove, a partire dalla linea, non mancano i giocatori in grado di ricoprire più ruoli; forse, proprio tra i DL, sono presenti i migliori dell’intero gruppo, ovvero i defensive end Bud Dupree e Za’Darius Smith, due prospetti all’ultimo anno che hanno messo a segno 104 placcaggi, 16.0 tackles for loss e 13.0 sacks in coppia la passata stagione, e che hanno caratteristiche e qualità tecniche tali che gli permettono di allinearsi anche come OLB quando la mediana passa a 4.
Veloci, esplosivi, rapidi a portare pressione sul backfield avversario, insieme sono in grado di mettere in seria difficoltà qualsiasi OL si trovano di fronte, grazie anche al supporto costante che gli viene fornito dal DT Mike Douglas, altro giocatore d’esperienza rientrato a Lexington per disputare l’ultima stagione universitaria; al suo fianco, nel front four, probabile che vedremo all’opera Christian Coleman, al quale si unirà uno dei due JUCO transfer, C.J. Johnson o Melvin Lewis, in caso di utilizzo della 3-4.
Più complicato ancora lo spostamento dei vari linebacker, con un unico punto fermo che sarà Khalid Henderson, 51 tackles nel 2013, presente, come middle o come inside, in ogni situazione di gioco, e aiutato, a seconda dei casi, dal senior TraVaughn Paschal e dal junior Josh Forrest, i prescelti per giocare come titolari nel 4-3 utilizzato, di base, dal reparto guidato dal DC D.J. Eliot.
Tra questi ultimi due ci sarà anche chi dovrà far spazio a Blake McClain, 59 placcaggi e 5 pass defended, un defensive back versatile che può essere schierato sia da corner che da safety, che spesso e volentieri vedremo impiegato come nickel nel cinque elementi che occuperanno le secondarie nel 4-2-5; anche lui, a seconda delle scelte difensive, si troverà a cambiare spessissimo la propria posizione in campo, anche se tendenzialmente dovrebbe abbandonare definitivamente le sideline, dove lascerà Nate Willis e J.D. Harmon, per dedicarsi esclusivamente alla profondità, dove si troverà a fianco il senior Eric Dickson, 55 tackles, e, sporadicamente, l’ex JUCO A.J. Stamps nei ruoli di safeties.
Novità, infine, anche negli special team, dove all’ottimo punter Landon Foster, potenziale First Team All-Conference, si aggiungerà un giovane kicker, scelto tra il redshirt freshman Austin MacGinnis e la matricola Max Strong, nel tentativo di dare una spinta ulteriore ad un team che cercherà, finalmente, di abbandonare la scomodissima posizione in fondo alla SEC East.
Folgorato sulla via del football dai vecchi Guerin Sportivo negli anni ’80, ho riscoperto la NFL nel mio sperduto angolo tra le Langhe piemontesi tramite Telepiù, prima, e SKY, poi; fans dei Minnesota Vikings e della gloriosa Notre Dame ho conosciuto il mondo di Playitusa, con cui ho l’onore di collaborare dal 2004, in un freddo giorno dell’inverno 2003. Da allora non faccio altro che ringraziare Max GIordan…