Con Baylor ed Oklahoma inserite nella top ten da molti siti specializzati, la Big XII sembra finalmente pronta a riprendersi quel posto, nel panorama del college football, che è stato suo per anni, quando con gli stessi Sooners e i Texas Longhorns era solita portare sempre un paio di squadre nei bowl di prima fascia.
Alle spalle delle università di Norman e Waco, che cercherà di difendere il titolo appena conquistato, un folto gruppo di outsider, capeggiato da una Oklahoma State in crescita e vogliosa di dire la sua nella corsa verso la vetta della conference.
BAYLOR BEARS
Dopo aver realizzato il nuovo record di punti in NCAA mantenendo una media di 52.4 segnati a partita, il team allenato da Art Briles è pronto a bissare il titolo in Big XII e sferrare nuovamente l’attacco a quello nazionale, per il quale non sono riusciti a giocare la scorsa stagione a causa della sconfitta, l’unica della regular season, subita contro Oklahoma State; chiudere imbattuti il torneo avrebbe, molto probabilmente, proiettato i Bears verso il BCS Championship, coronando un’annata giocata al limite della perfezione.
Proveranno, senza ombra di dubbio, a ripercorrere la stessa strada quest’anno, magari cambiandone solo il finale per cercare di entrare tra le quattro elette che andranno a disputare i neonati Playoffs del football universitario; una rincorsa resa più facile dalla decisione del quarterback Bryce Petty si rimanere a Waco per quella che sarà la sua ultima stagione collegiale, completando un percorso iniziato dopo la partenza di Robert Griffin III per la NFL. Eletto Offensive Player of the Year della Big XII, considerato uno dei migliori dell’intera nazione dopo aver chiuso al secondo posto per pass efficiency, 62 % di passaggi completati e rating pari a 174.3, il senior da Midlothian ha chiuso la sua terza season in NCAA lanciando per 4,200 yards, 32 touchdowns e appena 3 intercetti.
Numeri stratosferici ai quali vanno aggiunte le 209 yards conquistate e i 14 TD realizzati su corsa, che gli hanno permesso di concludere subito alle spalle dei tre rusher che hanno guidato il backfield, uno dei quali, il sophomore Shock Linwood, ancora disponibile a roster per continuare sulla falsariga di quanto fatto nell’anno da matricola, quando ha concluso con 881 yds e 8 touchowns messi a segno in 128 portate ritagliandosi un po’ di spazio tra Lache Seastrunk e Glasco Martin. Partiti due dei componenti di questo trio, toccherà all’altro second year Devin Chafin, 295 yards e 4 TD, e ai true freshman Johnny Jefferson e Terence Williams mantenere alto l’onore del reparto, consentendo all’offensive coordinator Philip Montgomery di continuare a puntare su quel mix di runningback che ha reso celebre la offense dei Bears, capace di colpire quasi con la stessa efficacia sia via terra che via aria.
In questo secondo frangente l’infortunio che ha colpito Clay Fuller, 32 prese per 512 yds e 3 touchdowns la scorsa stagione, assente fino a metà ottobre dopo aver subito la rottura della clavicola durante il training camp primaverile, non dovrebbe creare molti problemi a Baylor, che può comunque contare su due dei migliori ricevitori dell’intero college football, i senior Antwan Goodley, leading receiver nel 2013 con 1,339 yards e 13 TD, e Levi Norwood, secondo nel team con 733 yds e 8 touchdowns.
A completare il trio titolare, fino a quando non sarà disponibile il già citato Fuller, saranno Corey Coleman, 527 yards e 3 touchdowns, e Jay Lee, 309 yds e 1 TD, che si alterneranno come target numero 3 di Petty cercando di sfruttare le loro giocate in velocità per allungare il campo come era solito fare Tevin Reese l’anno passato; alle spalle degli starter un gruppo molto giovane su cui i Bears costruiranno il loro prossimo futuro, composto da un mix di sophomore e freshman, Davion Hall, K.D. Cannon, Quan Jones, Kaleb Moore e Lynx Hawthorne, che potrebbe ritagliarsi un discreto spazio già nel corso della regular season 2014.
Un reparto completo e variegato che rappresenta indiscutibilmente un punto di forza per il college di Waco, che presenta qualche incognita di troppo sulla linea offensiva, dove si registrano i rientri a tempo pieno di Troy Baker e Spencer Drango, tackle entrambi reduci da infortuni che li hanno tenuti lontani dai campi per alcuni mesi; con loro due in campo, la OL di Baylor ha dimostrato nel recente passato di essere molto solida, ma è innegabile che prima di tornare al livello che avevano raggiunto prima dello stop servirà un po’ di tempo, nel quale le guardie LaQuan McGowan e Desmine Hillard, e il centro Kyle Fuller, dovranno cercare di dare del loro meglio per proteggere a dovere Petty e, allo stesso tempo, supportare adeguatamente il running game.
Sulla linea opposta, nonostante la perdita di entrambe gli end titolari i Bears sembrano pronti a migliorare ulteriormente la loro pass rushing, facendo leva sulla presenza a roster di due ex transfer che si sono ben comportanti nella loro prima stagione a Waco, il possente junior Shawn Oakman, 33 placcaggi, 12.5 tackles for loss e 2.0 sacks, e Jamal Palmer, atleta al terzo anno che ha chiuso con 11.0 tackles for loss e 5.0 sacks la passata regular season.
Nel mezzo il confermato Beau Blacksheare, 33 placcaggi e 2.5 sacks, farà coppia con il sophomore Andrew Billings, prospetto abile a coprire anche il ruolo di end che in primavera si è fatto preferire a Byron Bonds e Javonte Magee per il secondo spot di defensive tackle; subito dietro di loro, nella posizione di middle, confermatissimo il senior Bryce Hager, il miglior colpitore tra tutti i difensori tornati a Waco quest’anno dopo aver concluso come terzo in autunno, con 71 tackles e 3 pass defended alle spalle di Ahmad Dixon e dell’ex collega Eddie Lackey.
Al suo fianco si divideranno il tempo di gioco il sophomore Alavion Edwards, 20 stops, e il redshirt freshman Taylor Young, prospetto interessantissimo, con il JUCO transfer Grant Campbell ricoprirà il ruolo di primo backup nel mezzo; nella posizione ibrida di linebacker-safety, una sorta di nichel, spazio invece al senior Collin Brence, con il sophomore Patrick Levels a fare esperienza alel sue spalle.
Nelle secondarie, molto solido il back-end, con il junior Terrell Burt, 61 placcaggi e 2 intercetti, che sarà affiancato dal promettente Orion Stewart, sophomore già visto all’opera nella stagione da matricola conclusa con 39 tackles e 1 pick; dubbie, invece, le sideline, dove tutt’ora i Bears devono ancora decidere la composizione della coppia titolare, per la quale sono in lizza i JUCO transfer Chris Sanders eTion Wright, e un gruppo di sophomore che comprende Ryan Reid, Xavien Howard e Terrence Singleton, con questi ultimi due che paiono favoriti dopo essere stati schierati con il first team defense durante gli scrimmage primaverili.
A dare una mano alla difesa, continuando a concedere pessime posizioni di campo agli avversari, ci penserà anche il punter Spencer Roth, senior dotato di una gamba potente e precisa che ha guidato la conference nel torneo 2013 con 45.8 yards a punt; volto nuovo, invece, per quanto riguarda la posizione di kicker, con il freshman Chris Callahan che prenderà il posto di Aaron Jones.
OKLAHOMA SOONERS
I ragazzi di coach Bob Stoops sembrano finalmente pronti a riappropriarsi di quel titolo di Conference che non riescono a far loro dal 2010, grazie anche alla consapevolezza nei propri mezzi conquistata dopo la vittoria contro Alabama nel Sugar Bowl dello scorso gennaio; una sfida che ha aperto nuove porte a questa classe di talenti di Oklahoma, forse nuovamente pronti a lottare fino in fondo, non solo per lo scettro di campioni della Big XII, ma anche per staccare un biglietto per i riservatissimi College Football Playoffs.
Traguardo che sarà ancora più alla loro portata se potranno disporre per l’intera stagione del sophomore Trevor Knight, quarterback che, prima di infortunarsi, nel torneo 2013 aveva lanciato per 819 yards, 9 TD pass e 5 intercetti, rientrando solo per il match che aveva chiuso la stagione, nel quale si è di fatto conquistato il ruolo di starter in vista della regular season 2014, matando i Crimson Tide con 348 yds e 4 passaggi in endzone.
Una prestazione sublime che ha estromesso dalla corsa alla posizione di Blake Bell, riciclatosi in primavera come tight end, dove oltre a trovare lo spazio che gli sarebbe mancato dietro il centro, potrebbe rivelarsi un target fondamentale per lo sviluppo di un passing game che parrebbe voler puntare maggiormente su tracce interne e su giocatori fisici, in grado di farsi rispettare sul medio-corto.
L’ex QB e Taylor McNamara forniranno il loro importante contributo in questa zona di campo, lasciando ad uno dei migliori receiver della conference, Sterling Shepard, 51 ricezioni per 603 yards e 7 TD, il compito di dominare all’esterno, dove, in attesa di conoscere se Dorial Green-Beckham otterrà, o meno, il nulla osta per giocare, i Sooners potranno anche contare su Durron Neal, junior che non ha ancora espresso tutto il suo potenziale.
Al loro fianco, nel ruolo di slot, il redshirt freshman K.J. Young, ragazzo che avrà finalmente modo di farsi notare accumulando esperienza e minuti in un gruppo piuttosto giovane, che vede il sophomore Derrick Woods e le matricole Jordan Smallwood, Nick Basquine, Dannon Cavil e Jeffery Mead allungare, e completare, la depth chart.
Senza il nuovo arrivato Joe Mixon, five-star runningback che sembrava potersi accaparrare lo spot da titolare nel backfield prima di essere sospeso da coach Stoops, la maggior parte dei tocchi spetterà a Keith Ford, l’unico ad aver accumulato un po’ di esperienza in campo nel corso della passata stagione, quando ha chiuso con 23 portate all’attivo, per 174 yards e 1 TD; alle sue spalle, in assenza di alternative valide, otterranno probabilmente un buon minutaggio Alex Ross, David Smith e Daniel Brooks, tutti studenti al secondo anno che si divideranno le portate come backup, almeno fino a quando l’altra matricola Samaje Perine non dimostrerà di essere pronto.
Per fortuna loro e degli stessi Sooners, la poca esperienza del reparto sarà compensata da una linea che oltre a poter contare sul rientro di quattro titolari, annovera tra le sue fila alcuni dei giocatori con più presenze in NCAA, a cominciare dai tackle Tyrus Thompson e Daryl Williams, entrambi senior, fino a concludere con le guardie Adam Shead e Nila Kasitati; tutti componenti di un gruppo affiatato, completato dal centro Ty Darlington, che per molti esperti è uno dei migliori di sempre ad aver messo piede a Norman, e che dovrebbe permettere alla squadra di ottenere sempre la massima protezione, sia quando l’attacco decide di mettere in aria l’ovale, sia quando sceglie di muoversi palla a terra.
Estremamente valida anche la linea opposta, ancorata intorno al talento del defensive end Charles Tapper, ex transfer che l’anno scorso ha guidato il reparto mettendo a segno 49 tackles e 5.5 sacks; versatile ed in grado di coprire l’esterno sia negli schieramenti 4-3 che 3-4, quello utilizzato di base da Oklahoma, si muoverà sul lato opposto a Chuka Ndulue, tackle convertito che con il collega Jordan Phillips, al rientro da un infortunio che ha posto fine alla sua season 2013 in anticipo, offre ottime garanzie soprattutto contro le corse.
Con Ndulue che a seconda dei casi sarà schierato dentro o fuori, toccherà all’altro senior Geneo Grissom, 8.5 tackles for loss, 4.0 sacks e 1 intercetto, dividersi tra il ruolo di end e quello di outside linebacker, dove è stato spostato con successo in primavera; all’altra estremità spazio a Eric Striker, uno dei giocatori più produttivi dell’intera difesa, capace come pochi di portare costante pressione sul backfield avversario, dove è penetrato con successo in 17 occasioni, 10.5 tackles for loss e 6.5 sacks, nella scorsa regular season.
Senza l’altro sospeso “di lusso” Frank Shannon, i Sooners si presenteranno all’interno della mediana con l’interessantissimo sophomore Dominique Alexander, Big XII Defensive Newcomer of the Year nella stagione da matricola con 80 placcaggi e 2 forced fumbles all’attivo, e Jordan Evans, che almeno inizialmente dovrebbe essere preferito al JUCO transfer Devonte Bond, valido pass rusher utilizzabile anche come OLB.
Nelle secondarie da valutare se il defensive coordinator Mike Stoops, opterà, o meno, per l’utilizzo dello schieramento 4-2-5, una variante che sembra sia stata introdotta con costanza durante gli scrimmage primaverili dall’università di Norman, e che prevede lo spostamento della FS Quentin Hayes, senior che ha chiuso la scorsa stagione con 75 placcaggi, 2 intercetti, 6 pass defended e 2 forced fumbles, nella posizione di nichel; con il numero 10 riallineato, a difendere il profondo saranno Ahmad Thomas e Hatari Byrd, con quest’ultimo che sarà anche titolare, negli schemi base, come strong safety.
Più certezze sulle sideline, dove sono tornati entrambi gli starter del passato torneo, il senior Julian Wilson, 26 tackles e 3 intercetti, e il sophomore Zack Sanchez, che ha chiuso l’anno da matricola in crescendo, totalizzando 46 placcaggi, 2 pick e ben 13 broken pass; veloce, dotato di un buonissimo fiuto per l’ovale, il corner potrebbe essere utilizzato anche come ritornatore, ruolo dove si è visto all’opera in una sola occasione nel 2013, ma che lo vedrà molto probabilmente tra i protagonisti quest’anno, nel quale i Sooners saranno costretti a cercare nuovi returner. Confermati, invece, nelle posizioni di kicker e punter i senior Michael Hunnicutt e Jed Barnett, altri due punti di forza di una squadra che sembra finalmente essere piuttosto completa per sferrare l’attacco alla favorita Baylor, che incontrerà tra le mura amiche l’8 novembre prossimo.
OKLAHOMA STATE COWBOYS
Ai vertici della Conference da ormai diverse stagioni, al team di coach Mike Gundy manca sempre qualcosa per effettuare quel passo avanti decisivo a tornare in testa alla Big XII ed aver ragione dei team che, annualmente, partono sempre come favoriti; uno step successivo che i Cowboys sperano di riuscire a completare quest’anno, partendo da una decisione definitiva che dovrebbe porre finalmente termine ad una delle questioni che, più di ogni altra, ha penalizzato l’evoluzione del programma di Oklahoma State nelle ultime due stagioni, ovvero la nomina di un quarterback titolare.
Facendo infatti leva sulla presenza di due validi elementi quali Clint Chelf e J.W. Walsh, il capo allenatore aveva sempre evitato di compiere una scelta, alternando entrambi in cabina di regia per colpire in maniera differente le difese avversarie; una situazione che non sempre però ha aiutato l’attacco dei ‘Boys, che se da un lato poteva veramente fare affidamento su una varietà di giochi tali da mettere in difficoltà i reparti affrontati, dall’altra non ha mai riconosciuto un leader unico cui affidarsi nei momenti topici delle partite.
Un rimedio a questa condizione particolare in cui ha versato la offense negli ultimi due anni, sarà attuato in questa offseason, nonostante il tergiversare di Gundy, con il junior da Denton che dovrebbe essere nominato definitivamente starter prima della partenza della regular season, forte delle 1,333 yards e dei 9 TD pass lanciati la scorsa stagione che lo metteranno al riparo dalla concorrenza interna dell’ex transfer da Arizona Daxx Garman e del true freshman Mason Rudolph, il futuro del programma.
A sua completa disposizione un gruppo molto giovane e profondo di wide receiver, guidato dai sophomore Jhajuan Seales, 571 yards e 3 TD, e Marcell Ateman, 22 prese per 276 yds, le due mani più esperte di un quartetto titolare che può contare anche Austin Hays e Blake Webb; a completare il reparto, e fornire ulteriori varianti nel passing game dei Cowboys, il junior Brandon Sheperd, il redshirt freshman Ra’Shaad Samples, il secondo anno C.J. Curry e la matricola Keenen Brown.
Un’altra opzione, schierabile sia come receiver che come running back, sarà poi rappresentata da Tyrek Hill, giocatore velocissimo che dopo aver collezionato 1,191 yards con il Garden City Community College nella passata stagione ha firmato per Oklahoma State, mettendosi a disposizione di un coach che intende sfruttare questa sua versatilità in molteplici modi, soprattutto nei casi in cui sarà necessario fornire un cambio di passo all’attacco.
Quando scenderà nel backfield, l’atleta che in primavera ha vinto il titolo indoor della Big XII sui 200 metri, si alternerà al senior Desmond Roland, confermato nello spot di starter dopo le 811 yards conquistate e i 9 touchdowns segnati lo scorso anno, nel quale si è già visto all’opera, in alcune occasioni, anche quello che sarà il suo primo backup, il sophomore Rennie Childs.
Un punto interrogativo, forse l’unico dell’intero roster, la linea offensiva, che se all’esterno presenta alcuni punti fermi, sul lato destro il senior Daniel Koenig e su quello sinistro l’altro ultimo anno Brandon Garrett, con il sophomore Devin Davis pronto a dargli il cambio, all’interno è pieno di incognite, a cominciare dal centro, dove Paul Lewis potrebbe cedere il posto all’attuale LG starter Chris Grisbhy; una situazione in continua evoluzione che comunque dovrebbe essere risolta prima dell’apertura contro Florida State, quando verrà anche deciso se confermare, o meno, Zac Veatch nella posizione di right guard, dove è stato impiegato negli scrimmage primaverili.
Qualche certezza in più sulla linea opposta, dove ritornano il valido defensive tackle James Castleman, 33 tackles e 1.0 sack, punto di forza indiscusso del reparto arretrato, e l’esplosivo end Jimmy Bean, 10.0 tackles for loss e 5.0 sacks, che dovranno fare da punto di riferimento per i giocatori che andranno ad affiancarli nel nuovo front four; il senior Ofa Hautau e il sophomore Eric Davis che si alterneranno in mezzo, e gli esperti Sam Wren, 22 placcaggi, e Emmanuel Ogbah, 20 stops e 4.0 sacks, all’esterno.
In mediana il junior Ryan Simmons, miglior linebacker del team con 67 tackles, 1.0 sacks e 1 intercetto all’attivo l’anno passato, si sposterà dalla posizione di weakside a quella di middle, dove andrà a sostituire il leading tackler del 2013 Caleb Lavey; il suo posto sul lato debole sarà preso dal JUCO transfer Devante Averette, con l’altro terzo anno Kris Catlin, appena 13 placcaggi messi a segno nella passata regular season, che andrà ad occupare lo spot di strongside.
Nel caso che però i Cowboys decidano di schierare cinque defensive back, quest’ultimo lascerà spazio ad un nichel, posizione che verrà ricoperta da uno tra D’Nerius Antoine e Josh Furman, transfer da Michigan che pare aver convinto il coaching staff durante la primavera; un’alternativa potrebbe inoltre essere rappresentata da Larry Stephens, senior esperto che aveva saltato la scorsa stagione per infortunio e che potrebbe essere dirottato in questo ruolo se non trovasse più spazio nel back-end, dove il DC Glenn Spencer pare intenzionato ad iniziare la regular season con la coppia di sophomore formata da Deric Robertson e Jordan Sterns, entrambi già visti in campo in autunno.
Sulle sideline qualche garanzia in più la offre il junior Kevin Peterson, 24 placcaggi e 2 intercetti, cornerback che avrà l’ingrato compito di non far rimpiangere Justin Gilbert, guidando un gruppo piuttosto rinnovato che vedrà Ashton Lampkin e Miketavius Jones dividersi il minutaggio sul lato opposto; l’assenza dell’attuale corner dei Browns sarà altresì sentita dagli special team, che dovranno mettere in conto, oltre alla sua partenza, anche quella del receiver Josh Stewart.
Senza di loro, probabilissimo che i ritorni saranno affidati al già citato Hill, talento che con la velocità di cui è in possesso può mettere davvero in difficoltà gli avversari, mentre nei ruoli di kicker e punter saranno, rispettivamente, confermati Ben Grogan e Kip Smith.
TEXAS CHRISTIAN HORNED FROGS
Una stagione partita con il desiderio, nemmeno troppo nascosto, di inserirsi nella lotta per il titolo e conclusa con appena quattro vittorie non ha minato le velleità e la voglia di emergere di coach Gary Patterson, che per cercare di mischiare le carte in tavola ed avvicinare i suoi Horned Frogs ai contender della Big XII ha deciso di nominare due nuovi offensive coordinator, Doug Meacham e Sonny Cumble, che avranno il compito di mettere in piedi un attacco Air Raid finalmente credibile.
Per farlo è molto probabile che decideranno di affidare il ruolo di quarterback titolare al nuovo arrivato Matt Joeckel, che dopo aver trascorso quattro anni da riserva a College Station, prima dietro Ryan Tannehill poi alle spalle di Johnny Manziel, ha deciso di giocarsi le sue chance come titolare a Fort Worth, dove parte con i favori del pronostico anche grazie all’esperienza già maturata in questo sistema.
Per lui, che con gli Aggies di coach Sumlin ha avuto modo di sperimentare già in passato questo tipo di offense, trovarsi a proprio agio nel nuovo playbook di Texas Christian non sarà affatto un problema, come non sarà tale nemmeno fare da chioccia per uno dei futuri starter, le matricole Grayson Muehlstein e Foster Sawyer, che arriveranno al campus in estate.
Con Joeckel a fornire maggiori certezze nella posizione di quarterback, l’ex backup Trevone Boykin potrà finalmente dedicarsi a tempo pieno a quella di receiver, un ruolo già ricoperto con successo nel finale della passata stagione, quando ha totalizzato 204 yards in 26 ricezioni; dotato di buonissime mani, un decente controllo del corpo, ed una buona velocità, messa già in mostra nelle sue azioni di scrambling, il junior ha tutte le carte in regola per imporsi come target principale nel gioco aereo, dando la scossa ad un gruppo che nella scorsa season è parso un po’ spaesato.
A completare il poker di receiver che dovrebbero scendere in campo fin dal primo minuto, il senior David Porter, 435 yards e 5 TD, e i due giocatori al terzo anno Josh Doctson e Ja’Juan Story, che hanno chiuso il torneo 2013, rispettivamente, con 440 yds, 4 touchdowns, e 152 yards, 1 TD, all’attivo; subito dietro un buon contributo dovrebbero essere in grado di darlo il sophomore Ty Slanina e l’ex runningback Jordan Moore, che ha avuto un buon impatto nelle sedute primaverili, prospetti che vanno a completare un gruppo che sembra aver solo bisogno di un QB abile ad armarli per rendere al meglio.
Sempre il già citato Boykin potrebbe tornare utile anche nel backfield, dove ha già svolto un discreto lavoro quando era schierato come quarterback, e dove è molto probabile sarà nuovamente utilizzato in qualche formazione speciale, in aggiunta al runner titolare B.J. Catalon, junior che l’anno passato ha guidato il reparto con 569 yards e 6 TD, e al primo backup Aaron Green, ex transfer da Nebraska atteso ad una stagione che finalmente dimostri il valore espresso ai tempi del recruit, quando era stato indicato come un four-star prospect; dietro a loro, uno spazio importante potrebbero ritagliarselo in rotazione i redshirt freshman Tevorris Johnson e Kyle Hicks, e la matricola Shaun Nixon, uno dei migliori talenti reclutati dal college di Forth Worth quest’anno.
Talento che non manca nel mezzo della offensive line, dove l’ottimo junior center Joey Hunt continuerà a guidare un quintetto completato dai tackle Aviante Collins e Halapoulivaati Vaitai, e dalle guardie Jamelle Naff e Frank Knee, con l’ex starter Brady Foltz che, vista la sua versatilità, fungerà da riserva per tutte e quattro le posizioni.
Nella linea difensiva da registrare la perdita del valido defensive end Devonte Fields, che dopo aver ottenuto il riconoscimento come Defensive Player dell’anno nella stagione da freshman ed aver concluso anzitempo la season 2013 a causa di un infortunio, ha lasciato il programma, accasandosi a Stephen F. Austin, dopo le accuse di aggressione e le successive indagini in cui è stato coinvolto durante l’offseason; una perdita che potrebbe influire parecchio su un gruppo che può contare su una coppia di tackle collaudata e in grado di ambire ad un riconoscimento All-Conference, composta dal junior Davlon Pierson, 24 tackles e 0.5 sack, e dal senior Chuck Hunter, 43 placcaggi, 6.0 tackles for loss e 2.0 sacks.
Senza Fields toccherà ancora a James McFarland e Terrell Lathan, il duo che aveva giocato titolare lo scorso anno, svolgere il lavoro sporco all’esterno del front four, permettendo così alla coppia di linebacker centrali degli Horned Frogs di fornire un supporto costante sia sulle corse che sui passaggi; Jonathan Anderson, 66 placcaggi e 2 forced fumbles, e Marcus Mallet, 70 tackles e 2.0 sacks, saranno i prescelti per partire titolari, ma alle loro spalle il valido Paul Dawson, leading tackler l’anno passato con 91 stops e 1 intercetto all’attivo, continuerà a dare il suo contributo, dividendosi il minutaggio con i due starter sia sul lato forte che nel mezzo.
Una situazione che potrebbe ricrearsi anche sulle sideline, dove sul lato opposto al confermato senior Kevin White, 3 intercetti e 8 pass defended, si alterneranno il redshirt freshman Ranthony Texada e Corry O’Meally, un JUCO transfer che sembra avere i numeri necessari per far bene nel sistema difensivo degli Horned Frogs; sempre un ex Junior College, Kenny Iloka, fratello minore del giocatore dei Bengals George, sarà invece la prima scelta dietro al trio di safeties titolari composto dai junior Chris Hackett, 88 placcaggi e 3 intercetti, e Derrick Kindred, 48 stops e 2 pick, e dal fortissimo senior Sam Carter, SS che ha guidato il reparto con 5 intercetti messi a segno nella passata regular season.
A guidare gli special team sarà invece il già citato Catalon, che continuerà ad essere il returner principale della squadra, ruolo che lo ha condotto fino al secondo posto della Big XII nella scorsa stagione, appena davanti al teammate Cameron Echols-Luper, risultato il migliore nei ritorni di punt; calcio, quest’ultimo, che sarà ancora affidato a Ethan Perry, junior che con l’altro terzo anno Jaden Oberkrom matengono la leadership, rispettivamente, nelle depht chart di punter e kicker.
TEXAS LONGHORNS
L’era di Mack Brown è ufficialmente finita, e quella di Charlie Strong è iniziata sotto auspici completamente diversi, volti a ricondurre il programma di Texas verso quei vertici che per lungo tempo sono stati una prassi ad Austin, dove negl’ultimi anni si era un po’ persa la retta via; l’ex head coach di Louisville ha deciso di cominciare questa nuova avventura puntando sulla serietà e severità che ha sempre contraddistinto il suo modo di fare, ed insegnare, football, prendendo decisioni importanti in primavera, volte ad un repulisti generale utile per allontanare quegli elementi che rischiavano di nuocere all’equilibrio del roster.
Sospesi Kendall Sanders, uno dei WR titolari, e Montell Meand, accusato di stupro, per problemi off the field, allontanati il DB Chevoski Collins, il RB Jalen Overstreet e la FS Josh Turner per questioni accademiche, e respinti Chet Moss e Leroy Scott per non aver mantenuto le medie scolastiche richieste per giocare, Strong ha scelto la linea dura per far meglio comprendere al resto dei Longhorns che aria tira, ora, nel campus.
Poco importa se per seguire questa strada ha dovuto privarsi di alcuni giocatori importanti, ciò che conta è invertire una rotta che rischiava di portare alla deriva uno dei programmi storici della NCAA, troppo spesso disposto a sacrificare alcuni valori fondamentali in nome della vittoria, o presunta tale, visto che nonostante i tanti talenti alternatisi sotto la guida di Brown, alzare un trofeo non è mai stata una cosa automatica.
A guidare l’attacco affidato all’OC Joe Wickline ci sarà ancora il quarterback David Ash, che al netto degl’infortuni rimane uno dei migliori della conference e dell’intera NCAA; il junior, che ha lanciato per 760 yards, 7 TD e 2 INT prima di concludere la stagione anzitempo per una commozione celebrale, continuerà a mantenere il ruolo di starter, davanti a Tyrone Swoopes, che potrebbe essere utilizzato come runner nelle wildcat formation e al freshman Jerrod Heard, uno dei migliori talenti reclutati nell’ultima classe.
Sulle sideline, uscito di scena Mike Davis, il target principale sarà Jaxon Shipley, 589 yds e 1 touchdown lo scorso anno, mentre nel ruolo di numero due, al posto dell’epurato Sanders, si alterneranno Marcus Johnson e Daje Johnson, entrambi già visti all’opera nella passata stagione, quando hanno concluso, rispettivamente, con 350 yards e 2 TD e con 178 yds e 1 meta; alle loro spalle un mix di veterani e volti nuovi che dovrebbero dare una mano nello sviluppo del passing game, come il sophomore Jacorey Warrick, che all’occorrenza agirà anche come ricevitore interno in alternativa a John Harris, tight end con propensione per i big play che ha segnato 2 touchdowns nel 2013.
Nel backfield con Joe Bergeron e Overstreet fuori dai giochi toccherà al senior Malcom Brown, 904 yards e 9 touchdowns, e a Jonathan Gray, 780 yds e 4 TD, dividersi le portate e splittare nello starting spot, puntando più sulla velocità che sulla potenza e affidandosi all’apporto che saranno in grado di garantire i nuovi arrivati D’onta Foreman e Donald Catalon, runner che entreranno in rotazione fin da subito per aggiungere profondità ad un reparto un po’ scarno.
Fondamentale, per permettere ai runningback di conquistare terreno, sarà poi il lavoro che riuscirà a svolgere la linea, visto la mancanza di un back potente capace di farsi strada nel mezzo; proprio al centro però i Longhorns possono contare sull’esperienza e la forza di Dominic Espinosa, lineman che dopo aver accumulato 39 gettoni in carriera è pronto a guidare i compagni per fornire il massimo supporto alle corse e la maggior protezione possibile ad Ash, o chiunque sarà il quarterback messo alla guida dell’attacco.
Gli unici dubbi in trincea riguardano la posizione di left tackle, dove il favorito sembra essere Kent Perkins, che ha attualmente vinto il duello con Desmond Harrison, e quella di right guard, per la quale a sorpresa si è candidato Taylor Doyle, junior che si sta facendo preferire ai redshirt freshman Darius James e Remi Hammad; confermati, invece, come guardia sinistra Sedrick “Sed” Flowers e nel ruolo di tackle destro Kennedy Estelle, altro starter 2013 ritornato ad Austin.
Sulla linea opposta la decisione di Cedric Reed, 77 placcaggi, 16.5 tackles for loss, 10.0 sacks e 5 forced fumbles, di prolungare la sua permanenza al college e rinunciare al Draft NFL è manna dal cielo per il reparto guidato dal nuovo defensive coordinator Vance Bedford, che può contare sulle sue qualità per ancorare un gruppo che avrà bisogno della sua enorme esperienza, e delle sue giocate, per solidificare tutto il fronte difensivo; un contributo importante è poi atteso anche da Malcom Brown, DT che ha chiuso con 66 tackles e 2.0 sacks e che sarà affiancato dal senior Desmond Jackson, con il junior Shiro Davis che sarà dirottato sull’altra estremità, dove potrebbe comunque ritagliarsi un buono spazio, con l’avanzare della stagione, l’interessantissimo true freshman Derick Roberson.
Una svolta è attesa dalla mediana, dove si spera possa finalmente giocare una season completa Jordan Hicks, senior che ha una storia di infortuni molto simile a quella di Ash e che come il compagno è un game-changer di assoluto livello, capace come pochi altri di cambiare volto e produzione del reparto; dopo aver concluso anzitempo il torneo 2013, registrando 40 placcaggi, tornerà a guidare un trio completato da Steve Edmond, 71 tackles, 1.0 sack e 2 intercetti, e da Dalton Santos, 72 stops, con lo junior Peter Jinkins pronto a svolgere il ruolo di prima riserva per tutte e tre le posizioni.
Esperte le secondarie, che nonostante l’improvviso allontanamento del titolare Turner dovrebbero mantenersi su un buon livello, guidate sulle sideline dal valido Quandre Diggs, 56 placcaggi e 10 pass defended, e nel back-end dalla safety Mykkele Thompson, 68 tackles e 1 intercetto, che può essere impiegato sia come strong che come free; a seconda del suo allineamento sarà affiancato da Bryson Echols o dallo stesso Diggs, che potrebbe essere spostato nello slot da coach Strong, per far spazio all’esterno al confermato Duke Thomas e a Sheroid Evans, già sceso in campo come nichel nella passata stagione.
Cambio anche negli special team, dove Nick Rose assumerà il ruolo di kicker al posto di Anthony Fera, mentre William Russ e Mitchell Becker lotteranno per diventare il nuovo punter titolare dei Longhorns; nei ritorni, senza Sanders, occhio ai due Johnson, Daje e Marcus, con il primo che ha voglia di bissare il TD segnato su punt return nella scorsa regular season.
KANSAS STATE WILDCATS
Continuano ad inanellare stagioni vincenti i Wildcats sotto la guida del decano degli head coach Bill Snyder, da 22 anni, salvo una pausa dal 2005 al 2009, alla testa del programma di football dell’università di Manhattan, che ha condotto, nell’arco della sua carriera, a quattro titoli di Division, due di Conference e sette stagioni con undici o più vittorie; un’enormità rispetto a quanto fatto da tutti i suoi predecessori e dagl’allenatori che hanno cercato, inutilmente, di sostituirlo, nel periodo in cui aveva deciso di lasciare il suo posto di HC a Kansas State.
Con il suo ritorno è coincisa la nuova rinascita del team, che dopo aver vinto la Big XII al termine della stagione 2012 è riuscito a mantenersi su buoni livelli l’anno passato, quando era attesa una flessione dopo la perdita del quarterback titolare Collin Klein; merito, oltre che del coach, anche del volto nuovo Jake Waters, senior gettato nella mischia nelle ultime sette partite della regular season che ha saputo invertire la marcia e cambiare il volto alla squadra, guidandola verso una stagione vincente con 2,469 yards, 18 TD pass e 9 intercetti lanciati.
Numeri che gli hanno permesso di prendersi lo starting spot dei Wildcats e di aver ragione del collega Daniel Sams, spostato prima nel ruolo di receiver, e poi alla fine emigrato a McNeese State, dove dovrebbe ottenere quella visibilità che ha cercato, fallendo, con insistenza a Manhattan; certo, con il ragazzo che ha iniziato dietro il centro la stagione 2013, K-State poteva contare anche sull’imprevedibilità delle sue corse, ma con Waters al timone il gioco in generale, e soprattutto il passing game, sembra essere decisamente più fluido e bilanciato.
Tanto più che proprio per via aerea i Wildcats hanno i mezzi migliori per colpire gli avversari, che devono sempre volgere la maggior parte delle loro attenzioni verso Tyler Lockett, ricevitore all’ultimo anno che può essere tranquillamente considerato il migliore dell’intero panorama del college football; imprendibile per quasi tutti i cornerback che sono chiamati a marcarlo, completo e capace di sfornare big play a raffica, il talentuoso numero 16 ha chiuso con 81 ricezioni, 11 delle quali completate in endzone, per 1,262 yards l’anno passato, confermandosi un’arma letale nelle mani di Snyder.
Sull’altra sideline un buon lavoro lo ha svolto l’altro ultimo anno Curry Sexton, giocatore non eccezionale ma comunque complementare al compagno di reparto che ha sempre saputo sfruttare gli spazi che gli sono stati concessi dalle difese, mettendo a segno 39 prese per 446 yds; a completare un reparto che crea qualche preoccupazione scorrendo la depth chart, lo junior Kyle Klein, fratello minore dell’ex QB, Deante Burton, entrambi attesi ad una crescita importante in questa stagione, Lucas Munds, Steven West, e il velocissimo Andre Davis, uno dei JUCO transfer arrivati a Kansas State.
In fase di ricezione una bella mano continuerà poi a darla anche Glenn Gronkowski, fratello del professionista dei Patriots che ha segnato 3 touchdowns e collezionato 194 yards nel corso della scorsa stagione, quando spesso ha lasciato la sua posizione di fullback per fungere da tight end aggiunto in supporto a Zach Trujillo; a loro spetterà il compito di mettere a segno qualche presa all’interno e, allo stesso tempo, dare una mano ad una linea che registra i ritorni del valido centro B.J. Finney e del left tackle Cody Whitehair, membri esperti di un gruppo che schiererà due junior sul lato destro, Boston Stevenson come RG, Luke Hayes come RT, il sophomore Will Ash come guardia su quello sinistro e potrà inoltre contare sull’interessante JUCO transfer A.J. Allen come primo backup per le due posizioni esterne della OL.
Sulla chimica che saranno in grado di ricreare i cinque componenti del reparto farà affidamento un backfield profondamente rinnovato, che riparte dal senior DeMarcus Robinson, appena 20 yards corse lo scorso anno, dopo aver perso i suoi due principali protagonisti, John Hubert e il già citato dual-threat QB Sams; oltre che su di lui, i Wildcats punteranno anche sul sophomore Charles Jones e sullo scattante Jarvis Leverett, che con la sua velocità dovrà garantire il cambio di marcia ad un running game nel quale potrebbe essere ampiamente coinvolto la matricola Dalvin Warmack, stella della classe arrivata a Manhattan quest’anno che sembra già pronto a ritagliarsi un ruolo importante nella sua prima stagione in NCAA.
In difesa molto dipenderà dall’impatto che avranno Terrell Clinkscales e Marquel Bryant, rispettivamente nuovi defensive tackle e end che andranno a completare un front four che può contare su due dei migliori talenti presenti nel roster di Kansas State, il DT Travis Britz, 37 tackles e 3.0 sacks, e il fenomenale DE Ryan Mueller, ottavo a livello nazionale con 11.5 sacks messi a segno nel 2013 e lineman tra i più produttivi dell’intera NCAA, con 62 placcaggi, 18.5 tackles for loss, 6 pass defended e 4 forced fumbles all’attivo.
Valido pass rusher in grado di mettere insieme numeri e giocate importanti, il numero 44 è un ex walk-on come il senior linebacker Jonathan Truman, 89 tackles, leader di una mediana che lo vede impiegato sul lato debole, opposto al junior Charmeachelle Moore nella posizione di strongside e al sophomore Will Davis in quella di middle, dove sembra aver avuto la meglio sull’esperto Dakorey Johnson, con cui era stato in competizione in primavera.
Perso l’ottimo Ty Zimmerman, una delle migliori safety della conference, i Wildcats ripartono da una coppia piuttosto ben assortita nel back end, composta dall’esperto junior Dante Barnett, 75 tackles e 4 intercetti lo scorso anno, e dal senior Dylan Schellenberg, che nelle due partite iniziate come titolare nel passato torneo ha dimostrato di aver le qualità necessarie per non far rimpiangere il suo predecessore nel ruolo di free safety, mettendo a segno 19 placcaggi e 1 intercetto; se dovesse incontrare delle difficoltà sarà pronto a subentrargli Travis Green, un JUCO transfer che può essere utilizzato anche sulle sideline, dove inizialmente troveranno spazio Randall Evans, 59 stops e 2 picks, e uno tra Danzel McDaniel e Jesse Mack, entrambi reduci da una positiva stagione in NJCAA.
Season, la 2013, che si è rivelata importante anche per Jack Cantele, kicker che nel suo secondo anno a Manhattan ha trasformato 11 dei 13 field goal tentati, confermando che nelle sue vene scorre buon sangue quando si tratta di indirizzare l’ovale tra i pali; sulla falsariga di quanto fatto in precedenza dal suo fratello maggiore Anthony è pronto ad essere una garanzia importante per gli special team, che schiereranno un volto nuovo nella posizione di punter, il redshirt freshman Mitch Lochbihler.
Dalle squadre speciali, Kansas State cercherà di ottenere un’ulteriore spinta per vincere le partite, soprattutto quelle più importanti, sfruttando la velocità del già citato Lockett per ottenere posizioni di campo favorevoli o mettere a segno touchdowns fondamentali nell’economia del match; poter contare su giocate del genere in sfide decisive come quelle con Auburn, Oklahoma, o Baylor, potrebbe aprire scenari interessanti per i ragazzi di Snyder.
TEXAS TECH RED RAIDERS
La cura Kliff Kingsbury sta iniziando a dare i suoi frutti, e dopo le delusioni dell’ultimo periodo passato sotto la guida di Tommy Tuberville, i Red Raiders sono tornati a macinare yards via aerea, proseguendo un leit motiv che era diventato una sorta di copyright negl’anni in cui il loro attuale capo allenatore era stato la guida, in campo, del team di Lubbock nella posizione di quarterback; dopo aver trasformato Johnny Manziel in Johnny Football, lo stesso coach sembra aver trovato il suo nuovo pupillo, Davis Webb, sophomore che ha esordito, senza timore, nella freshman season, completando per 2,718 yards, 20 TD pass e 9 intercetti.
Dotato di un buon braccio e di misure fisiche adatte ad aspirare ad un ingaggio professionistico tra un paio di stagioni, il numero 7 di Texas Tech ha i numeri per guidare il programma verso un ulteriore salto di qualità, facendo leva sull’attacco Air Raid tanto caro a Kingsbury, che dovrà però ripartire senza uno dei suo migliori interpreti, il tight end Jace Amaro; senza lui il ruolo di target principale dovrebbe toccare a Bradley Marquez, un senior che non sarà più allineato come TE ma andrà ad occupare la posizione di slot receiver, dove cercherà di aumentare ulteriormente il suo apporto rispetto alla scorsa stagione, 633 yards e 6 TD.
Sempre all’interno Jakeem Grant, il migliore WR, con 796 yds e 7 touchdowns nel 2013, tra quelli rimasti a roster, cercherà di rivelarsi un’arma importante per il braccio di Webb, che sulle sideline potrà contare su Reginald Davis, 200 yards e 3 TD, e D.J. Polite-Bray, appena 2 ricezioni messe a segno l’anno passato, per completare un quartetto titolare veloce e capace di sfornare big play in qualsiasi momento; alle loro spalle un nutrito e variegato gruppo che servirà a fornire ulteriori varianti al gioco di passaggio, con in testa Jordan Davis, 246 yds e 1 touchdown la scorsa stagione, seguito da Brent Mitchum, Dominique Wheeler, Shawn Corker, Devin Lauderdale e Ian Sadler, un true freshman che potrebbe ritagliarsi già un discreto spazio quest’anno.
Un’altra opzione sarà poi rappresentata dal nuovo runningback DeAndre Washington, 450 yds e 4 touchdowns, che fuori dal backfield avrà certamente un coinvolgimento maggiore rispetto allo starter 2013 Kenny Williams, passato sul lato opposto della palla in primavera, dove ha avuto un impatto talmente immediato da essere il prescelto per occupare la posizione di RAIDER, una sorta di outside linebacker ibrido utilizzato nello schieramento difensivo di Texas Tech.
Sulla linea offensiva spazio fin da subito al volto nuovo Dominique Robertson, un JUCO transfer che andrà a posizionarsi come tackle sul lato cieco dopo aver spodestato l’ex starter Le’Raven Clark, spostato in quella di guardia, dove dovrebbe trovarsi ancor piú a suo agio grazie alla validità mostrata sia come pass protector che come run blocker; sul lato opposto il senior Rashad Fortenberry farà da punto di riferimento per il giovane del gruppo, il sophomore RG Baylen Brown, che andrà ad affiancare il centro Jared Kaster, terzo titolare dello scorso anno tornato a Lubbock.
Completamente diversa la situazione sull’altra linea, dove proprio nel mezzo i Red Raiders saranno costretti a lanciare due JUCO transfer, Rika Levi e Kelan McElrath, junior che si sono messi in mostra in primavera fino ad ottenere gli starting spot al fianco di Branden Jackson, reduce da una bella stagione nel ruolo di defensive end, chiusa con 9.0 tackles for loss e 4.0 sacks; dietro ai tre titolari svolgeranno un ruolo indubbiamente importante Marcus Smith, Brandon Thorpe e Jackson Richards, chiamati, come da tradizione del DC Matt Wallerstedt, a dare il loro supporto nella rotazione costante nella quale vengono coinvolti tutti i membri del reparto.
Subito dietro Pete Robinson, junior che ha messo a segno 60 placcaggi, 2.5 tackles for loss e 2 intercetti lo scorso anno, è stato confermato nell’altra posizione ibrida di BANDIT, sull’esterno di una mediana che vedrà il transfer da Utah V.J. Fehoko andare ad affiancare l’esperto senior Sam Eguavoen, una garanzia con i suoi 70 tackles e 1.5 sacks, all’interno.
Sempre nel mezzo, Texas Tech puòcontare anche su un valido supporto nelle secondarie, dove si attendono grandi cose dal junior J.J. Gaines, pronto a guidare un reparto nel quale si è ritrovato ad essere il giocatore con la maggior esperienza sul campo, nonostante i 16 tackles e i 2 intercetti fatti registrare nei pochi minuti che gli sono stati concessi nel corso del torneo 2013; a fargli compagnia sul profondo Keenon Ward, primo dei tre sophomore che completano il gruppo, i cornerback La’Darius Newbold e Justis Nelson.
Negli special team il ritorno del senior Ryan Bustin, una garanzia nel ruolo di kicker, permetterà a Kingsbury, uno che non ama affidarsi molto ai field goal, di dormire sonni tranquilli, anche grazie all’arrivo di Darrin Chiaverini come special team coach, scelta che dovrebbe consentire ai suoi Red Raiders di aumentare esponenzialmente la produzione, sia sui ritorni di kickoff che su quelli di punt, calciati per il team di Lubbock da Taylor Symmank.
WEST VIRGINIA MOUNTAINEERS
Da quando è passata in Big XII, nel 2012, West Virginia fatica a ritrovarsi, e un programma di football che fino a pochi anni fa era considerato uno dei migliori della nazione, capace di mantenersi costantemente nella Top 25 della NCAA, sta attraversando una crisi d’identità che rischia di cancellare quanto di buono fatto nel recente passato, quando oltre ad essere una contender fissa nella defunta Big East, era una presenza costante ai bowl di fine stagione.
L’head coach Dana Holgorsen siede ormai su una delle panchine più calde del college football, e sembra essere giunto al fatidico anno del dentro o fuori, del vivere o morire; per restare in sella, inutile dirlo, dovrà trovare le giuste chiavi di volta e rilanciare un team che non riesce a prendere confidenza con il ritmo della nuova conference, dove, soprattutto a livello difensivo, tende a subire troppo le iniziative avversarie.
Per porvi rimedio il capo allenatore ha deciso di promuovere il coach delle secondarie Tony Gibson nella posizione di defensive coordinator, una mossa che oltre ad essere una scossa per l’ambiente ha segnato l’abbandono definitivo della criticatissima variante del 3-3-5 utilizzata dai Mountaineers nelle ultime stagioni, per un ritorno verso l’allineamento più tradizionale, che a Morgantown era già stato impiegato, con maggiore successo, negl’anni di Rich Rodriguez.
Un cambio di playbook che dovrebbe riguardare anche l’attacco, dove il confermato OC Shannon Dawson sembrerebbe intenzionato ad incentrare il gioco maggiormente sulle corse, abbandonando il passing game forsennato che ha caratterizzato l’università di Morgantown nell’ultimo decennio, e che aveva raggiunto il suo apice con Geno Smith dietro il centro.
Proprio nella posizione di quarterback West Virginia deve affrontare il dilemma maggiore, con Clint Trickett, 1,605 yards, 7 TD pass e 7 INT la scorsa stagione, che nonostante sia stato dichiarato starter a fine giugno da coach Holgorsen, dovrà guardarsi dalla concorrenza del backup dell’anno passato, Paul Millard, che aveva chiuso con 1,119 yds, 6 touchdowns e 6 intercetti, e dal JUCO transfer Skyler Howard, messosi in luce negli scrimmage primaverili; un’ulteriore opzione potrebbe essere poi rappresentata dalla matricola William Crest, un top recruit dell’ultima classe, che però sembra più orientato verso una redshirt, al pari del walk on Logan Moore.
A complicare la situazione e ad incidere parzialmente su quella che sarà poi la scelta definitiva, anche la mancanza di target di peso nel reparto ricevitori, dove dietro al valido playmaker Mario Alford, 552 yds e 2 touchdowns nel 2013, e al promettente sophomore Darkiel Shorts, 495 yards e 2 TD, c’è un po’ di vuoto, nonostante l’esperienza garantita dai ritorni del senior Kevin White, 5 mete realizzate nella passata season, e lo junior Jordan Thompson, giocatori che vedremo probabilmente spesso in campo; da testare, inoltre, la crescita del fullback/tight end Cody Clay, poco utilizzato nel passing game l’anno scorso ma dotato di discrete mani, oltre che di buone caratteristiche da bloccatore.
Ruolo nel quale tornerà certamente utile per aiutare la produzione di un backfield veramente ben assortito, che ha tutti i mezzi necessari per non subire flessioni in seguito alla partenza del leading rusher Charles Sims; a dividersi lo spot lasciato libero da quest’ultimo saranno il suo ex backup Dreamius Smith, un senior che ha totalizzato 494 yds e 5 touchdowns nella sua terza stagione a Morgantown, e il transfer da Pittburgh Rushel Shell, prospetto interessante che si era fatto notare due anni fa, nel 2012, quando aveva accumulato 641 yards e 4 TD con la divisa dei Panthers.
Alle loro spalle lotta serrata tra lo scattante Wendell Smallwood, un sophomore che può tornare molto utile per fornire un cambio di passo al reparto, e tra due junior al rientro dopo alcuni problemi fisici avuti la scorsa stagione, Dustin Garrison, infortunatosi al ginocchio quando sembrava sul punto di esplodere, e, soprattutto, Andrew Buie, talento ancora tutto da scoprire che aveva ottenuto una redshirt medica l’anno passato.
Una varietà di runner e, quindi, di opzioni, che Dawson dovrà capire come sfruttare al meglio, magari facendo anche leva sul fatto che, centralmente, la linea offensiva dei Mountaineers è molto solida, potendo contare su due guardie del calibro di Quinton Spain e Mark Glowinski, due ottimi bloccatori che sanno svolgere un lavoro importante all’interno, dove andranno ad affiancare il sophomore center Tyler Orlowski; qualche preoccupazione, invece, all’esterno, dove non ispirano fiducia totale i nuovi tackle Adam Pankey e Marquis Lucas.
Fiducia che non manca assolutamente sul giocatore che andrà invece a fungere da perno centrale nella linea opposta, ovvero il senior Kyle Rose, lineman versatile che dopo aver messo a segno 49 tackles, 8.5 for loss, nello scorso torneo, sarà spostato dal ruolo di end a quello di nose tackle, lasciando liberi gli spot esterni per l’inserimento del sophomore Christian Brown e del veterano Dontrill Hyman.
Un altro spostamento riguarderà poi il reparto linebacker, con Isaiah Bruce che abbandonerà l’ibrida posizione di SPUR, nella quale aveva totalizzato 43 placcaggi e 3 forced fumble un anno fa, per allinearsi come strongside, sul lato opposto al senior Brandon Goldson, ex JUCO transfer che ha esordito con i Mountaineers la scorsa regular season registrando 41 stops e 4.0 sacks; in mezzo a loro il leader, emotivo e statistico, della passata stagione Nick Kwiatkoski, junior che ha chiuso la sua seconda campagna in West Virginia con 86 tackles, 2.0 sacks, 2 intercetti e 2 fumbles forzati all’attivo.
Nelle secondarie è atteso alla definitiva consacrazione lo junior Karl Joseph, che nel ruolo di BANDIT ha messo a segno 68 placcaggi e 1 intercetto, risultando decisivo in più di un’occasione; lui guiderà il reparto in attesa di una chiamata dalla NFL, fungendo da trascinatore per la free safety Jeremy Tyler e il nuovo SPUR K.J. Dillon, un junior che, se riesce a restar sano, può dare un buonissimo contributo alla squadra.
Sulle sideline sarà interessante valutare la crescita del secondo anno Daryl Worley, un ragazzo che ha talento e qualità per diventare uno dei migliori cornerback della conference, e che andrà ad affiancare, nello starting spot, il veterano Ishmael Banks, senior che ha collezionato 32 tackles, 2 intercetti e 1 pass defended nel 2013; solidi, e piuttosto produttivi, gli special team, che possono contare sul ritorno di entrambi i titolari, il kicker Josh Lambert, che nella freshman season ha trasformato 17 dei 23 field goal tentati, e il punter Nick O’Toole.
IOWA STATE CYCLONES
Le due vittorie finali con Kansas e West Virginia hanno addolcito il boccone, amarissimo, di un’altra stagione vissuta costantemente in fondo alla Big XII, conference che da anni vede Iowa State navigare nei bassifondi con poche possibilità di risalita, nonostante un programma che sotto la guida di Paul Rhoads è cresciuto notevolmente, arrivando, sporadicamente, ad insidiare anche team notoriamente più blasonati ed attrezzati dei Cyclones.
La novità più importante di quest’anno è l’ingaggio di Mark Mangino come offensive coordinator, allenatore che dopo l’esperienza da HC a Kansas era rimasto per tre stagioni lontano dal college football, prima di tornare in sella l’anno passato con Youngstown State; sono bastati dodici mesi, giorno più, giorno meno, per farlo rientrare in FBS e sbarcare a Ames nel tentativo di dare una grossa mano al coach per rilanciare definitivamente il programma.
Compito decisamente non facile, non tanto per il reparto che si troverà a guidare, quanto per la difesa affidata a Wally Burnham, che dovrà fare i conti con l’uscita di scena di ben 7 starter della passata stagione e sarà costretto a ricostruire quasi totalmente un gruppo già di per se in difficoltà.
L’unica cosa che potrà fare, a questo punto, il coaching staff, sarà quella di far funzionare le poche cose che sembrano poter rendere quantomeno competitiva Iowa State, che è piuttosto ben fornita sulle sideline offensive, dove è esploso l’attesissimo Quinton Bundrage, che una volta ottenuta la fiducia dell’ambiente, ha chiuso la sophomore season con 676 yards e 9 TD all’attivo; su di lui, e sul tight end E.J. Bibbs, senior che ha collezionato 462 yds e 2 touchdowns l’anno passato, poggerà il gioco aereo dei Cyclones, che potrà contare anche sul junior Tad Ecby, e sui tre target al secondo anno P.J. Harris, Dondre Daley e D’Vario Montgomery, ex four-star prospect trasferitosi da South Florida.
Il sophomore, che aveva trovato poco spazio nei Bulls, ha deciso di spostarsi ad Ames per ricongiungersi con Sam B. Richardson, quarterback con il quale aveva diviso il campo alla Winter Park HS prima di spiccare il volo verso la NCAA; purtroppo per lui, lo junior che aveva iniziato come starter la passata stagione, lanciando per 1,397 yards, 11 TD e 6 INT, non sembra essere più così certo di essere riconfermato nello spot titolare, visto la concorrenza del sophomore Grant Rohach, decisamente più convincente quando si è trovato a guidare la squadra dopo il suo infortunio.
Sul secondo anno da Moorpark, California, che ha chiuso il 2013 con 1,208 yds, 8 touchdown pass e 7 intrercetti, coach Rhoads sembra pronto ad investire parecchio, però prima di una scelta definitiva attenderà la fine dell’estate e le valutazioni dell’OC Mangino, che prima dell’inizio della regular season intende testare a dovere tutti i pitcher a sua disposizione, compreso il redshirt freshman Joel Lanning.
Situazione simile a quella presente nel backfield, dove i rincalzi Rob Standard e Tyler Brown cercheranno di insidiare le posizioni consolidate dell’attuale starter Aaron Wimberly, senior che la scorsa stagione ha corso per 567 yards e 3 TD, e del suo backup DeVondrick Nealy, junior che ha portato palla in appena 41 occasioni, totalizzando 158 yds e 2 touchdowns; numeri resi possibili grazie ad una linea offensiva bilanciata che tornerà ad Aimes al gran completo, ancorata intorno al centro All-Conference Tom Farniok, giocatore esperto che garantisce equilibrio e solidità ad un gruppo che può anche contare sull’ottimo left tackle Brock Dagel, un sophomore atteso ad una grandissima annata.
Completano il reparto le guardie Oni Omoile, Daniel Burton, e l’altro tackle Jacob Gannon, che dovrà respingere l’assalto di Jacob Dunning, un secondo anno che l’anno passato ha visto con costanza il campo ed è, di fatto, il sesto starter rientrato ad Aimes nel 2014; una condizione ben diversa da quella in cui versa la linea opposta, nella quale l’unico con una buonissima esperienza alle spalle è il defensive end Cory Morrissey, 52 placcaggi e 6.5 tackles for loss, che dovrà, presumibilmente far da chioccia ai suoi tre nuovi compagni, l’end al secondo anno Mitchell Meyers, e la coppia di tackle composta dal sophomore Devlyn Cousin e dal freshman Robby Garcia.
Allontanandosi dalla trincea pare messo leggermente meglio il reparto linebacker, che recupera il valido Luke Knott, sophomore rimasto a lungo fermo per infortunio che andrà a riprendersi la sua posizione di LB titolare sul lato debole, opposto al nuovo strongside che dovrebbe essere uno tra Drake Ferch e Jared Brackens; un’incertezza che regna sovrana anche nel mezzo, dove lo starter della passata stagione, Jevonhn Miller, sembra essersi ormai fatto superare dal redshirt freshman Alton Meeks, prospetto rapido ed esplosivo che si è messo in luce nei camp primaverili.
Nelle secondarie i veri problemi del team guidato da Rhoads, che si presenta al via con un duo di cornerback abbastanza produttivo, l’undersized junior Sam E. Richardson e Kenneth Lynn, ma si trova completamente scoperto nelle secondarie, dove oltre a non aver ancora chiaro a chi affidare gli starting spot, deve anche fare i conti con la totale inesperienza degli elementi a sua disposizione; in primavera hanno provato con la squadra titolare il secondo anno T.J. Mutcherson e la matricola Kamari Cotton-Moya, che sembra aver entusiasmato lo staff, ma in estate andranno certamente provati due interessanti JUCO transfer in arrivo ad Ames, Qujuan Floyd e Devron Moore.
Da registrare anche gli special teams, con Colin Downing che dovrebbe andare ad affiancare il sophomore kicker Cole Netten nel ruolo di punter, che risulteranno molto importanti in questa stagione, quando il loro apporto sarà fondamentale per tenere costantemente Iowa State in partita, sia attraverso la trasformazione dei calci, sia allontanando quanto più possibile l’attacco avversario, regalandogli posizioni di campo pessime con i punt.
KANSAS JAYHAWKS
A dodici mesi di distanza le cose, a Lawrence, sono cambiate poco o nulla, e coach Charlie Weis dopo aver fallito anche con Jake Heaps pare essersi convinto a virare dalla sua leggendaria Pro offense ad una spread più dinamica e veloce, decisamente più adatta al football giocato, in questo preciso momento storico, a livello universitario; per farlo ha deciso di puntare su un nuovo offensive coordinator, chiamando a Kansas l’ex Rice John Reagan, che dovrà curare il passaggio affidandosi ad un nuovo quarterback, dopo che l’ex BYU, annusata l’aria che tirava, ha deciso di trasferirsi a Miami, e provare così a rilanciarsi in ACC.
Al suo posto spazio al sophomore Montell Cozart, già visto all’opera sul terreno di gioco l’anno passato, quando ha cercato di dare una scossa al team sfruttando le sue caratteristiche di scrambler; una novità assoluta per gli attacchi dell’ex delfino di Bill Belichick, solitamente più propenso a puntare sui tradizionali pocket passer, ma accettata di buon grado dallo stesso, che nella stagione alle porte si giocherà le sue ultime chance di strappare la conferma per il 2015.
Di qui la scelta di dichiarare chiusa la battaglia per la posizione di starting quarterback già al termine delle sedute primaverili, concedendo così a Cozart di trovare la tranquillità necessaria per affrontare da leader dell’attacco il training camp estivo, nel quale però continueranno ad essere testati dal coaching staff le sue prime riserve, Michael Cummings e T.J. Millweard, transfer da UCLA, entrambi comunque tenuti in caldo per la regular season.
Nelle idee di Weis e dei suoi collaboratori se il titolare non dovesse convincere nelle prime uscite stagionali, saranno infatti loro a prenderne il posto, e sfruttare così il grande potenziale che i Jayhawks hanno accumulato nel reparto ricevitori, dove possono contare sull’ex Miami (Ohio) Nick Harwell, recordman dei Redhawks con 97 prese per 1,495 yards e 5 TD l’anno passato, e sull’interessante tight end Jimmay Mundine, prospetto completo in grado di risultare efficace in entrambe le situazioni di gioco che lo coinvolgono, blocchi e ricezioni.
Oltre a loro Cozart avrà a disposizione l’esperto Tony Pierson, WR giunto all’ultimo anno di eleggibilità, lo junior Rodriguez Coleman, in grande spolvero in primavera, e i nuovi componenti del backfield, Brandon Bourbon, che dovrebbe essere lo starter, e Darrian Miller, giocatori che oltre ad avere il delicato compito di non far rimpiangere James Sims, miglior giocatore offensivo per distacco nella passata stagione, dovranno fornire un valido contributo anche quando saranno chiamati ad agire da ricevitori aggiunti.
Per loro, viste le caratteristiche che li rendono adatti a supportare il passing game, la spread offense introdotta dal nuovo offensive coordinator potrebbe rivelarsi salutare ed aumentare esponenzialmente la produzione di entrambe, soprattutto se la offensive line troverà la quadratura, e la chimica, necessaria per proteggere adeguatamente chi siederà dietro il centro titolare Keyon Haughton, uno dei tre volti nuovi di un gruppo che, sul lato sinistro, potrò ancora affidarsi all’esperienza della guardia Ngalo Fusimalohi e del tackle Pat Lewandowski, ambedue in corsa per la nomina nel First Team All-Big XII a fine stagione.
Un riconoscimento cui sembrano ambire in tanti nel reparto difensivo di Kansas, probabilmente uno dei migliori e più strutturati all’interno della conference; dimensione che stride notevolmente con la nomea di genio offensivo che si è portato dietro fin qui Weis, coach che oggi si trova tra le mani una difesa molto più forte, e pronta a fare il suo dovere, dell’attacco.
Il reparto può contare su almeno tre playmaker di assoluto livello, il cornerback Dexter McDonald, la safety Isaiah Johnson, e il linebacker Ben Heeney, tutti atleti che nel corso della loro carriera universitaria hanno dimostrato di saper produrre tantissimo, mantenendosi sempre nei primi posti delle classifiche di rendimento del team; il primo è quello che è cresciuto maggiormente in quest’ultima offseason, e dopo aver messo a segno 29 placcaggi, 2 intercetti e 10 pass defended nella passata stagione sembra pronto ad effettuare il salto di qualità definitivo e diventare uno dei migliori interpreti del ruolo all’interno della conference.
Sull’altra sideline dovrebbe invece trovare spazio l’interessantissimo trasferimento JUCO Kevin Short, mentre all’esperto e versatile senior JaCorey Sheperd, un ex ricevitore, toccherà il delicato ruolo di nichelback nel 4-2-5 un po’ inedito schierato dal defensive coordinator Clint Bowen, che ha deciso di dare fiducia all’ultimo anno Cassius Sendish come free safety, e utilizzare il defensive end Michael Reynolds, 6.5 sacks e 10.0 tackles for loss la scorsa stagione, nella BUCK position, una sorta di ibrido tra la posizione di linebacker e quella di end.
Il senior, partendo da questo allineamento particolare dovrà cercare di dare manforte ad una linea difensiva che ha confermato Keon Stowers nel mezzo ed inserito Andrew Bolton all’estremità opposta del sophomore Ben Goodman, già protagonista nel passato torneo con 34 placcaggi e 7.5 tackles for loss; in rotazione può poi trovare un certo spazio anche Tedarian Johnson e alcuni dei JUCO transfer arrivati in primavera a Lawrence, che saranno testati in estate per capire quanto supporto potranno garantire ad un reparto che ha bisogno di rinforzare la pass rush per mettere maggiore pressione al quarterback avversario.
Una pressione che dovrà essere garantita oltre che dal già citato Heeney, miglior tackler del team, e quarto nella Big XII, con 88 placcaggi e 11.5 tackles for loss all’attivo, anche dall’altro linebacker titolare dei Jayhawks, lo junior Jake Love, che dopo aver fatto registrare 58 tackles nel corso della season 2013 dovrebbe inizialmente ricoprire lo starting spot, per il quale sembrano poter concorrere sia l’ex nichel Courtney Arnick, sia l’intrigante true freshman Kyron Watson.
Negli special team è stato confermato Trevor Padula nel ruolo di punter, mentre in quello di kicker è certo che vedremo all’opera un volto nuovo visto i cinque specialisti della posizione presenti attualmente nel roster dei Jayhawks, tra i quali sembra si stia conquistando un certo vantaggio il walk-on al primo anno John Duvic, ragazzo che oltre a confermare di avere “gamba” ha dimostrato di possedere una certa precisione nel calciare l’ovale; al già citato Sheperd toccherà invece il ruolo di returner, con il backup RB Miller pronto a dargli il cambio quando necessiterà di rifiatare.
Per Kansas e Weis siamo quindi arrivati al fatidico anno del dentro o fuori, della rinascita o del crollo definitivo, e il fatto che l’ex HC di Notre Dame abbia deciso di variare così tanto nelle sue idee di gioco è sintomo che anche lui ha capito che non avrà altre ultime chiamate da giocarsi, sia con i Jayhawks, sia probabilmente con un’altra università d’elitè della Football Bowl Subdivision; difficile pensare, infatti, che in caso di un nuovo fallimento trovi un programma di football delle prime cinque conference della nazione disposto a metterlo sotto contratto, e per lui, notoriamente convintissimo delle proprie capacità, ammettere di non essere all’altezza di un ruolo da head coach, potrebbe essere un problema.
Per scongiurare quest’eventualità non gli resta che risollevare le sorti dell’ateneo di Lawrence, andando a vincere non solo le partite contro college minori ma puntando anche al bersaglio grosso, con l’obiettivo di fare qualche vittima eccellente all’interno della Big XII.
Folgorato sulla via del football dai vecchi Guerin Sportivo negli anni ’80, ho riscoperto la NFL nel mio sperduto angolo tra le Langhe piemontesi tramite Telepiù, prima, e SKY, poi; fans dei Minnesota Vikings e della gloriosa Notre Dame ho conosciuto il mondo di Playitusa, con cui ho l’onore di collaborare dal 2004, in un freddo giorno dell’inverno 2003. Da allora non faccio altro che ringraziare Max GIordan…