All’alba del suo 118° anno di vita, la Big 10 si presenta a questo 2014 con un notevole carico di novità e con il dovere di vendicare un 2013 a grandi linee altalenante: la scorsa stagione sono stati gli Spartans a conquistare il titolo di conference, sconfiggendo Ohio State in finale per 34-24 e andando inoltre a vincere il 100° Rose Bowl in una tiratissima sfida.
L’università d East Lansing non è però stata coadiuvata dagli altri atenei nelle loro apparizioni ai Bowl: escludendo appunto gli Spartans, il record della Big 10 nelle ultime partite della stagione è stato di 1-5, con la sola Nebraska capace di conquistare il proprio incontro.
La stagione corrente vede innanzitutto l’abbandono delle pacchiane division “Legends” e “Leaders” a fronte di un più neutrale “East” e “West”, ma con due nuove acquisizioni: la conference passa infatti a 14 squadre, accogliendo Maryland e Rutgers, rispettivamente da ACC e AAC, ma se da una parte i Terrapins possono avanzare qualche pretesa di una buna stagione, è più complicato pensare che gli Scarlet Knights, già mediocri nella passata stagione, possano aspirare a risultati importanti.
East Division
INDIANA HOOSIERS
La quarta stagione sulla sideline per l’HC Kevin Wilson porta con sé discrete aspirazioni: la squadra vinse una partita nel 2011, 4 nel 2012 e 5 nel 2013. Lecito dunque attendersi un ulteriore step in avanti che porterebbe, magari, ad un Bowl che da queste parti manca dal 2007.
Nel 2013 la competizione nel ruolo di QB ha visto Nate Sudfeld e Tre Roberson dividersi le partite e gli snap, e anche dagli allenamenti primaverili di quest’anno si evince che nessuno dei due ha ancora guadagnato un margine sull’altro e che probabilmente il dualismo andrà avanti anche per il 2014.
La batteria dei ricevitori vede la partenza di 4 dei migliori 5 elementi della stagione scorsa (Cody Latimer tra essi) ma potrebbe trarre beneficio dal giovane recruit (4 stelle Rivals) Dominique Booth, ma il cuore dell’attacco Hoosiers porta chiaro un nome ed un cognome, quelli del RB Tevin Coleman, capace di un ottimo 2013 e devastante una volta che supera la prima linea di difesa e può lanciarsi in velocità (8 portate di almeno 40 yards nella stagione passata, il migliore nel sistema FBS).
La difesa, sotto il nuovo DC Brian Knorr (da Wake Forest) vede un passaggio da una difesa 4-3 ad una difesa 3-4, ed il ritorno di molti starter (anche della stazza giusta per il cambio di modulo) potrebbe accelerare il processo di apprendimento. C’è attesa in particolare per le secondarie che saranno giudate dal CB Tim Bennett, capace di 21 passaggi difesi nella scorsa stagione e che potrebbero vedere all’opera anche il giovane Rashard Fant, altro prodotto del recruit su cui si posano molte speranze.
Le partite off-conference sono contro le non irresistibili Indiana state, Bowling Green e North Texas, più la classica sfida a Missouri che al momento pare fuori portata. Anche le sfide contro Michigan, Michigan State, Ohio State e Iowa paiono complicate e la migliore previsione per questi Hoosiers è forse un 7-5 che segnerebbe l’ennesimo step verso un rilancio ai massimi livelli dell’ateneo di Bloomington.
MARYLAND TERRAPINS
Parlando di Terps e della loro prima stagione in Big 10 non si può prescindere dal raccontarli partendo dal loro rapporto con gli infortuni che li hanno martoriati nel 2013 e che li hanno portati, dopo una partenza 4-0, a chiudere con un opaco 6-6 ed una sconfitta contro Marshall (!!!) nel Military Bowl.
Da una parte questi imprevisti hanno senza dubbio formato un gruppo di giocatori giovane ma allo stesso tempo esperto, ma una buona stagione (e vedremo dopo cosa si intende per buona) passa per il recupero degli atleti che giocoforza hanno saltato la scorsa stagione. Il ruolo di QB sarà nelle mani del senior C.J. Brown, titolare anche nel 2013, ottimo dual-treath capace di segnare nell’ultima stagione 13 TD su passaggio e 12 su corsa.
A ricevere i suoi lanci un gruppo di ricevitori ben oliato e profondo, che vede in Deon Long e Stefon Diggs (entrambi con problemi fisici nel 2013) i probabili starter più importanti. Una nota va inserita per il reparto TE, che non vede all’attivo un singolo giocatore che abbia mai ricevuto un pallone nella propria carriera collegiale: il principale candidato a giocare il maggior numero di snap pare essere il sophomore P.J. Gallo, ma il buco nel reparto rischia di farsi oltremodo sentire. Brandon Ross avrà i galloni da titolare nel ruolo di RB ma un possibile emergente nel ruolo potrebbe rispondere al nome di Wes Brown, fuori per tutto il 2013 ma che nel 2012 aveva fatto vedere cose interessanti.
La difesa 3-4 dell’ateneo di College Park avrà dei compiti importanti contro alcuni degli attacchi più importanti della nazione e, con la partenza di Marcus Whitfield, il compito di portare pressione sui QB sarà principalmente a carico di Andre Monroe, DE capace di 9.5 sacks nel 2013.
Al suo fianco ci sono alcune individualità chiamate ad un importante contributo nella difesa sui passaggi, aspetto forse più carente nell’ultimo periodo: i DB Dexter McDougle e Jeremiah Johnson erano i titolari ma per problemi fisici hanno saltato quasi tutto l’ultimo anno, lasciando il campo a freshmen e giocatori di caratura inferiore, non all’altezza del compito loro assegnato.
L’essere stati inserita nella division East mette Maryland di fronte a quattro sfide probabilmente fuori portata contro Michigan, Michigan State, Ohio State e Penn State, che unite alla trasferta in Wisconsin portano a cinque il numero delle partite probabilmente foriere di sconfitte.
Le uniche partite in cui i Terps paiono favoriti sono quelle contro James Madison, Rutgers e South Florida, mentre per le restanti sfide i pronostici sono incerti: una bona stagione potrebbe essere rappresentata da un record in pareggio o appena positivo, ma le possibilità di una stagione da 3-4 vittorie è altrettanto possibile.
MICHIGAN STATE SPARTANS
Coach Dantonio ha portato i suoi Spartans ad un 2013 carico di soddisfazioni, come visto nell’introduzione: vittoria nella division, vittoria contro Ohio State nel Championship e ciliegina sulla torta con la vittoria del Rose Bowl su Stanford.
Il tutto è stato fondato principalmente su due fattori: una difesa che è stata la terza nella nazione per punti subiti (13.2 di media) e un attacco basato sì sulle corse ma che ha visto la vera svolta quando il QB titolare Andrew Maxwell è stato panchinato a favore del più giovane Connor Cook, capace di dare una nuova dimensione al gioco sui passaggi di Michigan State.
Di tutto ciò, Cook resta e con una offseason in più di esperienza non potrà che fare meglio, ma la difesa ha subito alcuni colpi e le partenze di alcuni playmaker come i LB Denicos Allen e Max Bullough, nonchè del CB Darqueze Dennard sono colpi che avranno bisogno di tempo per essere assorbiti.
Il duo di RB formato da Jeremy Langford e Nick Hill è a sua volta di ritorno e sarà chiamato ad essere ancora una volta il gruppo che deve macinare yards e conquistare down; i Wr vedono la partenza di Bennie Fowler, finito a Denver, ma alle sue spalle si trova un nutrito gruppo di buoni giocatori: i vari Tony Lippett e Macgarrett Kings Jr. sono chiamati a confermmare un buon 2013, ma attenzione anche DeAnthony Arnett, presunto titolare lo scorso anno prima di fracassarsi alla prima partita della stagione e perdersi tutta la cavalcata.
I TE non sono stati un fattore e neanche in questa stagione si vede un qualcuno in grado di emergere: sarà forse la stazza di Andrew Gleichert a farlo prevalere in questo inizio di stagione.
La difesa come già detto perderà pezzi importanti, ma altri ne manterrà, a partire dai due end della 4-3, Shilique Calhoun e Marcus Rush, passando per il LB Taiwan Jones, a cui è chiesto di far dimenticare anche fisicamente Bullough spostandosi nel suo ruolo di Mike (il LB centrale).Ed Davis e Darien Harris sono gli altri due LB con i gradi da titolari, mediamente utilizzati nella scorsa stagione.
I 70 tackles ed i 4 intercetti di Kurtis Drummond lo avevano reso nel 2013 il migliore nelle secondarie dietro il già citato Dennard e sarà lui a doversi ergere a stella del reparto: anche qui si possono citare la profondità ed alcuni ottimi recruit che lasciano ben sperare per il futuro, ma un appunto va fatto per Trae Waynes, CB molto undersize partito a fari spenti ma capace di migliorare sempre più in stagione fino ad arrivare ad un ruolo da titolare.
Anche gli special team possono vantare i ritorni del KMichael Geiger ma soprattutto del P Mike Sadler, capace durante la stagione di fornire sempre ottime posizioni di campo alla difesa: basti pensare che con una media di 42.5 yards per punt ha spedito quasi la metà dei propri tentativi nelle 20 yards avversarie.
Il calendario vede tre delle quattro partite fuori dalla conference contro facili avversarie ma anche una gita in Oregon contro i Ducks che sarà subito un banco di prova notevole per le ambizioni Spartans. Come lato positivo si nota però il fatto che tutte le principali avversarie stagionali (Nebraska, Michigan ed Ohio State) verranno afrontate in casa: nella Big 10 di quest’anno tutto lascia pensare che sarà proprio la sfida con i Buckeyes il vero ostacolo tra l’università di East Lansing e un nuovo titolo di conference.
MICHIGAN WOLVERINES
1991, Michigan contro Ohio St., uno dei momenti più celebri della storia di questa rivalità per non dire del College football: Desmond Howard riporta un punt per un TD contro gli storici rivali e celebra facendo una posa alla Heisman (premio che andò a vincere poco dopo). Charles Woodson, un altro punt e kick returner micidiale, fu il primo giocatore difensivo a vincere il premio. Jabrill Peppers può essere il prossimo.
I primi due, Howard e Woodson, sono gli unici due vincitori dell’Heisman Trophy nell’era moderna di Michigan. Il freshman dal talento eccelso, può essere il prossimo playmaker degli special teams e anche in difesa (alla Woodson), e far innamorare i tifosi dei Wolverines.
Peppers arriva come il secondo miglior recruit della nazione (dipende da che sito guardi ma comunque è alto su ogni lista che c’è), un ragazzo dal talento e dall’atletismo spettacolari, uno così forte che lo noti persino agli all-american games, quando è circondato da altri presunti fenomeni.
Un giocatore così forte che ha la possibilità di rubare il posto da titolare a due CB che hanno già anni d’esperienza da titolari. Peppers avrà bisogno di esperienza e ci potrà mettere un po’, ma ci sono poche difese nell’NCAA che possono vantare CB col talento e l’esperienza che hanno a Michigan, non solo con Peppers ma con anche Blake Countess e Jarrod Wilson.
I Wolverines di Brady Hoyke (ora al quarto anno) avevano mostrato miglioramenti nei primi due anni. Nel 2013 hanno fatto un passo indietro, andando 7-5 nella regular season e perdendo anche il Buffalo Wild Wings Bowl contro Kansas State. Quest’anno con 8 titolari ritornati sia in difesa che in attacco i pronostici sono tornati ad essere ottimisti.
L’attacco Wolverines la scorsa stagione è stato pessimo per i record della scuola, uno dei peggior attacchi degli ultimi 60 anni. Il punto di maggior preoccupazione era la linea offensiva che ha visto giocare nove giocatori diversi in rotazione, capaci di produrre solo 3.3 yds per carry e anche perdendo 460 yd per penalità.
La linea perde entrambi gli OT titolari, e sopratutto la perdita di Lewan sara` pesante. Ma riportano tre altri titolari, tutti e tre sophomores ed il coaching staff di Michigan spera seriamente che la linea per intero possa essere migliorata e mostrare buoni segnali, sperando che i sophomores non facciano più gli errori fatti da freshman.
I problemi in attacco hanno portato un nuovo Offensive Coordinator, Doug Nussmeier e il suo inside-zone rushing attack ad Ann Arbor: sotto centro si ritrova Devin Gardner, il senior al quinto anno che l’anno scorso ha mostrato buoni segnali ma è anche stato parecchio discontinuo.
Il QB non avrà il posto garantito, dovendosela giocare col sophomore con grandi prospettive Shane Morris. Il run game ha perso Fitz Toussaint ma lo rimpiazza con due RB sophomores molto interessanti; Derrick Green e De’Veon Smith (Green era il N. 1 RB liceale nella classe 2013). I due dovranno migliorare quello fatto l’anno scorso, quando il rushing attack era N.102 nell’NCAA. Con l’addio del WR Jeremy Gallon, il Jr. WR/TE Devin Funchess (6-5 230 lbs.) diventa il playmaker più importante e di maggior talento nell’attacco aereo, con buonissime prospettive anche come TE in NFL.
Le prospettive in difesa sono molto più positive: il punto di forza e` il reparto LB con il MLB capitano Jake Ryan in testa a tutti. Lui e l’altro senior WLB Desmond Morgan sono titolari dal primo anno, e sono accompagnati da James Ross III sulla strong side.
Questi tre sono la ragione principale per cui i Wolverines l’anno scorso erano tra le migliori 30 difese contro le corse nell’intera NCAA, fattore molto importante sopratutto nella Big Ten dove si corre molto con la palla. I due DE Frank Clark e Brenne Beyer sono anch’essi titolari dall’anno scorso e portano atletismo alla pass-rush sull’esterno. Le secondarie riportano 3 titolari su 4 e aggiungono Peppers.
Michigan ha un calendario veramente duro, con le tre rivali storiche della squadra (Notre Dame, Michigan St e Ohio St) tutte fuori casa. Sperare in un 10-2 con una vittoria nelle tre partite contro le rivali sembra ottimista ma non impossibile.
La pressione sara` tanta per Hoyke, che ha bisogno di mostrare miglioramenti continui per tener calma Ann Arbor. Il gruppo e` giovane e viene da un paio di recruting class con aspettative enormi, ma ha esperienza e potrebbe sorprendere. Certo che il ranking nella top 25 a questo punto potrebbe essere un po, alto data la concorrenza in una conference che è molto migliorata.
RUTGERS SCARLET KNIGHTS
Passare dall’avere in Conference South Florida o Tulane all’avere Michigan State, Michigan e compagnia è un bel passo per gli Scarlet Knights, e già questo potrebbe essere un chiaro sintomo su quale sarà il tipo di stagione per i tifosi Rutgers: il 6-6 della scorsa stagione pare essere irraggiungibile chimera ed il coach Kyle Flood dovrà lavorare molto se vorrà arrivare a raggiungerne almeno la metà.
Punto a favore dell’l’ateneo statale dello stato del New Jersey sarà il ritorno di moltissimi starter che, seppur di fronte a molte difficoltà, potranno rendere meno traumatico e più veloce l’adattamento alla nuova conference.
Il QB sarà nuovamente Gary Nova, che finalmente non avrà più il peso di una leadership da condividere (nel 2013 aveva ceduto molti snap a Chas Dodd) e potrà finalmente esprimere tutto il suo valore, seppur con un gruppo di ricevitori che vede la partenza di Brandon Coleman e Quron Pratt, cioè i due maggiori ricevitori di ruolo dello scorso anno.
Playmaker anche in ottica di draft NFL dovrà essere il TE Tyler Kroft che con un 2013 di ottimo livello si è messo in luce e che attraverso un miglioramento nel bloccare potrebbe ancora vedere le sue quotazioni salire (al momento pare essere talento da terzo-quarto giro).
La partenza del DE Marcus Thompson è l’unica di un reparto che lo scorso anno era decisamente giovane e che con 12 mesi di lavoro e di esperienza si presenta più compatto e combattivo: i principali talenti da ricordare sono il DT Darius Hamilton, i LB Steve Longa e Kevin Snyder e il DB Gareef Glashen.
Nel calendario 2014 solo due partite paiono essere possibili, e cioè le sfide contro Howard e Tulane: tutto il resto pare essere fuori portata nel 2014 e solo prestazioni di livello contro Washington State o Navy potrebbero far migliorare il record che, con ogni probabilità, per questa stagione sarà in profondo rosso.
OHIO STATE BUCKEYES
Era L’8 ottobre 2011. Una delle esperienze più magiche della mia vita da tifoso sportivo. La prima partita di college football mai vista dal vivo, a Lincoln, Nebraska a guardare i Buckeyes di Ohio State contro la squadra di casa. Il momento non si scorda facilmente, i Buckeyes non erano gli stessi delle glorie passate, una squadra che aveva perso il QB stellare e il Coach leggendario nella stessa offseason, per colpa dello stesso scandalo. Il momento forse peggiore per la squadra di football di Ohio st. dell’era moderna.
E` cambiato tanto da quella partita persa in rimonta, a Lincoln, l’unica cosa che non è cambiata è il QB. Ai tempi Braxton Miller era un Freshman fenomenale ed era già chiaramente il giocatore più importante della squadra, ora è un Senior pronto a riportare definitivamente i Buckeyes ai grandi trionfi a cui sono ormai abituati a Columbus.
E nonostante sia cambiato quasi tutto per il meglio da quei giorni bui del 2011, Urban Meyer (l’uomo che ha salvato e risanato il program in pochissimo tempo) non ha ancora vinto un Bowl da Buckeye, e, per di più, non ha ancora vinto un Conference Championship.
E se negli ultimi due anni hanno regnato l’ottimismo e la pazienza, ora a Columbus si aspettano di vincere qualcosa d’importante, non ancora arrivato nonostante Meyer in due anni da allenatore non abbia ancora perso una partita di regular season. Ma ormai non basta, perché ad Ohio St, ci si aspetta di poter battere sempre gli Spartans per vincere la Big Ten, e non si possono accettare imbarazzi difensivi come quelli dell’ Orange Bowl scorso.
I Buckeyes hanno perso una delle due stelle del pazzesco run game della scorsa stagione, Carlos Hyde, ed anche i due ultra-atleti della difesa Ryan Shazier e Bradley Roby sono a giocare partite di domenica, con il LT titolare Jake Memworth. Sono questi i nomi grossi da rimpiazzare. Il più importante sarà Hyde, visto che con lui e Braxton la zone read dei Buckeyes era praticamente impossibile da fermare.
Ci saranno diverse opzioni, il candidato principale sarà Ezekiel Elliott che è il più simile a Hyde con il suo fisico potente (6-0, 225 lbs.). Anche Curtis Samuel sarà interessante, più un ibrido RB-WR che corridore puro, ma porta un elemento di velocità e versatilità all’attacco Buckeyes che mancava da un pezzo, riportando un playmaker alla Percy Harvin all’attacco di Urban Meyer.
In aggiunta ai due velocisti c’è anche il WR senior Devin Smith, anche lui con un bel po’ di talento. Il punto di domanda principale che hanno i Buckeyes in attacco è la linea offensiva, che riporta solamente un titolare dall’anno scorso (Taylor Decker). Se i giovani rimpiazzi (3 dei 4 nuovi titolari sono Jr. o Sr.) riescono a mantenere il livello elevato della scorsa annata (N.3 Scoring Offense, e N. 5 Rushing Offense) c’è veramente da stare attenti, sopratutto considerando che Braxton Miller ha ancora margini di miglioramento nel passing game.
La difesa e` il reparto che si porta dietro maggior parte delle pressioni quest’anno e che deve rispondere alle tante critiche dalla scorsa stagione. Il punto debole era nelle secondarie, e il reparto ha perso 3 dei titolari (Christian Bryant, CJ Barnett e Roby), il CB Doran Grant e` l’unico titolare che ritorna e ci sono buone aspettative per le due Safety Sophomores Tyvis Powell e Vonn Bell.
La forza di questa difesa deve essere la linea, che ha un sacco di talento, in primis i DE Noah Spence e Joey Bossa che l’anno scorso hanno creato 15.5 sacks combinati. Il DT Michael Bennett e` un altro freak atletico con aspettative di altissimo livello ed un futuro quasi garantito in NFL. Se questi 3 riescono a dominare come ci si aspetta, allora ci sara` da divertirsi.
Il reparto LB era parecchio debole sopratutto nel mezzo l’anno scorso, e dovrebbe essere migliorato parecchio con Curtis Grant (ex recruit a 5 stelle, fino ad ora mai scoppiato) e il freshman di talento elevato Raekwon McMillan che si giocano il posto. L’ OLB Joshua Perry è un altro titolare che conta, e le aspettative sono altissime anche per lui.
I Bucs cominciano la vera stagione contro Virginia Tech in uno scontro fuori conference il 6 settembre che dovrebbe essere un test importante. Quest’anno i Buckeyes non avranno la fortuna di evitare gli Spartans in regular season, dovendo sfidarli fuori casa l’otto novembre. I Buckeyes dovranno anche sfidare Penn St fuori casa, ma hanno la partita finale contro Michigan in casa, fattore non indifferente.
Ohio St è chiaramente la favorita nella east division ed è una delle poche contendenti a un posto nei playoff quest’anno: non ho dubbi che Braxton Miller e Urban Meyer non vogliano farsi scappare questa opportunità.
PENN STATE NITTANY LIONS
Lo scandalo che travolse la squadra nel 2011 fa ancora sentire i suoi pesanti echi ma, senza dubbio, si può dire che il peggio sia alle spalle, e che questo sia stato assorbito quantomeno decentemente: il periodo di Bill O’Brien si conclude con un record di 15-9 e con la scoperta di un giovane QB, Christian Hackenberg, che ha saputo mettersi in luce nella sua stagione da true freshman seppur con un solo ricevitore a propria disposizione, quell’Allen Robinson già partito in direzione NFL.
Il 2014 vedrà sulla sideline un nuovo HC, il primo afroamericano della storia dell’ateneo, James Franklin da Vanderbilt, dove ha maturato un record di 24-15 e la vittoria di due Bowl.
Il già citato Hackenberg avrà al suo fianco due RB che hanno già esperienza alle spalle dato che sono entrambi senior, Zach Zwinak e Bill Belton: in particolare il primo ha flirtato con le 1000 yards nelle ultime due stagioni e dovrebbe essere il giocatore con più portate della squadra.
Si è già parlato, inoltre, del parco ricevitori, che vedeva il suo unico punto di riferimento in Allen Robinson e che ora è quasi completamente da ricostruire: per i numeri messi su nel 2013 il più produttivo (capiamoci, 234 yards e 3 TD) è stato Geno Lewis e probabilmente lui sarà starter. Al suo fianco potrebbero essere schierati, a rotazione, quattro esordienti (un redshirt e tre recruit dell’ultima stagione) che rispondono ai nomi di DaeSean Hamilton, DeAndre Thompkins, Chris Godwin e Saeed Blacknall.
Interessante potrebbe anche essere il TE Jesse James, mentre del potenziale potrebbe nascondersi in Kyle Carter, che molti analisti attendono al varco per una eventuale selezione al draft.
Per un playmaker che se ne va in attacco, uno che lascia la difesa: il riferimento è per il DT DaQuan Jones, selezionato da Tennessee all’ultimo draft nel quarto giro, ma il resto della difesa perde pochi pezzi ed il sistema 4-3 del DC Bob Shoop (anche lui proveniente da Vanderbilt) potrà essere nuovamente competitivo fin da subito.
Sulla linea si aspetta il talentuoso DE C.J. Olaniyan, senior, alle cui spalle si presenterà il freshman Garrett Sickels, recruit 4 stelle che ha già scalato le depth charts con il passare dei mesi. Inoltre, la caccia al nuovo “Linebacker U” dovrebbe portare a Mike Hull, nuovo talento prodotto dall’ateneo nella posizione.
Infine, le secondarie rimarranno quasi immutate e vedranno all’opera, tra gli altri, Jordan Lucas: il junior CB è stato il miglior giocatore del reparto nel 2013.
Il calendario offre l’esordio europeo contro Central Florida, prima di 4 sfide contro Akron, Rutgers, Massachussets e Northwestern: con un po’ di fortuna i Nittany Lions potrebbero presentarsi anche imbattuti alla trasferta in Michigan, per affrontare i Wolverines, e al successivo impegno casalingo contro Ohio State. Il resto della schedule parla di sfide divisionali, compresa la chiusura contro gli Spartans campioni: il futuro è brillante ma non è adesso, quindi 9 vittorie sarebbero ottime, ma dalle 6 alle 8 sono più probabili.
West division
NORTHWESTERN WILDCATS
La stagione di Northwestern ha appena subito due colpi pesantissimi, avendo perso negli ultimi giorni due dei playmaker più importanti in attacco, il RB Venric Mark (trasferitosi dopo esser stato sospeso per le prime due partite del 2014) e il WR Christian Jones per infortunio al ginocchio.
E pensare che giusto un paio di settimane fa l’attacco Wildcats prometteva tantissimo: dopo un 2013 da dimenticare, con infortuni a tantissimi giocatori chiave (Venric Mark su tutti) le aspettative erano abbastanza positive, sopratutto visto che il QB Trevor Siemian, infortunato quasi l’intero anno, era tornato a fine stagione per sfornare una partita da 414 yd passate contro Illinois.
Ed il reparto WR con Christian Jones prometteva moltissimo, con un talento molto esplosivo. Ora l’attacco diventa tutto da rivedere: la situazione RB tutto d’un tratto diventa uguale a quella della scorsa stagione con il senior Treyvon Green che si trova nel ruolo da titolare.
Green si e` comportato bene nel 2013 ma non ha l’elemento di esplosività e versatilità che ha Mark. E anche se il reparto WR è folto, Tony Jones l’altro WR titolare della scorsa stagione ha un sacco di talento a livello di Big Ten ma nessuno ha l’elemento di atletismo e stazza che aveva Christian Jones (6-3 225). La maggior parte della OL ritorna intatta con solo un RT da sostituire.
Anche in difesa tornano un sacco di titolari (9 per essere esatti) con il reparto LB come punto cardine. Su tutti c’è il senior Chi Chi Ariguzo che aveva totalizzato ben 106 tackle la scorsa stagione, e con lui c’è Collin Ellis (giocatore che ha riportato due intercetti per TD contro Cal) sulla weakside, per costruire una combo molto forte e atletica. La linea difensiva riporta il sophomore Ifeadi Odenigbo che l’anno scorso, nonostante giocasse snap limitati, ha comunque creato 5.5 sacks.
Le secondarie tornano completamente intatte con tutti e 4 i titolari: su tutti il sophomore CB Matthew Harris sembra aver talento e potrebbe avere una stagione importante nel 2014. Perdere Mark diventa un colpo specialmente devastante per gli special teams dove era stato un All-American nel 2012.
Nonostante le recenti pesanti perdite, i Wildcats riportano gran parte dei titolari dall’anno scorso e se riescono ad evitare ulteriori infortuni, ricadendo nella brutta trappola dell’anno scorso, penso ci si possano aspettare miglioramenti significativi. Il calendario offre subito una sfida ostica contro i rivali di stato di Northern Illinois, e la schedule di conference sembra durissima., siccome giocano in ordine contro Penn St, Wisconsin, Minnesota, Nebraska, Iowa, Michigan, Notre Dame; come se non bastasse, inoltre, i due avversari più battibili (Hawkeyes e Gophers) saranno affrontate casa.
La stagione finisce contro Purdue e Illinois ma è comunque veramente difficile vedere come i Wildcats possano vincere più di 5 partite, soprattutto considerando le notizie recenti.
MINNESOTA GOLDEN GOPHERS
Jerry Kill e` arrivato a Minnesota tre anni fa con un program che aveva bisogno di rinnovo pesante. L’anno scorso e` riuscito a portare la squadra al secondo bowl di fila (cosa successa a Minnesota nell’era moderna solo 4 altre volte): ora il prossimo obiettivo è di vincere finalmente un Bowl (non succede dal 2004, contro Alabama) ed avere altri upsets come la vittoria contro Nebraska nel 2013.
I Gophers perdono uno dei migliori talenti ad uscire dall’università negli ultimi 20 anni, Ra’Shede Hageman, che pero faceva parte di una rotazione folta di DL, e del quale quindi non dovrebbe sentirsi troppo la mancanza. Il reparto che è circondato dal maggior ottimismo è l’attacco che riporta un numero alto di titolari o perlomeno giocatori che hanno già fatto esperienza, come il QB dual-threat Mitch Leidner che non avrà più la concorrenza di Philip Nelson (trasferitosi a Rutgers) con cui aveva diviso maggior parte degli snap l’intero 2013. Leidner, un sophomore, ha mostrato buoni segnali sopratutto in corsa e particolarmente nella partita contro Nebraska è stato fondamentale nel chiudere la partita ed improvvisare su 3rd down: ci si aspetta dunque buone cose da questo robusto QB (6-4 per 233lbs.).
Il RB David Cobb è il playmaker offensivo col maggior talento ed esperienza (1202 Yds corse nel 2013) e anche il RB Rodrick Williams Jr. dovrebbe avere un impatto. Il punto interrogativo maggiore per l’attacco sta nel reparto WR che l’anno scorso era composto principalmente di freshman, i quali però dovrebbero essere notevolmente migliorati.
La difesa era il chiaro punto di forza nel 2013, e dovrebbe continuare ad essere così, riportando 6 titolari, 3 dei quali sono sulla linea difensiva. La linea sarà ancora una volta costruita, come visto in precedenza,intorno ad una rotazione folta, con i due DE titolari Cockran e Amaufela di ritorno e il DT Cameron Botticelli come altro perno difensivo.
L’altra grande assenza nella difesa è quella di Brock Vereen, la Safety All-Big Ten: Cedric Thompson, safety senior, dovrà essere il nuovo leader delle secondarie.
Il calendario per Minnesota si fa parecchio difficile. Prima dovendo sfidare TCU fuori conference. E poi dovendo affrontare Michigan fuori casa come prima sfida della Big Ten. Il peggio per i Gophers arriva a Novembre dove dovranno affrontare in ordine Iowa, Ohio St, Nebraska e Wisconsin.
Un risultato migliore di 6-6 sembra difficilmente ipotizzabile, ma non e` impossibile che i Gophers trovino l’upset contro un avversario più quotato e riescano ad arrivare ad un terzo Bowl con 7 vittorie.
NEBRASKA CORNHUSKERS
Bo Pelini siede su una delle panchine più calde che ci sia. Molti già in quest’ultima offseason lo davano per finito, dopo una stagione da 7-5 con 4-4 in conference. Ma Bo c’è, è tornato più arrabbiato e scorbutico che mai. E pensate che solo poco tempo fa era dato come l’uomo che aveva salvato e riportato i Huskers alla rispettabilità dopo tante stagioni pessime. Una delle poche note positive del 2013 è stata la vittoria contro Georgia nel Gator Bowl, partita che molto probabilmente lo ha aiutato a salvare il posto.
Per la prima volta in 4 stagioni il titolare dietro centro non sarà Taylor Martinez (io preferisco chiamarlo T Magic), un talento che prometteva tanto da freshman ma che non ha mai mostrato i miglioramenti che ci si aspettava.
Il nuovo QB degli Huskers è il sophomore Tommy Armstrong Jr, che in verità ha giocato da titolare ben 8 partite l’anno scorso per colpa di vari infortuni a T Magic. Dopo la dura esperienza di giocare da true freshman, Armstrong dovrebbe essere migliorato parecchio, ed essere molto più pronto per prendersi le responsabilità di essere leader sotto centro.
Le aspettative per Armstrong non sono stratosferiche, ci si aspetta per primo che possa avere meno delle 8 interception in soli 131 passaggi tentati. I turnover sono un problema costante nell’attacco di Nebraska nella gestione Pelini, e starà a Armstrong Jr. migliorare sotto questo aspetto.
La stella principale per l’attacco Huskers è Ameer Abdullah, il RB eccezionale, che è dato da certi come una possibile sorpresa per la corsa all’Heisman. Visti i numeri dell’anno scorso (1,690 yd e 6.0 Y/Avg) potrebbe non essere così assurdo.
Abdullah con Melvin Gordon è per me il miglior RB nella conference, un RB veloce e dinamico, con fisico compatto. In aggiunta a Abdullah gli Huskers riportano anche il migliore playmaker del passing game il WR Kenny Bell. Uno dei modi per migliorare l’attacco Huskers sarà quello di trovare modi per Bell di toccare più spesso la palla e migliorare le 52 receptions e 577 yd dell’anno scorso.
Se c’è un punto debole e` assolutamente la OL che riporta solo Jake Cotton come titolare dall’anno scorso. Con gli altri quattro titolari persi, gli Huskers perdono un totale di 120 partite giocate da titolari sulla OL, mica niente. I report da Lincoln dicono che hanno il gruppo più folto di OL della gestione Pelini, e i rimpiazzi dovrebbero essere all’altezza (si parla di 3 Sr. e un Jr. tra i nuovi titolari).
Una cosa e` sicura: se gli Huskers pretendono di avere una stagione da Top 25 nel ranking, l’attacco dovrà essere più esplosivo di quello a qui siamo stati abituati negli ultimi 6 anni.
La difesa è un altro discorso. Pelini è sempre stato conosciuto come uno dei veri geni difensivi del college football ed ha abituato molto bene i tifosi rosso bianchi. Quest’anno non sara` per niente diverso, anzi penso che la difesa di Nebraska potrebbe essere uno dei reparti più forti dell’intera conference.
Con Randy Gregory, il Jr. DE, come stella del reparto: Gregory è dato da molti come il miglior talento per un futuro NFL dell’intera Big Ten, un atleta fenomenale, 6-6 per 245 lbs. L’anno scorso, nella sua prima stagione ai livelli massimi dell’NCAA (prima era al Junior College) ha cominciato a mostrare le abilita che ha, con 9.5 Sacks e 16.5 TFL’s. Gregory è un edge-rusher superbo e se Pelini riesce a farlo migliorare ancora un altro po’ c’è da preoccupassi veramente, sopratutto se si è un OL della Big Ten.
Il resto della difesa e` anch’esso pieno di talento con il LB sophomore Michael Rose che sembra pronto ad avere una break out season, e il DT Vincent Valentine (altro Soph.) un mostro da 6-3 per 320 lbs. anche lui pronto a dare una mano in più. Un altro possibile giocatore ad alto impatto è l’OLB Zaire Anderson che è dato come uno dei migliori dagli allenamenti di primavera, fortissimo soprattutto nel creare pressione dall’esterno. Gli Huskers riportano 6 titolari in difesa e hanno playmaker ovunque. Anche il CB Josh Mitchell e la SS Corey Cooper sono nomi da tener d’occhio.
Il calendario è abbastanza favorevole per Nebraska: la prima partita ostica sarà contro Miami (scontro che solo 10 anni fa sarebbe stato da favola, e ora invece è di due programs che stanno cercando di ritrovare la vecchia gloria) ma almeno giocano in casa. Il calendario di conference non fa favori agli Huskers, visto che devono giocarsi le due avversarie più difficili fuori casa, Michigan State il 4 ottobre e Wisconsin il 15 novembre.
Entrambi gli scontri saranno parecchio difficili, ma se gli Huskers riescono a vincere una delle due partite (la partita contro Wisconsin e` particolarmente importante visto che i Badgers sono l’altra favorita per la West division) avranno buonissime prospettive per vincere la division e giocarsi il primo Big Ten conference final. Ancor più importante però sarà arrivare alle 10 vittorie, obiettivo raggiungibile se battono Miami e non fanno passi falsi nelle altre partite di Conference.
WISCONSIN BADGERS
La sconfitta contro South Carolina nel Capital One Bowl 2013 è stata il peggior modo di salutare alcuni tra i migliori talenti che abbiano calcato il prato di Madison nelle ultime stagioni: hanno infatti terminato il loro percorso il RB James White, il WR Jared Abbrederis, la G Ryan Groy e l’ILB Chris Borland. La loro sostituzione non sarà sicuramente facile ed un recruit opaco non è il viatico migliore, ma una grande profondità in molte posizioni ed il ritorno di molti starter della scorsa stagione possono garantire un’altra stagione di buon livello.
Il QB titolare sarà sempre il junior Joel Stave, alla seconda stagione piena da titolare nel ruolo che recentemente fu di Russell Wilson: data la natura di squadra prettamente dedicata alle corse, il prodotto di casa (Stave è infatti originario di Greenfield) avrà il compito principale di non commettere errori e turnover, lasciando al backfield il compito di trainare l’attacco; quest’ultimo reparto vedrà i ritorni di Melvin Gordon e Corey Clement, entrambi molto positivi nel 2013 e chiamati a replicare le loro prestazioni.
In particolare per Gordon la stagione è importante, in quanto potrebbe aprire per lui una finestra con vista NFL molto intrigante: il ragazzo gode di molto credito presso gli scout ed è indicato come uno dei migliori RB della nazione.
Il parco ricevitori vede la partenza dei quattro giocatori che più hanno prodotto la scorsa stagione e sarà complicato trovare bersagli affidabili per Stave: si parla con insistenza di Tanner McEvoy, junior che lo scorso anno ha giocato da safety, e di Jordan Fredrick.
La difesa orchestrata dal DC Dave Aranda ha prodotto molto bene nel 2013 (6° assoluta come punti subiti, 16.3 di media), soprattutto grazie ad un lavoro costante di supporto fra reparti che ha permesso a molti giocatori di ben figurare. Molti di questi sono però partiti e sostituirli non sarà facile: il recruit LB Chikwe Obasih ha stupito molto in estate e potrebbe essere già starter mentre saranno le secondarie ad essere quelle che offriranno più garanzie, grazie al ritorno di quasi tutti gli starter, tra cui il CB Sojourn Shelton, capace di 4 intercetti nel 2013.
Tre partite, o meglio due e mezza, queste sono le difficoltà che i Badgers potrebbero trovarsi di fronte: l’esordio (casalingo) con LSU è senza dubbio la sfida più difficile della stagione di Wisconsin e le altre tre sfide fuori conference sono ampiamente alla portata. Una West division non esattamente competitiva porta in dote sfide non irresistibili, con solo le sfide in casa contro Nebraska ed in trasferta contro Iowa: tutto questo mette l’ateneo di Madison tra i miei personali favoriti per la conquista della loro parte di conference, però non competitivi nel successivo step, contando la qualità media che invece si trova nella East.
ILLINOIS FIGHTING ILLINI
Tim Beckman sta per entrare nel suo terzo anno da allenatore ad Illinois e fino ad ora non ha avuto molto successo, con un record di 6-18 e di 1-7 in conference l’anno scorso. Ma i miglioramenti si vedono nelle piccole cose: nel 2013 e` arrivato Bill Cubit come nuovo offensive coordinator, ed in poco tempo è riuscito a trasformare l’attacco in un attacco che passa la palla in modo veloce e con buon tempismo e accuratezza.
Nonostante il QB titolare Nathan Scheelhaase (detentore dei record per yd passate degli Illini) non ci sia più, e con lui i suoi targets principali, si pronostica comunque una stagione a livelli migliori del 2013. Con una competizione abbastanza agguerrita per il posto da QB titolare, si giocano il posto il senior Reilly O’Toole e Wes Lunt, il sophomore trasferitosi da Oklahoma State: Lunt sembra essere quello col talento maggiore e il braccio ideale per questo nuovo sistema d’attacco, ma la competizione è ancora aperta e nella partitella organizzata degli ultimi giorni Beckman ha detto che annuncerà un titolare molto presto.
Il RB Josh Ferguson torna da una bellissima stagione dove ha corso per 5.5 yd di media ma anche ricevuto 50 passaggi. É l’arma perfetta per questo attacco pieno di passaggi e un gioco aperto, ma c’è senz’altro bisogno di un WR che emerga come arma nel passing game, ed il freshman Mike Dudek sembra essere il candidato principale, avendo mostrato grandi cose già negli allenamenti d’estate.
Il vero punto debole di questi Fighting Illini sta nella difesa, che l’anno scorso si è trovata spesso e volentieri troppo piccola e lenta per affrontare gli attacchi del calibro della Big Ten: è stata questa una delle enfasi di questa offseason per il coaching staff della squadra arancio blu, in cui si è cambiato ruolo al leader in tackle della squadra Earnest Thomas III spostandolo da Safety a Linebacker.
Ci si aspetta un impatto nella pass rush esterna da Kenny Nelson ed altri DE che non hanno giocato molto nel 2013, mentre il reparto LB ha come leader Mason Monheim che cambierà ruolo anche lui da interno a weak side, dando il posto da interno a TJ Neal. Nelle secondarie si sta vedendo anche l’emergere del CB Caleb Day. Tutti questi cambi e nuovi arrivi fanno sperare in un miglioramento notevole nel rendimento difensivo.
Il calendario non e` dei più facili, cominciando nella terza partita contro Washington, avversario fuori conference che non sara facile da battere. Illinois sfida anche le tre big della conference (Ohio St, Wisconsin, e Nebraska) fuori casa, mentre non giocano contro le due squadre di Michigan. Le partite essenziali per determinare se gli Illini stanno migliorando veramente saranno le tre partite casalinghe contro Purdue, Minnesota, Penn State e Iowa. Raggiungere due vittorie in quelle quattro partite sarebbe un risultato veramente importante per i ragazzi di Beckman.
IOWA HAWKEYES
Kirk Ferentz, allenatore di Iowa, non ha bisogno di imporre la sua identità sulla squadra, perché dopo 15 anni da HC l’identità dei Hawkeyes e` ben chiara: gioco di corse e Offensive Linemen grossi e potenti. E questa stagione non cambia niente, o quasi.
Ferentz ha un altro mostro sulla sua OL in Brandon Scherff, un ragazzo che poteva facilmente dichiararsi al Draft NFL già in questa offseason (e sarebbe stato scelto quasi sicuramente nei primi due giri), ed invece è tornato per la stagione da senior, un 6-5 per 320 lbs. di potenza e aggressione nel run game. E questo Scherff, un classico LT alla Iowa, sarà il prossimo di una lunga lista di LT Hawkeyes ad avere il nome scelto al primo giro del draft (Robert Gallery, Bryan Bulaga e Riley Reiff).
Il run game e` anch’esso un altro punto di forza con l’uomo di Buffalo Grove (Illinois) che è lui stesso un bufalo, ovvero Mark Weisman (6-1 240 lbs.): il Senior ha avuto un ruolo importante negli ultimi due anni come RB di potenza, ma gli Hawkeyes hanno anche Jordan Canzeri, RB più piccolo e veloce, per completare il reparto. E non si fermano li avendo potenzialmente (dipende anche dai cambi di ruolo) 9 RB su scholarship. Insomma i problemi d’identità non si hanno proprio.
La linea offensiva, a parte Scherff, riporta anche il centro titolare degli ultimi due anni Austin Blythe: i due con un po’ di pazienza dovrebbero riportare i loro compagni meno esperti a raggiungere gli alti livelli che ci si aspetta da una linea di Iowa.
Il QB Jake Rudock torna dopo il primo anno da titolare e la speranza è che questi possa limitare gli intercetti ed aumentare il numero di big plays, ma in generale non si e` comportato male l’anno scorso. Il discorso di aumentare i big plays è un miglioramento che il coaching staff sta cercando, sperando che il WR Kevonte Martin-Manley, titolare dall’anno scorso, possa continuare a migliorare e dare un elemento di playmaking al gioco aereo.
C’è anche ottimismo attorno al redshirt freshman Derrick Willies, WR di 6-4 con buona velocità, che può dare un elemento che solitamente manca ai WR Hawkeyes.
La difesa si trova in un periodo di rebuilding avendo perso i 3 LB titolari che erano la colonna della difesa: soprattutto si sentirà la mancanza di Christian Kirksey e Anthony Hitchensi. Ma la difesa si ricostruisce sulla linea con i due DT veterani Carl Davis e Louis Trinca-Pasat che hanno mostrato di poter giocare ad alto livello. Le secondarie riportano 3 giocatori con esperienza con Desmond King il sophomore probabilmente quello con più talento.
Il calendario per Iowa e` forse il migliore dell’intera Big Ten, evitando Penn St, Ohio St, e Michigan, non dovendo giocare contro Nebraska e Wisconsin fino alle ultime due settimane di stagione e avendo il vantaggio di giocare in casa contro entrambe le rivali di division. Dato il calendario abbastanza favorevole anche fuori conference (solo Iowas St e Pittsburgh sembrano dure e anche li, non penso che Iowa abbia troppa paura) non penso sia fuori luogo ipotecare un 10-0 fino al 22 novembre dove si giocano la division contro Wisconsin.
PURDUE BOILERMAKERS
Nel primo anno da allenatore Darrell Hazell ha imparato che vincere nella Big Ten quando alleni Purdue non è mai facile, e non importa quanto sia un’annata no per la conference.
I Boilermakers sono reduci da una stagione terribile: 1-11 per la stagione, 0-8 in conference perdendo anche le ultime 10 partite della stagione. Nelle ultime otto partite pero` Purdue ha trovato il possibile QB del futuro in Danny Etling che ha passato per 1,690 yd e 10 TD.
L’attacco ha anche parecchia velocità sull’esterno ed abilita di playmaking, con giocatori come il WR/RB Akeem Hunt, il RB Raheem Mostret e il WR Danny Anthrop che dovrebbero creare un trio molto esplosivo per il giovane QB Etling: Hunt l’anno scorso è stato primo in Yd corse e secondo in Yd ricevute, Mostret e` il campione 2014 della Big Ten in atletica per i 60 e 200 metri e Anthrop ha avuto una media di 18.4 yd per reception.
Coach Hazell e il suo staff hanno già detto che cercheranno di usare il campo in modo più orizzontale, forzando le difese avversarie a posizionarsi in modo diverso e quindi creando più spazi per sfruttare la velocità dei suoi playmaker in attacco.
Il problema principale in attacco sta con la offensive line che ha un buonissimo centro in Robert Kugler ma poco altro, e ha bisogno di vedere miglioramenti per raggiungere il massimo del potenziale offensivo.
In difesa Purdue ha come due punti cardini i suoi DE Ryan Russell e Jalani Phillips, due seniors,che possono creare una pressione dall’esterno costante: Russell (6-5 275 lbs.) in questo ultimo anno ha grandi aspettative e tutto il potenziale per diventare uno dei migliori DE della conference, cosa che dovrebbe permettere alle secondarie di concedere meno big play, un problema per la difesa nell’intero 2013.
L’altro leader della difesa Boilermakers è la SS Landon Feichter che spesso è stato fuori per infortunio l’anno scorso, ma ha un gioco fisico nelle secondarie che non ha nessun altro in rosa, è anche uno dei capitani difensivi ed è molto istintivo nel leggere la giocata: una safety molto completa al livello collegiale.
L’ottimismo a Purdue sta principalmente nei giovani che ci sono in attacco e nei miglioramenti sperati nel secondo anno nel sistema di Hazell. Il calendario è anche più facile della scorsa stagione, cominciando con due avversari battibili come Western Michigan e Central Michigan, con anche Southern Illinois dopo la partita contro Notre Dame ad Indianapolis.
Se nelle prime quattro partite riescono a vincerne 3, penso che sarebbe già un buonissimo passo avanti nella direzione giusta. Le prime partite di conference contro Iowa e Illinois saranno test importanti per capire a che punto sono i Boilermarkers nel processo di ricostruzione, mentre le sfide contro Northwestern e Indiana a fine stagione saranno altri scontri importanti per questa nuova era di football a Purdue.
Una stagione da 4 vittorie con una in conference penso possano essere il massimo possibile per una Purdue che probabilmente mira più al 2015 per tornare ad essere un fattore nella Big Ten.