OREGON DUCKS
RECRUITING
Al suo secondo anno sulla panchina dei Ducks, coach Helfrich ha ereditato dal suo predecessore Kelly un metodo di reclutamento assai rodato volto non solo al talento fine a se stesso, ma pure all’inserimento dello stesso nel sistema. Mariota, contro ogni pronostico, ha deciso di non cedere alle sirene della NFL e di trascorrere a Eugene l’anno da junior, Helfrich ha rivolto le proprie attenzioni nella ricerca di valide alternative per il futuro, il coaching staff ha individuato il prospetto Morgan Mahalak, 6’3 per 200 libbre, nativo della California, Mahalak è il prototipo del dual treath QB, ha caratteristiche ideali per poter sostituire Mariota il prossimo anno.
Da sempre il running game ha svolto un ruolo fondamentale per i Ducks, nel backfield Royce Freeman, considerato tra i migliori prospetti della nazione, avrà ben presto le chance per poter dimostrare a tutti il potenziale che lo ha contraddistinto fin dal primo anno di high school, il reparto dei wide receiver ha vuoti notevoli da colmare, per questo Helfrich ha provveduto a corteggiare Jalen Brown, seguendolo fin nell’Arizona; talento cristallino, velocità abbacinante e mani da violinista, lo hanno reso un atleta assai corteggiato a livello nazionale.
A livello difensivo i nomi da tenere a mente sono il CB texano Arrion Springs, elemento ideale per ricoprire sia il ruolo di S che quello di CB e l’OLB Jimmie Swain, prospetto proveniente dal Kansas ed assai quotato i quello Stato.
ATTACCO
Se c’è attualmente un giocatore dei Ducks sul quale si stanno concentrando tutte le aspettative, quello è proprio Marcus Mariota, (“one more year, one more year” gridavano i tifosi all’ultima partita acclamandolo) considerato senza dubbio, il miglior quarterback possibile per la spread option ( o Quack Attack ) di coach Mark Helfrich, lancia e corre con ugual efficacia trovandosi particolarmente a proprio agio con i rollouts che gli permettono di esprimere tutto l’atletismo che lo contraddistingue. D’altronde i numeri, per quanto non mostrino tutto su un giocatore di football, sono sotto gli occhi di tutti; 245-of-386 per 3,665 yards, 31 touchdowns e solo 4 intercetti col 64% di passaggi completati grazie a gameplan molto semplici ma altrettanto efficaci. Jake Rodrigues e Damion Hoobs, considerati riserve di tutto rispetto, hanno chiesto e ottenuto di trasferirsi altrove, ben consci di non avere nessuna possibilità di giocare nel prossimo futuro.
Tutto il peso di uno degli attacchi più prolifici della lega (oltre 45 punti di media segnati), sarà nelle mani di uno dei tandem di RB più dinamici della nazione, Thomas Tyner (698yards, 9 TD) e Byron Marshall (1038 yards, 14 TD) che grazie ad una linea offensiva molto esperta e affiatata (oltre 110 partenze in carriera), potranno incidere con maggiore efficacia; il five stars prospect, Tiner possiede quelle caratteristiche come lettura dei blocchi e ottime mani in ricezione fuori dal backfield, che lo rendono un elemento ideale per la spread option dei Ducks, il junior Marhall si trova maggiormente a proprio agio con le corse all’interno della linea grazie ad un’agilità notevole.
Se c’è un reparto che viceversa ha davvero tante lacune da colmare è quello dei ricevitori, Huff , Thomas e Hawkins e Lyerla saranno assenze pesanti da colmare per Mariota, Addison, considerato il target primario per questo campionato, si è rotto il crociato in primavera e salterà l’intera stagione, Helfrich ripone tutte le speranze del caso nello speedster Devon Allen e nel sophomore Darren Carrington, mente nel ruolo di TE Johnny Mundt avrà il compito di sostituire Lyerla, considerato da Mariota una vera sicurezza in mezzo al campo.
DIFESA
Il ritiro di Nick Aliotti come DC dopo 13 anni di onorata carriera, lascia la difesa senza il suo ispiratore e mentore, potrebbe questa assenza lasciare un vuoto incolmabile? Le apparenze direbbero di si, ma a Eugene hanno l’usanza di cercare i coordinators in casa (anziché strapagarne un nome altisonante proveniente dall’esterno), e chi meglio di Don Pellum poteva ricoprirne quel ruolo vacante?
A parte 4 stagioni, il miglior reclutatore della squadra ha trascorso tutta la vita con i Ducks prima come giocatore poi come allenatore, conosce gli schemi, i giocatori, l’ambiente, la sua visione di gioco ben si adatta e far diventare la difesa di Oregon una delle migliori della Conference, a partire dalla secondaria, considerata non ha torto il miglior reparto della squadra.
Il CB Ekpre-Olomu, considerato uno dei migliori del campionato, ha deciso di non cedere alle sirene della NFL e trascorrere l’ultimo anno ad Oregon convinto che, nonostante la nuova formula dei playoff penalizzi una Conference competitiva come la Pac 12, possa essere l’anno buono per arrivare fino in fondo.
Se Olomu è una sicurezza, non altrettanto si può dire del partner sull’altro lato, Dargan, Mathis e Hill non rappresentano certo nomi di spicco, ma da sempre la rotazione dei giocatori ha rappresentato il punto di forza dell’intero reparto e con Pellum tale tendenza difficilmente cambierà.
Se possiamo trovare un punto debole della difesa dei Ducks, quella è la capacità di fermare le corse; eppure le potenzialità nei vari reparti non mancano certamente, i DE DeForest Bucker e Arik Armstead hanno stazza da giocatori di basket e talento da vendere, ma la mancanza di concentrazione e di continuità hanno inciso notevolmente sulle loro prestazioni, il Juco Tui Talia e la riserva Alex Balducci consentiranno maggiore rotazione, elemento imprescindibile nel football moderno.
Tra i linebackers Derrick Malone sarà promosso titolare dopo anni passati al ruolo di riserva chiave, Rodney Hendricks riprende il ruolo di “Mike” come playmaker difensivo, ma è l’outside linebacker Tony Washington il vero leader difensivo, grazie ad una capacità unica di leggere gli attacchi avversarie (12 TFL) e di gettarsi negli spazi per fermare soprattutto le corse.
Se mettiamo tutti i dati finora analizzati, Oregon si presenta all’inizio della stagione con molte incognite; manca un ricevitore primario, due ritornatori di livello NFL, e due S di ottimo livello, non sono mancanze di poco conto, tuttavia l’attacco devastante che abbiamo apprezzato negli ultimi anni la farà da padrone, ma se Mariota dovesse saltare partite per infortunio, le nubi su Eugene potrebbero addensarsi rapidamente.
Predication 10-2
STANFORD CARDINAL
RECRUITING
Se c’è una formazione che ha sciolto un reclutamento assai esteso, quella è proprio Stanford, d’altronde tra laureati e draft NFL i vuoti da colmare su entrambi i lati della palla sono davvero notevoli. Con Gaffney (e le sue 1700 yards e 21 segnature) non più attivo, era imperativo trovare una valida alternativa per il prossimo futuro, Christian McCaffrey dal Colorado, rappresenta un prospetto di ottimo livello, ideale complemento per il gioco di corse dei Cardinals.
Il T Casey Tucker è unanimemente considerato il miglior nel ruolo a livello nazionale, 6’6 per 300 libbre, il nativo dell’Arizona è fisicamente già pronto per essere subito titolare dalla prima partita, il il DE texano Solomon Thomas è un altro nome da tenere bene in mente, talento assurdo pur proveniendo da una HS semi sconosciuta, ha tutti i numeri per trasformarsi quanto prima i un titolare inamovibile, il TE Dalton Schultz (numero 1 nella nazione nel ruolo) e il QB Keller Chryst sono gli altri nomi di rilievo per un recruiting di alto livello per Stanford.
ATTACCO
I Cardinal hanno vinto almeno 11 partite nelle ultime 4 stagioni due titoli di Conference e hanno partecipato a Bowl di ottimo livello, non male per un allenatore come David Shaw che era chiamato a sostituire un autentica istituzione come l’attuale coach dei 49ers, Jim Harbaugh. Con oltre 32 punti di media segnati, l’attacco dei Cardinal ha certamente beneficiato non solo per la presenza di un RB come Gaffney autore di una stagione da incorniciare (1700 yards 21 segnature) ma anche perché il QB Kevin Hogan (2635 yards 20 TD, 10 INT) ha acquisito maggior confidenza partita dopo partita, beneficiando di una linea offensiva di altissimo livello ed esperienza, Hogan ha ben figurato (16-3 con lui titolare e 10-1 contro le Top 25) e pur senza mostrare tutti quei progressi che ci si aspetterebbe da un regista di una squadra ambiziosa come quella di coach Shaw.
I Cardinal quest’anno possono contare di un parco ricevitori di assoluto livello, Ty Montgomery, dopo aver mostrato evidenti progressi negli anni 2011-12, è esploso lo scorso hanno capeggiando il campionato FBS in all purpose plays (corse, ricezioni, special team) per almeno 30 yards, con Devon Cajuste e Michael Rector formano un trio potenzialmente esplosivo (oltre 2000 yards combinate con 12 yards di media per ricezione) che non ha eguali non solo in tutta la Conference ma con ogni probabilità in tutto il campionato.
Shaw ha in programma bilanciare maggiormente l’attacco dei Cardinals fra corse e passaggi, in quest’ottica la linea offensiva assumerà un ruolo fondamentale; rinnovata per 4/5 vedrà prospetti di eccellente livello come il T Austin Peats assumere un ruolo rilevante, al pari del 5 stars recruit Kyle Murphy, e di Joshua Garnett nel ruolo di guardia sinistra, ma nel complesso il gruppo ha solo 16 partenze al suo attivo, e 14 sono di Peats.
Dalla linea dipenderà anche l’efficacia del running game, da sempre marchio di fabbrica di Stanford sin dai tempi di Harbaugh e proseguita con buoni risultati anche da Shaw, ma d’altronde sostituire Gaffney non sarà affatto facile. Al momento è difficile ipotizzare quanto Kelsey, Sanders e Wright possano ripercorrere le orme del predecessore, le potenzialità non mancano, ma l’esperienza si (meno di 150 yards corse cadauno lo scorso anno)
DIFESA
Se l’attacco è totalmente rinnovato nella linea offensiva e running back, anche la difesa si trova in una situazione assai simile, Murphy, Reynolds, Gardner non più a roster, se a questo aggiungiamo che l’ottimo DEF coordinator Derek Mason, si è trasferito armi e bagagli a Vanderbilt, le nubi si addensano all’orizzonte.
Shaw non ha certo perso tempo nominando come successore di Mason, Lance Anderson che è nello staff dei Cardinal dal lontano 2007, fautore di una difesa incentrata contro i passaggi, e non potrebbe essere diversamente con un roster così pieno di talento specialmente nella secondaria.
Gli avversari hanno lanciato oltre il 50% del tempo, la media nazionale era di poco oltre il 40%, ne consegue che un pass rushing devastante ha chiuso la porta costringendoli a tentare la fortuna in profondità, Wayne Lyons e Alex Carter, autori complessivamente di oltre 100 placcaggi , sono i punti di riferimento per stazza (entrambi oltre i 6’0 e oltre 200 libbre) ed esperienza, il S Jordan Richards è il vero playmaker della secondaria grazie ad una capacità unica di leggere gli attacchi avversari.
Come anzidetto, se il pass rushing funziona a dovere, gli attacchi avversari devono obbligatoriamente trovare altre strade per mettere punti a tabellone, in questo compito al DE Henry Anderson potrebbe essere riservato un posto in prima fila; poco utilizzato lo scorso anno, il 6’6 per 300 libbre californiano ha atletismo e aggressività da vendere, ma dopo 4 anni di esperienza è ancora ben lontano dall’esprimere il suo potenziale.
Tanto ci si attende dal 5 stars prospect Aziz Shittu, talento cristallino ma assai discontinuo ed inefficace nelle letture difensive, tanto da costringere spesso Shaw ha metterlo a bordo campo, il LB A.J Tarpley (72 tackles, 5 TFL) è stato il miglior placcatore della squadra dopo Skov, con caratteristiche uniche e importanti, Shaw ha intenzione di affidargli le chiavi della difesa, certo per quanto possibile, sarà un degno erede dello stesso Skov? All’esterno al posto di Murphy, James Vaughters avrà compiti duplici; creare costante pressione al QB avversario, e arretrare in copertura nel medio raggio.
La nuova versione di playoff penalizza una Conference molto competitiva come la Pac 12, perchè basta un errore in una partita (USC e Utah lo scorso anno) per compromettere tutta la stagione, il calendario non è agevole (Oregon, Notre Dame, Washington e UCLA in trasferta) ma il potenziale dei Cardinal c’è, si vedrà se sarà sufficiente per arrivare tra le prime 4 nel ranking.
Predication 9-3
CALIFORNIA GOLDEN BEARS
RECRUITING
Lo scorso anno la California di coach Dykes è stata certamente la peggior squadra dell Conference come dimostra l’unica risicata vittoria contro Portland State, era prioritario quindi porre da subito le basi per poter costruire con pazienza e duro lavoro, una squadra per quanto possibile, competitiva.
I vuoti da coprire sono innumerevoli su entrambi i lati della palla, in attacco il 4 stars WR Eric Brown è stato il gran colpo di tutto il reclutamento; talento sopraffino con running routes di primo livello, Brown ha accettato l’offerta di Dykes per avere presto un ruolo da protagonista quanto prima, ma se lo si esclude Brown sono pochi altri i nomi validi (il RB Tre Watson prospetto di grande avvenire e il C Michael Trani), per cui il futuro dei Golden Bears è assai fosco.
ATTACCO
Se i risultati ottenuti in una stagione dovessero dimostrare tutto di una squadra, potremmo terminare qui l’articolo senza ulteriori lungaggini, si perché scrivere di California (formazione a stento ha portato in porto l’unica vittoria contro un team FCS come Portland State) è assai demoralizzante, se a ciò aggiungiamo statistiche offensiva e difensive tra le peggiori della nazione, scrivere e trovare spunti positivi è davvero difficile.
Oltre 74 giochi offensivi a partita dimostrano che la velocità di esecuzione è fondamentale per i successi dei Golden Bears, l’OC Tony Franklin (anche lui proveniente da Louisiana Tech come Dykes) darà maggiori responsabilità al QB Jared Goff (3488 yards 18 TD 10 INT) che dopo l’anno da freshman, ha acquisito maggiore maturità e capacità di leggere le difese avversarie, Dykes ripone in lui tante speranze. Una linea offensiva davvero esperta (74 partite in carriera) potrebbero consentire al running game di assumere maggiore importanza e sopratutto, maggiore efficacia, con l’addio di Bigelow, il gioco di corse sarà affidato al 4 stars RB Khalfani Muhammad, ottimo talento ma dal fisico assai scarso, viceversa tra i ricevitori Powe, Treggs e Lawer sono tutti stati reclutati come 4 stars, ma sul campo non hanno reso quanto ci si aspettava.
DIFESA
Definire fallimentare la stagione di California è assai riduttivo, e se il football è uno sport anche di numeri, qualche statistica potrà giustificare la mia precedente affermazione: i Golden Bears hanno concesso 217 giochi da +10 yards (122° nella NCAA su 125 squadre), 81 +20 yards (ultimi nella NCAA), 29 corse +20 yards (119°), se sommiamo questi numeri vengono fuori che i ragazzi di Dykes hanno giocato ampiamente al di sotto dell’ proprio possibilità.
Dopo l’allontanamento di Andy Bush, Dykes ha affidato le chiavi della difesa a Art Kauffman, coach assai rodato ed esperto, che avrà l’improbo compito di rivitalizzare una difesa tra le peggiori della NCAA. Sarebbe anche utile ricorrere all’esorcismo per scongiurare la sequela di infortuni che ha falcidiato la difesa dei Golden Bears per gran parte della stagione (DE Scarlet,S Sebastian, CB McLure per citarne alcuni), finalmente integri e con un anno di esperienza in più, i sophomore LB Hardy Nickerson e Michael Barton saranno chiamati ad assumere un ruolo rilevante negli schemi di Kauffman, i DE Puka Lopa e Todd Barr hanno avuto poche occasioni di giocare ma le circostanze li chiameranno ad essere titolari con poche alternative.
WASHINGTON HUSKIES
RECRUITING
I Washington Huskies allenati dal nuovo coach Petersen, che tanti risultati aveva ottenuto con Boise State, ha raggiunto obiettivi ambiziosi con prospetti di assoluto livello sia in attacco sia in difesa. Il nome che è ben ricordare fin da adesso è il QB K.J Carta Samuels, 6’3 per 230 libbre, il talento da San Jose ha tutte le carte in regola (braccio, visione di gioco, gambe da runner ) per ripercorrere le gesta di giocatori indimenticabili come Locker e Price. Kaleb McGray è un T con buoni fondamentali e stazza da lottatore, i TE Brayden Lenius e Drew Sample sono atleti ancora acerbi, ma ben determinati a occupare il posto che fu di Saferian-Jenkins quanto prima.
Dal lato difensivo il S Budda Baker è prospetto già pronto per il grande palcoscenico; fisico non particolarmente esuberante (5’11 x 180 libbre), sopperisce alla mancanza di centimetri, con un senso della posizione unico e una cattiveria tanto piace a qualunque allenatore quando si parla di un safety, anche il CB Najiel Hale, come Baker, è fisicamente scarso, ma niente che un’estate passata in palestra non possa migliorare.
ATTACCO
La girandola di coach all’interno della Conference dimostra quanto sia diventata importante ed ambita la Pac 12 a livello nazionale, e per sostituire un coach amato come Sarkisian quale miglior sostituto di Chris Petersen che tanti risultati ha raggiunto in 8 anni a Boise State? Qualche numero? 92 vittorie e 12 sconfitte, 5 volte nella Top 11, 2 BCS Bowl, viceversa Washington ha vinto 92 partite in 16 anni. 11 Top 11 in 30 anni e 2 BCS Bowl in 23 anni, un bel biglietto da visita insomma.
Petersen si è creato l’immagine di allenatore offensivamente creativo, con particolare attenzione a motion e rollout che costringono la difesa a muoversi costantemente cercando continui mismatch. Dopo la partenza di Price, Petersen ha messo in competizione tutti i QB per una maglia da titolare, Cyler Miles, Jeff Lunqvist e Troy Williams. Dopo la partenza di un RB prolifico come Bishop Sankey, il running game potrà beneficiare di una linea offensiva esperta e rodata (124 partite disputate) ma la scarsa profondità nel ruolo ha costretto Petersen a sperimentare anche il LB Shaq Thompson nel ruolo di RB con buoni risultati. Se il reparto runner non rappresenta una sicurezza, quello dei ricevitori lo è senza dubbio, Kasen Williams è stato costretto a saltare parte della stagione per un grave infortunio, ma è il miglior possession receiver a disposizione di Dykes, nella posizione di slot Jaydon Mickens; 5’11 per 175 libbre non ha certo il fisico di Williams, ma ha velocità abbacinante ed è il complemento perfetto per Williams, un occhio di riguardo per il TE Darren Daniels, il candidato perfetto per il ruolo che fu di Saferian-Jenkins.
DIFESA
Tra i tanti reparti che compongono una difesa ad ogni livello, la linea difensiva è il vero cardine fondamentale perché da essa posso nascere occasioni sfruttabili in attacco, e soprattutto non costringa gli altri reparti a rimediare agli errori dei compagni.
La linea difensiva di Washington ha alcuni elementi di assoluto livello; il NT Danny Shelton con la sua stazza simile ad un mammut, ne è il punto focale su cui il nuovo DC Pete Kwiatkowski, (anche lui di provenienza Boise State con ottime statistiche), ripone grandi speranze, il DE Hau’oli Kikaha, pur leggero e con poco fisico, ha una tecnica sopraffina che lo rendono difficilmente contenibile 1vs1.
Shaq Thomspon, provato da Petersen anche come RB durante l’estate, è un LB di livello NFL per tecnica, velocità, movimenti, lettura degli attacchi avversari, autentico trascinatore e leader per aver giocato alcune partite chiaramente infortunato, la difesa degli Huskies non può davvero fare a meno di lui.
La secondaria ha perso pezzi importanti come Parker, Ducre e Watson, sopratutto nelle posizioni di S saranno schierati giocatori con ottime potenzialità come Brandon Beaver e Jermaine Kelly, il CB Marcus Peters rimane l’unico veterano del reparto con 15 partite disputate, grandi attese per il rookie Budda Baker, considerato uno dei migliori S della nazione.
WASHINGTON STATE COUGARS
RECRUITING
Se presso i cugini di Seattle, seppur con un nuovo allenatore e un nuovo staff, hanno realizzato un ottimo reclutamento, a Pullman il lavoro è stato assai più impegnativo, i Washington State Cougars di coach Mike Leach avevano molti vuoti da colmare a roster, ma a parte la fase difensiva c’è ben poco da festeggiare. Il “Mike” linebacker Chandler Leinu è l’ennesimo prodotto della Don Bosco HS di Los Angeles (che ha dato decine di giocatori alla NCAA) prospetto davvero interessante per qualità tecnico-fisiche, il californiano outside linebacker Greg Hoyd, è l’altro buon prospetto da tenere a mente; feroce placcatore nonostante una stazza notevolmente scarsa e tecnicamente ancora da rifinire, avrà modo per matura sotto la guida di un coach esigente come Leach.
ATTACCO
L’arrivo di Leach sulla panchina di Washington State è stato un toccasana per un ambiente demotivato dall’assenza di risultati, ma questi non si sono fatti attendere: una media di 38 punti segnati in ben 6 incontri, vittorie su USC al Coliseum e Arizona a Tucson e un “quasi” Bowl messo in bacheca, battuti da Colorado State solo all’ultima azione della partita.
Con un attacco che lancia l’85% del tempo la dice lunga sulla filosofia offensiva di Leach, un playbook semplificato con la quasi assenza di big plays, ha messo in condizione Connor Halliday (4597 yards, 34 TD 22 INT) di tentare ben 745 passagi in tutta la stagione completandone oltre il 60%, distribuendo i passaggi verso un parco di ricevitori particolarmente vasto con ben 6 giocatori con almeno 35 ricezioni nella scorsa stagione.
Una linea offensiva rinnovata e che ha perso ben 3 elementi, il reparto dei RB con scarsa profondità senza giocatori di spicco, sono i punti deboli di una formazione come i Cougars che difficilmente farà meglio rispetto alla scorsa stagione, se Halliday fosse quello ammirato al Bowl contro Colorado State (410 yards e 6 mete) le previsioni potrebbero anche cambiare.
DIFESA
In casa Washington State il DC Mike Breske ha creato una secondaria tra le più efficaci della Conference, Buchanon (ora nella NFL) era il vero playmaker difensivo dei Cougars, ma sono gli altri reparti che hanno mostrato un calo di rendimento assai preoccupante.
Una linea difensiva inefficace specialmente contro le corse, nonostante la presenza di un NT come Xavier Cooper (capace di attirare costantemente due uomini della linea avversaria), ha costretto il resto della difesa agli straordinari; Coen e Palacio in particolare hanno messo a segno oltre 80 placcaggi rimediando in prima persona agli errori dei compagni.
La secondaria è in parte rinnovata, il CB Daquawn Brown, il S Isaac Dotson e il freshman Marcellus Pippins saranno chiamati a svolgere un ruolo importante negli schemi di Breske, conscio per primo, che è dalle giocate difensive che nascono le opportunità offensive.
OREGON STATE BEAVERS
RECRUITING
Oregon State, grazie alla sapiente regia di Mike Riley, ha da molti anni superato le aspettative di allenatori e giornalisti, a partire dal reclutamento Riley e lo staff hanno percorso in lungo e in largo gli States alla ricerca di qui prospetti che possano dare un contributo nel prossimo futuro. Gli offensive linemen Drew Clarkson e Yanni Demogerontas ne sono il classico esempio provenienti da stati come Washington e Illinois, il californiano Kammy Delp ha tanto di quel talento da poter essere schierato indistintamente come DT oppure OT.
ATTACCO
E’ innegabile che Mike Riley abbia portato Oregon State la dove nessun allenatore era riuscito in precedenza, tre Bowl nella storia ne sono la dimostrazione, come lo sono altrettanto le 11 apparizioni in 15 da quando Riley è giunto a Corvallis
L’OC Langsdorf ha lasciato i Beavers per diventare QB coach ai New York Giants, è stato il creatore di un gioco offensivo che ha permesso a Sean Mannion (4662 yards, 37 TD,14INT) di poter rendere al meglio, almeno nella prima parte della stagione.
Una linea offensiva in parte rinnovata con l’inserimento di ben tre nuovi elementi, potrebbe mettere in grave crisi il running game componente fondamentale per Riley negli anni passati, ma dalla partenza di Rodgers il gioco di corse a subito un calo impressionante; Storm Woods e Terron Ward hanno corso per poco meno di 1000 yards segnando 11 mete, comunque con la presenza di un QB come Mannion, è inevitabile lanciare appena possibile.
Con un Cooks in meno, toccherà a Richard Mullaney assumere il ruolo di target principale per Mannion, grazie al fisico è ideale per screens e traccie corte, il 4 stars TE Calen Clute giocatore con stazza notevole, potrebbe essere il target ideale nella red zone, l’assenza di profondità nel ruolo di QB è la grossa incognita per Oregon State, se Mannion dovesse infortunarsi, le alternative sono inesistenti.
DIFESA
Cambiamenti in vista in casa Oregon State in tutti i reparti difensivi, e come anzidetto per Washington, se non si fermano le corse con la linea difensiva, si costringe agli straordinari gli altri reparti, se poi si ha la sfortuna che il miglior run stopper della squadra, a nome Michael Doctor, salti l’intera stagione per infortunio, le difficoltà aumentano esponenzialmente.
Se L’attacco segna troppo rapidamente e non si controlla lo scorrere del tempo, la difesa alla lunga si stanca rapidamente, i Beavers sono state tra le peggiori della lega negli ultimi due quarti delle partite disputate, e senza il DE Crichton e la sua leadership e con una linea rinnovata (attenzione al Miami transfer Xavier Grimble), i numeri sono destinati a peggiorare.
Il pieno recupero di Doctor è fondamentale per la difesa di Oregon State, in sua assenza Jabari Johnson ha svolto egregiamente il compito affidatogli, i 72 placcaggi e 3.5 TFL stanno a dimostrarlo.
Se contro le corse i Beavers hanno mostrato molte lacune, contro i passaggi hanno viceversa mostrato molti progressi; il S Tyrequek Zimmerman ha impressionato Riley con oltre 80 placcaggi con nessun intercetto, ma anche la secondaria dovrà affrontare i consueti cambiamenti specialmente nel ruolo di CB.