Per la Conference Usa gli ultimi anni sono stati sinonimo di grandi cambiamenti, ed il 2014 non ha certo fatto eccezione. Dopo aver salutato Houston, SMU e Memphis due anni fa, questa volta è il turno di Tulsa, Tulane ed East Carolina, quest’ultima un programma di rilievo visto il grado di competitività che forniva, tutte andate a costituire il nucleo della AAC. Le novità sono Western Kentucky, in arrivo dalla Sun Belt, e Old Dominion, che giunge dalla Fcs, aspettando l’arrivo di Charlotte nel 2015, che riporterà a 14 il numero di atenei. I favoriti per il titolo sono ancora una volta i Thundering Herd, forti della presenza di Rakeem Cato, ma programmi giovani come quello della University of Texas at San Antonio e la rivitalizzata North Texas sono le minacce più consistenti che Marshall dovrà affrontare per ritornare in vetta.
MARSHALL THUNDERING HERD (East Division)
Per l’ennesima stagione consecutiva la squadra guidata da Doc Holliday ritorna da favorita per la vittoria di Conference, un conseguimento che manca da dodici stagioni e che l’anno passato è stato sfiorato dopo un’ottima regular season, sfociata in una sconfitta contro Rice, ma chiusa da una prestigiosa affermazione contro Maryland nel Military Bowl. E’ mancata dunque la ciliegina sulla torta in un campionato condito da 10 vittorie, doppia cifra raggiunta per la prima volta dal 2002, a conferma di un progressivo raggiungimento di un potenziale di squadra alto, che potrebbe testimoniare il suo salto definitivo nel torneo che sta per cominciare.
L’attacco ha messo su numeri fantascientifici, i 42.1 punti a gara sono stati il settimo miglior risultato della nazione, corse e passaggi hanno funzionato con eguale consistenza, e si sono prodotte 500 yards ad apparizione. Non dovrebbero esserci problemi di sorta a ripetere tali imprese soprattutto grazie al fatto che a guidare il reparto ci sarà ancora Rakeem Cato, che zitto zitto è diventato uno dei quarterbacks più efficienti d’America, attualmente detentore di un differenziale di carriera tra touchdown passes ed intercetti di 91 a 31. Durante gli anni a Marshall Cato si è adattato a qualsiasi richiesta gli venisse fatta, ed anche quando è stato costretto a lanciare in eccesso, la sua precisione non è mai scesa sotto il 60%, a testimonianza della sua intelligenza tattica e della leadership che è riuscito a dare.
Assieme a lui torna il compagno di tante avventure, dato che giocano assieme sin dalla high school, ovvero il wide receiver Tommy Shuler, che nell’ultimo biennio ha assommato qualcosa come 200 ed oltre ricezioni. C’è competizione aperta nel resto dello schieramento e serve un elemento che tolga l’attenzione da Shuler, compito che il tight end Gator Hoskins eseguiva alla perfezione prima di laurearsi, si conta parecchio sul redshirt freshman Angelo Jean-Louis, fermo per problemi accademici ma ora pronto a contribuire come ha fatto nello spring game (2 mete), mentre Craig Wilkins porta in dote 12.8 yards di media per ricezione, a conferma della sua pericolosità.
Particolarmente profonda risulta la rotazione nel backfield, dove il titolare dovrebbe essere Kevin Grooms, il quale ha però avuto dei problemi disciplinari fuori dal campo. Freshman dell’anno per la Conference Usa nel 2012, Grooms ha messo assieme 6.8 yards per portata nel 2013 in sole 91 portate, causa di infortuni assortiti, se dimostrerà di aver migliorato il proprio comportamento avrà sicuramente l’occasione che merita. In caso contrario ecco pronto Steward Butler, fisicamente costruito come il compagno e per questo impostato su imprevedibilità di movimento e rapidità nello spazio breve per far mancare il placcaggio, con l’aggiunta della componente fisica data dalle 200 libbre di Remi Watson, un goal-line back adatto per qualsiasi portata dove ci sia da strappare qualche yarda con i denti.
Il fronte offensivo è esperto e ben collaudato, la squadra ritrova con piacere la presenza del tackle destro Clint Van Horn ed il forte centro Chris Jasperse, mentre l’atletico Sebastian Johnasson effettuerà la transizione da guardia a tackle sul lato sinistro.
La difesa è stata letteralmente trasformata dall’arrivo del coordinator Chuck Heater, che l’anno passato ha contribuito a dimezzare i punti subiti, facendo classificare il reparto nella top 60 di ogni categoria statistica. Una linea che ha perso il 50% dello schieramento titolare vedrà il rientro del tackle James Rouse, nettamente il più consistente del pacchetto, che ha chiuso l’annata scorsa effettuando dietro alla linea di scrimmage metà dei suoi interventi, accumulando 6 sacks e meritandosi una nomination per il primo team della Conference. Ra’Shawde Myers è il defensive end più solido, ma restano da risolvere alcuni problemi nella difesa contro le corse in situazioni di corto yardaggio, uno dei veri problemi del reparto.
Il reparto linebackers schiererà i due migliori placcatori numerici di squadra, Jermaine Holmes nel mezzo e Evan McKelvey a lato, in un pacchetto completato dall’ex safety D.J. Hunter, il quale ha disputato un ottima stagione d’esordio presenziando in situazioni particolari e che ora controllerà l’evolversi delle operazioni sul lato debole. Le secondarie sono di gran lunga l’elemento di forza del reparto, tanto da costringere gli avversari a limitare in certi casi il numero di passaggi tentati verso un’unità che ha intercettato 10 palloni, ne ha battuti a terra 33, ed ha effettuato 14 placcaggi per perdite di yards. Nell’allineamento base farà capolino l’ex nickel back Corey Tindal, nominato freshman dell’anno per la Conference Usa ex-aequo e meritevole della fiducia dello staff, cui si aggiunge l’esperienza del senior Darryl Roberts e la novità data dall’arrivo di Donaldven Manning, un transfer proveniente da Virginia Tech.
Gli special teams ritrovano l’operato del kicker, Justin Haig, a segno nel 68% delle occasioni ma un po’ impreciso dall’interno delle 40 yards, mentre il punter Tyler Williams ha chiuso il campionato in bellezza con una grande prestazione nel Bowl contro Maryland, e conta di proseguire su quella strada. DeAndre Reaves sarà il kick returner primario, ruolo invece non stabilito per i ritorni di punt, dove è vacante il posto lasciato dal determinante Devon Smith.
Da Marshall è lecito attendersi un’altra stagione con le 10 vittorie nel potenziale, l’attacco sa come essere pirotecnico e la difesa è abbastanza solida, una combinazione che potrebbe vedere i Thundering Herd dominare più di qualche gara, così come mostrato nelle ultime cinque partite del 2013, tutte vinte. La squadra potrebbe partire da favorita su qualunque avversaria, prestando la dovuta attenzione agli scontri chiave contro Florida Atlantic e Rice, il calendario è abbastanza magnanimo e la East Division è la più debole tra le due, quindi una mancata partecipazione al Championship di Conference sarà sicuramente una delusione.
MIDDLE TENNESSEE BLUE RAIDERS (East Division)
Dopo una partenza stagionale quantomeno incerta, i Blue Raiders hanno fatto registrare una serie di prestazioni impressionanti cominciata con la prestigiosa vittoria contro Marshall per 51-49, e proseguita con altri quattro successi consecutivi per chiudere la regular season, prima di perdere l’Armed Forces Bowl contro Navy in modo abbastanza netto. Coach Rick Stockstill affronterà il suo ottavo anno sulla sideline dell’ateneo dopo essere riuscito a risollevare le sorti di una squadra che recentemente ha vinto parecchio, ottenendo per due anni consecutivi otto successi stagionali.
L’attacco è il reparto che dovrà rispondere ai maggiori quesiti, avendo perso un protagonista come il quarterback Logan Kilgore, quattro uomini di linea con esperienza, e i due ricevitori di maggior impatto. Il regista sarà scelto in una competizione a tre, con il backup del 2013 Austin Grammer a detenere un minimo di vantaggio nella conoscenza di un sistema che punta molto forte sulle corse, ed attrezzato a livello atletico per sobbarcarsi pure lui qualche portata. L’unico punto a suo sfavore, e non è poco, è la mancanza di precisione nei passaggi e l’impossibilità di effettuare big plays con costanza, una dote che sembrerebbe maggiormente a portata del suo rivale A.J. Erdely, che ha un braccio assai potente. Il terzo del lotto è il figlio del coach, Brent Stockstill, il più rapido nello sbarazzarsi del pallone, proprio quello che serve a questo sistema per funzionare.
Le corse hanno prodotto molto controllo del cronometro sfiorando le 200 yards a partita, ed il fulcro dell’attacco sta esattamente nel backfield. La profondità del ruolo entusiasma perché propone protagonisti differentemente attrezzati a livello fisico, ma ognuno capace di dare un contributo significativo, il che è un fattore prezioso se si considera l’inesperienza di chiunque andrà a giocare da quarterback. Jordan Parker è un camion di 220 libbre che ha frantumato le 100 yards in ognuna delle ultime quattro partite di regular season, terminando con 6 mete ed una media per portata di 5 yards, Reggie Whatley e Jeremiah Bryson, gli elementi più veloci e leggeri, hanno segnato 3 mete a testa, ed infine Shane Tucker, altro corridore fisico, ha chiuso con 241 yards e ben 5 touchdowns.
Le ricezioni saranno frequenti e corte, punteranno sul fatto di portare via yards alla difesa in situazioni non convenzionali, come i primi downs, Il miglior ricevitore al rientro è Marcus Henry, 38 ricezioni per 549 yards, il quale capeggerà un allineamento a quattro che ha lo scopo di allargare le maglie difensive per favorire il gioco a terra. I compagni di Henry non hanno giocato molti snaps ma hanno comunque accumulato un numero di ricezioni in doppia cifra, tra le 10 e le 18, tra essi figurano il possession receiver Kyle Griswould e Devin Clarke, con quest’ultimo a rivestire un ruolo maggiore dopo essere stato il ricevitore numero quattro in ordine di preferenza.
Data l’importanza del gioco di corse è doveroso sottolineare che le tre posizioni centrali della linea offensiva avranno nuovi protagonisti, il gruppo viene da un anno prolifico come già spiegato in introduzione ed ha protetto il quarterback con grande efficienza. La guardia destra Josh Chester ha la maggiore esperienza tra i nuovi, essendo partito titolare in due partite prima di farsi male, ad accompagnarlo vi saranno altri due giocatori al secondo anno, il centro Daniel Stephens e l’altra guardia Adam Stickel, le cui prestazioni saranno a dir poco determinanti.
Così come l’attacco ha fatto male agli avversari grazie alla spread offense, la difesa ha sofferto l’uguale allineamento praticato da tantissime rivali di Conference, concedendo numeri non particolarmente buoni, soffrendo tantissimo le corse ma eccellendo contro i passaggi. Uno dei fattori più positivi è stata la pass rush apportata, la quale ha avuto l’effetto di vedere ben otto giocatori con almeno 1.5 sacks a segno, facendo produrre una rotazione molto profonda che rientra quasi in blocco. Servirà un contributo ancora maggiore da parte dei due tackles, i secondo anno Jimal McBride e Shaquille Huff, i quali hanno sommato 12.5 placcaggi dietro la linea di scrimmage senza particolari aiuti dagli ends, un aspetto vitale per migliorare le statistiche nella difesa contro le corse.
Uno dei punti di forza del reparto intero è il linebacker T.T. Barber, un giocatore completo sotto molti punti di vista, primatista di squadra con 96 placcaggi, 11.5 dei quali per perdite di yards, mobile ed istintivo abbastanza da racimolare 3 intercetti, deciso nel tackle come dimostrano i 3 fumble forzati. A dare man forte nel box rientrerà lo strong safety Kevin Byard, altro candidato ad eccellere se ripeterà le prestazioni dello scorso anno, quando prese 5 intercetti accumulando 83 placcaggi risultando il leader in attività di tutta la Ncaa per yards registrate su ritorno con 326.
Cody Clark sarà nuovamente il kicker dopo una buonissima annata, con 12 centri su 16 tentativi e due calci decisivi infilati quando serviva, mentre il ruolo di punter vede aperta la competizione tra Zachary Lopez ed il freshman A.J. Wells. Reggie Whatley è il kick returner primario.
I Blue Raiders sono una squadra di grandi potenzialità, se riusciranno a cancellare i punti di domanda più pericolosi, su tutti il quarterback, saranno dei seri contendenti per la conference anche in questa stagione. Ci sono delle buone premesse, nel senso che il gioco di corse, linea offensiva permettendo, è un punto vitale così grande da far allontanare la pressione dal regista, e la difesa, se migliora l’efficienza contro il rushing game, può dare una grossa mano. Il calendario prevede 7 partite contro squadre classificate a ranking sotto la centesima posizione, le sfide più improbe saranno contro Marshall e Minnesota, con BYU a fare da terza incomoda. Un’altra stagione da 8 vittorie è tutt’altro da escludere, se si ripetesse il miracolo del 2013 contro i Thundering Herd si può puntare anche più in alto.
UTSA ROADRUNNERS (West Division)
Il 3 settembre 2011 nasceva dal nulla il programma dell’università di Texas at San Antonio, con delle aspettative leggermente differenti da quelli che sono stati i fatti concretizzatisi in seguito. Mai definizione fu più positiva di questa, in quanto i praticamente neonati Roadrunners hanno conseguito un record di 19-15 nei tre anni passati sotto coach Larry Coker, collezionando un eccellente 6-2 interno alla Conference Usa durante la scorsa stagione, sfiorando la qualificazione alla finale di tale lega. Segno che il roster è stato assemblato sì da zero, ma con cognizione di causa, ed ora, con addirittura 39 seniors pronti a rientrare al loro posto, sembra esserci l’esperienza necessaria per provare a vincere in grande.
Tra le pochissime sostituzioni da operare ci sarà quella riguardante Eric Soza, il primo quarterback di sempre del programma e punto di riferimento carismatico, in grado di racimolare oltre 2.700 yards su lancio e 363 su corsa, emergendo quale leader di tutto il reparto. A rimpiazzare la sua produzione vi sarà il suo backup della scorsa stagione, Tucker Carter, che a livello di high school ha vinto un titolo di stato e proviene dal junior college, entrambe occasioni dove aveva dimostrato ottime doti tecniche e mentali, ha avuto un anno per conoscere meglio il sistema ed ora sembra pronto per guidarlo con la sicurezza che serve, lasciando un punto di domanda solo sulle doti atletiche, il che potrebbe portare ad una diminuzione del numero delle chiamate per le corse appositamente designate al quarterback.
Il backfield ha perso i contributi di Evans Okotcha ma ritrova un solido trio di giocatori in grado di garantire una solida rotazione, composta da elementi intercambiabili a seconda delle necessità. David Glasco II sarà lo starter grazie alla maggiore esperienza che lo rende adatto ad una posizione di feature back, nonché grazie ad una produzione che in tocchi limitati ha portato 5.2 yards per portata e 5 mete, Jarveon Williams sarà invece l’elemento fisico del lotto, quello da mettere in campo nelle ultime 20 yards o per chiudere un down corto, infine la componente di rapidità e velocità sarà data da Brandon Armstrong, running back duttile data la sua propensione a ricevere, ed autore di 423 yards e 5 mete dallo scrimmage.
Il wide receiver primario è indiscutibilmente Kam Jones, autore di 6 mete totali, 34 ricezioni per 345 yards nonché detentore di oltre 10 yards per portata in tutte quelle occasioni in cui è stato chiamato un gioco di corsa costruito per farlo evoluire dallo slot. Sembrano cifre basse, ma lo sono solo in apparenza, in quanto bisogna tenere conto del fatto che il sistema offensivo distribuisce moltissimo il pallone, ed i giocatori che hanno contributo da quel punto di vista sono davvero tanti. Brandon Freeman, Kenny Bias, Seth Grubb ed il tight end Cole Hubble hanno tutti ottenuto un minimo di 14 ricezioni stagionali ed almeno 200 yards, e ci sono tutti i presupposti per poter ripetere queste cifre. La linea, che comprende la forte guardia sinistra Scott Inskeep, rientra in blocco e vanta 143 partite di esperienza di carriera sommando i cinque elementi.
La difesa ha sicuramente vissuto i suoi dolori, ma ha terminato la stagione, momento coinciso con 5 vittorie consecutive, concedendo solo 45 punti in 4 gare. La linea difensiva ripropone l’intero pacchetto dello scorso anno aggiungendovi la significativa esperienza di qualche riserva che ha disputato qualche partita da titolare, quindi la profondità non manca certo. Non c’è un protagonista di primo piano nell’allineamento, ma i contributi sono tanti: i titolari saranno Cody Rogers, 3.5 sacks, e Robert Singletary, 5 sacks, ma la rotazione prevede la presenza pure di Cody Brooks, anch’egli in grado di arrivare al quarterback in cinque differenti occasioni. La rotazione interna è altresì molto soddisfacente, con i tackles Ashaad Mabry (41 placcaggi) e Richard Burge a formare un tandem di qualità, e Brian Price, uno dei pochissimi non texani del roster, a fornire un backup molto solido.
L’unica perdita significativa di tutta la difesa l’ha subita il reparto linebackers, che ha salutato Steven Kurfehs ma che ritrova Drew Douglas, titolare fisso di uno dei due posti previsti dall’allineamento 4-2-5, mentre la novità sarà uno tra Jens Jeters, senior, e Dalton Miller, di due anni più giovane, con il primo attualmente favorito. Il resto del back seven è abbastanza consistente ed ha mostrato buone cose nella difesa contro i passaggi, tra i safety ben figura Triston Wade, primatista in termini di placcaggi di squadra con 94 ed autore di un ritorno di intercetto di 82 yards, cui si aggiunge l’esperienza di Nic Johnson e Brian King, per riconfermare anche in questo caso in toto la composizione del 2013. Buona anche la coppia di corners titolare, formata dall’emergente Bennett Okocha e da Crosby Adams III.
Gli special teams vedono fragilità nella posizione di kicker, con Sean Ianno autore di sole 11 conclusioni a bersaglio sulle 19 tentate, e poco incoraggiante è anche il dato sulla media yards per i punts di Kristian Stern, di poco superiore alle 40. Kam Jones è il ritornatore principale grazie alle oltre 20 yards di media ottenute l’anno passato.
I Roadrunners sono dunque favoriti per la vittoria della West Division, a patto che non cadano nel tranello che la troppa pressione potrebbe generare, facendo sbagliare le partite che contano. Di esperienza, come detto più volte, ce n’è da vendere ed il calendario non è malaccio, le sfide determinanti saranno, come l’anno scorso, quella contro Rice, che costò la division a causa della sconfitta per 27-21 sul terreno degli Owls, ed il finale di regular season nel confronto statale con North Texas, l’altra favorita per la cima del gruppo.
NORTH TEXAS MEAN GREEN (West Division)
Il 2013 è stato il primo anno di North Texas nella Conference Usa, nonché il terzo sotto le direttive di coach Dan McCarney, il quale ha registrato la sua miglior stagione chiudendo a quota 9 vittorie, arrivando ad un passo dal primo posto della West Division. Secondo l’allenatore questo non deve essere un punto massimo da raggiungere ma una presa di coscienza per chiunque ruoti attorno al programma, fermarsi qui vorrebbe dire sparire dalla scena per altri anni, McCarney è invece intenzionato a restare ai piani alti senza preoccuparsi troppo del ricambio generazionale dei giocatori, costruendo un futuro roseo e duraturo per la squadra. I Mean Green hanno vinto 6 delle ultime 7 partite e sono usciti con un successo di prestigio dal Heart Of Dallas Bowl, battendo Unlv per 36-14, un epilogo impensabile fino a poco tempo fa.
L’attacco dovrà affidarsi ad un nuovo quarterback che al momento non è ancora stato deciso, la corsa coinvolge tre persone che dovranno dimostrare di valere all’interno di un sistema dove i passaggi corti sono frequenti, per cui la precisione nei completi è assolutamente la base di tutto. Al momento gli indiziati sono il backup dello scorso anno, Andrew McNulty, che ha lanciato solo 6 passaggi, tra cui un intercetto, in tutto il campionato passato, Dajon Williams, atletico e miglior performer durante la primavera, e Josh Greer, un transfer proveniente dal junior college che ha disputato 6 gare con il 64% di completi nel corso del 2013.
La buona notizia è che il nuovo regista sarà protetto da una linea tra le più efficienti del raggruppamento, la quale ritrova quattro dei vecchi cinque titolari che un anno fa concessero solamente 11 sacks. Il gruppo ha migliorato pure le statistiche riguardanti le giocate concesse dietro alla linea di scrimmage, i punti di forza sono le guardie Cyril Lemon e Mason Y’Barbo, per un reparto che vanta 125 partite complessive sommando l’esperienza dei cinque titolari.
La difesa è stata niente meno che ottima per quanto riguarda i punti concessi, 17.8, e yards elargite su corsa, 120.5, rispettivamente ottavo e quattordicesimo miglior conseguimento della nazione. Il reparto ha sfornato tantissime giocate che hanno fatto la differenza, tra cui si notano 7 bloccaggi di calcio e 17 fumbles forzati, il problema è che quasi l’intero front seven, con la sola eccezione del linebacker Derek Akunne, dovrà essere rimpiazzato, quindi sussistono delle comprensibili incertezze sulla produzione di quei ragazzi che l’anno scorso rappresentavano le seconde linee.
Quello chiamato ad alzare il livello delle proprie prestazioni è un gruppo che ha visto il campo subentrando a delle rotazioni, anche se molte speranze nascono dal fatto che backups come il tackle Alex Lincoln e l’end Jarrian Roberts abbiano registrato un’elevata percentuale di giocate dietro alla linea di scrimmage se rapportata all’esiguo numero di placcaggi effettuati in stagione, e c’è ragione di contare, viste le prestazioni primaverili, su elementi in rampa di lancio come il defensive end Sid Moore, un redshirt freshman che a tratti è risultato incontenibile. Il già menzionato Akunne, 67 placcaggi nel 2013, sarà l’unico veterano a disposizione del settore linebackers, che vede un’accesa competizione coinvolgente il junior college transfer A.J. Smith ed un personaggio molto interessante come Anthony Wallace, arrivato fino a qui dopo essere stato dimenticato nella depth chart di Oregon, e desideroso di mettere in mostra un talento che gli aveva portato un rating di quattro stelle in uscita dalla high school.
Le garanzie arrivano senza dubbio dalle secondarie nonostante la laurea di Marcus Trice, notevole produttore di giocate importanti, in quanto lo schema attuato dal coordinator John Skladany è improntato su aggressività e velocità e molti blitz riguardano anche i defensive backs. La coppia di corners titolari è confermata in blocco grazie alla presenza di James Jones e Kenny Buyers, che hanno difatti dato un buon contributo alla pass rush con 2 sacks a testa, attestandosi sulla sessantina di placcaggi ciascuno, mentre la componente aggressiva sarà data dal safety Lairamie Lee, colpitore molto deciso giunto all’ultimo anno di college.
Già detto dell’estrema efficienza degli special teams in fase difensiva, il resto dello schieramento vede la conferma del punter Blake Macek, il quale ha tenuto 41 yards di media per calcio, e del kicker Zach Paul, che ha stentato nelle conclusioni da oltre le 40 yards mettendo a segno solo metà dei suoi tentativi. James Jones è il kick returner designato.
La squadra sembra abbastanza completa per continuare a ben figurare in una Conference in perenne movimento, il programma di coach McCarney si basa sulla continuità dei risultati e sulla missione di fare di North Texas una team di football rispettabile tutti gli anni. Da quando c’è lui alla guida i Mean Green sono 12-5 nelle partite casalinghe, una statistica notevole e che dà buone speranze per il nuovo cammino da affrontare, dove si tenterà di replicare il 9-4 del 2013 cercando di non perdere l’aggancio alla vetta, per il quale potrebbe essere decisivo lo scontro che chiuderà la regular season, quello contro Texas at San Antonio, dove North Texas avrà l’occasione di dimostrare che si trova qui per restarci.
LE ALTRE SQUADRE
CONFERENCE USA EAST
WESTERN KENTUCKY HILLTOPPERS
Nuova presenza per la Conference Usa in arrivo dalla Sun Belt, gli Hilltoppers vengono da un’annata chiusa a quota 8-4 con un record interno alla Conference di 4-3. La squadra avrà un nuovo allenatore in Jeff Brohm, che disporrà di un attacco molto prolifico e bilanciato, capace di entrare nella top 35 della nazione sia per yards su corsa che su passaggio. Brohm arriva dalla scuola di Petrino, quindi potrebbero fioccare altre numerossime yards, il produttivo quarterback Brandon Doughty viene da un’annata dove ha scritto nuovi records per l‘ateneo con il 65% di completi e le 2.857 yards registrate, ed avrà a disposizione i migliori quattro ricevitori della scorsa campagna, oltre al capace tight end Mitchell Henry. Molti pezzi di una difesa classificatasi decima contro i passaggi rientreranno al loro posto contando sull’apporto di un prospetto interessante come il cornerback Cam Thomas, il reparto linebackers vedrà molte sostituzioni da effettuare ma conta sull’emergere di Terran Williams, che ha potenzialità da playmaker. Tuttavia, sia i numeri offensivi che quelli difensivi andranno riveduti e corretti in un contesto di conference diverso, con avversari più tosti, facendo di Western Kentucky una squadra competitiva, ma ancora non in grado di puntare al titolo.
FLORIDA ATLANTIC OWLS
Il coach al primo anno Charlie Partridge arriva in quel di Boca Raton prendendo in mano una squadra dal record in perfetto pareggio, sia complessivo che interno alla conference. La squadra dovrebbe essere ancora consistente se si pensa alle potenzialità del quarterback Jaquez Johnson, discreto passatore ma soprattutto ottimo corridore, che ha fortemente contribuito alle 182 yards di media a gara ottenute con il gioco a terra e che potrà contare su due ricevitori affidabili come William Dukes e Jason Stoshak. La difesa presenta delle secondarie ottimali, guidate dai 7 intercetti del corner D’Juon Smith, ciò che preoccupa di più sono invece le due linee, alle prese con il rimpiazzo di tante perdite, il che potrebbe guastare tutti i miglioramenti fatti vede sul finale della scorsa stagione. Il calendario sarà punitivo, specialmente a settembre con partite contro Alabama e Nebraska, per poi affrontare impegni di conference di mista difficoltà, dove gli Owls potrebbero dare fastidio a qualcuna delle favorite.
OLD DOMINION MONARCHS
L’altro nuovo arrivo del gruppo giunge dalla Fcs, nella quale ha chiuso l’esperienza con un campionato dal bilancio di 8-4. Coach Bobby Wilder, al quinto anno a Norfolk (ovvero da quando il programma di football è nato), giocherà questa nuova sfida con il suo vecchio quarterback, Taylor Heinicke, il quale ha registrato numeri da capogiro in competizione di livello inferiore rispetto a quella che affronterà qui, ma è un giocatore molto capace a livello tattico e troverà sicuramente modo di far funzionare il reparto. La difesa viene da un’annata particolarmente buia dove ha concesso 34 punti a gara e poco più di 450 yards di media, parametri che se confrontati con le potenzialità offensive delle nuove avversarie non possono che preoccupare. Un campionato chiuso con cinque o sei vittorie sarebbe già un successo enorme.
UAB BLAZERS
Dopo i disastri del 2013, chiuso con due sole vittorie ed un record di 1-7 all’interno della conference, i Blazers hanno voltato pagina assumendo Bill Clark, che vestirà per la prima volta i panni dell’head coach a questi livelli. Clark troverà un attacco formato da un pacchetto ricevitori di sicuro talento capeggiato da Jamarcus Nelson ed un backfield consistente grazie alla presenza di Jordan Howard, ma dovrà scegliere accuratamente il quarterback con cui affrontare l’anno in un pacchetto del tutto privo di esperienza significativa. La difesa è da anni una delle peggiori di tutto il panorama nazionale ed è la specialità di Clark, che apporterà sicuramente dei benefici, per godere dei quali potrebbero volerci ancora diverse stagioni.
FLORIDA INTERNATIONAL GOLDEN PANTHERS
Per tentare di sollevare le sorti del giovane programma di football la dirigenza si è affidata alla vasta esperienza di coach Ron Turner, reduce da un campionato d’esordio chiuso a quota 1-11. C’è ancora tantissimo da fare per migliorare un attacco che ha concesso più di 50 sacks nel 2013 e che ha subito umiliazioni di tutti i generi, non riuscendo ad arrivare nemmeno ai 10 punti segnati per gara, ed una difesa risultata pessima nel difendere le corse, che a causa delle deficienze offensive è rimasta in campo una vita, elargendo 37 punti ad apparizione. C’è spazio per vincere due o tre partite in più, ma null’altro.
CONFERENCE USA WEST
RICE OWLS
David Bailiff ha chiuso il suo settimo anno sulla sideline degli Owls nel migliore dei modi, vincendo un titolo di conference per la prima volta negli ultimi 50 anni di storia dell’ateneo. 10 vittorie stagionali, il successo netto contro Marshall, un grande gioco di corse ed una difesa aerea molto produttiva sono dei punti fermi di chiara importanza, ma tanti dei migliori interpreti di giocate che hanno contraddistinto la cavalcata si sono oggi laureati, costringendo lo staff a sostituire il quarterback ed il running back che hanno reso funzionale questa spread, e due importanti uomini di linea offensiva. La difesa, una 4-2-5, cercherà di recuperare tanti palloni quanti lo scorso anno, statistica determinante per il successo della stagione. Rice non sarà magari attrezzata per vincere ancora la conference, ma resta sicuramente in corsa per lottare per la vetta della West.
LOUISIANA TECH BULLDOGS
Secondo anno di esperienza nella Conference Usa per i Bulldogs, arrivati qui dalle ceneri della Wac, chiudendo con un record di 4-8 (3-5 nel gruppo) l’esordio guidato da Skip Holtz, giunto anch’egli l’anno passato dopo l’esperienza altalenante a South Florida. L’attacco ripropone il protagonista assoluto della scorsa campagna, il running back Kenneth Dixon, un junior reduce dalla registrazione di 917 yards in 10 partite, con una media per portata di 6.1 yards. Ritrova inoltre i servigi dei due quarterbacks ruotati lo scorso anno, Ryan Higgins e Scotty Young, ambedue titolari in sei occasioni ciascuno, nonché la maggior parte di una linea offensiva massiccia e pesante, che dovrebbe garantire nuove cifre entusiasmanti al gioco a terra. La difesa punta le sue carte sull’aggressività dello schema praticato dal nuovo coordinator Manny Diaz, che ha ricoperto il medesimo ruolo a Texas e Mississipi State, ma nessuno degli uomini in trincea ha esperienza comprovata a questi livelli, il che potrebbe comportare un periodo di transizione. La squadra ha disperatamente bisogno di mettere più punti sul tabellone essendosi fermato a 19.2 un anno fa, ci sono i presupposti per migliorare di almeno una vittoria il 4-8 del 2013, contando su una seconda parte di cammino meno impegnativa della prima.
UTEP MINERS
Molti dei progressi cui erano attesi i Miners dopo l’assunzione di coach Sean Kugler sono stati disattesi dall’infortunio alla spalla che ha tenuto fuori per 5 partite il quarterback Jameill Showers, il quale aveva esordito nel 2013 dopo essersi trasferito da Texas A&M, chiuso dalla prepotente ascesa di Johnny Manziel. L’attacco sarà sicuramente produttivo a terra, date le doti atletiche di Showers e la presenza dei due capaci running backs Aaron Jones e Nathan Jeffery, più dubbi vi sono invece sui ricevitori, tutti molto inesperti, mentre la linea offensiva dovrebbe essere un punto di forza, essendo la specialità del coach. La difesa ha concesso troppi big plays, tantissimi punti, quasi 40 a gara, ed è stata un disastro contro le corse. Il calendario offrirà già a settembre partite abbordabili attraverso le rivalità con New Mexico e New Mexico State, più avanti vi saranno Old Dominion e Southern Miss, le uniche quattro gare dove i Miners hanno una reale chance di competere.
SOUTHERN MISSISSIPI GOLDEN EAGLES
La caduta verticale del programma di football di Southern Miss ha raggiunto un altro picco negativo, poco importa che sia arrivata una vittoria in più rispetto al 2012, anno del fatidico 0-12, la ricostruzione della competitività della squadra è ancora lontana e di questo Todd Monken, head coach al secondo anno, ne è ben conscio. L’attacco è stato disastroso, ha commesso valanghe di turnovers dietro ad una protezione quasi inesistente da parte della linea, e l’unico expolit degno di nota sono stati i 62 punti rifilati a Uab nella gara conclusiva della regular season, che ha fermato una serie negativa di 23 partite consecutive. La difesa ha concesso oltre 40 punti di media e 435 yards ad apparizione, l’unica considerazione positiva è che la squadra è stata spostata alla West Division, la più debole delle due.
Davide Lavarra, o Dave e basta se preferite, appassionato di Nfl ed Nba dal 1992, praticamente ossessionato dal football americano, che ho cominciato a seguire anche a livello di college dal 2005. Tifoso di Washington Redskins, Houston Rockets, L.A. Dodgers e Florida State Seminoles. Ho la fortuna di scrivere per questo bellissimo sito dal 2004.