Il college football affascina ogni appassionato solamente per la storia trasmessa in campo ad ogni partita da una rivalità tra allenatori al valore di ogni singolo Bowl Game, senza trascurare l’orgoglio di un intero ateneo puntualmente presente ad ogni sfida casalinga dei suoi beniamini per tifare, urlare e trasmettere il suo massimo supporto a quei ragazzi messi dentro un rettangolo di gioco che li fa sembrare dei campioni quando invece sono i loro semplici compagni d’aula. E’ il college football, una passione unica capace di penetrare a fondo nel cuore di un appassionato e staccare un solco con il mondo professionistico.
Il Sugar Bowl è una di quelle partite che si fanno sentire ogni volta, merito forse della cornice del Mercedes-Benz Superdome capace di infiammare i valori in campo come pochi sanno fare, oppure la storia legata al Bowl il quale è il secondo più vecchio d’America dopo il Rose Bowl. Una partita che va avanti dal 1935, che quest’anno festeggiava la sua ottantesima edizione mettendo di fronte l’orda cremisi di Alabama contro la crescente Oklahoma. Una partita che difficilmente tradisce le attese e non fa mancare le sorprese, come quest’anno, quando Bob Stoops ha fatto un bello scherzo al più famigerato e chiacchierato Nick Saban.
Da una parte Saban è l’allenatore del momento nel college, ha scatenato i media pensando di lasciare Alabama per approdare sulla panchina di Texas salvo poi tornare indietro e accettare un pluriennale da sette milioni di dollari annui, uno che negli ultimi anni ha vinto e stravinto a comando dei suoi Crimson Tide riuscendo a conquistare il National Championship per due volte di seguito ma sempre con il rimorso di non avercela fatta per la terza volta consecutiva. Dall’altro lato del campo c’è l’immagine di Bob Stoops, un allenatore capace di governare la Big 12 per numerosi anni arrivando persino a vincere il titolo nazionale nel 2000 quando era solo al secondo anno alla guida dei Sooners. Da li una numerose vittorie di conference contrastando la rivale di Texas ma senza più tornare al livello di inizio millennio.
Così a New Orleans Alabama si presentava favorita, decisa a vendicarsi della sconfitta nel Iron Bowl contro Auburn, furente come non mai e vogliosa di chiudere in bellezza la stagione… così la pensavano i giornali, gli analisti e probabilmente tutti noi appassionati, invece Stoops ha deciso che sarebbe andata diversamente: come contro Oklahoma State Oklahoma ha ribaltato i favori dei pronostici trovando il modo di attaccare l’avversario nel suo punto più debole scavando così un solco che ha permesso ai Sooners di arrivare a vincere la partita.
Innanzitutto Stoops è stato bravo a lanciare in campo il freshman quarterback Trevor Knight a posto del titolare junior Blake Bell, ricordando che un certo Johnny Manziel riuscì quasi a battere Alabama grazie alla sua caratteristica di essere un dual threat. Knight, dotato di buoni mezzi atletici, ha così dato via a una lunga serie di play action e no-huddle che hanno spezzato gli equilibri nella difesa avversaria, giocando una partita memorabile completamente priva di errori se si toglie l’intercetto iniziale, portando meritatamente i Sooners alla vittoria per 45 a 31.
Knight ha ben condotto l’attacco, correndo poco ma tenendo sempre all’erta i linebackers avversari, trovando continuamente compagni sul medio profondo riuscendo a mettere continuamente punti sul tabellone. Inoltre ha ben valorizzato i turnovers forzati dalla difesa, decisamente l’altra chiave di Oklahoma perché capace di recuperare 5 palloni seppure l’offense di Alabama abbia prodotto una gara da 516 yards totali a fronte delle 429 dei Sooners .
Infatti sono stati i turnovers a compromettere la partita di Alabama: il quarterback AJ McCarron, capace in tutta la stagione di lanciare la miseria di 5 intercetti e ritenuto una sicurezza nella gestione del pallone, ha sbagliato letture in diverse occasioni lanciando un primo intercetto perché indirizzato in una zona soggetta a tripla copertura, e un secondo in modo piuttosto banale a un compagno ben coperto dal difensore avversario. Se ci mettiamo pure il fumble perso e riportato in end zone da Geno Grissom capiamo subito come le 387 yards lanciate ed i 2 touchdown messi a segno poco contino in una partita in cui Alabama non è mai sembrata stata capace di venirne a capo.
Le uniche note positive arrivano da due giocatori che saranno indiziati speciali nei prossimi anni: il wide receiver junior DeAndre White è sembrato l’unico capace di creare qualcosa producendo 139 yards in sole tre ricezioni con la ciliegina di un touchdown, l’altro è il running back freshman Derrick Henry, un’autentica forza della natura autore di una gara fantastica dove ha corse 100 yards in otto portate con una marcatura personale e ricevendone 61 in una sola presa tramutando uno screen pass in un touchdown. Queste due possono essere le uniche note positive della serate, nel resto Oklahoma è stata superiore in tutto meritando pienamente di vincere la partita.
Se ne esce un po’ amareggiato Nick Saban, sorpreso da quanto fatto dal suo quarterback, osservato speciale in vista del prossimo draft dove ora vedrà certamente calare le sue quotazioni avendo commesso errori non comuni ai suoi standard. La sensazione è stata che con le difficoltà pervenute sulla linea e una difesa incapace di guadagnare dei possessi extra, la barca abbia cominciato ad affondare e con se il suo ammiraglio quando invece c’era bisogno della sua esperienza e sicurezza per salvare i compagni.
I Sooners vincono una partita dalle grande emozioni, molto lo devono al loro quarterback Knight ma pure la difesa merita una gran menzione avendo sfruttato al meglio ogni occasione avuta recuperando cinque palloni decisivi per l’esito della partita. Così non c’è modo migliore di riprendersi dopo la sconfitta nel Cotton Bowl contro appunto il folletto di Texas A&M, questa stagione molto positiva terminata nel modo migliore sarà un gran spunto per attirare giocatori provenienti dalle high school e provare a tornare ai livelli migliori cominciando dalla riconquista del titolo della conference.
Cala il sipario su New Orleans, Stoops ha vinto la sua battaglia con Saban confermandosi tra i migliori allenatori collegiali del paese. La prossima stagione inizierà alla stessa maniera con Alabama davanti a tutti, ma proprio perché questo è il college football ogni anno ci sarà qualcosa di diverso che ci obbligherà a scrivere un nuovo capitolo di una passione capace di regalarci partite come queste.
Student, rugby referee, Carolina Panthers, NCAA Football, NBA, Radio Play.it. Affascinato da Twitter: CamFederico
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