Eccoci al consueto riepilogo dell’ultima giornata della regular season, la settimana che dopo la rocambolesca sconfitta di Alabama contro Auburn, ha stabilito non con qualche sorpresa, le due finaliste che si giocheranno il titolo nazionale in quel di Pasadena, come ogni settimana del resto, le emozioni e le sorprese non sono mancate, d’altronde siamo al termine della stagione, le gambe diventano pesanti, il clima specie all’aperto e negli stati del nord, non è dei migliori, la mente si annebbia per la fatica di una stagione molto impegnativa seppur breve, non ci dimentichiamo mai che stiamo parlando di ragazzi che hanno tra i 18 e i 24 anni.
Qui di seguito un elenco dei Championship disputati la scorsa settimana.
Cincinnati-Louisville 24-31
L’Ohio River Rivalry sulla carta la partita poteva essere scontata, partendo dal presupposto che la disparità tra le due squadre su entrambi i lati della palla fossero abissali, invece le due formazioni hanno dato vita ad un incontro avvincente deciso solo da una giocata d’autore al supplementare dal RB Brown. Da una parte i Cardinals guidati da Bridgwater autore di una partita memorabile nell’ultimo quarto quando è salito in cattedra trascinando i compagni all’agognato titolo della AAC.
Cincinnati non è partita battuta, grazie ad una difesa (tra le migliori 10 della nazione per punti concessi e yard concesse e Lousiville non è da meno) e ad un Brandon Kay sottotono che ha tentato 40 lanci ma mettendo a referto solo due intercetti, nonostante tutto i Bearcats hanno retto il confronto pareggiando con un calcio da tre allo scadere dei tempi regolamentari, ma fare in conti con questo Bridgwater è un altro paio di maniche.
Torniamo all’ultimo quarto per capire con chi abbiamo a che fare: 4&12 Bridgwater e i Cardinals sono con l’acqua alla gola perchè sotto nel punteggio, il ragazzone sfugge a 3 tackles e c0rre per 14 yards per un primo down nell’azione successiva e rimane nella tasca con mezza difesa dei Bearcats che gli dà la caccia, per scovare un compagno libero si muove come un gatto finché non trova Copeland in endzone per un TD che manda un visibilio i tifosi e tutta la squadra, con questo gesto la partita sembra decisamente cambiata, il resto è storia, decisa da un’interferenza difensiva di Cincinnati che porta al TD di Brown.
MAC CHAMPIONSHIP: Northern Illinois-Bowling Green 27-47
Questo incontro era atteso come una cometa dai tifosi degli Huskies, imbattuti e trascinati da uno dei QB più entusiasmanti della nazione (da sottolineare anche che il valore degli avversari affrontati fosse modesto) a nome Jordan Lynch, sì perché Northern Illinois era imbattuta e in corsa per un bowl di prestigio, ma non aveva fatto i conti con un Matt Jones altamente motivato e autore di una prestazione superlativa, non solo per le statistiche (21-27, 393 yards e 5 TD) quanto per la preparazione che il coaching staff dei Falcons ha dedicato al contenimento delle doti atletiche di Lynch, impedendogli di fatto di correre a spasso per il campo (solo si fa per dire, 122 yards e due mete), Travis Green ha corso per oltre 150 yards spaccando la difesa degli Huskies che in più di un’occasione è apparsa in affanno. Vittoria meritata sul campo quella dei Falcons, che contro ogni pronostico hanno nettamente sconfitto una delle quadre più hot del momento.
CONFERENCE USA CHAMPIONSHIP: Rice-Marshall 41-24
Partita scontata se c’è ne una, troppa differenza tra le due squadre su entrambi i lati della palla, Rice vince il suo primo titolo di conference dal 1957, Cato è stato limitato dal sistema difensivo degli Owls che hanno consentito agli avversari solo 370 yards con una media di 4.8 per giocata pur avendo terminato la stagione con una media di 53-13 fra punti segnati e subiti in casa, quanto deficitari in trasferta con una media di 36-30. Gli Owls hanno praticato un gioco molto aggressivo in attacco e in difesa, ma è con il gioco di corse che hanno ottenuto i risultati migliori, Ross e Dilliard hanno corso per oltre 150 yards e messo a segno le mete decisive nel terzo e nel quarto periodo.
PAC-12 CHAMPIONSHIP: Stanford-Arizona State 38-14
Come ad inizio stagione le due squadre si sono ritrovate ad affrontarsi in un match che valeva ben più del risultati sul campo, si perchè tramontate ormai le ambizioni per la finale di Pasadena, i Cardinals avevano l’occasione non solo di portare a casa il trofeo della Conference, ma anche di giocarsi di nuovo il Rose Bowl, Arizona State, forte di un ground game eccellente, una linea offensiva particolarmente efficace, ha tentato per quanto possibile di stare in partita, ma la disparità tra le due squadre, specialmente nella fase offensiva, ha scombinato i piani del coaching staff che ha portato i Sun Devils a zero punti segnati nel secondo tempo.
Dall’altra parte Gaffney ha letteralmente fatto a pezzi la difesa di Arizona State come dimostrano le 140 yards e le tre mete realizzate, Hogan pru non impressionando, ha svolto diligentemente il compito assegnatoli, rimane alla memoria di questa stagione l’ignominiosa sconfitta contro Utah che è costata tantissimo ai Cardinals.
ACC CHAMPIONSHIP: Florida State-Duke 45-7
Come nella partita tra Arizona State e Stanford, anche quella che ha visto contrapporsi la rivelazione della conference se non della nazione Duke e Florida State, e mai come qui si è vista la differenza tra una formazione con esperienza ad alto livello ed una che si affacciava ad un grande evento per la prima volta dagli anni 70 senza dimenticare il grande lavoro svolto da David Cutcliffe che contro ogni pronostico ha portato Duke (ben nota per il basket ma non per il football) ad un finale di stagione prestigioso. Nonostante il titolo di MVP Winston, che non dimentichiamocelo è un Freshman, è stato bel lontano da prestazione da ricordare, inizio di partita con lanci fuori misura ed un intercetto totalmente gratuito, dall’altra parte Boone si è scontrato con l’aggressiva difesa dei Seminoles che, specie nella secondaria, ha concesso poco o nulla, l’unico TD dei Blue Devil è arrivato infatti nel finale di partita, col risultato ormai acquisito, prossimo viaggio Pasadena.
SEC CHAMPIONSHIP: Auburn-Missouri 59-42
Se c’è un giocatore che al momento si è stra-guadagnato la fase finale dell’Heisman Trophy, quello è proprio Tre Mason, perchè con la prestazione di sabato ha non solo portato ad Auburn il titolo della Conference, ma ha trascinato sulle sue spalle l’intera franchigia per tutto l’incontro, qualche numero? eccovi accontentati: 46 corse, 304 yards, 4 mete e in continuo correre da tutte le parti senza sosta, e la difesa di dei Tigers non è riuscita a fermarlo se non con gang tackles.
Se Marshall ha svolto il compitino assegnatoli senza sbavature e senza forzare, Franklin ha invece portato sulle sue spalle l’intera squadra specie dopo il prematuro infortunio del RB Josey, 300 yards tre mete e un intercetto, non hanno minato la credibilità a la fiducia che tutti ripongono in questo ragazzo davvero speciale, di Green Beckam si è parlato tanto fino dal suo arrivo quest’estate, ma contro una difesa come quella di Auburn, il ragazzone ha messo a segno l’ennesima prestazione di cui ci si ricorderà per un pezzo: ricezioni da circo, 144 yards e due segnature, hanno messo a nudo le lacune della secondaria di Auburn, la sua prestazione però non è stata sufficiente per portare a a casa il trofeo della Conference.
BIG TEN CHAMPIONSHIP: Michigan State-Ohio State 34-24
Come da copione, e previsto da molti famosi analisti, le ambizioni dei Buckeyes per la finale nazionale, naufragano contro l’insormontabile ostacolo Spartans ossia la miglior difesa della nazione.
Meyer ha motivato i suoi ragazzi per tutta la settimana perchè in palio non c’era solo il titolo prestigioso della Conference, ma un traguardo più ambito da ogni squadra del campionato, e ad Ohio State non mancava proprio nulla per riuscirci; un Miller in gran spolvero, un running game efficace e produttivo, una difesa eccellente, ma questi Spartans hanno mille vite come i gatti, non mollano la presa come un cane rabbioso, non ti concedono pause, se poi aggiungiamo un attacco particolarmente efficace, la frittata è fatta, Miller è stato contenuto a numeri da terza divisione sui lanci (8-21 101 yards un TD) ma nelle corse gli Spartans hanno mostrato ampie lacune come dimostrano le 21 corse per 142 yards e due segnature.
Cook viceversa è stato eccezionale per i suoi standard 20-40 304 yards tre mete e un intercetto, ma negli Spartans è la fase difensiva che, alcune giocate a parte, ha tenuto gli avversari senza segnature nel primo e nel’ultimo quarto.