Il numero delle squadre indipendenti è aumentato rispetto allo scorso anno, ma si tratta di una situazione destinata a cambiare in fretta. Alle quattro squadre che giocavano fuori da ogni conference se ne sono difatti aggiunte altre due, Idaho e New Mexico, reduci dallo scioglimento della Wac ed in transito solitario esclusivamente per questa stagione, con entrambe che andranno a far parte della Sun Belt a partire dal 2014.
La preview tratta in maniera approfondita Notre Dame, la finalista dello scorso Bcs National Championship, che tra tutte le indipendenti è la squadra che avrà addosso gli occhi di tutti, per poi passare ad una breve rassegna delle altre.
NOTRE DAME FIGHTING IRISH
Il programma di football di Notre Dame è ufficialmente tornato di grande rilevanza nazionale. Lo dimostra la grande cavalcata dello scorso campionato, un eccitante viaggio dove la squadra ha combattuto di settimana in settimana vincendo molte partite contro avversarie importanti facendo salire esponenzialmente la propria posizione nel ranking, alternando vittorie facili a successi letteralmente strappati con i denti e terminando la regular season a quota 12-0, bilancio valso una chiamata al BCS National Championship.
Poi la disfatta, con una sonora sconfitta per 42-14 contro la nettamente superiore Alabama per una delle finali di college football meno equilibrate dei tempi recenti, il circo di media che ha tenuto alta la concentrazione sulla storia di Manti Te’o, ed ora una nuova stagione dove i punti di forza della squadra, le corse e la difesa arcigna, possono fare ancora la differenza. La questione è capire se tutto questo potrà essere sufficiente per ripetersi a questi livelli.
Le cose non sono iniziate nel migliore dei modi, in quanto l’attacco dovrà fare a meno di Everett Golson, sospeso dal programma di football fino a gennaio per problemi accademici. Golson aveva fatto vedere ottime cose durante la scorsa stagione, nella quale aveva perso qualche fumble di troppo ma terminato con un rapporto tra mete lanciate ed intercetti di 12 a 6, il 58.8% di passaggi completi e 2.405 yards.
Questo significa che le chiavi dell’attacco torneranno in mano al Tommy Rees, che da titolare ha già giocato durante la stagione 2011 mettendo a segno 20 passaggi vincenti contro 14 intercetti, quest’ultimo il suo difetto principale, ed ha sempre giocato con rendimenti altalenanti tra l’ottimo ed il disastroso senza mai trovare un equilibrio.
Rees deve ridurre le cattive decisioni e smettere di commettere turnover in momenti particolarmente delicati delle partite, dimostrando di essere il quarterback affidabile in grado di entrare in campo e portare a termine gare importanti, come fece un anno fa contro Stanford.
Persi sia Theo Riddick che Cierre Woods nel backfield, il nuovo titolare del ruolo di running back sarà George Atkinson III, che in limitate presenze in campo durante l’anno passato ha fatto registrare 7.1 yards per portata ed ha la giocata d’effetto nel suo arsenale, mentre il principale backup sarà Amir Carlisle, un transfer da Usc che con gli Irish ha giocato molto poco a causa degli infortuni che ne hanno minato il 2012.
Dopo la dipartita del forte tight end Tyler Eifert per la Nfl toccherà al wide receiver T.J. Jones prendere in mano il reparto costruendo sui buonissimi numeri scritti un anno fa, che parlano di 50 ricezioni per 649 yards delle quali 90 contro Alabama, tutti numeri che possono migliorare considerato che ora il bersaglio primario è destinato ad essere proprio lui.
A lui sarà affiancato l’atletico DaVaris Daniels, che potrebbe rivelarsi un’ottima arma profonda grazie alla grande velocità di cui dispone per staccare i difensori, mentre il reparto tight end non presenta giocatori in grado di sostituire Eifert con efficacia, in quanto Troy Niklas è più che altro un bloccatore molto capace, ed il suo backup Alex Welch ha perso molto tempo per recuperare dagli infortuni.
Anche la linea offensiva ha perduto alcuni pezzi importanti, ma c’è ottimismo per via del rientro di Zack Martin, tackle sinistro che si è preso molti dei meriti per il successo in fase di protezione del quarterback, e di Chris Watt, la miglior guardia a roster, molto responsabile per l’efficienza di un gioco di corse che ha prodotto 189 yards a partita, 38mo miglior risultato della nazione.
Per anni i Fighting Irish non hanno potuto disporre di grande talento nella loro linea difensiva, ma quest’anno la squadra sembra davvero attrezzata con giocatori in grado di garantire parecchia qualità in questo settore. In trincea Notre Dame può vantare nomi come quelli di Stephon Truitt, autore di 12 sacks e di un entusiasmante ritorno di fumble contro Navy, e rivelatosi semplicemente perfetto per scherarsi nel ruolo nella 3-4 di base che qui vige come schema; Louis Nix III ha giocato ad alti livelli contro le corse riuscendo a racimolare 7.5 placcaggi dietro alla linea di scrimmage aggiungendovi un paio di sack, dimostrandosi un tackle di gran potenza che sfrutta al meglio le sue 326 libbre; Sheldon Day è invece il volto nuovo, un sophomore che prenderà il posto di Kapron Lewis-Moore come end sul lato destro del fronte.
Tra i linebacker si sentirà indubbiamente la mancanza del grande Manti Te’o, tuttavia la difesa ha cresciuto ed individuato il suo eventuale successore in Jarrett Grace, che lo ricorda molto da vicino per la vocalità in campo e per la capacità di fare la giocata placcando con precisione, qualità che gli possono garantire uno dei due posti di linebacker interno.
L’altro apparterrà al rientrante Dan Fox, giocatore solidissimo ed affidabile, mentre all’esterno si conta molto sull’abilità di pass rusher di Prince Shembo, un senior che ha terminato il campionato scorso con 7.5 sack e 10.5 placcaggi per perdite di yards, che gioca praticamente da end aggiunto.
La difesa aerea è stata la 25ma migliore per yards concesse di media di tutta la nazione e vede il ritorno della coppia di cornerback titolari in Bennett Jackson e KeiVarae Russell, e la rotazione recupera Lo Woods dopo l’infortunio al tendine d’Achille che lo ha tenuto fuori per tutta la scorsa annata; Matthias Farley è invece un sophomore che si è guadagnato la titolarità del ruolo di safety sostituendo gli infortunati, mentre il futuro della posizione è il true freshman Max Redfield, un ragazzo con un gran fisico dotato di velocità ed istinti ideali. Kyle Brindza è confermato nel ruolo di kicker dopo aver registrato un record d’ateneo con 23 calci a referto in singola stagione, risultando importantissimo nelle gare a stretto punteggio, mentre Alex Wulfeck, un transfer da Wake Forest, sarà il punter titolare.
A South Bend le aspettative sono alle stelle dopo una stagione strepitosa, ed alcuni punti fermi della squadra versione 2012 rientrano ai loro posti per vedere di provare a ripetere un campionato di almeno 10 vittorie, che nonostante le difficoltà del calendario sembrano essere alla portata degli Irish.
In attacco ci sono sicuramente dei punti di domanda che riguardano quarterback e running back, ma c’è molto talento in quasi ogni posizione, mentre la difesa schiera tantissimi dei protagonisti di un’annata nella quale Notre Dame ha chiuso subendo solo 12.8 punti a gara, secondo risultato di tutta la nazione dietro solo ai campioni di Alabama. Non sarà facile ripetersi con un quartetto di impegni consecutivi che vedrà la squadra di Brian Kelly misurarsi con Michigan State, Oklahoma, Arizona State e Usc, senza contare la chiusura contro Stanford, certo è che se Notre Dame dovesse continuare ad aggiudicarsi puntualmente scontri con scarti bassi nel punteggio tenendo al minimo gli errori di Rees, si può ancora pensare in grande.
Le altre squadre
ARMY BLACK KNIGHTS
I Black Knights propongono ancora una volta il loro scarsissimo equilibrio tra gioco di corse e passaggi, arrivando da un 2012 dove sono stati i primi assoluti per yards corse con quasi 370 a partita, frutto del loro sistema di option, e 120mi nell’aspetto aereo con sole 66 yards a gara. La difesa ha concesso un sacco di punti e yards anche a programmi di scarso profilo, e da 11 partite consecutive si perde contro Navy, difficile che migliorino di molto le due vittorie ottenute in tutto il 2012.
BYU COUGARS
Grossi cambiamenti hanno avuto luogo in quel di Provo, Utah, dove l’head coach Bronco Mendenhall ha assunto un nuovo offensive coordinator per cercare di risalire la china a livello offensivo. Robert Anae, un discepolo di Rich Rodriguez e quindi applicante di un attacco rapido e produttivo, dovrà anzitutto trovare stabilità nel ruolo di quarterback dove l’anno passato si sono alternati tre giocatori, mentre la solida difesa ha fornito una prestazione complessiva entusiasmante terminando nella top ten nelle categorie riguardanti punti e yards concesse di media. I Cougars hanno un calendario punitivo che li vede affrontare Texas, Georgia Tech, Wisconsin e Notre Dame, l’obbiettivo più realistico è quello di eguagliare l’8-4 di un anno fa.
IDAHO VANDALS
I Vandals affrontano la loro unica stagione da indipendenti dopo aver fatto parte della Wac ed essendo destinati, nel 2014, alla Sun Belt. Paul Petrino, fratello di Bobby sotto il quale ha lavorato per anni come offensive coordinator a Louisville ed Arkansas, è head coach per la prima volta in carriera e non ci si attendono grossi risultati da lui. Sia attacco che difesa Idaho ha giocato molto male, motivo per il quale l’ateneo ha vinto una sola partita, Petrino deve scegliere un nuovo quarterback ed affidarsi ad una difesa peccaminosa, che ritrova solo due titolari dall’annata scorsa. Il 2013 dei Vandals sembra proporre solo una o due partite appetibili, per il resto la squadra è inferiore a tutte quelle che incontrerà.
NAVY MIDSHIPMEN
La squadra di coach Ken Niumatololo ha prodotto buonissimi risultati nei cinque anni in cui l’allenatore è stato alla sua guida, catturando una media di 8 vittorie all’anno. Il programma arriva proprio da un numero di successi come quello ottenuto nel 2012 e punta a ripetersi in questa prossima stagione puntando su un forte gioco di corse in option che è risultato essere il sesto della nazione, e su una discreta difesa che ha dato una mano a vincere parecchie partite a basso scarto di punti. Navy, qualora terminasse con un bilancio positivo, ha un accordo per apparire nel Bell Helicopter Bowl.
NEW MEXICO AGGIES
Gli Aggies lasciano la Wac facendosi ricordare negativamente, portandosi appresso un bilancio di 1-11 con nessuna vittoria nella conference. La squadra sarà indipendente per un solo anno ed approderà alla Sun Belt nel 2014, ma non ci si attendono sostanziali miglioramenti da un attacco e da una difesa che hanno fatto acqua entrambe, per di più con un calendario molto più tosto di quello del 2012, che vede gare contro Texas, Ucla, Minnesota e Boston College.
Davide Lavarra, o Dave e basta se preferite, appassionato di Nfl ed Nba dal 1992, praticamente ossessionato dal football americano, che ho cominciato a seguire anche a livello di college dal 2005. Tifoso di Washington Redskins, Houston Rockets, L.A. Dodgers e Florida State Seminoles. Ho la fortuna di scrivere per questo bellissimo sito dal 2004.
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