Verdetto unanime, per usare una metafora pugilistica, nell’Orange Bowl di Miami, dove i Seminoles hanno tenuto fede ai pronostici e sconfitto gli Huskies per 31-10 conquistando il loro primo BCS Bowl dal 2000 (quando sconfissero Virginia Tech per il titolo nazionale). Rimanendo sempre nel mondo della boxe, Florida State si è dimostrata pugile troppo grande, smaliziato, potente e dotato di grande bagaglio tecnico, capace di prendere un netto vantaggio dopo alcune riprese iniziali di studio, e di portare a termine con sicurezza l’incontro, alzando così al cielo la meritata cintura. Per contro, Northern Illinois ha cercato di puntare sul fattore sorpresa, carta che inizialmente ha funzionato, ma alla lunga le limitate alternative che ha potuto schierare contro la guardia (leggasi la difesa) dei pellerossa sono state l’anticamera ad alcuni dei colpi da KO che hanno deciso il match. Ma iniziamo dal pre partita.
Per Florida State perdere sarebbe stata una catastrofe. Vincere di poco e magari senza convincere, altrettanto. Northern Illinois, invece, già solo nella partecipazione aveva trovato il suo successo, tanto che l’HC ad interim degli Huskies Rod Carey (il “titolare” Dave Doeren era allo stadio ma ha già accettato il lavoro a North Carolina State) aveva detto negli scorsi giorni:
“Florida State is a well-oiled machine. They beat us, no doubt. That doesn’t change the fact I don’t like to lose.”
La partita ha conseguentemente dimostrato tutte le attese della vigilia: i Seminoles si sono portati subito in vantaggio con una corsa da 60 yards del FB Lonnie Pryor (poi votato come MVP dell’incontro) e con un TD pass sul fondo della endzone di E.J. Manuel per Rashad Greene, abile a ricevere e a rimanere con un piede in campo. Sul 17-3 gli Huskies hanno avuto un sussulto, con il TD pass di Jordan Lynch per Martel Moore e con un onside kick ricoperto, ma un intercetto lanciato dallo stesso Lynch chiudeva la contesa, unitamente ai due TD, entrambi su corsa, di Manuel e, nuovamente, Pryor.
Northern Illiois, con ogni probabilità, ha poche recriminazioni, in quanto il diverso tasso tecnico tra le due squadre non era colmabile: è anzi stato molto interessante vedere come hanno cercato di mettere in difficoltà gli avversari con diversi trick play, per la maggior parte riusciti, come il già citato onside kick ricoperto, un fake punt ed un pooch punt, calciato da Lynch. Proprio quest’ultimo, senza dubbio la stella della sua squadra nonché la forse unica arma offensiva, non è riuscito ad incidere, avendo su di sé tutte le amorevoli cure della sesta difesa della nazione e riuscendo a completare solo 15 passaggi su 41 (1 su 8 da 10 o più yards, 0 su 6 da 15 o più), per 176 yards, 1 TD e 1 INT. Anche su corsa, però, il #6 non ha inciso, chiudendo con 44 yards in 23 portate.
Dall’altra parte, Florida State ha chiuso con una bella vittoria una stagione che forse era nata con qualche ambizione in più e velleità di National Championship non nascoste, ma porta a casa un ottimo Bowl BCS principalmente grazie alla difesa che mette a tacere un attacco non propriamente irresistibile e che per una volta non vede il tedesco Bjoern Werner come principale protagonista, ma la safety Terrence Brooks, capace di intercettare Lynch sulle proprie 23 yards, quando gli Huskies erano in rimonta e puntavano con decisione al pareggio. Anche l’attacco guidato da E.J. Manuel (per lui 26/38 per 291 yards e 1 TD) non ha giocato male, anche se in verità ha dovuto fare il minimo sindacale, non ha mai dovuto forzare per recuperare eventuali svantaggi: in questo modo molti giocatori hanno avuto la possibilità di vedere il campo (ad esempio, 7 atleti hanno ricevuto due o più palloni).
Le due squadre vanno così in letargo, fino al prossimo settembre: un lungo sonno in preparazione ad altri 12 emozionantissimi round.
Andrea Cornaglia, classe ’86, profonda provincia cuneese, si interessa al football dal 2006, prendendo poi un’imbarcata per il mondo dei college dal 2010: da lì in poi è un crescendo di attrazione, inversamente proporzionale al numero di ore dormite al sabato notte
È evidente che ci sono delle volte che avere un record prodigioso in una piccola conference da delle informazioni sbagliate. Orange Bowl per NIU era veramente troppo. Mentre TCU e Boise State di qualche anno fa avrebbero meritato di più. Questi sono i risultati di un confuso ranking ncaa, e’ il suo bello ma porta a numerosi rischi; tipo un Orange Bowl scontato.